Affascinante Namibia

Fra deserti e savana, parchi nazionali e oceano, città e villaggi, etnie diverse, animali terrestri e marini
Scritto da: mgraz
affascinante namibia
Partenza il: 15/07/2012
Ritorno il: 29/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Namibia, 15 – 29 luglio 2012 – Graziella e Marco

Quest’anno per le nostre ferie estive decidiamo per la Namibia; ci rendiamo subito conto che organizzare tutto da soli, come facciamo di solito, è piuttosto difficile e non scevro di rischi, ma d’altronde non abbiamo voglia di partecipare a un viaggio organizzato di gruppo. Un soddisfacente compromesso lo troviamo rivolgendoci a “Granelli di sabbia – Namibia-travel”, di cui siamo venuti a conoscenza leggendo i resoconti di altri viaggiatori. Una scelta che si rivelerà azzeccata. Così noi prenotiamo il volo (BA-AF Bologna>Parigi>Johannesburg>Wyndoek) e loro, dopo contatti mail, ci organizzano il tour, in self drive. E finalmente si parte!

15-16 luglio – partenza

Il viaggio è molto lungo e stancante; in più a Wyndhoek abbiamo la sgradita sorpresa di non trovare una delle nostre valigie. Avevamo però preparato dei ricambi nel bagaglio a mano e comunque ci assicurano che la valigia ci verrà recapitata appena possibile.

All’uscita incontriamo Emanuele, che ci assiste per le pratiche di noleggio auto alla Hertz (2×4 Renault Koleos, con doppia ruota di scorta), ci accompagna al cambio e poi ci fornisce le informazioni necessarie e tutto il materiale preparato per noi ( la borsa con le varie mappe, personalizzate per il nostro tour, le schede per riconoscere gli animali,il navigatore, una sim namibiana, ecc). Arriviamo a Wyndhoek città dopo il tramonto, ci sistemiamo al Casa Blanca Boutique hotel, davvero molto carino, e poi.. siamo un po’ stremati, per cui rinunciamo a uscire la sera e ci fermiamo per cena in hotel.

17 luglio – Kalahari

Tempo freddo e limpidissimo. La prima tappa è piuttosto tranquilla, lungo la B1, per circa 240 km. Dopo Rehoboth si oltrepassa il Tropico del Capricorno, con ovvie fotografie di rito. Una deviazione su sterrato di 25 km ci porta al Kalahari Anib Lodge, una specie di oasi incastonata nell’arida savana che si estende a perdita d’occhio. Nel pomeriggio partecipiamo al “Nature drive”, un’ escursione su mezzi scoperti per l’osservazione del paesaggio e degli animali. E qui si comincia ad avere la sensazione fortissima, che durerà per tutto il viaggio, di essere in un documentario naturalistico, ma con noi dentro! Ecco springbok a volontà, zebre, gnu, orici, un’otarda gigante, una coppia di struzzi con i piccoli e, un po’ a distanza, un gruppo di giraffe, e poi le tane del formichiere e gli enormi nidi degli uccelli tessitori sociali. Al tramonto, rapido e spettacolare, aperitivo en plein air. Poi si ritorna al lodge, imbacuccati nei plaid, perché è proprio freddo. Al lodge ci aspettano i camini accesi e un’ottima cena, ravvivata dalle divertenti esibizioni estemporanee del cordialissimo staff. E dopo c’è il magnifico spettacolo del cielo stellato, così profondo, con così tante stelle e così brillanti!

18 luglio – Namib

Dopo un’ottima prima colazione, si riparte; seguiamo la B1 fino a Mariental, e poi deviamo sulla C19, ancora meno trafficata. La strada si addentra per circa 100 km, dritta come la lama di un bisturi, nella savana sconfinata, con la sua alta erba dorata ondulata dal vento e le acacie più o meno rade a punteggiarla. Dopo Maltahohe la strada sarà tutta sterrata, ma generalmente agevole; incontriamo una famiglia di babbuini lungo la recinzione e subito dopo si attraversa una zona montagnosa, Zaris. Dopo il passo si apre di nuovo una savana bellissima, che sembra velluto dorato, popolata da piccoli branchi di orici. Dopo km e km arriviamo alla deviazione per Sesriem, dove ci rechiamo ad acquistare il permesso per la visita di domani; e dopo ci vorrà ancora un’ora prima di arrivare finalmente al Namib Desert Lodge, bello e curatissimo, addossato ai magnifici contrafforti delle Dune Fossili, affascinanti alla luce radente dell’imminente tramonto. La camera è molto bella e l’accoglienza calorosa; la sospirata doccia è un po’ freddino, ma pazienza… La cena è ottima e fin troppo abbondante, essendo a buffet, ma dopotutto siamo in vacanza! Dopo cena c’ è lo splendido spettacolo delle Dune Fossili illuminate.

