A Madrid…”per caso”

Piena di gente, animata e divertente... e anche golosa. Tre giorni di full immersion nella movida di Madrid. Con un occhio volto alla storia e alla cultura
Scritto da: Luca Perrino
a madrid...per caso
Partenza il: 27/07/2012
Ritorno il: 31/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Nonostante Madrid fosse una città che da tempo desideravamo visitare, è stato davvero un insieme di circostanze favorevoli, presentatesi quasi “per caso”, a permetterci di realizzare questa aspirazione e il caldo di fine luglio non ci ha scoraggiati.

Madrid, eccoci!

La partenza dall’aeroporto di Ciampino, l’arrivo al Barajas di Madrid (dopo circa due ore di volo), la salita sulla efficientissima e articolata metropolitana, il raggiungimento dell’albergo (l’”Hostal Suites Alhambra”, calle Espoz y Mina, 8) a due passi dalla Puerta del Sol (praticamente in pieno centro in soli 40 minuti con la metro) sono sembrati un unico lineare tragitto fino alla nostra meta. Siamo rimasti immediatamente affascinati dalla funzionalità dei trasporti e dalla chiarezza di tutte le indicazioni. Ma il benvenuto più caloroso l’abbiamo respirato non appena siamo emersi alla fermata metro Sol e, ancora con i bagagli in mano, ci siamo trovati nel cuore della movida madrilena (erano circa le 21.45). Dopo esserci sistemati in albergo, nonostante un po’ di stanchezza, abbiamo obbedito al richiamo di quell’atmosfera sperimentata già nei nostri primi passi nel cuore della città e siamo usciti per una prima perlustrazione dei dintorni (e per mettere qualcosa sotto i denti!). Avremmo voluto subito inaugurare il famoso “giro per tapas”, ma l’urgente fame ci ha fatti “abboccare” alla prima occasione presentatasi: il Kfc, la famosa catena, àncora di salvataggio in ogni posto in cui si vada… però che vergogna!

In un passato pieno di presente…

Dopo una abbondante colazione, eccoci alla scoperta della capitale spagnola. Sebbene amici che c’erano già stati e anche alcune guide consigliassero di prendere la Madrid card (si può fare anche su internet www.madridcard.es) noi abbiamo preferito non usare i mezzi: Madrid si gira tranquillamente a piedi… naturalmente vi deve piacere camminare. Siamo diretti verso la Plaza Mayor, ma per la strada ci fermiamo ad ogni angolo ad ammirare le stupende facciate delle case, i negozi, i vari Musei del Jamòn (il termine trae in inganno: non sono “musei” dove si guarda qualcosa posto sotto vetro in una teca, al contrario il visitatore può “interagire” direttamente con quanto esposto, ossia con la specialità locale: il Jamòn, che è il buonissimo “prosciutto” spagnolo!). Raggiunta la vasta e solare Plaza Mayor, ci siamo spostati verso il vicino Mercado S. Miguel: è indescrivibile la sensazione di vita che si prova in questo posto! Trovi tanta gente sorridente che in piena mattinata è lì con gli amici a parlare sorseggiando un cocktail e consumando le più svariate tapas (si possono mangiare anche le ostriche!) apparentemente senza alcuna percezione del tempo… e pian piano anche a noi il tempo ha iniziato a non importare più! Abbiamo mangiato dei buonissimi spiedini fatti con olive ripiene alternati a pomodori secchi e mozzarella a soli 1,50 l’uno. E’ seguita la visita alla stupenda cattedrale di S. Maria Almudena in stile neogotico, con la cripta che è così grande da essere considerata una seconda cattedrale sotterranea e visitabile da un’ entrata sul lato esterno (chiedono 1 euro a testa come “offerta per il mantenimento”), per poi spostarci al Palacio Real (10 euro a persona) con la sua impressionante armeria, e proseguendo lungo il percorso al Templo di Debod (donato dall’Egitto in segno di gratitudine per l’aiuto offerto dalla Spagna per la salvaguardia del patrimonio archeologico). Sempre abbiamo avuto la consapevolezza che non erano solo monumenti quelli che stavamo visitando, ma espressioni di un popolo dalla civiltà e dalla cultura che ha profonde radici nella storia e che, senza interruzione con il passato, sono ancora vive in forme diverse e attualizzate in quelle stesse persone che incontri oggi per la strada. La sera finalmente il tradizionale giro per tapas. Avevamo fogli pieni di posti consigliati da amici o altri “turisti per caso”, ma un locale non esisteva più, un altro era chiuso per ferie, un altro era in ristrutturazione, l’altro era traboccante di gente per cui risultava inaccessibile: alla fine ci siamo accorti che quelle indicazioni spesso si rivelavano una delusione e ci stavano facendo perdere troppo tempo! In una città come Madrid si può davvero essere “turisti per caso” nel vero senso della parola: ovunque ci sono tanti di quei localini, più o meno caratteristici, che basta lasciarsi guidare dal proprio intuito, aprire gli occhi, sentire gli odori e ci si trova facilmente nel posto giusto. Non sappiamo nemmeno noi come, ma dopo aver mangiato delle patatas bravas con varietà di chorizo, queso e jamòn innaffiati da bottiglie di birra immerse in un secchiello pieno di ghiaccio (lo chiamano cubo e costa 3 euro per 5 bottiglie da 200ml!) a “La Sureña” (Calle de Fuencarral, 46), ci siamo trovati sull’attico del Mercado S. Antòn a bere un mojto circondati da tantissima gente, a vagare subito dopo per il vivace quartiere Chueca, attraversare la Gran Via, per finire alla Chocolateria S. Ginès (Pasadizo de San Ginés, 11) a immergere i churros (bastoncini di pasta fritta) in una deliziosa tazza di cioccolata! Non avremmo mai pensato di bere della cioccolata calda in piena estate… ma Madrid è anche questo!

