Amsterdam, un incanto nel nord Europa
Siamo una famigliola di 3 adulti con un figlio grande in veste un po’ di badante, un po’ di interprete.
L ‘aeroporto di Schipol è veramente grande, il mio consiglio è di recarsi direttamente alle macchinette per prendere il biglietto per il treno diretto alla Centraal Station: è necessaria parecchia moneta. Arrivati in città non contate sui taxi, noi non ne abbiamo trovati. Vi consiglio di servirvi dei tram, capienti e puntualissimi. C’è un bigliettaio su ogni vettura, così potete fare il biglietto direttamente a bordo (validità del biglietto 1 ora per 2.70 euro). Ci sono due tipologie di biglietti: un abbonamento che comprende musei + trasporti oppure abbonamenti ai mezzi pubblici per un tempo limitato di ore (24 al costo di 7.50 euro o 48 ore al costo di 12 euro).
Noi abbiamo scelto una sistemazione in appartamento, prenotando tramite il sito DirectStay.com, i quali si sono rivelati affidabilissimi, molto precisi e il padrone di casa ci ha aspettato anche oltre l’ora prevista di arrivo.
Posati i bagagli, ci dirigiamo verso piazza Dam, cuore pulsante della città. Per arrivarci percorriamo Rokin attraversata da un grande canale: è una strada bellissima, come poche ne abbiamo viste in Europa. Vi si affacciano gli alberghi più prestigiosi e i palazzi e negozi più eleganti. Piazza Dam è bella, il palazzo reale avrebbe bisogno di una pulitura della facciata come pure la Nieuwe Kerk, l’insieme è comunque di impatto.
Mangiamo poco distante, poi ci inoltriamo nella affollatissima Kalver straad, ricchissima di negozi che si susseguono senza soluzione di continuità, non senza essere prima passati davanti al Magna Plaza, grande centro commerciale, situato di fronte alla Nieuwe Kerk (quel giorno chiusa per allestimento).
Da Kalver si accede a Beginoff tramite una piccola via laterale: non si può immaginare contrasto più stridente. Si passa da una via di shopping convulso animata da moltissimi giovani ad un piccolo agglomerato di case raccolto intorno ad un cortile silenzioso. Intorno al 1600 era abitato da pie donne dedite alla cura degli orfani e degli infermi che, a causa della rigorosissima controriforma particolarmente feroce qui in Olanda, non potendo riunirsi in un ordine religioso, avevano scelto quel luogo per abitare.
Usciti da Beginoff ci si ritrova a Spui, una deliziosa piazzetta in cui si tiene un mercatino di libri e stampe.
Tornando a casa abbiamo modo di cogliere già l’atmosfera particolare di questa città, introvabile in altre capitali europee: si tratta di una impronta di incredibile integrità e uniformità architettonica degli edifici: le facciate, che risalgono per la maggior parte al 1600, sono accuratamente restaurate, le case stesse sono ancora abitate. Se aggiungete il fatto che sono tutte diverse mantenendo un continuum architettonico e che per la maggior parte si affacciano su canali navigabili avrete la formula della magia di questa città assolutamente unica. Quello che meraviglia è che non stiamo parlando di un singolo quartiere, ma di tutti i quartieri del centro storico, quindi di un’estensione vastissima.
L’indomani visita al Rijkishmseum, carissimo (15 euro a persona) e deludente, passando per il magnifico parco di Voldenpark, orgoglio degli abitanti della città, e poi nel pomeriggio visita alla Oude Kerk (entrata a pagamento) situata all’interno del quartiere a luci rosse: come tutte le chiese cattoliche che hanno subìto la furia iconoclasta della riforma vanta soltanto più delle magnifiche vetrate originali e un organo di grande rilievo, le pareti sono rigorosamente intonacate di bianco e ci si deve impedire di pensare a quanti capolavori siano andati perduti in quel periodo della storia della chiesa. Di mirabile effetto il soffitto ligneo antico con pitture dal sapore tardo gotico.
A questo punto devo introdurre un discorso fondamentale per la sopravvivenza in questa città: l’attenzione particolare che il turista deve fare alle biciclette che sono numerosissime, hanno precedenza su tutto e tutti e non hanno obbligo di direzione, inforcate da persone di ogni età e classe sociale. Naturalmente questo influisce molto sulla qualità della vita e dall’aria, nel pieno centro passano solamente bici e tram, rendendo l’ambiente più piacevole e silenzioso e l’aria più respirabile!
