Copenaghen, non solo Sirenetta

Toccata e fuga nella capitale danese
Scritto da: Valeria23
copenaghen, non solo sirenetta
Partenza il: 27/05/2012
Ritorno il: 29/05/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Copenhagen è la destinazione del momento. Tutti ne parlano, escono articoli sulla città sulle riviste di viaggio, il ristorante Noma, 3 volte di fila il migliore al mondo, è citato in tutte le guide. Copenhagen è tra le top destinations 2012 di tripadvisor.

Indice dei contenuti

E allora, cosa aspettiamo? Si parte!

27/05/2012

Volo delle 7.25 da Malpensa con Easyjet. Il volo è puntuale e tranquillo, arriviamo a destinazione per le 9.30. Dall’aeroporto prendiamo il treno regionale che in un quarto d’ora circa ci porta alla Stazione Centrale. Noi avevamo fatto, a casa, la Copenhagen Card, quindi il trasporto dall’aeroporto alla stazione è incluso. Appena arrivati in città ci colpisce subito l’impressionante numero di biciclette parcheggiate, alcune slegate, fuori dalla stazione. Raggiungiamo a piedi il nostro albergo, il Richmond hotel, dove lasciamo le valigie e partiamo alla scoperta della città. L’albergo è abbastanza centrale, in 15 minuti a piedi si arriva al municipio, e Tivoli è raggiungibile anche in meno tempo.

La prima cosa che notiamo è l’estrema difficoltà nel trovare le tanto pubblicizzate city bikes. Copenhagen, come altre città, ha istituito il servizio di biciclette pubbliche usufruibili da chiunque con una caparra di 20kr (tipo carrello al supermercato, infili la moneta, prendi la bici, e quando la riporti ti riprendi le tue 20kr). Purtroppo in tre giorni non siamo mai riusciti a trovarne una disponibile.

Cominciamo la nostra esplorazione dallo Stroget, una lunga via pedonale con negozi e bar. Ci addentriamo un po’ nella vita di Copenhagen, vediamo cosa mangiano e cosa offrono i negozi di abbigliamento. Notiamo che la parte dello Stroget più vicina al municipio è più turistica e commerciale. Man mano che ci si avvicina al teatro e al Nyhavn le vetrine sono quelle delle marche di lusso.

Arriviamo al Nyhavn, un porticciolo con edifici colorati, tutti ristoranti all’aperto, molto carino e caratteristico. Da qui ci imbarchiamo per la mini crociera nei canali con la Canal Tours Copenhagen. Purtroppo abbiamo una brutta sorpresa, il tour doveva essere incluso nella Copenhagen Card, invece ci fanno solo lo sconto del 50%.

Il tour dura poco più di un’ora, si costeggiano la Sirenetta, gli edifici importanti lungo il canale come la biblioteca e il teatro, poi si entra nella zona di Christianshavn e Christiania per poi tornare nel centro storico di Copenhagen.

Affamati, dopo il tour, torniamo sullo Stroget e mangiamo un ottimo brunch nel bar/ristorante The Royal Cafè, in un cortile sulla piazza Amagertorv.

La meta di oggi pomeriggio è il castello di Amalienborg, quindi torniamo sui nostri passi, sempre a piedi (non abbiamo ancora capito come girano gli autobus), e raggiungiamo il castello. Di fronte al castello c’è la chiesta Marmorkirke, dove però non entriamo perché il castello chiude alle 16 e siamo in ritardo.

Pur essendo fine maggio, infatti, tutti i musei e castelli non seguono ancora l’orario estivo e chiudono molto presto. Il castello, molto bello, è la residenza della regina ed è composto da quattro edifici speculari. Quello in cui si può entrare comprende alcune stanze e una mostra di abiti. Sinceramente non credo valga la pena di pagare il biglietto di ingresso. Se avete la card bene, altrimenti a mio avviso il Rosenborg Slot è molto più bello.

Siamo cotti sia dalla levataccia sia dalla camminata, quindi, costeggiando il molo, ci portiamo verso la fermata dell’autobus più vicina sperando che ci porti il più vicino possibile all’hotel. Riusciamo in effetti ad arrivare fino a Norrerport, la stazione della metro/treni regionali. Da qui, attraverso il parco, arriviamo all’hotel dove finalmente facciamo il check-in.

