In gita a Graz
Come prima cosa ci dirigiamo verso la Kaiser Josef Platz, dove fino alle 13 dalle bancarelle del mercato si possono comperare frutta, verdura, pane e carni prodotte dagli stessi contadini venditori. Passati davanti all’Opera, inaugurata nel 1899 ma in parte ricostruita dopo ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, percorriamo poi la Herrengasse, un ampio viale transitato esclusivamente da tram, ciclisti e pedoni. Alziamo gli occhi per ammirare le facciate degli edifici che la costeggiano e rimaniamo colpiti da alcuni in particolare. Tra i palazzi in stili gotico, rinascimentale e barocco risalta la “Casa dipinta”, l’Herzoghof, che è un palazzo di cinque piani affrescato nel 1742 con scene di eroi mitologici. Dopo a qualche foto al municipio e alla fontana dedicata all’Arciduca Johann presenti nell’Hauptplatz, per il pranzo decidiamo di approfittare degli economici stand che affollano la piazza. Abbondano i panini con i tipici würstel, i piatti di carne, le macedonie di frutta fresca e i gelati. Una brevissima pausa e di nuovo in cammino. Alle 13 dovremo essere alla Glockenspielplatz per assistere al suono del Carillon che tre volte al dì (alle 11, 13 e 15) attrae cittadini e per lo più turisti. La Sporgasse ci conduce innanzitutto al “Cortile dei Cavalieri Teutonici” particolare per la sua pavimentazione in sassi prelevati dal Mur, che per quanto lisci e arrotondati li ha resi la corrente del fiume, risulta perfino difficile camminarvi sopra. Salutiamo dal basso il soldato turco che sbuca dal Palazzo Saurau, ci mangiamo con gli occhi gli ottimi dolcetti, almeno all’apparenza, dello storico panificio di corte Edegger-Tax e corriamo a sentire le tre melodie del Carillon. Per quanto sobrio possa sembrare vi assicuriamo che è un appuntamento da non perdere. La coppia in legno vestita con i tipici costumi stiriani che esce dalle finestre rappresenta il caratteristico stile austriaco. Ora abbiamo il tempo per goderci con tranquillità il mausoleo e l’imponente Duomo, nel quale abbiamo avuto la fortuna di assistere alle prove del coro accompagnato dall’organo. Incantati dall’armonia complessiva del luogo non vorremmo uscirne più. Ci attende però il Burg, l’ex residenza del principe Karl II. Una volta che ci siamo giunti troviamo davanti a noi una porticina dalla quale parte la scala a doppia spirale. Seguiamo la tradizione e la percorriamo contemporaneamente, io da un lato e Andrea dall’altro, e ad ogni incrocio ci diamo un bacio. Attraversiamo quindi il Burggarten, assaporiamo la pace che domina il parco e ci inerpichiamo per una delle stradine che portano allo Schlossberg. Abbiamo sudato un po’ per raggiungere la cima, ma il panorama dall’alto è eccezionale e ne è proprio valsa la pena andarci (per i pigri per soli 0,90€ c’è l’ascensore o per 1,90€ la funicolare panoramica!). Finalmente arriviamo di fronte al simbolo di Graz per eccellenza: la Uhrturm, nota per il suo fascino, per la sua imponenza e… per le lancette invertite. In maggio non è ancora visitabile il suo interno per cui scendiamo direttamente per la scalinata e torniamo al fiume. Qui saliamo sulla Murinsel, che si tratta di un bar ed anfiteatro galleggiante a forma di conchiglia che fa da ponte tra le due rive. Riavvicinandoci alla stazione dei pullman passiamo davanti alla Kunsthaus, il modernissimo museo d’arte che vuol assomigliare ad una grossa bolla blu.
Purtroppo la giornata è giunta al termine, ma possiamo ritenerci davvero soddisfatti della nostra visita a questa città dai mille profili.
Un ultima considerazione: per comprare dei souvenir bisogna andare al negozio in cima allo Schlossberg oppure all’infopoint nella Herrengasse 16 perché sono pochissimi i punti vendita di ricordini.