Altro luogo suggestivo visitato nel corso del secondo giorno è stato Nostro Signore in Soffitta (entrata a pagamento). Nell’Olanda del ‘500 i cattolici sono stati perseguitati (molto più degli ebrei) a seguito della svolta riformista calvinista e all’insegna di un rigore morale ed economico che ha stravolto l’immagine della Chiesa e del Cristianesimo nel Nord Europa. Un ricco mercante acquista quindi tre case vicine e, dopo aver abbattuto i muri divisori delle relative soffitte, allestisce una Chiesa per poter continuare in segretezza il culto e poter radunare attorno a sé i cattolici restanti ad Amsterdam e dintorni. Vi si accede da una portone uguale agli altri, la Chiesa è perfettamente mimetizzata ed omogenea con le case vicine. La Chiesa-museo si presenta molto ben organizzata, con audioguide comprese nel costo del biglietto e personale cortese. Inoltre è una meravigliosa occasione per visitare una vera casa olandese, tutta in legno e le assai strette scale interne, spesso a chiocciola: un vero percorso ad ostacoli!
La Oude Kerk e Nostro Signore in Soffitta sono inseriti nel Distretto a Luci Rosse, pittoresco quanto decadente quartiere, animato dalle famose vetrine e dai Coffee Shops, oramai numericamente sempre meno. Da vedere anche la piccola China Town che si dipana attorno alla vecchia pesa comunale, detta De Waag, in realtà porta quattrocentesca di grande fascino, che nel corso dei secoli ha fatto da prigione, ospedale, camera di anatomia, rifugio per l’esercito e centrale dei Vigili del Fuoco. Ora è un costoso ristorante.
Il giorno seguente decidiamo di recarci a Delft, città natale del grande pittore Vermeer (sepolto nella Oude Kerke) e dove si dice ci sia quella luce unica che è la particolarità dei suoi dipinti. Si parte dalla Centraal Station, i treni sono frequenti e velocissimi. Il prezzo del biglietto è relativamente caro, ma i treni sono sempre in orario, puliti e quel ticket permette di salire e scendere dal treno per tutta la giornata nelle varie stazioni che attraverserà (ad esempio Haarlem o L’aja). La cittadina di Delft si presenta come una piccola deliziosa Amsterdam: ci sono i canali, le case dalle facciate bellissime e antiche, i ciclisti spericolati, le grandi chiese intonacate della riforma. Ma quando si arriva nella grande piazza su cui si affacciano il Municipio e la Nieuwe Kerke (nella quale è sepolto Guglielmo d’Orange, padre dell’Olanda odierna, in un maestoso mausoleo in marmo) si arriva in un luogo di grande respiro ed eleganza, nel cuore vero di una Nazione dal passato illustre. Arte, cultura, storia e tradizioni si mescolano nelle affolate stradine della cittadina, fino a sfociare in questa elegante piazza. Ritengo che sia una delle piazze più belle d’Europa.
Tornando verso Amsterdam scendiamo ad Haarlem, centro molto più vivo di Delft con una piazza che doveva essere bellissima, ma che quel giorno era interamente occupata da un luna park e proprio per questo aveva richiamato una gran quantità di giovani. Rimane una bella scusa per tornare la prossima volta!
Il giorno successivo raggiungiamo con un bus Volendam (prezzo del biglietto: 10 euro), graziosissimo paesino turistico situato sul Mare del Nord. Da qui con un traghetto raggiungiamo Marken (attraversa di 40 minuti), una deliziosa isoletta di pescatori caratteristica per le case di legno verde e nero, per i piccoli giardini ordinati, per i canali che l’attraversano e per i gatti, ma anche pecore, oche e asini. Ritorniamo ad Amsterdam con un bus (circa 20 minuti di viaggio).
L’ultimo giorno facciamo il giro dei canali in battello, un “must” per tutti coloro che visitano Amsterdam. Il percorso è interessante anche perchè il tragitto completo (circa 1 ora e mezzo, con partenza da Roking, 10 euro a testa) comprende sia un lungo giro tra gli stretti canali del centro sia l’uscita nel porto della città, in mare aperto, dando modo di vedere Nemo, una costruzione dell’architetto italiano Renzo Piano che ospita il Museo Oceanografico, e poco più in là si può ammirare la fedele ricostruzione di un vascello secentesco ancorato di fronte al Museo Navale. Ed infine consiglio a chi ama le pinacoteche: il museo dell’ Hermitage, dove sono esposte opere prestate dall’Hermitage di S. Pietroburgo. Abbiamo ammirato notevolissime opere di Rubens, Van Dick e Jordaens e ci siamo così rifatti della delusione del Rikjiskmuseum.
Chiudo: Amsterdam è stata per me una città spettacolare, lontana da stereotipi che la rendono famosa solo per il Distretto a Luci Rosse e le sostanze illegali, ma una vera capitale di storia, architettura e sapori nordici.