Cork e Dublino, assaggio d’Irlanda
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29.08.2011
Partiamo da Roma Fiumicino con volo Aer Lingus, diretti a Cork. Atterriamo alle 22.30 circa e prendiamo un taxi per arrivare in albergo, spendendo circa € 20,00, perché l’hotel non si trova in centro bensì nella zona universitaria. Varcato il cancello di ingresso, ci rendiamo subito conto che la descrizione e le foto dell’Hayfield Manor, riportate su internet, sono assolutamente veritiere. Si tratta infatti, di un maniero trasformato in albergo a 5 stelle con la facciata in mattoncini rossi, in parte coperta da rampicanti, una hall ampissima dominata da una scalinata, salottini con mobili di pregio e caminetti scoppiettanti. Per non parlare della nostra stanza, enorme, dotata di ogni confort e con un letto maxi. L’indomani mattina, dopo una prima colazione abbondante, sia dolce che salata, partiamo alla scoperta di Cork, una cittadina universitaria, piccola ma graziosa. A piedi, dall’hotel, impieghiamo circa 15 minuti per arrivare in centro e per prima cosa ci dirigiamo a visitare il Mercato Inglese (English Market), una loggia coperta in stile georgiano, stracolma di banchi di generi alimentari, giocattoli e calzature, dove è possibile fare uno spuntino in un chiosco di panini o seduti al tavolo del ristorante posto al piano rialzato. La visita prosegue attraverso il quartiere ugonotto fino alla piazza dove si trovano l’Art Gallery e l’Opera e poi, al di là del fiume, percorrendo una strada in salita, costeggiata da casette basse, fino alla chiesa di Sant’Anna con il suo bel campanile. Tornati in centro, vediamo dall’esterno il birrificio Beamisch & Crawford, posto di fronte ad un famoso pub, l’An Spalpin Fanal, dove spesso la sera fanno musica dal vivo. In ultimo visitiamo la cattedrale di San Finn Barre, il cui ingresso costa € 4,00 a persona, e il Cork City Gaol (€ 16,00 in due), l’antica prigione della città, prima di rientrare in albergo. Dopo un meritato riposo, per cena addentiamo un hamburger al Mc Donald’s, in quanto nei pub dopo le 17, non cucinano più ma servono solo da bere.
Secondo giorno
L’indomani arriviamo in taxi alla stazione dei pulmann Eireann da dove partiamo alla volta di Dublino, impiegando all’incirca sei ore e spendendo € 20,00 ciascuno. Da Cork è possibile arrivare nella capitale anche in treno, in meno tempo (circa 4 ore), ed i collegamenti sono molto frequenti, quasi ogni ora, ma costa di più che in pulmann (circa € 50,00 a persona). Il tempo passa velocemente: ammiriamo la campagna irlandese con le sue greggi di pecore bianche dal muso nero ed alcuni paesini tipici con piccole piazze, tanti pub e casette dal tetto di ardesia. Una volta giunti nella capitale, sempre in taxi, ci dirigiamo al Drury Court, un hotel centrale in Lower Stephens Street (a pochi passi da Grafton Street e da Temple Bar), pulito ed economico, che abbiamo prenotato su internet direttamente sul proprio sito. Il pernottamento in stanza matrimoniale, in offerta a € 70,00 a notte, ci è sembrata un’occasione da non perdere. Su internet prenotiamo anche la prima colazione al Biàbar, a cui si accede direttamente dalla hall dell’albergo ed in particolare quella tipica irlandese che comprende salsicce, fagioli, frittelle, pomodori, uova e bacon e costa € 7,00 a persona. Una volta preso possesso della stanza, usciamo alla scoperta di Dublino. In primo luogo andiamo a St. Patrick’s Cathedral, la cattedrale nazionale dell’Irlanda protestante, dove riposano le spoglie di Jonathan Swith, lo scrittore de “I viaggi di Gulliver”; successivamente visitiamo l’imponente Christ Church Cathedral, dove sono state girate alcune scene della serie Tv “ I Tudors” e la Guiness Storehouse, alla quale arriviamo dopo una bella passeggiata a piedi. Il biglietto di ingresso (€ 15,00 a persona) comprende la visita audio-guidata dei 10 piani della fabbrica, durante la quale vengono spiegate le varie fasi di preparazione della birra e la degustazione di una Guiness, al Gravity Bar, che offre una magnifica vista sulla città. Prima di rientrare in albergo, decidiamo di cenare in Temple Bar, il regno della vita notturna dublinese. Luci, colori, tanta gente e musica dal vivo. Entriamo all’Oliver St. John Gogarty’s, ma dove ci sediamo? Il locale è pieno di gente che sorseggia una pinta di birra, ascoltando un gruppo che suona ballate irlandesi alternate a musica evergreen. Al piano di sopra, dove c’è il ristorante, è più tranquillo e così ci fermiamo. Le pareti in legno con ritratti di personaggi famosi dell’Irlanda circondano accoglienti salottini dove accomodarsi per gustare le pietanze. Scegliamo un piatto di carne irlandese grigliata con un misto di verdure e patate al forno ed anche una terrina di formaggio di capra fuso con melanzane e pomodori. Tutto buono, ma nella media. Siamo però ripagati dall’atmosfera tranquilla. Dopo cena scendiamo al piano di sotto per ascoltare della buona musica e divertirci fra la gente del posto. Costo della cena circa € 40/45.