19 luglio – Sesriem- Sossusvlei

Sveglia alle 4.50! Dopo un caffè e il ritiro del nostro breakfast-pack ci avviamo verso Sesriem. E’ notte fonda e fa un bel freddo (5°C); mentre andiamo il cielo si schiarisce, ma i cancelli si aprono solo allo spuntare del sole, alle 6.50 precise. Percorriamo quindi i 60 km della strada asfaltata che percorre il parco, non senza numerose soste per ammirare e fotografare gli splendidi giochi di ombre che la luce del primo mattino disegna sulle alte dune rosse. Giunti al parcheggio, acquistiamo il biglietto giornaliero e prendiamo la prima navetta che ci porta all’inizio del sentiero per Deadvlei. Questo è un luogo magico: una distesa bianca, quasi abbagliante, punteggiata da pittoresche acacie morte, nere e contorte, circondata dalle duna rosse e sovrastata dal cielo azzurrissimo! La tappa successiva è il Sossusvlei, un vero lago dalle acque verdi, incastonato come una gemma tra le dune rosse e dorate, con minuscole ondine che brillano al sole. La navetta ci riporta infine al parcheggio, dove prendiamo la macchina per il ritorno, fermandoci un po’ alla Duna 45, la più amata dagli scalatori di dune, e poi proseguendo per il Sesriem canyon, che percorriamo per i suoi circa 2 km, ammirandone gli scorci pittoreschi. Tornati al lodge..c’è la valigia!, l’hanno portata fin qui! Stasera la doccia è caldissima e rilassante; dopo l’ottima cena,restiamo a osservare una coppia di orici che pascola all’abbeveratoio di fronte al ristorante.

20 luglio – Namib>Swakopmund

Anche stamattina sveglia prima dell’alba e poi partenza verso l’oceano e Swakopmund. Dopo una quarantina di km sosta a Solitaire, unico centro abitato lungo il percorso, così piccolo che quasi lo manchiamo… E’ ben fornito, però, (e ovviamente non resistiamo alla tentazione di assaggiare la famosa torta di mele!) e poi è divertente la decorazione del piazzale d’accesso, con stravaganti combinazioni di piante grasse e rottami di auto d’epoca. Dopo Solitarie proseguiamo sulla C14, a tratti piuttosto malmessa, mentre il panorama cambia bruscamente quando giungiamo nella zona montagnosa con il Gaub e il Kuiseb Pass. Superate queste alture la strada scende verso una savana sempre più arida, fino a un vero e proprio deserto sabbioso e roccioso. In prossimità di Walvis Bay, svoltiamo sulla C34, che costeggia una catena di alte dune dorate, lunga una ventina di km, e poi sulla C28. Quindi (muniti del permesso acquistato a Sesriem!), imbocchiamo la cd Welwitschia drive. Dopo alcuni km ci si affaccia sullo splendido panorama del Moon Landscape, una rete di canyon formata dall’impetuoso passaggio del fiume Swakop. Ora la strada è proprio brutta, ma veniamo ripagati quando infine giungiamo nella zona ricca di piante di Welwitschia, orribile e affascinanti, alcune molto grandi e vecchie. Infine eccoci al nostro B&B, La Sirenetta, gestito da un italiano,Fabio; è piccolo e semplice, ma graziosissimo, bianco, luminoso e con tocchi originale e raffinati; il trattamento poi è discreto e accuratissimo. Cena in città al Kucki’s Pub.

21 luglio – Walvis Bay

Oggi la giornata prevede l’uscita in catamarano e poi l’escursione in Land Rover sulle dune, con la Catamaran Charters. Devo dire che eravamo un po’ scettici rispetto a questo programma, che poi in realtà è stato entusiasmante, anche per merito delle due guide straordinariamente disponibili e coinvolgenti. La mattina si esce sulla laguna con la Silverwind, una barca bellissima, con la guida Marko, e si comincia subito con gli incontri, foche, cormorani, pellicani; superata la zona degli allevamenti di ostriche, ecco arrivare in gran numero i piccoli velocissimi delfini del Benguela, mentre siamo in vista della penisola sabbiosa con il faro che delimita la laguna, nereggiante di colonie di foche. E poi… una balena! Siamo tutti emozionati mentre la barca si porta al largo per seguirla. Al ritorno lunch luculliano con stuzzichini vari, prosecco e soprattutto ostriche locali.

