South Africa self service

Da Cape Town a Johannesburg attraverso i parchi
Scritto da: beberenato
south africa self service
Partenza il: 25/09/2011
Ritorno il: 11/10/2011
Viaggiatori: 04
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 

1° Giorno 25 Settembre

Si parte da Venezia con Emirates alle 15.45 e cambio d’aereo a Dubai, l’accoglienza a bordo è molto cortese ed elegante. La durata del volo è di quasi 6 ore e si sorvolano Sarajevo, Istanbul e Kuwait. Scendiamo all’immenso aeroporto di Dubai e ci assale un caldo soffocante e fastidioso, ma all’interno troviamo un’ampia zona verde con prato, alberi, fiori e acqua.

2° Giorno 26 SETTEMBRE

Alle 03.50 si parte con il volo diretto a Cape Town e dopo quasi 10 ore, dopo aver sorvolato l’Africa, atterriamo alla meta. Dopo le formalità doganali, abbastanza sbrigative, andiamo a ritirare l’auto prenotata dall’Italia c/o la Budget. Il primo impatto è il cambio automatico dell’auto e il secondo più arduo è la guida a Sx. Superato il tutto abbastanza agevolmente. Ci dirigiamo subito verso l’hotel (Amalfi Executive Suites), carino, accogliente e accolti dal sorriso di Cycla, una simpaticissima cameriera di colore. Dopo aver sistemato le nostre cose, partiamo per una ricognizione dei dintorni e ci colpisce subito la recinzione delle case con il filo spinato e la corrente elettrica. Prima sosta sulla Beach Road a Bantry Bay, proseguendo poi per Campus Bay dove ci assale un immenso e indescrivibile profumo di mare. Da qui scendiamo sino a Hout Bay e in tutto il percorso ci lasciamo abbagliare dai mille colori del Fynbos e soprattutto dalle Prothea che fioriscono spontaneamente. Rientriamo in hotel e passando di nuovo per Campus Bay apriamo i finestrini della macchina per farsi invadere, di nuovo, dal profumo dell’Oceano Atlantico. La cena, vista l’ora tarda, decidiamo di farla in un locale vicino all’hotel che cucina pizza, abbastanza buona considerando che siamo in Africa.

3° Giorno 27 SETTEMBRE

Dopo un’ottima colazione, e i sorrisi di Cycla, partiamo in direzione di Cape Point e Cape of Good Hope. Passiamo sempre per Campus Bay e sempre ci assale quell’inconfondibile profumo di mare, buttiamo uno sguardo ai Twelve Apostels (che compongono la parte posteriore della Table Mountain). Prendiamo, poi, la strada panoramica Chapmans Peak Drive che si snoda lungo la penisola tra rupi e ripidi pendii. Anche se a pagamento questa strada vale veramente il prezzo pagato. Durante il tragitto sono numerose le soste che facciamo nei diversi “view points” per scattare fotografie e godere del meraviglioso scenario che ci offre questo territorio. Arriviamo alla Cape of Good Hope Nature Riserve, che si estende fino al Capo di Buona Speranza e racchiude un bel tratto di costa. La riserva è bellissima e vivono numerose specie di animali, sopratutto babbuini. La natura è selvaggia, il paesaggio che si gode è ammaliante, il mare impetuoso e la bassa vegetazione ha profumi intensi e molto particolari. Arriviamo al parcheggio di Cape Point e la preoccupazione di essere “assaliti” dai babbuini svanisce subito, dei babbuini nemmeno l’ombra. Proseguiamo a piedi in direzione del Faro, lo spettacolo è meraviglioso. Da qui scorgiamo un sentiero che arriva sino alla punta estrema, ci guardiamo e decidiamo senza alcun dubbio di percorrerlo. Il sentiero si snoda attraverso una varietà immensa di minuscoli fiorellini e scenari mozzafiato. Gli strapiombi altissimi e il mare impetuoso fanno capire come mai questo sia sempre stato considerato un luogo temuto dai naviganti; anche in mare aperto si notano degli scogli che affiorano e che dovevano essere devastanti per le navi che dovevano doppiare il Capo. Arrivati alla fine del sentiero, si giunge a un piccolo Faro e qui si ha veramente la sensazione di essere alla fine del mondo. Pranzo al ristorante di Cape Point, nel terrazzo a strapiombo sull’oceano, gustando un favoloso assortimento di pesci e molluschi immersi in una squisitissima salsa. Qui abbiamo potuto godere, inoltre, di uno spettacolo magnifico quanto insolito; tre balene passavano e danzavano sotto i nostri occhi. Lasciamo Cape Point e ci dirigiamo al Capo di Buona Speranza, e per strada scorgiamo un gruppetto di Struzzi con i piccoli. Al Good Hope Cape s’incontrano le correnti calde dell’Oceano Indiano e quelle fredde dell’Atlantico creando, nell’acqua, colori pazzeschi. Rientriamo e strada facendo, nel bush, adocchiamo un gruppo di babbuini composto dal capo e da famiglie con diversi piccoli. Prima di rientrare a Cape Town è inevitabile una sosta presso Simon’s Town ma soprattutto alla spiaggia di Boulders Beach, abitata da una colonia di simpatici, goffi, tenerissimi e impacciatissimi pinguini africani. Alla sera, Malia, una deliziosa signora Sudafricana di colore ci accompagna in un grazioso e caratteristico ristorante africano. Malia si occupa di malati di Aids e ci illustra i vari aspetti e le problematiche del Sudafrica che lei stessa definisce; bellissimo ma molto complicato. Una serata interessantissima.