Tra castelli, College e parchi
Dopo un sonno ristoratore, il giorno successivo, di buon’ora siamo già nei viali del Trinity College, la più famosa istituzione educativa di Dublino, che annovera tra i suoi ex alunni grandi nomi come Jonathan Swith, Oscar Wilde, Bram Stoker e Samuel Beckett. Ammiriamo il Book of Kells, uno splendido manoscritto miniato, e la Old Library, la cui Long Room, lunga 64 m, è caratterizzata da due ordini di antiche librerie in quercia contenenti oltre 200.000 volumi. Pochi passi e siamo al Castello di Dublino dove partecipiamo alla visita guidata in inglese perché quella in italiano è prevista per le 14. Le stanze sono grandi e in parte arredate: la sala del trono è quella più imponente del castello, mentre quella dedicata a San Patrizio, il patrono d’Irlanda, ha una volta tutta affrescata con eventi della storia inglese e irlandese. All’esterno c’è un ampio cortile con la Bedford Tower, una torre con orologio, e di fianco la Statua della Giustizia, che volge le spalle alla città, perfetto simbolo della giustizia inglese, come commentano i dublinesi.
E’ ora di pranzo e perciò entriamo in un bar, proprio di fronte alla City Hall, il municipio, dove mangiamo dei buoni sandwich e beviamo una birra fresca. Nel pomeriggio attraversiamo il fiume e camminiamo su Ormond Quay Lower, abbellito da mille ciotole di fiori, passando dinanzi al Four Courts, un magnifico edificio costituito da un corpo centrale con archi trionfali. Percorriamo quindi O’Connell Street, una lunga strada commerciale, prima di addentrarci nelle stradine più interne, caratterizzate da casette dalle porte colorate, adibite per lo più a b&b. Tornati nuovamente sul lungo fiume, vediamo la Custom House, imponente edificio dalle quattro facciate decorate con padiglioni ai lati e colonne doriche, e giungiamo quasi all’ingresso del porto. Alcuni ragazzi si tuffano nel fiume Liffey, da uno dei numerosi ponti che attraversano la città e noi per un po’ ci fermiamo a guardarli poi percorriamo la strada a ritroso e una volta in centro, passeggiamo su Grafton Street entrando in un centro commerciale per lo shopping. In ultimo ci rilassiamo nel parco St. Stephen’s Green prima di tornare in albergo. E’ l’ultima sera a Dublino e la nostra meta per la cena è nuovamente Temple Bar, sempre stracolma di gente nonostante sia solo giovedì. Il giorno prima avevamo adocchiato un locale dalle grandi vetrate quadrettate in verde e con luci soffuse: il Gallagher Boxty House. Un cameriere molto cortese ci fa accomodare al piano di sotto, ci consegna il menù e fra le varie pietanze scegliamo lo stufato alla birra Murphy. L’aspetto è “normale” ma al primo assaggio… fantastico! Tenera carne dal gusto eccellente cotta con patate e carote. Proviamo anche una maxi insalata con salmone grigliato. Il tutto innaffiato dalla Murphy rossa. E per finire un irish coffee e in due spendiamo circa € 50,00, ma ne è valsa la pena.
Conclusioni
Il giorno successivo facciamo ancora un giro in centro, qualche fotografia e piccole compere prima di prendere l’autobus di linea per l’aeroporto, alla fermata vicino al Trinity College. Stavolta voliamo con Ryan Air e in aereo tiriamo le somme di questo breve ma intenso viaggio in Irlanda. A Cork ci sono poche cose da vedere e per lo più dall’esterno, come il birrificio Beamisch & Crawford, l’antica fabbrica del burro e la chiesa di Sant’Anna. Nel Mercato Inglese è bello confondersi con la gente del posto che fa la spesa mentre è possibile visitare la cattedrale di San Finn Barre, di cui puoi ammirare l’interno e l’antica prigione, nelle cui celle sono state ricostruite le condizioni dei prigionieri ad inizio secolo. In definitiva niente di esaltante! Sei comunque ripagato dall’atmosfera quieta e rilassante che si respira in questa cittadina, camminando tra le strade gremite di universitari ovvero sul lungo fiume con i suoi caratteristici ponti. Dublino si visita comodamente in due giorni perché è piccola e le maggiori attrattive sono facilmente raggiungibili con una bella passeggiata. Vale la pena entrare sia nella Cattedrale di San Patrick sia nella Christ Church, i cui interni sono imponenti e ricchi di storia; la visita del Castello comprende solo alcune sale, la chiesa posta all’esterno e le rovine dell’antica città. Niente di che. Del Trinity College puoi farti un’idea camminando nei suoi viali fino ad arrivare al padiglione in cui è conservato il Book of Kells e percorrendo la lunga galleria della Old Library ma non è consentito entrare nelle aule per respirare un po’di aria universitaria. La Guiness Storehouse è una tappa obbligata per i visitatori di Dublino anche se della vecchia fabbrica è stato mantenuto solo l’esterno, ampliato con altri corpi di più recente costruzione. All’interno tutto è stato realizzato ad uso e consumo dei turisti; di originale si possono vedere lo studio del fondatore della Guiness con alcuni manoscritti, le botti e gli arnesi utilizzati per la loro costruzione, manifesti pubblicitari e poche altre cose ancora. E’ piacevole percorrere il lungo fiume, magari fermandoti in uno dei numerosi bar e passeggiare in Grafton Street per ammirare i bei negozi. La sera, poi, puoi divertirti in uno dei numerosi pubs a Temple Bar fino a tarda notte. Buona Irlanda a tutti!