Marrakech andata e ritorno
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1° GIORNO
Leggendo i racconti di tpc avevamo deciso di dormire in un riad, alloggi tipici marocchini dal perfetto stile arabo, la nostra scelta è caduta sul Riad Dar Tamlil del gentile amico Abdul, 34 euro a notte nel cuore della medina (cioè il centro storico di Marrakech), stanze non certo da reggia ma comunque pulite con ottima colazione e a 5 minuti dalla piazza principale Djemaa El-Fna. Con lui avevamo concordato anche il nostro transfert dall’aeroporto, ma purtroppo al nostro arrivo non vediamo nessuno, armati di buona volontà prendiamo un taxi e dopo aver contrattato per 200 dirham ci facciamo accompagnare nella medina. Visto che sono le 21, la piazza Djemaa El-Fna è chiusa alle macchine, il taxista ci lascia appena fuori le mura, non ci resta che addentrarci con le valigie nel labirinto dei vicoli della medina. Trovare il nostro Riad non è impresa facile, ma numerosi volontari si prodigano per portarci a destinazione in cambio di una lauta mancia, finalmente arriviamo ala meta. Bussiamo più volte alla porta del nostro riad ma nessuno risponde, poco dopo però ecco comparire la figura di Abdul il quale si scusa per non aver aperto subito perchè impegnato in preghiera, ci accoglie con un thè alla menta e ci da un po di dritte per il nostro soggiorno. Una doccia volante e spinti dalla fame ci rechiamo subito nella piazza Djemaa El- Fna, un vero e proprio circo vivente tra gente che danza, incantatori di serpenti, rumori di tamburi, il fumo delle cucine di strada, sullo sfondo l’enorme minareto di Koutoubia. Mangiare non è un problema, scegliamo una dei numerosi ristorantini in mezzo alla piazza e optiamo subito per un cous cous alle verdure ed un tajine con le prugne. Non ci sono piaciuti molto ma in seguito troveremo di meglio. Un giro per il centro e dopo ce ne andiamo a dormire perchè veramente stanchi.
2° GIORNO
Dopo un’abbondante colazione con miele, brioche e caffè, abbiamo appuntamento con il responsabile delle escursioni del nostro riad, più o meno sappiamo cosa vogliamo visto che siamo poco interessati al giro dei monumenti e delle moschee della città, optiamo per l’escursione nella valle di Ourika: Mohammed verrà a prenderci alle 14 ed andremo fino alle cascate. Trascorriamo la mattinata nei famosi Souk di Marrakech dove si incrociano odori, commercianti che ti propongono presunti affari, donne col velo e altre senza, carretti con merci di tutti i tipi e motorini che slalomeggiano tra i passanti rischiando di investirti….questa è Marrakech. Fa molto caldo e ci fermiamo in un bar a prendere una spremuta d’ arancia (vanno tantissimo), il tempo di rinfrescarci e Mohammed ci carica sul suo van direzione valle di Ourika (circa 50 km). Fuori dalla medina, Marrakech sembra molto più moderna, le case però sono sempre di quel colore rossiccio che le caratterizza, ci sono centri commerciali, i vicoli stretti lasciano posto ad ampie strade costeggiate dalle numerose palme. La valle di Ourika si trova ai piedi dell’Atlas, ed infatti sullo sfondo cominciamo a notare le montagne ancora innevate. Sembra strano ma in Marocco a queste temperature c’è anche la neve. Il paesaggio comincia a cambiare, scorgiamo numerose piantagioni di ciliegie, albicocche, pesche, prugne e perfino noci, i campi non sono più aridi ma coltivati a mestiere. Ci fermiamo presso un villaggio berbero, Mohammed ci conduce presso una comunità di donne che produce saponi e creme a base di Argan, una ragazza baffuta ci illustra le presunte proprietà dei loro prodotti , a me sembra tutta una messa in scena per spennare i turisti, compriamo comunque qualche sapone e proseguiamo la nostra marcia. La strada si inerpica tra le montagne tra paesaggi mozzafiato, non sembra più di essere nell’ arida piana di Marrakech. La prossima tappa è presso uno spiazzale dove ci attendono per un giro in dromedario. Poco dopo arriviamo ad Ourika e lasciamo la macchina alla base di una collina. Si prosegue a piedi per circa mezz’ora arrampicandoci su un sentiero fra spunzoni di rocce e seguendo un piccolo rusciello (armatevi di scarpe da trekking), in cima possiamo ammirare la cascata e la violenza dell’acqua che cade da un’altezza notevole. Il tutto anche qui ci sembra molto turistico ma siamo contenti perchè abbiamo visto un Marocco che non t’aspetti: quello della natura fiorente, mangiamo in un ristorantino del posto qualche spiedino di carne e torniamo a Marrakesh.La sera ci fiondiamo di nuovo nella piazza Djemaa per ammirare più da vicino i personaggi che vi ruotano attorno, notiamo un carretto che vende lumache da mangiare in una scodellina, la tentazione è forte ma la mia amorosa non è per niente attratta dall’ idea pertanto desistiamo.
