Islanda… naturale
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Eccoci qui all’aeroporto di Venezia, pronti per partire. Samo riusciti ad utilizzare soltanto due trolley, bagaglio a mano ragionando sul fatto che un mese fa anche qui in Veneto eravamo sotto zero e siamo sopravvissuti. Ho tolto, quindi i moonboots che ritenevo indispensabili, comperate scarpe da pioggia e freddo e recuperato un giaccone impermeabile foderato di pelliccia. Le previsioni dicono + 3 percepiti – 3, max + 9 percepiti + 6, vento e pioggia… vabbè, nella peggiore delle ipotesi compreremo qualcosa lì. In realtà è stata una ottima idea perché abbiamo trovato tempo stupendo un po’ di “pioggerellina di marzo”, di vento ma anche giornate splendide di sole. Indispensabile, però, coprire bene le orecchie perché se c’è vento, è alquanto fastidioso. Ho comperato subito una specie di cappuccio tipo “il nome della rosa” con sciarpa incorporata. Ottimo per riparare da pioggia, freddo, vento e neve senza distruggere la messa in piega.
Scalo ad Amsterdam, volo con costi accessibili diversamente da qualche tempo fa in cui erano i più cari d’Europa. Perfetto, puntualissimi Klm. Informano in tutti i modi che tutto ciò che non viene utilizzato è differenziato dal personale e riciclato o utilizzato. Conoscendo gli olandesi so che è così e conoscendo gli italianii sono avvilita perché potremmo essere anche noi come loro.
La guida scrive: la stagione migliore per visitare l’Islanda è da giugno a settembre ma siamo partiti il 4 aprile: mio marito, io e la nostra amica Clara la cui casa a Venezia è stata preferita ad Oderzo, dagli islandesi…chissà perché..
Clara, perfetta tour operator, ci ha preparato tutti gli itinerari per cui siamo partiti già organizzati. Oltre a tutto aveva programmato anche il tempo, lei dice che dove va lei il tempo è bello….è stato così.
Torniamo alle notizie:
La corona vale 11 Lire, si va meglio a calcolare che in euro. Portiamo via pochi contanti, nella guida c’ è scritto che si paga con carta di credito anche il caffè. Tutto vero.
Aeroporto di Schiphol, arrivati al gate B2 ma per il check in per l’Islanda ci mandano al T2. Se non ci fosse il mare ci avremmo messo meno ad andare a piedi… soprattutto data la hostess imbranata che risponde “I don’t know” a tutte le domande che poniamo. Calcolate, quindi i tempi per le coincidenze perché lo stesso è successo al ritorno e l’aeroporto è grande… e come è grande… con bagagli lo è ancora di più.
Il volo dura tre ore ma il fuso orario è di due ore di differenza per cui arriviamo alle 5 ma abbiamo spostato gli orologi alle tre. Tutto bene senonché il giorno dopo avevamo (Clara) programmato un tour che ci faceva partire alle 8 e 30 dal centro città… fate un conto voi a che ora reale ci siamo alzati. Mi leggo un po’ di notizie durante il volo e scopro che:
Due terzi degli studenti universitari sono donne ma credo che la percentuale in Italia sia simile….le donne hanno una grossa partecipazione nel mondo sociale e politico…e smetto di fare confronti… La lingua ufficiale è l’islandese ma tutti parlano parecchie lingue e riprendo a fare confronti… Gli abitanti sono 3 per km quadrato, a casa mia siamo quattro in 3000 metri, Clara calcola che quelli di tutta l’Islanda sono pari a quelli di Mestre.
Il sole: a maggio si vede per 2004 ore, ad ottobre per 12 ore (al mese). La pioggia va dai 90 mm di ottobre ai 45 di maggio. Le temperature, sempre secondo la guida oscillano attorno allo 0 a marzo -aprile, noi abbiamo trovato tutte le situazioni metereologiche, ma soprattutto sole splendente, l’ultimo pomeriggio è anche nevicato ma eravamo a casa a fare bagagli.
