Naxos, nel cuore delle Cicladi
Indice dei contenuti
Giusto il tempo di lasciare le valige in stanza e si sono fatte le tre del pomeriggio e stiamo morendo di fame, così passeggiando per le vie vicino al nostro hotel troviamo una taverna molto carina, Maro (l’insegna in greco cita Màpu): pare che sia la 4° a Naxos tra quelle a conduzione familiare, i piatti sono realmente abbondanti (l’80% dei piatti rimangono avanzati o consegnano su richiesta delle scatole per portare a casa quello che non si riesce a mangiare), la qualità è veramente buona e i prezzi, come in quasi tutte le taverne, fatta eccezione per quelle al porto, sono realmente bassi! Come già hanno scritto in molti su quasi tutta l’isola si riesce a mangiare in due con 15€, 20€ al massimo. Solo al porto i prezzi lievitano un po’, arrivando anche ai 30€/35€ (dipende sempre cosa si sceglie di mangiare). E infine, ultimo compito arduo prima che cominci il relax è la scelta del mezzo con cui ci sposteremo per i successivi giorni. L’offerta su tutta la Chora è tanta: si va dai motorini, con cui ce la si cava con 15€ al giorno, le varie moto, tra i 20 – 30€ in base alla cilindrata, le macchine, tra i 30-40€ e i quad, anche questi in base alla cilindrata 25-45€. Per le nostre necessità scegliamo una FMX, una moto da enduro che riusciamo ad ottenere per 20€ al giorno con assicurazione in caso di foratura e caschi. Fatta la benzina (un pieno circa 15€) partiamo alla volta della prima spiaggia: Agios Prokopis. Per raggiungere questa spiaggia la strada non è molta, sono 10 minuti dalla Chora e si arriva ad un grande spiaggione semi attrezzato di sabbia a granelli grossi e acqua cristallina, qui finalmente comincia la vera vacanza. Dopo un bellissimo tramonto sul mare, doccia veloce e passeggiata al porto. I ristoranti sul porto sono veramente tanti, ma dopo quel pranzo abbondante decidiamo di mangiare solo un gelato.. solo, per modo di dire, visto che abbiamo speso quanto per una cena… Ma ne è valsa la pena…
Secondo giorno
Abbiamo visitato la costa ovest, in particolare le spiagge di Maragas, e Plaka. Sono a mio parere le spiagge più belle. Da Agios Anna fino a Orkos è un susseguirsi di spiagge attrezzate e libere con alle spalle ristoranti e taverne e davanti un mare realmente trasparente. Il tratto di strada che collega Agios Anna fino Orkos è sterrato, ma tutto sommato è uno sterrato percorribile con quasi tutti i mezzi ed è collegato ogni 15 minuti con gli autobus, il prezzo dell’autobus varia tra 1,90€ e 2,00€ a biglietto. Da orkos in poi, se si desidera proseguire bisogna svoltare a sinistra dopo l’hotel Plaza (fate molta attenzione perché la segnaletica è realmente scarsa e molto mal posizionata e sull’isola le strade non hanno nomi, quindi le indicazioni sono tutte MOLTO approssimative, anche quando chiedete alle persone del posto chiedete a più persone quando possibile perchè sembrano avere una concezione tutta loro dei km) e da lì si può proseguire su una strada sterrata, oppure si può raggiungere la strada principale che porta fino ad Agiassos. La sera, cena sul porto da Mezé2, un posto carino, sempre pieno, dove gli italiani sono accolti dalla sig.ra Adriana che ha sempre un occhio di riguardo (colgo l’occasione per salutarla e augurarle buona continuazione nella sua avventura sull’isola) passeggiata per il porto e a casa a riposare.