4° Giorno 28 Sett.

Solita colazione in hotel e si parte per Kristenbosch Botanical Garden, situato ai piedi della Table Mountain. Grazie alla sua posizione e alla particolarissima flora sudafricana è considerato fra le oasi verdi più belle del mondo. Un vero Paradiso Terrestre. Qui, una schiera di scolaretti di colore, mi assaliscono per vedere nel display le foto che ho loro scattato. Mai assalto è stato più gradito. Rientriamo a Cape Town per un giro in centro, attraverso il Parco e il Mercatino sulla via pedonale centrale, qualche acquisto di artigianato locale e proseguiamo per la Table Mountain. Una volta arrivati, con la Cablewey, si sale sino in cima e da lassù c’è una favolosa veduta a 360°. Fa freddo e c’è una leggera nebbiolina ma si può scorgere Cape Point, Good Hope Cape e Robben Island. Per la sera decidiamo di continuare a farci una deliziosa mangiata di pesce e, ovviamente, ci rechiamo a Campus Bay. E’ già il crepuscolo e una frizzante brezza marina rende il profumo del mare ancora più intenso, ma i nostri sguardi si volgono sulla spiaggia dove un gruppo di ragazzini di colore gioca, urla, si diverte tuffandosi contro le grosse onde, anche se fredde, che s’infrangono sulla spiaggia. Sembrano i ragazzini più felici del mondo. La cena; Calamari alla griglia con fette di salciccia africana piccante, Line Fish su letto di patate e spinaci cosparso di caviale rosso.

5°Giorno 29 Sett.

Colazione, foto e saluti con la dolce Cycla. Si parte per il Karoo National Park situato nel Western Cape nei pressi di Beaufort West. Attraversiamo le Winelands con i suoi ordinatissimi filari di viti e uliveti alternati a boschi di ginestre gialle e gigantesche. Qui ci fermiamo in una Farm nei pressi di Worcester per l’assaggio e l’acquisto di qualche bottiglia di ottimo vino. Poi attraversiamo la spettacolare regione del Karoo godendo della vista d’un ininterrotto giardino. I prati e le montagne hanno linee morbide e sono ricoperti da un tappeto di minuscoli fiorellini blu, fucsia, bianco e giallo. Nel pomeriggio arriviamo al Gate del Ko Ka Tsara Bush Camp e ci addentriamo nel Karoo N.P. su una strada, ovviamente, sterrata e subito incontriamo alcuni Spingboks e in seguito ci dobbiamo fermare perché una grossa tartaruga ci attraversa la strada. Al Rest Camp ci sono 7 fantastiche casette di legno con tavolo esterno, barbecue e lo spiazzo per accendere un falò. Facciamo un brindisi e ci godiamo questa piacevolissima quanto insolita accomodation, poi ci rechiamo al piccolo ristorante all’aperto per la cena. Il ragazzo, di colore, che ci accoglie è timido e quasi-quasi impaurito, ci accende un bel falò al centro del cortile dove, seduti in torno, possiamo gustarci un buon bicchiere di vino sudafricano mentre sono cucinate delle ottime bistecche. Il tavolo è preparato come fossimo in un hotel a 5 stelle. La serata si termina con l’ammirazione di un cielo fitto di lucentissime stelle.

