Marocco mon amour
Partenza volo Alitalia alle ore 9.10 di mattina arrivo a Casablanca alle 11,35 ora locale (ore 12,35 in Italia). Arrivati a Casablanca dopo aver sbrigato i controlli alla dogana e compilato il questionario (con numero del volo, nome, cognome, indirizzo e l’albergo dove avremmo soggiornato) e dopo aver cambiato degli euro in DH, finalmente le porte dell’aeroporto si sono aperte davanti a noi, lasciandoci incantate dal bellissimo cielo azzurro e dai gerani di vari colori posti in portavasi a cono.
All’uscita ci aspettava il fuori strada prenotato e pagato dall’Italia all’agenzia con la quale abbiamo prenotato l’albergo dove avremmo soggiornato, e all’incirca dopo un’oretta di traffico siamo arrivati all’Hotel Moroccan House. L’albergo stile Riad è molto “pittoresco”, stile Marocchino un po’ pesante ma simpatico. All’interno è tutto in stile moresco con quadri e cornici. E’ collocato a 400/500 metri dalla vecchia Medina e 300 metri dalla stazione dei treni Casa Port. Consigliamo questo albergo sia per la vicinanza ai punti caratteristici sia per la gentilezza; appena arrivate ci hanno offerto thè alla menta con ottimi pasticcini e nel bagno della camera, abbiamo trovato diversi prodotti in omaggio tra cui rasoio (usa e getta) , schiuma da barba, dentifricio, spazzolino, saponettine e la classica spazzola in plastica per i capelli per l’Hammam. L’unica difficoltà riscontrata è che per i tassisti, l’albergo è pressoché sconosciuto pertanto consigliamo di chiedere del vicinissimo Sheraton, oppure del Royale che è il vecchio nome dell’hotel. La struttura è provvista di un suo Hammam, ma consiglio di andare all’ Hammam Solidaritè Feminine 4 Rue Ahmed Chowki, hammam dell’associacion solidarietè feminin (solo per donne), quartiere Palmier. Fatto una doccia velocissima siamo uscite per recarci alla Moschea di Hassan II. Dopo aver pagato 20 DH (due euro) di taxi, arriviamo alla splendida Moschea che è il più grande edificio religioso dopo la Moschea della Mecca. La vista è meravigliosa l’edificio si affaccia sull’Atlantico perché, come ci ha spiegato la nostra guida, il Corano dice che il trono di Dio è sopra l’acqua. Molto furbescamente siamo riuscite a “scappare” da un tipo che voleva accompagnarci in un ristorante e poi in giro per la città e noi, con la scusa di visitare l’interno della Moschea (è uno dei pochi edifici religiosi aperti anche ai non mussulmani), siamo riuscite a sgattaiolare quatte quatte al termine della visita il cui costo è di 10 DH (un euro) a persona, con guida, e la visita dura circa 45 minuti. Verso le 16 un certo languorino ha iniziato a farsi sentire… non sapendo dove andare abbiamo chiesto alle guardie poste all’entrata della Moschea dove potevamo trovare un ristorante a base di pesce. Fermato un taxi, dopo avergli fatto capire che non volevamo spendere tanto e che preferivamo un ristorante per Marocchini e non per i turisti, ci ha portato dentro l’Antica Medina. Alla vista del locale siamo rimaste un po’ perplesse ma alla fine il nostro spirito d’adattamento ci ha premiate; si tratta di un box il cui none è “Smat” con tanti tavolini senza tovaglie dove le persone mangiano il pesce con le mani e gli avanzi come le lische, i gusci dei gamberetti ecc. non vengono posti in un piatto apposito ma direttamente sul tavolo; come dicevo prima, superato il primo impatto, la cosa ci è piaciuta molto, ottimo pesce ed ogni porzione avrà pesato 3/4 etti, contorno di patatine fritte, pane, coca cola e bottiglie d’acqua abbiamo pagato 5 euro a persona. Consigliamo di portare tovaglioli bagnati per lavarsi le mani a fine pasto.
Finito di pranzare ci siamo avventurate nel souk.
Abbiamo trovato un box “Mohamed – 3 Wita Antica Medina Casablanca, box n. 6 – 7” dove un gentilissimo Marocchino ci ha offerto il thè, il caffè e dopo tre ore di trattative abbiamo acquistato cose molto carine. Mohamed ci ha anche detto che chiunque fosse interessato spedisce gli oggetti anche per posta il suo indirizzo e-mail è simo_bazar_sahra@hotmail.fr
Oltre a un tavolinetto Marocchino richiudibile con gambe in legno intarsiato ed un piatto color oro posto al di sopra, abbiamo acquistato molti prodotti per Hammam, tra cui il tipico sapone nero che si utilizza per il gommage, il guanto kessa, il Ghossuol che è una argilla che si usa non solo per il viso ma anche per i capelli, l’indimenticabile olio d’Argan, il makka (manopola in terracotta per i talloni) vari incensi e profumi orientali, dei portacandela in vetro con decorazioni in ferro e la tipica ciotola “Tassa” che si usa sempre nell’ hammam. Inoltre, molto gentilmente ci ha accompagnate al vicino mercato di frutta e spezie dove abbiamo comprato la lavanda sciolta con la quale abbiamo confezionato i sacchetti da mettere negli armadi. Tornate nell’albergo, dopo un’altra doccia siamo andate a cenare nel ristorantino posto davanti all’entrata dell’albergo dove da buone Italiane abbiamo cenato con una pizza, che non consiglio in quanto non sapeva di nulla.
Verso le 20.30 siamo rientrate in albergo perché il giorno dopo ci avrebbe aspettato una giornata molto intensa.
Ore 7.30 del mattino, colazione al piano M, colazione abbondante ma le migliori sono state a Marrakech e al Riad Dar Tamo Medina Fès.
Ore 9.30 partenza per Rabat. Consigliamo di andarci in treno come abbiamo fatto noi. I treni sono molto puliti, grandi, puntuali ed abbiamo pagato 70 DH (7 euro andata e ritorno, a persona); l’unica cosa che consigliamo è di portare un indumento pesante in quanto l’aria condizionata è molto alta e come è successo a noi, potreste sentire freddo.
Dopo circa un’ ora siamo arrivate a Rabat, che è una città bellissima e se avete intenzione di visitare la Medina (che consigliamo) non prendete nessun taxi perché dalla stazione è molto vicina, circa 400 metri.
Successivamente siamo andate a visitare la torre di Hassan II molto bella, dopo abbiamo proseguito per la cittadella e la necropoli di Chellah, un posto molto interessante, oltre che per le rovine romane anche per i vari fiori, piante e cicogne. L’entrata è di 10 DH (un euro) a persona, ma la nostra guida molto prepotentemente ci ha chiesto altri 10 euro (è stato molto insistente). Finita la gita abbiamo preso un taxi per la stazione dove ogni mezz’ora passa il treno (controllate sempre se ferma a Casa Port in quanto sullo stesso binario transitano e fermano altri treni sempre per Casablanca ma in un’altra stazione d’arrivo).
Arrivate a destinazione siamo andate nuovamente a mangiare il pesce al souk dove già eravamo considerate “del posto” chiamandoci affettuosamente e amichevolmente “Ciao Italiane”.
La nostra bellissima e breve esperienza è terminata alle 03.30 del mattino stesso dove un aereo Alitalia ci ha riportato verso Roma.
Noi amiamo il Marocco, ci piace la gente, i posti, ogni volta che andiamo la sensazione è di essere a casa nostra e siamo già pronte per la prossima tappa che sarà Tangeri, Tetouan e Chefchaouen.
Bon voyage!