La candelaia di di Hoi An
Continente sud-est asiatico, Vietnam centrale, Hoi An, la città dalle mille e colorate lanterne,romantica e suggestiva dove innamorati e nuovi amori si incontrano passeggiando mano nella mano lungo il fiume, immergendosi nella spensierata atmosfera dei ricordi presenti e passati dell’era coloniale francese. Di giorno la cittadina offre numerosi intrattenimenti,partendo dal vivace e colorato mercato del centro dove è possibile contrattare qualsiasi mercanzia,esplorare le minuscole vie e visitare i templi,farsi trascinare dalle correnti del fiume a bordo di una barca in compagnia di un pescatore locale o semplicemente rilassarsi in spiaggia sotto il sole con l’incantevole suono delle onde. Verso sera, invece, una leggera brezza trasporta con sé il profumo del buon cibo cucinato dagli innumerevoli ristoranti internazionali dalle caratteristiche antiche,dove è possibile sorseggiare del buon vino al lume di candela mentre il cielo si dipinge di un color rosso acceso e numerose e minuscole luci variopinte cominciano a decorare le graziose vie. Il tutto sembra essere descritto come un racconto di una fiaba per bambini,dove Cenerentola arriva accompagnata dal suo dolce principe azzurro,un vero e proprio sogno dal quale non ci si vorrebbe mai svegliare. Ma per ogni libro che si rispetti,il racconto può nascondere più realtà o mondi paralleli, proprio come vite e persone diverse che si incrociano senza toccarsi, ma entrambi consci dell’ esistenza dell’altro. L’invitante profumo del Cao Lau (piatto tipico vietnamita) e degli spiedini di carne alla griglia cucinati dalle economiche bancarelle locali poste in prossimità del ponte,attira l’interesse di alcuni visitatori,i quali,con aria curiosa,prendono posto sulle minuscole sedie di plastica dal color rosso mentre,con lo sguardo, cercano di capire cosa mai inghiottiranno tra pochi minuti. Io ero uno di quei turisti seduto a degustare l’ottimo cibo in compagnia di una fresca bia Saigon (birra). Erano circa le h22 del 12 dicembre 2011 quando una graziosa voce con accento australiano e tono ben deciso mi disse:“Hi man,do you like your food?That’s the best place for Cao Lau!I eat here almost every day!…and now I will have some!” (Ciao ragazzo ti piace il cibo? Questo è il posto migliore per mangiare Cao Lau! Io mangio qui quasi ogni giorno!… e ora ne avrò un po’!). Con tono formale e sorriso sulla bocca le risposi:”Hi dear,you are right!…this food is very tasty! Come here, sit next to me and enjoy your food!” (Ciao cara, hai ragione! Questo cibo è molto saporito!Vieni qui,siediti vicino a me e mangia). Parlammo per ore e mi fece partecipe dei suoi racconti di vita quotidiani,delle sue sensazioni ed emozioni,avventure e disavventure descrivendo anche ogni piccolo dettaglio in forma del tutto naturale, come se il suo destino fosse già segnato ed accettato,un destino preso con allegria e sorriso! E fu in questo momento che la mia storia,anzi la sua storia, ebbe inizio! Lei si chiama Cuong(si pronuncia Cun), e’ una ragazza di 18 anni, nata e cresciuta ad Hoi An, figlia di un pescatore e di una venditrice di lanterne,un fratello maggiore che aiuta il padre, una sorella di 10 anni ed un fratello di 7 entrambi studenti presso la scuola pubblica… ahh, scusate, lei? Lei e’ una delle tante venditrici di sogni e speranze colorate che i turisti acquistano per strada per il valore di un dollaro (a volte anche meno) e che le lasciano poi in balia della corrente del fiume con l’augurio che la luce della candela esaudisca i loro desideri. Abbandonati gli studi all’eta di 14 anni a causa di problemi economici della famiglia e per dare la possibilità di studiare ai fratelli più piccoli, Cuong comincia da giovanissima la vita da strada vendendo lanterne. Parlando con gli stranieri, si rende conto della sua potenzialità nelle lingue ed impara,brevemente,la lingua inglese con tanto di vari accenti e “slang”. Ha un carattere molto deciso, grazia nei suoi movimenti, un tono e belle parole per tutti, come una persona che vive di esperienze e che sa sempre cosa fare, ma comunque molto fragile nei suoi sentimenti, come è giusto che sia per una ragazzina della sua età.