3° GIORNO
Sveglia di buon mattino, fatta la nostra colazione lasciamo il riad e ci rechiamo con un taxi alla stazione degli autobus Supratour che si trova vicino a quella ferroviaria. La nostra intenzione è quella di prendere il pulman delle 10:30 per Essaouira, località sul mare a 180 km da Marrakech. Purtroppo, non avendo comprato i biglietti in anticipo, scopriamo che l’autobus è già pieno, cerchiamo allora di contrattare con i taxisti lì fuori, sempre pronti ad approfittare delle sventure altrui, ma poi scopriamo che nella strada parallela alla stazione c’è un’altra compagnia di autobus, la Ctm. Per 65 Dirham a persona riusciamo ad avere i biglietti per il pulman delle 12:30.Il viaggio dura 3 ore, usciti da Marrakech la strada attraversa una regione desertica interrotta ogni tanto da qualche paesotto, in uno dei quali, Chichaoua, ci fermiamo per rinfrescarci dai 42 gradi di questa giornata. Ripreso il viaggio, pian piano il deserto fa spazio alle distese di uliveti che caratterizzano questa regione, è segno che ci stiamo avvicinando al mare. Giungiamo ad Essaouira, e scesi dal pulman siamo assaliti dalla solita schiera di volontari che si offrono per accompagnarci nel nostro riad: il Jemalhi Mogador (27 euro a coppia trovato su booking). Il riad è molto spartano con qualche insetto di troppo nelle camere, ma visto che dobbiamo solo dormirci cerchiamo di resistere. La temperatura qui è molto più fresca rispetto a Marrakech, il vento soffia forte dall’Atlantico ed una leggera nebbiolina avvolge il porto.Posate le valigie decidiamo di fare un hammam in una delle numerose spa del posto, ne usciamo veramente come nuovi visto che ci “scartavetrano” un centimetro di pelle. Colti da una fame improvvisa ci rechiamo al porto appena fuori la medina, qui troviamo numerose baracche di pescatori che vendono il pesce e te lo cucinano al momento, voi scegliete quale ed al resto ci pensano loro: noi optiamo naturalmente per un’aragosta, uno scorfano e dei calamari (150 dirham a testa), veramente deliziosi peccato che non vendano il vino.Siamo veramente sazii, fa freschetto e decidiamo di andare a dormire dopo un giretto tra i vicoli del centro.
4° GIORNO
Dopo la colazione sempre a base di miele, usciamo ad esplorare Essaouira, non abbiamo una meta precisa ma la città è molto carina, le case sono tutte di colore bianco, le porte di accesso alla città vecchia ricordano lo stile arabo, solo le palme ci rammentano che siamo comunque in Africa, il paesaggio è completamente diverso da Marrakech. Giungiamo sul lungomare, la spiaggia è immensa, c’ è molto vento e non a caso questo è il regno degli amanti del Kytesurf, l’acqua è gelida ma qualche temerario fa comunque il bagno. Non vi aspettate di trovare la tipica spiaggia di ombrelloni e lettini perchè qui il vento è costante ed a volte diventa fastidioso. Camminiamo sulla battigia e giungiamo fino ad un punto dove è possibile effettuare passeggiate in dromedario, cavallo o quad, non resistiamo al fascino degli animali e pertamto proseguiamo in dromedario fino ad un mucchio di pietre che l’accompagnatore ci dice essere una fortezza portoghese (sarà vero?). La passeggiata dura circa mezz’ora dopodichè rientriamo al porto per farci la nostra mangiata di pesce: stavolta un’orata, 2 rombi, calamari e totani (100 dirham a testa). Facciamo fatica ad alzarci talmente siamo pieni e ci inoltriamo tra i mercati della città vecchia passando per le mura delle torri del porto.Sono le 18:00 ed è l’ora del rientro a Marrakech con Supratour. Arriviamo alle 20:30 circa e la città è nel pieno del suo fermento, è davvero incredibile come la gente qui sia in continuo movimento.Naturalmente torniamo al riad del nostro amico Abdul.
5° GIORNO
Purtroppo è l’ultimo giorno, decidiamo di trascorrere la mattinata nei souk per qualche spesuccia e ricordino, qui l’arte del contrattare è messa a dura prova perché non appena ti mostri inetressato a qualche oggetto, il commerciante ti scaraventa dentro il proprio negozio e non ti molla più fino a quando non compri qualcosa, naturalmente il prezzo va scendendo fino a 4 volte la richiesta iniziale, riusciamo ad uscirne vincitori. Il nostro aereo ci aspetta, nostalgici ci rechiamo all’aeroporto contenti di questa nuova avventura… splendido Marocco… ritorneremo presto!