terzo giorno
Oggi decidiamo di fare la prima escursione: partiamo presto perché vogliamo raggiungere la spiaggia di Kalados Bay. Per raggiungere questa piscina naturale ci sono due alternative: la prima, la più difficile, si raggiunge con le strade principali Agiassos, da lì in poi c’è solo una strada sterrata in condizioni davvero pessime (dei ragazzi che abbiamo conosciuto l’hanno fatta con il quad, ci hanno assicurato che è davvero terribile, fattibile solo con il quad), altrimenti anche la popolazione locale consiglia di raggiungere la baia passando dall’entroterra. Per ovvi motivi scegliamo di passare sulle strade principali, quindi percorriamo 20 km per raggiungere la città di Filoti al centro dell’isola, nei pressi del monte Zas, il monte più alto di Naxos, fare nuovamente il pieno per poi scendere per altri 40km fino alla baia di Kalados. Ammetto che ci sono dei momenti in cui la desolazione è reale: ci si trova nell’entroterra, con qualche capra qui e là e pochissimi pick up dei contadini che sfrecciano raramente in senso opposto, tutto intorno terra arida e cespugli. Quando si arriva alla baia, si tira veramente un sospiro di sollievo. Purtroppo in questa spiaggia non c’è nulla: non è attrezzata, c’è solo il cartello di un bar che non abbiamo trovato, quindi sempre ricordarsi cibo ma soprattutto acqua! Subito dopo la spiaggia ci sono degli scogli dove abbiamo potuto entrare in acque un po’ più profonde ed osservare un po’ la fauna marina. Non sapendo dove mangiare ripartiamo quasi subito dopo il bagno per Filoti, questa volta in direzione Psili Ammos, sulla costa est, che dista altri 20 km. Anche per raggiungere questa spiaggia le alternative sono due: la strada principale, passando per Apeiranthos, oppure una piccola strada sterrata di 7km che si prende da Danakes, dopo la quale si raggiunge la strada principale che porta giù fino a Panormos. Questa volta optiamo per la strada sterrata, tra i monti e le caprette. Anche Psili Ammos, come tutte le spiagge, ha un mare cristallino. Per le sette ci riavviamo verso casa, nuovamente per la strada sterrata, doccia e cena da Mezé, dove ci mettono al tavolo con una coppia di ragazzi con la quale facciamo amicizia e con cui condivideremo qualche giornata insieme.
quarto giorno
Decidiamo di vedere le spiagge a nord ovest. Partiamo alla volta di Agios Theodoroi Bay, ma non riusciamo a raggiungerla… la particolarità di questa strada è che sta sul lato della montagna, quindi per scendere alle varie calette bisogna prendere delle strade sterrate, alcune molto brutte, come la prima che decidiamo di vedere. Purtroppo sbagliamo e scendiamo per una strada di terra e sabbia dove sono costretta a scendere dalla moto per non cadere ed entriamo in una caletta di sassi che si trova davanti alla casa di un compositore greco che ci prende in simpatia e dopo un bagno veloce ci permette di aprire il cancello e di usare la sua stradina privata asfaltata per risalire. Torniamo quindi indietro e visitiamo Abram Bay e Amitis Bay. Bella in particolare la seconda, perché davanti alla spiaggia ci sono degli scogli raggiungibili a nuoto dove si possono vedere i pesci (è possibile vederli in tutte le spiagge, anche se non sono così vari). Sulla strada di ritorno purtroppo si assiste ad un triste spettacolo: subito dopo il laghetto artificiale ci si imbatte nella discarica a cielo aperto a picco sul mare dell’isola. Un odore insopportabile proviene da quell’area che si trova a soli 5km dalla Chora e ci stupiamo di come riescano a mantenere il mare così pulito con i rifiuti così vicini alla costa e con il Meltemi che soffia in continuazione. La sera, cena e poi passeggiata per l’Old Market, una serie di viettine strette e dal soffito bassissimo dove si trovano tutti i negozietti di souvenir, gioielli e oggettistica varia, che merita veramente una visita.
quinto giorno
Partiamo per un’escursione con i ragazzi che abbiamo conosciuto al ristorante. Facciamo uno scambio di mezzi, loro ci prestano il quad e noi gli prestiamo la moto, direzione costa est. Purtroppo non siamo particolarmente fortunati. La prima spiaggia che raggiungiamo è Lionas Bay, ma il vento è forte e anche se si trova dentro una baia troviamo mare mosso. La strada per raggiungerla passa per Kouronochori e Koronos, e questa volta è tutta strada principale, ma ci sono svariate strade quindi ci fermiamo spesso a chiedere informazioni perché, come ho già detto, la segnaletica è scarsissima. Subito dopo aver pranzato ad una taverna sul mare partiamo alla volta di Apollonas, dove restiamo fino a tardi. Tra una risata e l’altra non consideriamo che è domenica sera, è tardi e non abbiamo più benzina. I ragazzi del posto ci consigliano di chiedere ai ristoratori che, abituati a certe situazioni, conservano sempre qualche scorta, ma dopo aver chiesto a tutti ci viene data la notizia peggiore “No gasoline in Apollonas”. Ci consigliano di ritornare nell’entroterra perché a Koronida, a circa 12km c’è un benzinaio con esposto il suo numero di telefono e se lo chiamiamo forse viene a farci benzina. Per paura di fare un viaggio a vuoto e di rimanere la notte nell’entroterra, decidiamo invece di percorrere la strada a nord spegnendo la moto in tutte le discese per risparmiare il più possibile la benzina. Raggiungiamo miracolosamente Eggares dove la stazione di benzina ci sembra un miraggio, come un’oasi d’acqua nel deserto, avendo imparato la lezione: mai più a Naxos senza benzina.