La sua giornata comincia con una sana pedalata di circa due chilometri fino a raggiungere il negozio dove si rifornisce di carta colorata e puntine per la graffettatrice. Torna, poi, a casa e, armata di forbici, elabora con sua madre le lanterne che poi venderà durante la sera. La vendita comincia verso le h18, camminando per ore avanti ed indietro lungo il fiume con la speranza che qualche turista acquisti i suoi manufatti cosicchè con il ricavato possa comprare la cena che dividerà con la sua famiglia una volta finita la sua giornata. Cuong fa il suo lavoro mettendoci dell’entusiasmo e lo si può facilmente capire se la si osserva mentre dialoga con le persone,mentre una coppia acquista una candela o mentre lei stessa ne appoggia delicatamente una in acqua. Il riflesso della luce illumina il suo viso abbellito dal sorriso stampato sulla sua bocca e decorato dall’iride nero lucente dei suoi occhi e fisso tra la candela e l’orizzonte, come se i suoi pensieri si stessero fondendo e concentrando in uno unico per un solo istante,per poi tornare indietro nella realtà. Già, quale preghiera penserete voi?! La sua fede è sempre rivolta alla devozione verso la sua famiglia,con l’augurio che essi stiano sempre bene e che possano affrontare con forza le impervie curve della vita:” La cosa più importante al mondo non sono i soldi,ma la salute e quindi la felicità!”, come lei spesso dice. Verso le h 23, si incammina verso casa tenendo per mano un sacchetto bianco contenente del riso,del Cao Lau o del Pho(piatto tipico locale) comprato nella bancarella vicino al ponte. Arrivata a casa, la madre stende per terra un tappeto fatto di bamboo sul quale tutta la famiglia si siede per mangiare insieme quello che Cuong a comprato. Finisce, così, la sua lunga giornata con un meritato riposo. Notte stella!
Di tanto in tanto, quando è fortunata, di pomeriggio accompagna in bici alcuni turisti conosciuti in città, mostrando loro le meraviglie del centro e le verdissime risaie circostanti,senza chiedere a nessuno alcun soldo, ma una semplice e umile offerta con la speranza che tutti abbiano gradito l’itinerario. Grazie ai tanti visitatori di ogni parte del globo che incontra tutti i giorni, Cuong ha maturato un ottimo inglese il quale, aggiunto alla sua simpatica personalità, nonché alle sue enormi potenzialità, riesce sempre ad affascinare le persone,al punto da far nascere da una semplice frase,un dialogo di qualche bel minuto. Il ricavato dei soldi delle lanterne e delle offerte dai tour in bicicletta,serviranno a sistemare il tetto dell’abitazione in cui lei e la loro famiglia vivono,visto che la bella città ha anche un suo punto debole,ossia la stagione delle piogge. Infatti, tutti gli anni le case vengono colpite dall’inondazione del fiume il quale,uscendo dall’argine,si alza fino a coprire per metà alcune abitazioni,come la casa di Cuong la quale,posizionata vicino alla riva del fiume per esigenze di lavoro di suo padre,ogni anno è soggetta al problema dell’acqua e quindi ogni 2 anni circa dovrebbe essere sistemata. Come per tante persone, la sua è una vita dura e difficile, vita che va vissuta giorno per giorno ma la cosa che più mi ha colpito di lei è la voglia e la tenacia con cui affronta le giornate, con spiritualità anzichè materialismo,sempre con allegria e gioia,le quali,abbinate alla romanticità e tranquillità della città,riesce a rendere il luogo addirittura mistico, senza tempo. Ogni qual volta lei accende una lanterna per un turista,è come se lei volesse accendere anche la speranza della persona stessa,dando luce allo spirito e alla mente,come se anche lei stesse esprimendo un desiderio,una specie di desiderio su un desiderio, con la speranza che tutti siano felici. Cuong, che tradotto significa pietra o, come a lei piace diamante,dura e forte come la sua costanza ma nello stesso tempo preziosa e brillante nelle sue parole e nei suoi sorrisi.
La mia ultima sera ad Hoi An, sotto gli occhi dei molti visitatori, il fiume era coperto da numerose e colorate lanterne, le quali, trasportate dalle correnti, sembravano danzassero a tempo di valzer… un allegro ma non troppo! Questo fu il nostro saluto con le mille speranze che galleggiavano lungo un canale variopinto e con il desiderio di rivederci al più presto, nonché l’augurio reciproco di tanta felicità e gioia ovunque fossimo.
Ogni candela accesa in quella notte è una speranza e augurio per tutte le persone che stanno affrontando la dura vita con uno sguardo solare ed un sorriso rivolto al futuro.
Grazie di cuore piccola “Diamond” Cuong!
A presto!