La stanza non è male, e piuttosto grande per una capitale europea. Purtroppo il bagno non è granché, praticamente non ha la doccia ma solo una tenda, e lo scarico è sotto il lavandino, per cui ogni volta che ci si fa la doccia si allaga il bagno.

Dopo un meritato pisolino usciamo per la serata al Tivoli garden, il parco divertimenti. Pur essendo in pieno centro sembra di stare in un altro mondo, e in un’altra epoca. Infatti il parco ha un’aria un po’ retro, con decorazioni in ferro battuto e negozi di zucchero filato e lecca lecca. Le giostre sono carine, alcune per bambini altre per un pubblico più adulto. Peccato che debbano essere pagate a parte, cioè non sono incluse nel biglietto di ingresso, e alcune costano anche 75kr (10€ circa), quindi lasciamo perdere e ci godiamo solamente il parco.

Mangiamo, senza infamia e senza lode, al Burger House, all’interno del parco, e dopo qualche foto di Tivoli by night rientriamo in albergo, dove crolliamo appena toccato il cuscino.

28/5

Anche oggi tempo bellissimo, siamo stati fortunati. E’ Pentecoste quindi molti musei seguono l’orario festivo, e i negozi sono chiusi.

Usciamo quindi con molta calma e torniamo sullo Stroget, ma, invece che percorrerlo tutto come ieri, entriamo nella zona dell’università e della cattedrale. Non c’è molta gente in giro, entriamo nella cattedrale ma usciamo subito perché sta per iniziare la funzione, e non vogliamo disturbare.

Percorriamo le viuzze del centro fino ad arrivare alla Rundertarn, la torre panoramica. Saliamo fino in cima e ci godiamo per un po’ lo skyline della città, riuscendo a vedere persino, in lontananza, il ponte che collega Danimarca e Svezia. Qui in cima tira un bel vento così, dopo le foto di rito, torniamo con i piedi per terra e raggiungiamo il bel castello di Rosenborg. E’ immerso in un grande parco pubblico, dove tutti possono andare a correre, rilassarsi o fare un picnic, davvero un’oasi in mezzo alla città. Infatti l’impressione che dà è come di un castello incantato. Il biglietto include la visita al castello, ai gioielli della corona, e alla mostra temporanea sui gioielli di perle.

Arrivata ora di pranzo vogliamo provare lo smorrerbrod, il pranzo danese. Lo smorrerbrod è una fetta di pane nero ai cereali imburrata e farcita a fantasia dello chef. Avendone sentito parlare su internet, andiamo a colpo sicuro da Aamanns, nei pressi del castello. E’ un ristorante che mi sento assolutamente di consigliare. Ci sono due locali separati, uno è proprio ristorante e l’altro, più informale, ha il take away e qualche tavolino. Noi andiamo nel secondo e mangiamo divinamente. Gli ingredienti sono freschissimi e preparati al momento. Il pranzo è abbondante ma assolutamente non pesante.

Per il pomeriggio abbiamo in programma una gita fuori porta. Andremo a Helsingor, patria di Amleto. Dalla stazione di Norrerport prendiamo il treno, che in 40 minuti ci porta a Helsingor. Il castello è a 10 minuti a piedi dalla stazione, molto facile da vedere perché è proprio sul mare.

La posizione del castello è molto bella e suggestiva, circondato da un bel prato e un fossato con cigni e anatre. Si possono seguire delle visite guidate gratuite oppure girare da soli. Ci sono comunque a disposizione degli opuscoli informativi, e in ogni stanza c’è un pannello esplicativo. La stanza più impressionante è sicuramente l’enorme sala da ballo, 60 metri per 12 circa. La città è piccola ma con un bel centro. Purtroppo essendo festa è tutto chiuso, quindi usciti dal castello prendiamo un gelato e poi rientriamo a Copenhagen.