I giorni seguenti, fino all’ottavo, nono giorno, visitiamo tutte le spiagge che mancano sulla costa ovest, che sono decisamente le più belle. Agiassos, Pirgaki, Aliko (in particolare, che siamo tornati a visitare), Glyfada, Kastraki e Parthena Beach, tutte spiagge di sabbia, mare basso, trasparente, meraviglioso. Un consiglio che voglio dare vivamente è di non fermarsi. Quando si raggiunge una spiaggia conviene lasciare gli zaini da qualche parte (non ci hanno mai rubato niente, anzi, sono stati sempre tutti cordialissimi) e camminare, visitare le spiagge confinanti perché sono realmente tutte stupende.
I giorni seguenti abbiamo preferito ri-visitare le spiagge più belle e goderci i tramonti su Maragas (dove ogni sera si trovano centinaia di persone armate di macchine fotografiche) ma le attività che si possono fare sono le più svariate: se siete appassionati di wind surf, kite surf e sport nautici in generale potete andare a Mirki Vigla dove con 17€ potete noleggiare l’attrezzatura per un’ora (non so i costi di una lezione ma non penso molto di più), oppure chiedendo al vostro hotel con 50€ vi vengono a prendere e vi portano sulla spiaggia di Agios Georgios (la spiaggia della Chora) per fare una passeggiata di due/tre ore a cavallo al tramonto (l’escursione comincia alle 17) fino ad Agios Prokopis, oppure se vi piace mischiare anche un po’ di cultura (il mio compagno di viaggio non era molto interessato a visitare l’entroterra) ci sono delle città carinissime, si può visitare il tempio di Dimitra o i Kouros di Apollonas, o ancora se vi piace il trekking vengono organizzate delle escursioni sul monte Zas. Anche sulla spiaggia potete fare attività sportive, dai racchettoni di legno, che praticano TUTTI sulla riva fino alle partite di beach volley in alcune aree attrezzate sulle spiagge principali della costa ovest.
Per la vita notturna, Naxos non ha la movida di Mykonos, non ci sono grandi discoteche, ma ci sono molti locali sul mare all’inizio del porto dove si possono sorseggiare birra e cocktail e si può ascoltare musica, oppure tanti localini nell’old market. Di sicuro vale la pena fare un aperitivo al tramonto in uno dei tanti locali sulla spiaggia di Agios Georgios, Agios Anna o Maragas.
L’ultima avventura la viviamo tornando verso casa: il SuperJet ci porta (fortunatamente) all’Old Port di Mykonos, dove ci mettiamo in attesa di un taxi.. che non passa. O meglio, passano, ma ci snobbano perché partono carichi dall’aereoporto. Così, un signore locale accetta di portarci con 15€ all’aereoporto a bordo della sua… ape car. Ebbene sì, montiamo sul vano portaoggetti dell’aperto (fortunatamente quelli senza tetto) con le valige e tra i sorrisi dei turisti di Mykonos raggiungiamo finalmente l’aereoporto. A conti fatti in totale abbiamo speso sui 1500€ a testa, mangiando a pranzo nelle taverne che incontravamo su quasi tutte le spiagge (tranne che su Kalados e Aliko) e a cena nei vari ristoranti, facendo acquisti vari (ricordi e souvenir), benzina e mezzi di trasporto vari. Naxos è un’isola che vale la pena visitare, ma come le altre isole greche bisogna aver voglia di spostarsi un po’. E’ un’isola che può piacere, ma bisogna amare il relax, la tranquillità e non la nightlife: per chi ama vivere la notte non è l’isola giusta. Spero di esservi stata di aiuto con la mia esperienza personale!