Tra arte e natura

Il giorno seguente, domenica, l’abbiamo dedicato all’arte. In particolari orari i musei più importanti offrono ogni giorno l’ingresso gratuito e se si hanno tempi ristretti e si vuole risparmiare fa comodo saperlo! Abbiamo iniziato dal Museo di Arte Contemporanea Reina Sofia (la domenica ingresso gratuito dalle 10.00 alle 14.30). E’ qui che è possibile ammirare i capolavori di Dalì, Mirò, Picasso, tra cui la famosa Guernica. Ci sono piaciute molto anche delle istallazioni temporanee, soprattutto perché davano la possibilità di “entrarci” e diventare attori e protagonisti nelle opere. Passando per il giardino botanico all’interno della stazione ferroviaria Atocha, ci siamo immersi nel rilassante contatto con la natura nel Parque del Buen Retiro: nonostante il sole che picchiava, abbiamo afferrato i remi e abbiamo compiuto anche noi la nostra piccola “traversata” in barca del laghetto (4,65 euro per noleggiare la barca sulla quale ci stanno fino a 4 persone per 45 minuti), giusto in tempo per spostarci al Museo del Prado (la domenica l’ingresso è gratuito dalle 17.00 alle 19.00): non basterebbe un giorno a vederlo tutto e noi questo lo sapevamo benissimo, ma non era nemmeno nelle nostre intenzioni farlo. In una collezione così ampia come quella del Prado si può procedere solo operando una selezione di temi. Non si può certo pretendere di studiare tutta la storia dell’arte lì. Ci è stato molto utile un piccolo opuscolo consegnato all’ingresso in cui era segnalata la collocazione di alcune opere più famose: tra gli artisti noi abbiamo scelto Goya, Velazquez, El Greco, Rembrandt, Botticelli, Antonello da Messina. Naturalmente c’era molto altro, ma davanti all’arte non è la quantità che conta: poco ma bene! La sera una varietà di bocadillos a 100 Montaditos (in Calle Mayor, 22): è una catena di piccole birrerie in cui è possibile ordinare una vasta varietà di mini-panini dai più svariati ripieni, dal jamon al baccalà con un costo cha varia da 1 a 2 euro per panino e la birra, se si ordina da mangiare, costa appena 1 euro (una “jarra” ossia una media!). Un’altra particolarità del locale è il servizio fai da te: si compila un prestampato su cui si specifica il numero e la quantità del panino scelto e lo si consegna direttamente alla cassa. Dopo un primo giro di assaggi e due enormi birre alla spina era inevitabile soffermarsi a chiedere una seconda portata di questi gustosi mini-panini per sperimentarne più varianti possibili (noi in due abbiamo speso solo 14 euro!).

Col naso all’insù

Il terzo giorno lo riserviamo alla Madrid moderna. Le Quattro Torri (degli svettanti grattacieli) le avevamo notate per la loro altezza già dall’aeroporto appena arrivati e le abbiamo raggiunte con un comunissimo autobus cittadino (l’unica volta in cui abbiamo preso un mezzo per muoverci dentro la città e con grande meraviglia abbiamo notato a bordo il servizio di internet Wi-Fi gratuito) da Plaza de Colòn: per un attimo ci è sembrato di essere a Manhattan! Siamo stati tutto il tempo ad occhi in su e a sentirci piccoli piccoli di fronte a quelle maestose strutture di vetro e metallo che sembravano proiettarsi verso il cielo senza una fine. Poco prima abbiamo ammirato anche le due Torri Kio, inclinate una verso l’altra, scenario di innumerevoli fotografie. Di ritorno in centro, dopo tanta modernità, ci siamo nuovamente diretti nella sterminata Plaza Mayor per inoltrarci nei tanti vicoli adiacenti e addentare un saporito bocadillo con calamaros (un bocadillo e una birra 4,50 euro). Dopo una siesta pomeridiana in albergo, una bella doccia e un po’ d’aria condizionata per riprenderci dal caldo, eccoci pronti per l’ultima serata in giro per Madrid… e che meraviglia scoprire che la colorata e vivace movida che ci ha coinvolti nel fine settimana, continua anche il lunedì sera! Da Puerta del Sol (Km 0 anche per noi!) alla Gran Via per poi ritrovarci alla Chueca dove in Plaza de Vàzquez de Mella prendiamo prima una birra e delle croquetas alla cerveceria “El casco vejo” e poi ci sediamo in un locale all’aperto nella stessa piazza, e al fresco getto dei ventilatori vaporizzatori posti ad ogni angolo, sorseggiamo un buon mojito alla fragola.

A te, Madrid!

L’ultima mattina a Madrid l’abbiamo trascorsa ripercorrendo di giorno i tanti angoli che avevamo visto di notte nei nostri giri per tapas. L’ultimissima cosa che abbiamo fatto prima di prendere la metropolitana e ripartire è stata sederci a mangiare una paella al Museo del Jamon in Calle Mayor (abbiamo chiesto una porzione per due persone, ma quella che ci hanno portato era almeno per quattro! Per una paella con pollo y mariscos 19 euro) e salutare con un bicchiere di sangria la città che ci ha conquistati. Sappiamo di non aver visto “tutto”, ma non era quello che cercavamo: è davvero “molto” quello che in tre giorni abbiamo trovato “per caso”!

E… quanto abbiamo speso? Viaggio: con Ryanair Roma Ciampino – Madrid Barajas a/r 120 euro a persona; Albergo: 60 euro a notte in stanza doppia con colazione.

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Calle Preciados vicino a Puerta del Sol

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La cattedrale S. Maria Almudena vista dal Palazzo Reale

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Antonio davanti al Palazzo Reale

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Antonio e Luca...i turisti per caso

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Le Torri Kio

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Luca col naso all'insù alle quattro torri

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Installazione contemporanea con gusci di uova al Museo Reina Sofia

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Plaza S.Ana

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Due delle quattro torri

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Bocadillo con calamares



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