Bosnia Erzegovina on the road

Viaggio in moto alla scoperta di Sarajevo e Mostar
Scritto da: StefanoTS
bosnia erzegovina on the road
Partenza il: 29/08/2012
Ritorno il: 02/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Avendo cinque giorni liberi a fine agosto, dopo aver valutato vari itinerari, io e mia moglie abbiamo deciso di andare a visitare Sarajevo e Mostar con la moto avendo il vantaggio di partire da Trieste.

La prima tappa la facciamo a Senj, passando per Rijeka, lungo la bella costiera croata, svoltando poi per i laghi di Plitvice, visitate l’altr’anno e veramente bellissimi e dirigendoci a Bihac, seconda tappa dove scopriamo con piacere che la benzina costa 1,25 euro. Bihac non è un bel posto, il solito paese di frontiera con qualche bar e nessuna attrattiva, quindi decidiamo di proseguire verso Jajce, descritto dalla Lonely e da altri viaggiatori come una bella cittadina, e hanno ragione. Arrivati in serata cerchiamo una camera all’hotel Stari Grad che peró risulta esaurito, per fortuna 20 metri più avanti c’è un affitta camere dove ci danno una camera carina e pulita con bagno in camera e colazione a 20 euro a testa.

Scendendo nella via principale andiamo a mangiare nella pizzeria Megi Dea, dove per un’ottima pizza,una grigliata di carne due birre e amaro paghiamo 12,5 euro, poi passeggiando nel piccolo centro scopriamo un sacco di locali pieni di giovani, molto particolari perchè sono scavati nella roccia lungo il fiume.

La mattina dopo prima di partire ci fermiamo a fare delle foto alle stupende cascate che si trovano sotto il paese, veramente bellissime. La strada in direzione Sarajevo è bellissima per una cinquantina di chilometri, correndo a fianco del fiume e tra scenari bucolici per poi salire sulle colline, percorso perfetto per i motociclisti, poi nei pressi di Travnik si apre la pianura fino a Sarajevo, dove si prende l’autostrada e si esce quasi in centro alla capitale bosniaca. Abbiamo cercato un Hotel nei pressi del quartiere di Bascarsija e attraversato il ponte sul fiume Bosna abiamo trovato l’Hotel Mod, curatissimo e pulito, con un ottima colazione con anche caffè espresso, ma sopratutto con dei parcheggi per le moto al chiuso al costo di 62 euro a camera doppia, cifra abbastanza alta per le camere in Bosnia, ma soldi veramente ben spesi vista la qualità.

Attraversati il ponte si arriva nella Bascarsija in una decina di minuti dove ci siamo persi tra i molteplici negozi comprando un sacco di cose e visitando la moschea, passando un paio di ore a gironzolare per poi fermarci in uno dei tanti ristoranti a mangiare le specialità bosniache,che non sono poi tante, ma la carne è sempre ottima.

La sera a Sarajevo, era un giovedì, c’è un vita incredibile con frotte di ragazze e ragazzi di tutte le età che riempiono i locali e i viali.

La mattina ripartiamo in direzione Mostar e scopriamo che la zona vicino a Jablanica è stupenda, con la Neretva che scorre tra le montagne a fianco della statale e forma una serie di laghi, da fermarsi in paio di giorni che purtroppo non avevamo. Nel centro di Jablanica abbiamo trovato in mercato del venerdì dove abbiamo passato un oretta tra le bancarelle che vendevano Nike ma anche prodotti piuttosto improbabili,purtroppo al di fuori delle città pochi parlano l’inglese,qualcuno il tedesco, e spiegarsi è difficile, ma alla fine si riesce sempre a comprendersi.

Abbiamo comperato un paio di Nike riuscendo a trovare un uomo che se la cavava in inglese e gli abbiamo chiesto se conosceva un bosniaco che dovrebbe vivere in quella città e che abitava una decina di anni fa vicino a mia madre, e lì abbiamo conosciuto la disponibilità dei bosniaci.Lo conosceva e dopo una chiamata al cellulare lo abbiamo visto arrivare in macchina,salutarci calorosamente e portarci a casa sua in una casetta sulle colline con vista sul fiume, dove ci ha presentato la moglie i figli e preparandoci il pranzo.

E’ stato più difficile andare via che trovarlo, voleva ospitarci e farci stare un paio di giorni per farci visitare la zona, siamo dovuti ripartire a malincuore con la promessa di chiamarlo prima se dovessimo ripassare da lì in modo da organizzare il tutto, e dandoci appuntamento a Trieste a fine Settembre.

Bellissima la strada verso Mostar, purtroppo degli incendi sulle colline provocavano del fumo che ricopriva tutto,ma appena siamo arrivati alla pianura il caldo è arrivato micidiale, 38 gradi ai primi di settembre è veramente tanto,specialmente se ci si abitua al fresco delle colline.

L’arrivo a Mostar non è il massimo,è una città come tante con molto traffico,fortunatamente abbiamo trovato subito una camera all’Hotel Kriva Cuprija 2 con aria condizionata, tv, box idromassaggio e Jacuzzi in giardino e parcheggio per la moto al chiuso per 55 euro con prima colazione.

Dopo un a doccia per rinfrescarci siamo andati verso sud a visita le sorgenti di Buna Blagaj,con dei caratteristici locali e una casa ottomana costruita sotto un monte a picco alto alcune centinaia di metri.

Alla sera Mostar storica con il ponte vecchio è veramente stupenda,sembra di essere in un altro mondo con i minareti illuminati che spiccano su tutto e ci siamo fermati a cena al ristorante Han su una bella terrazza e abbiamo mangiato benissimo della carne veramente ottima,serviti veramente bene dai camerieri per 16 euro in due.

Volevamo ripartire per fermarci a Split una notte ma le previsioni davano pioggia,allora siamo andati a Medugorje per visitarla prima di rientrare,non è stata una scelta felice,il paese è nel nulla più assoluto,più che paese è un insieme di negozi,il traffico era infernale e tutta la gente si riversa nelle decine di banchetti e negozi che vendono oggetti sacri di tutti i tipi con l’effige della Madonna,dai portachiave alle statue in gesso a grandezza naturale,con centinaia di autobus che scaricano migliaia di persone,siamo ripartiti dando una nostra valutazione al mercato che viene mosso da tutti quei fedeli.

A quel punto siamo risaliti in moto dirigendoci verso casa e abbiamo imboccato l’autostrada a Vrgorac,dopo aver passato la frontiera tra Bosnia e Croazia senza problemi,come all’andata del resto,dirigendoci verso Trieste con tanto caldo,37 gradi,che abbiamo rimpianto quando siamo arrivati a Zadar dove ha comiciato a piovere a tutta forza facendoci mettere le tute antipioggia, abbassando di colpo la temperatura fino a 12 gradi,e accompagnandoci fino Trieste sotto una valanga d’acqua,ma il gusto della moto è anche questo,dove siamo arrivati in serata.

La Bosnia-Erzegovina è veramente bella,ha una natura splendida e la gente è disponibile,non abbiamo mai avuto la sensazione di rischio che possono darti certe zone delle nostre città,sopratutto è pieno di giovani molto curati e allegri e il cibo è veramente buono,sopratutto la vita costa veramente poco e si trova di tutto nei supermercati,una vacanza da consigliare a tutti,sopratutto ai motociclisti che possono godersi le perfette strade.



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