Atterriamo, anzi alluniamo… non c’è un albero, il terreno è tutto scuro, non ci sono abitazioni per chilometri.
Prendiamo un taxi, perché Reykjavik è a 40 minuti di distanza dall’aeroporto, costo circa 70 euro.. Sono sicura che nessuno si lamenta del rumore degli aerei, non ci sono abitazioni né segni di vita alcuna fino alla città, non un albero, neanche un uccello.
Tutti i tassisti accettano pagamenti con carta Visa. Portatevi l’indirizzo scritto bene chiaro perché la pronuncia è del tutto diversa da come si scrive, rischiate di non far capire dove volete andare. Arriviamo nella abitazione dei nostri HomeLinkers, 10 minuti in taxi dal centro in una zona residenziale. Ordinatissima e assolutamente funzionale. Ci hanno fatto trovare gli asciugamani con un ovetto di cioccolata in bella vista. Molto carini. Frigo con cibo q.b. Se organizzate scambi con abitazioni in periferia, però, informatevi sui mezzi di trasporto. Noi abbiamo stretto amicizia con un tassista che abbiamo eletto autista ufficiale Homelink Islanda ma come sponsors ci è costato 8 euro a tratta. Molto apprezzati, quindi, i pulmini delle varie escursioni che ci riportavano a casa. Se scambiate l’auto, utilizzatela solo per tragitti brevi e nei dintorni, se decidete di avventurarvi per lunghi tratti pensateci bene, il deserto dell’Arizona non ha niente a che vedere…se vi si buca una gomma non arriva nemmeno una pulcinella di mare perché non è stagione e i granelli d sabbia pesano un quintale l’uno…. Prenotate, invece le escursioni che vi portano nei posti giusti, vi spiegano bene. Cercate d non perdere il geyser che soffia ad ogni 6 minuti come è successo a noi che ci eravamo addormentati data la levataccia e 14 ore di escursione. Nulla a che vedere con le gite turistiche cui siete abituati, ci possono essere centinaia di chilometri prima di trovare una casa o una pompa di benzina anche se sono tutti molto gentili e certamente trovereste qualcuno che vi da una mano e vi farà capire che non era il caso di rischiare. Mercoledì sera Clara prenota per telefono una delle compagnie ( ce ne sono tante) per il giovedì: il Golden Circle: dalle 9 alle 15. Costo circa 65 euro. Cercate in google: iceland golden circle. Vengono a prenderci e ad accompagnarci con il bus direttamente senza sovrapprezzo. Levataccia dato il fuso orario ma ne è valsa la pena.Contrariamente a quanto mi aspettavo compero 10 cartoline da 20cmx10 e spendo solo 5 euro e trovo che questo sia un buon inizio.
Ci godiamo il golden circle. Non vedo alberi, anche se la guida ogni tanto parla di foreste; solo qualche ciuffo qua e là di sparuti cespugli con dei tentativi di gemme e mi ricordo di aver letto che uno dei motti dell’ Islanda è: “se vi perdete in una foresta islandese, alzatevi in piedi e vi vedranno subito. Passiamo davanti ad una serie di serre e scopriamo che l’Islanda è la maggiore produttrice di banane del nord Europa, non mele, come in Trentino o patate come in Olanda, banane.
Venerdì
Decidiamo di rilassarci e ci rechiamo in una piscina vicina – 3 euro a testa. Appena arrivate allo spogliatoio abbiamo la conferma di quello che c’è scritto nella guida: ci si spoglia completamene nudi, si fa la doccia, apertissima e poi si indossa il costume. Uomini e donne separati, almeno questo. Io e Clara, pudibonde, facciamo finta di non capire e in un angolino ci mettiamo il costume, ci rechiamo a fare la doccia, uniche bardate, attraversando una moltitudine di decadenze e abbondanze evitando tutti i modi di soffermarci e con la consapevolezza che è meglio avere vent’anni, essere belle e magre che averne molti di più ed essere in sovrappeso. Ci rendiamo conto, però, che questo vale in ogni latitudine e che il concetto di sovrappeso, a volte assume una valenza diversa se esiste un confronto… del peggio non c’è mai fine.