6°Giorno 30 Sett

Sveglia al mattino presto e partenza per il nostro primo Game Drive, fa fresco e la jeep è scoperta, Abraham la nostra guida ci consiglia di coprirci. La pista è piuttosto sassosa e sconnessa, facciamo un pezzo di strada di montagna per raggiungere la cima e una volta arrivati ci si apre un immenso altopiano. La macchina fotografica inizia il suo immenso lavoro. Avvistiamo diversi tipi di gazzelle, antilopi, gnu e siamo fortunatissimi a vedere le rare e riservatissime Mountain Zebras.

Dopo 2 ore rientriamo al campo soddisfattissimi dell’esperienza vissuta, dolce sorpresa, qui ci accoglie un simpaticissimo e dispettosissimo suricati, mascotte del Camp. Dopo la squisita colazione facciamo una bella passeggiata nei dintorni del Camp, scoprendo impronte di animali, diverse varietà di coloratissimi fiori, sentieri solcati da animali e diverse specie di cinguettanti uccellini. Al pomeriggio partiamo alla ricerca di un gruppo di giraffe e strada facendo Abraham ci racconta che le giraffe femmina costringono i maschi più vecchi ad allontanarsi e a lasciare il gruppo, e girandosi verso di noi maschi non più giovanissimi, ci dice; “so you must be careful” (state attenti!). Una grande risata attraversa la Savana e proseguiamo la ricerca. Anche in questa immensa pianura possiamo vedere antilopi, gazzelle, gnu e struzzi, ma giraffe ancora niente. Dopo un lungo girovagare avvistiamo una giraffa, poi 2, 3, 4, fino a 14, tutto il gruppo, stupende nel loro incedere elegante e pieno di sé. Il maschio dominante è indietro e osserva, controllando, tutto ciò che succede. Dopo più di 3 ore rientriamo al campo; falò, bicchiere di vino sudafricano, cena e a nanna.

7°Giorno 1° Ottobre

Colazione, saldo dei conti (il rapporto qualità-prezzo = ottimo), saluti e doverosa, anche se non richiesta, mancia al bravissimo Abraham. Si parte in direzione di Knysna e la prima sosta la facciamo a Prince Albert in un “mercatino” dove ci sono solo bianchi e i bambini di colore che ci chiedono qualche spicciolo, non entrano. Prendiamo, in seguito, una strada sterrata che ci porta al Swartberg Pass e mai scelta fu più azzeccata. Saliamo e saliamo godendoci scenari bellissimi di spettacolari rocce di color rosso intenso, ciuffi fioriti e coloratissimi e tantissime palme. In cima al Passo si trova la Riserva del Groot Swartberg e davanti a noi si apre un’incredibile distesa di Prothea rosa, rosse, gialle e altri colori all’inizio della sbocciatura. Lo Swartberg Pass è un punto panoramico spettacolare e rappresenta un capolavoro geologico, botanico e paesaggistico. Al di là del Passo si apre una vasta e rigogliosa pianura con tantissime fattorie e allevamenti di Struzzo. Sosta ad Oudtshoorn, capitale mondiale dello struzzo. Arriviamo, nel pomeriggio, a Knysna che è affacciata su una meravigliosa laguna e circondata da antiche foreste ed è la città più importante lungo la Garden Route. Grazie alla sua posizione tranquilla ed all’atmosfera artistica che vi si respira la rende vivace ed indimenticabile. Alloggiamo al Pumula Lodge e lo splendido giardino pullula di numerosi uccelli, la squisita gentilezza dei titolari e l’ospitalità ricevuta ci hanno conquistati. La signora ci consiglia un ristorante situato sul porto, ed un’abbuffata di pesce è stata inevitabile.