Al molo c’è già Mike ad attenderci e così si riparte per un’escursione memorabile, più di 3 ore e mezza su e giù per le dune fino a Sandwich Harbor, un posto mitico dove le dune, alte più di 100 m, precipitano direttamente nell’oceano; durante il percorso vediamo le saline, le colonie di fenicotteri, due sciacalli che trotterellano sulla sabbia e molto altro ancora… Per la nostra cena Fabio ci ha prenotato un tavolo da Erich’s: ottimo.

22 luglio – Twyfelfontein

Oggi partiamo per tempo, ma ce la prendiamo un po’ comoda; un giretto a Swakopmund, con i suoi edifici teutonici un po’ surreali e il mercatino artigianale e poi una sosta lungo la strada costiera nel punto in cui è arenato uno dei tanti relitti, una nave angolana naufragata nel 2008. Ma non sapevamo la durezza della tappa che ci aspettava… A Henties Bay lasciamo l’oceano e le sue fredde nebbie e ci addentriamo nel Damaraland; ma è dopo Uis che la strada diventa davvero orribile. Il paesaggio è anche bello e interessante, ma è difficile goderselo, tra scossoni, vibrazioni, velocità bassissima e anche un po’ di preoccupazione per la tenuta della macchina. Veniamo ricompensati dall’arrivo al Twyfelfontein Country Lodge, un posto stupefacente, incastonato sotto una parete rocciosa e praticamente invisibile. Just in time! Facciamo in tempo a visitare le incisioni rupestri (siamo gli ultimi!) e anche le Organ Pipes, subito prima che cali il buio. Siamo stremati, ma una doccia calda e la cena nella bellissima sala da pranzo senza pareti fanno miracoli.

23 luglio – Kaokoland

Ormai svegliarsi prima dell’alba non è più una novità! Dopo un ottimo breakfast, prendiamo la C39 verso Khorixas, sicuramente messa meglio delle strade di ieri. Dopo una quarantina di km sosta nel sito della Foresta Pietrificata, molto interessante e arricchito dalla presenza di una gran quantità di piante di welwitschia. Dopo Khorixas, svolta a nord sulla C35, sterrata ma discreta fino a Kamanjab e poi asfaltata fino a Opuwo. Bella lunga però! L’arrivo a Opuwo sulla main street è straniante: c’è in giro un sacco di gente, che vende o compra, passeggia, discute, o sta semplicemente seduto sul bordo della strada a chiacchierare. Ma a sorprendere è la stupefacente varietà e l’esotismo di queste persone, tra cui spiccano le donne Himba colorate in rosso ocra e le donne Herero con i loro abiti vittoriani. Troviamo una guida, Moses, per la visita di domani e poi 3 km di stradaccia dissestata portano al bellissimo Opuwo Country Lodge, dove si cena all’aperto sul bordo della piscina.

24 luglio – villaggio Himba

Alle 7.30 incontriamo Moses che ci aiuta a fare la spesa per i doni da portare al villaggio e poi si mette alla guida; i primi due villaggi non ci accolgono, ma nel terzo possiamo fermarci e fare la conoscenza di un gruppo di donne himba con i loro bambini. A dire il vero ci sentiamo un po’ dei guardoni a osservarli nel loro ambiente, ma loro sembrano non esserne disturbati e conservano una loro riservata dignità. Dopo aver scattato un’ovvia quantità di fotografie, facciamo un po’ di domande e compriamo dei braccialetti artigianali. Dopo la visita alla scuola, che accoglie bambini di diverse etnie, torniamo a Opuwo. Ci prendiamo per la prima ( e unica!) volta un paio d’ore di relax, sul bordo della bellissima piscina dell’hotel, affacciata sul vasto panorama del Kaokoveld e poi andiamo in città a passeggiare sulla main street, mescolandoci alla folla e assaporando l’atmosfera della città più africana della Namibia.