Il pisolino schiacciato sul treno ci ha fatto recuperare le forze per riuscire a fare un giro anche a Christiania, la città libera fondata sull’isola di Christianshavn da una comunità hippy. Qui immediatamente siamo circondati da cartelli “no photo”, così mettiamo via tutta la nostra attrezzatura e ci limitiamo a passeggiare. L’atmosfera è molto allegra, c’è un mercatino, qualche bancarella, dei bar e un diffuso commercio di droghe leggere. Vediamo in giro soprattutto tanti ragazzi. Che si sia d’accordo o meno con il loro stile di vita, vale sicuramente la pena di fare un giro in questa zona. Rientriamo nell’Unione Europea, come dice il cartellone in uscita da Christiania, e con immenso piacere troviamo l’autobus 66, che ci porta proprio di fronte all’hotel.

Ma la nostra intensa giornata non è ancora conclusa. Visto che oggi c’è bel tempo, mentre per domani si prevede freddo e pioggia, andiamo a fare visita alla celeberrima sirenetta.

Per trovarla prendiamo un mix di metro e autobus, più una breve camminata attraverso il parco. Per fortuna c’è poca gente e riusciamo a fare tutte le foto del caso. E’ una statua amata ed odiata allo stesso tempo, perché offusca nell’immaginario collettivo tutte le altre bellezze di Copenhagen. La sua espressione sconsolata mi mette comunque parecchia tristezza (ricordiamo che la fiaba di Andersen non ha il finale edulcorato propinatoci dalla Disney).

Finalmente è ora di cena e riusciamo a trovare, dopo qualche difficoltà, il ristorante Puk, del quale avevo letto buone recensioni su internet. Propone piatti molto sostanziosi a base di carne o pesce. Io prendo uno stufato di carne e paprika con purè e mio marito un menù completo con antipasto, carne e gelato finale. Qualità discreta, prezzo 70€ in due. Spendendo un po’ di più si riesce a mangiare meglio, Copenhagen è piena per esempio di ristoranti della catena Hereford Steakhouse (che noi però non abbiamo provato). Dopo questa bella mangiata torniamo in albergo a piedi, per smaltire un po’.

29/5

Le previsioni non si sono sbagliate, oggi c’è freddo e pioggia. Per fortuna oggi abbiamo in programma solo musei. Restiamo in albergo fino alle 10 (tanto i musei aprono a quell’ora), facciamo il checkout lasciando lì i bagagli e ci incamminiamo.

I primo museo è il National Museet, il museo sulla storia della Danimarca. E’ molto interessante e ben presentato, e ha una vasta collezione di reperti medievali e preistorici. Inoltre è gratuito, perciò vale la pena di visitarlo.

Lì vicino entriamo nella Ny Carlsberg Glyptotek. La domenica l’ingresso è gratuito. Oggi è martedì, ma a noi non importa perché abbiamo la Card. La stanza che mi è piaciuta di più è il giardino interno, un ambiente molto rilassante. La collezione comprende sculture, antiche e più moderne, e una piccola ma importante collezione di impressionisti francesi e pittura danese.

Usciamo dalla glittoteca all’ora di pranzo. Piove e tira vento, così decidiamo che è meglio prender l’autobus. Scendiamo all’università e ci fermiamo al Cafè Paludan. E’ un caffé-sala da lettura, con libri agli scaffali e manifesti della guerra fredda. La clientela è composta prevalentemente da studenti e questo rende l’ambiente giovane e allegro. Ordiniamo due brunch e ci arrivano due piatti immensi con pancetta, uova, salsicce, un pancake, yogurt e frutta fresca. Spendiamo 198kr in due. Forse perché frequentato da studenti, in questo locale i prezzi sono molto buoni.

Per il pomeriggio abbiamo in programma la nostra ultima visita, il museo del Design, anche questo interessante, con una mostra, non so se temporanea o meno, dal nome Rococò Mania.

Ormai il nostro breve soggiorno a Copenhagen sta per concludersi. Nell’attesa di andare in aeroporto (il volo sarà solo alle 20.30), ritorniamo sullo Stroget. Oggi, finalmente, è tutto aperto e c’è in giro tanta gente. Ci divertiamo a curiosare nei vari negozi, dalla lego a quelli di dolciumi, scattiamo le ultime foto e poi ritorniamo in hotel a recuperare i nostri bagagli, si torna a casa.

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