8° Giorno 2 Ottobre

Con un po’ di rammarico lasciamo Knysna, non senza visitare alcuni invitanti e qualificati negozietti vicino al porto. Un salto a vedere le Heads, due promontori che chiudono e proteggono la Laguna dall’Oceano, e prendiamo in direzione dell’Addo National Park. La pioggia ci impedisce di godere appieno della coloratissima Garden Route, entrambi i lati della strada sono ininterrottamente ricoperti da arbusti fioriti. Sosta a Saint Francis Bay per il pranzo, ovviamente a base di pesce, al simpatico “The Big Time” Greeke Restaurant. Al pomeriggio arrivo all’Addo Park, alloggiamo al Kududu Guest House a Sunland, lo stile è tipicamente africano. L’accomodation è molto invitante, grandi camere, grande salotto con cucina completamente attrezzata ed un bellissimo terrazzo esterno che dà verso il Parco.

9° Giorno 3 Ottobre

L’ottima colazione mattutina ci dà il via per una giornata intensa. L’Addo Park è molto verde e lussureggiante, qui quasi quasi tocchiamo con mano gli enormi pachidermi che ci passano, anche per la capacità della guida, molto vicini. La macchina fotografica scatta centinaia di foto di elefanti, rinoceronti, bufali, gnu, zebre, gazzelle, coloratissimi e cinguettanti uccellini, facoceri ecc. ecc.. Del Re della savana, però, non c’è traccia. Breve pranzo e di nuovo ricerca del Re, gira, gira ma niente da fare. Scende la sera e al Camp, all’interno del Parco, attorno ad un grande falò ci prepariamo per la cena, non facciamo in tempo a sedersi che il Ranger ci invita a salire di nuovo sulla Jeep e ripartire alla ricerca del Re. Fra loro i Ranger sono collegati telefonicamente e se avvistano qualcosa si comunicano la posizione. Con i fari accesi ed un potente faro in mano, il Ranger, cerca di intravedere nell’oscurità della savana la sagoma dei Leoni. Dopo un po’ avvistiamo due Leonesse vicinissime alla pista e poco più tardi, dal bush, avanza con passo maestoso un magnifico esemplare di leone maschio. Raggiunte le due Leonesse si pone in mezzo a loro, controlla la situazione ed apre ripetutamente le fauci esibendo una “paurosa dentatura”. Il silenzio, tra noi, è tombale ed i Leoni sono molto vicini a noi, ad un tratto il maschio si alza ed inizia a ruggire; il suono è così potente e maestoso da farci rabbrividire e mancare il fiato, inoltre, una leonessa gli risponde ed il loro dialogo dura per diversi interminabili secondi. Il ruggito fragoroso che ha frantumato l’oscurità ed il profondo silenzio rimarrà nella nostra mente per sempre. Appagati da questa singolare esibizione rientriamo al Camp, dove i Ranger ci servono l’ottima cena, ma tutti eravamo sazi di quanto visto in quella notte.

10°Giorno 4 Ottobre

Trasferimento aereo da Port Elizabeth a Johannesburg con la South Africa Airways. Arrivati a Johannesburg ritiriamo la macchina, sempre alla Budget, e ci rechiamo al Genesis Suites and Conferencing dove le camere sono appartamenti; 2 camere, 2 bagni, terrazza, sala e cucina arredata. La sera siamo invitati a cena presso alcuni amici che abitano nella periferia della città. Cena africana, in una capanna (nel giardino) tipicamente africana ed ottimo vino sudafricano.

11°Giorno 5 Ottobre

Colazione e partenza per Pilansberg Nat. Park. Arriviamo a Mogwase e con l’aiuto di un signore, di colore, troviamo il nostro alloggio; il Valley View Guest House. Ad accoglierci troviamo Angela, una ragazza bella e simpatica di origine italiana che ci da tutte le dritte per visitare al meglio il Parco. Questo Parco è collocato in un vulcano spento ed è circondato da quattro cerchi concentrici di montagne ospitando circa 7000 animali. Qui vivono tutti i grandi felini, sciacalli, iene, rinoceronti, giraffe, ippopotami, bufali, zebre, facoceri, una grande varietà di antilope, kudu oltre a circa 300 specie di uccelli.