25 luglio – Etosha

Da Opuwo torniamo verso Kemanjab e poi imbocchiamo la C40, che ribattezzeremo “facoceroad”, a causa delle decine di facoceri che pascolano sui bordi o attraversano velocissimi la strada. Dopo la graziosa città di Outjo, la C38 ci porta direttamente all’Anderson Gate di Etosha. Il primo safari pomeridiano si limita alle pozze più vicine all’ingresso e ci riserva, oltre agli immancabili springbok, zebre, gnu, giraffe, uno sciacallo dalla gualdrappa, gli impala, l’otarda gigante, forse una iena e poi due giganti, un rinoceronte e un grosso elefante maschio. Usciamo dal parco al tramonto e 10 minuti di strada a ritroso ci portano all’Etosha Safari Lodge che, come tutti i precedenti, è proprio un gran bel posto, con una splendida terrazza panoramica, una camera spaziosa e arredata in modo sfizioso e un’accoglienza cordialissima. La cena a buffet è ottima e abbondante.

26 luglio – Etosha

Intera giornata nel parco. Entriamo all’alba, con i nostri breakfast-pack e usciamo appena prima del tramonto. Ci fermiamo a tutte le pozze fino al viewpoint Etosha, pervasi dalla sensazione di essere fuori dalla realtà e dentro un filmato naturalistico. Ancora springbok, zebre, giraffe, orici, impala, struzzi, kudu, scoiattoli di terra, gnu, sciacalli, ancora un rinoceronte solitario e tanti elefanti. L’avvistamento più emozionante è alla piccola pozza di Nuamses, dove un folto gruppo di 20-25 elefanti si abbevera a lungo. Poco dopo ci fermiamo a Etosha, una lingua di sterrato che si protende per qualche centinaio di metri nella immensa, terribile e affascinante distesa bianca e vuota del Pan, animata solo dalle alte colonne di polvere sollevata dal vento in enormi mulinelli.

27 luglio –Wyndhoek

La strada per il ritorno alla capitale fila via liscia oltre Outjo verso Otijwarongo e Okahandja. In questa animata cittadina facciamo una sosta prima alla Friedenskirche e poi al colorato e vivace mercatino artigianale. E poi eccoci a Wyndhoek, al Casa Blanca hotel. Ci resta qualche ora per dare un’occhiata al centro: l’animato Post st Mall, con i suoi 33 meteoriti e tante bancarelle, la Christuskirche col suo stile stravagante, la Alte Feste, il Tintenpalast sede del parlamento e lo Zoo park con l’eccentrica Colonna dell’elefante. E così arriva il tramonto e il centro rapidamente si svuota completamente, come sempre col buio nelle città namibiane. E’ l’ultima sera: ci concediamo una cena davvero ottima al ristorante “The Gourmet”, innaffiata da un buon vino rosso sudafricano. La camera in hotel è gelida, ma il piumone del comodissimo letto ci scalda a sufficienza.

28-29 luglio – ritorno a casa (sigh sigh…)

Incontriamo Emanuele alle 9.30 al Merua Mall per restituire il navigatore e per fare una chiacchierata sul nostro viaggio, sulle splendide esperienze vissute (tante…) e sugli eventuali inconvenienti (ben pochi…). Da sottolineare fra l’altro che non abbiamo avuto neanche una foratura, forse per fortuna, ma anche per aver cercato di adeguare la velocità allo stato delle strade. Inoltre le strade, anche quelle sterrate in cattivo stato, sono sempre molto larghe e ben indicate con i numeri della viabilità e delle destinazioni e spesso, anche a decine di km di distanza, con il nome degli alberghi più isolati dalle città, per cui non si ha mai paura di perdersi.

E poi c’è solo il lungo lunghissimo viaggio di ritorno Wyndhoek>Johannesburg>Parigi>Bologna, carichi non solo dei nostri bagagli, ma anche e soprattutto di ricordi, sensazioni, immagini e di una dose già robusta di nostalgia!

Un viaggio praticamente perfetto, che ci sentiremmo di consigliare senza remore.

Guarda la gallery
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Animali alla fonte nel parco Etosha

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Dune nel Namib Desert

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Donna Himba con bambino

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Elefanti alla pozza

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Incisioni rupestri a Twifelfontein

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Welwitschia mirabilis

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On the road

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On the road 2 (Sterrato)

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Dune e oceano

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Incontro fra etnie diverse a Opuwo



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