La piscina è per metà all’aperto, calda e gran parte delle persone nuota nella pare esterna, bambini compresi che entrano ed escono in temperature che le mamme italiane, me compresa, prevederebbero almeno una giacca imbottita ed un berrettino di pile..
In ogni caso usciamo dopo mezz’ora perché le famose tre persone per kmq sono moltiplicate per mille se si tratta di una piscina e il solo movimento che riusciamo a fare è mettere le braccia davanti al viso per ripararci dagli spruzzi.
Sabato
Shopping. Mercato delle pulci al porto. Acquistati maglioni a prezzi vantaggiosissimi, quasi incredibili. Non fatevi tentare dai primi, ce ne sono dappertutto e potete trattare sul prezzo. Fatevi un giro e poi scegliete. Acquistati maglioni anche in centro, comunque altrettanto originali ma meno “ovvi” a prezzi accettabili e considerando che le cose belle costano dappertutto. Secondo me, comunque, se sono originali islandesi da noi costano molto di più. In ogni caso vi rilasciano una ricevuta e vi rimborsano l’Iva (sugli acquisti superiori alle 4000 kr) pari ad uno sconto del 15%. Recatevi all’ufficio apposito in centro e vi danno i soldi subito.
Domenica
Iceberg, 130 euro a testa, 800 kms, 4 ore di pullman ma vale sempre la pena. Emozione pura, costa una cifra ma se decidete d visitare l’Islanda non potete farne a meno. Considerate che contrariamente a quello che si legge non è vero che sia un Paese costoso. I musei sono pochi, molto interessante quello d Reykjavik e non ci sono spese extra.
Bellissimo il museo nazionale. Clara e io siamo tentate di andare a vedere anche il museo dove si trovano 300 falli ma mio marito ne esce con la battuta: “guardate che non lì noleggiano… e poi io non vengo” per cui ci facciamo due risate e rimaniamo con la curiosità. Lunedì riposo. Decidiamo di recarci in un ristorante tipico islandese e giriamo per mezz’ ora fino a che vediamo una cameriera vestita da spiaggia ma con un abbigliamento insolito per cui decidiamo che questo è il locale giusto, forse è islandese estivo. Beh, nemmeno il pane è islandese e lei è vestita da indiana?! Mangiato bene, agnello con varie verdure tra cui il basilico che chissà da dove viene. La sola cosa che chiedo, come al solito è il caffè ristretto, quindi indico con le dita, dico small, short: risultato: mezzo litro di caffè nella tazzina da espresso. Comunque buono e abbiamo trovato espressi buonissimi e ristretti quasi dappertutto di ottime marche italiane come macchine da caffè. Perdonate la mia unica debolezza all’estero, un buon caffè in Islanda, comunque soddisfatta pienamente. Dappertutto la migliore marca italiana e le macchine giuste.
martedì
Laguna blu tutto il giorno. Indescrivibile. Guardate il sito. Anche qui prenotazioni, pulmini che ti portano a casa. Immersi in un cratere di lava in un’acqua azzurra ma opacissima, caldissima che gorga da un geyser al centro. Usciti con una pelle meravigliosa. Meroledì ultimo shopping, recupero dell’ Iva. e ristorante serio ed elegante. Mangiato benissimo, niente vino tanto l’acqua è purissima, da ghiacciaio: 20 euro. Evitata balena e il famigerato hàkarl che nessuno mangia. Il tempo ci saluta nevicando dopo nove giorni di tempo bellino, bello o bellissimo.
L’aereo parte prestissimo per cui alzati alle 4, messe lenzuola ed asciugamani nel cestone in lavanderia. Concordato in anticipo che ciascuno provvederà alle pulizie a lasciamo ordinato e pulito Troveranno tre coppette imitazione di tiramisù dato che il mascarpone che ho trovato sembra brie, il parmigiano che avevo preso in Italia, un libro carino del Veneto, rimesso latte fresco e pane in frigo per loro….e via a casa.. Contenti