12°Giorno 6 Ottobre

Entriamo al mattino nel Parco ed iniziamo il “nostro” safari. Il Pilansberg ha 200 Km di piste battute che si possono percorrere con il proprio mezzo e con il proprio ritmo, che nel Parco “deve” essere lento. Il self-safari è entusiasmante perché permette di godere di quest’oasi in libertà, senza legami di orari e gestire il tempo e le varie fasi a seconda dei desideri. Nel Parco è consentito scendere solo nelle specifiche aree delimitate, dove sono stati creati rifugi mimetizzati nell’ambiente in modo da non infastidire e disturbare gli animali e gli uccelli attratti dagli specchi d’acqua.

13° Giorno 7 Ottobre

Altro self-safari e prenotazione per un ultimo, safari serale con Ranger. Al pomeriggio ci rechiamo per il pranzo a “Sun City”, versione sudafricana di Las Vegas. Ottimo pranzo a base, ovviamente, di pesce, che in South Africa cucinano molto bene. Rientriamo al parco e via all’ultimo safari. La sensazione che si prova nel meraviglioso Parco è di essere dentro ad un documentario naturalistico ed i registi siamo noi stessi. I colori del paesaggio sono spaventosamente brillanti, specialmente all’alba ed al tramonto.

14° Giorno 8 Ottobre

Lasciamo il Pilansberg con destinazione Johannesburg e lungo il tragitto ci fermiamo in un immenso mercato, coperto, di artigianato sudafricano, coloratissimo e folkloristico. Alla sera, con i nostri amici italo-sudafricani, andiamo a cena in un quartiere “in” di Johannesburg dove in un caratteristico ristorante preparano piatti tipici della cucina africana. Lì ci dipingono il viso, suonano, danzano e sono tutti in costume tipico. Locale meraviglioso.

15°Giorno 9 Ottobre

Alla colazione del mattino, al Genesis Suites, assistiamo ad una piacevole scena famigliare; alle pareti del bar ci sono dei televisori, uno trasmette una gara di Formula Uno, l’altro la semifinale di Coppa del Mondo di Rugby (sport nazionale). La signora, sudafricana, tifa per la squadra nazionale. Il marito, origini italiane, tifa per la Ferrari ed il figlio down si divide “urlando” tra i due eventi. Scena di Fantozziana memoria. Dopo questa parentesi altri amici Italo-Sudafricani ci fanno visita ed assieme andiamo alla Golden Reef City, dove possiamo visitare una miniera d’oro, ma resa troppo commerciale per la storia in essa contenuta. Poco distante si trova il più interessante Museo dell’Apartheid, dove l’ingresso, ”appositamente” è diviso tra bianchi e neri ed illustra con spietata accuratezza la disumana filosofia dell’Apartheid. Si tratta di un’esperienza forte ed anche particolarmente agghiacciante.

16°Giorno 10 Ottobre

Colazione ed in attesa di incontrare per gli ultimi saluti i nostri amici, decidiamo di “inoltrarci” nel vecchio centro di Johannesburg. Qui rimaniamo strettamente chiusi in auto e cerchiamo di procedere con un’andatura decisa, compatibilmente con il traffico, per uscirne al più presto. Qui la delinquenza, il degrado e la sporcizia sono impressionanti ed indescrivibili. La “visita” è stata comunque interessante in quanto ci ha dato la possibilità di confrontare i diversi aspetti della vita quotidiana e la conferma di quanto ci ha illustrato la nostra amica Maila a Cape Town. Le ultime visite le dedichiamo alla parte moderna della città, pranzo in un magnifico ristorante all’aperto. Ultimi acquisti di artigianato locale, dove i venditori non sono per nulla invadenti ed insistenti. In serata si rientra con volo per Dubai.

17°Giorno 11 Ottobre

Arrivo a Dubai e immediatamente ci si imbarca sul volo per Venezia, sull’aereo ci sono posti liberi e così ci possiamo sdraiare liberamente. Sbarco a Venezia carichi di bagagli, ma soprattutto carichi di un’esperienza bellissima quanto indimenticabile. Il South Africa “val bene una messa”.

beberenato@libero.it



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche