Alla scoperta di una perla lombarda… Cremona
Indice dei contenuti
1) IL DIALETTO E LE SUE TRE “T”
Come vi abbiamo svelato poche righe fa, Cremona è rinomata per un trinomio particolarmente curioso. Le cosiddette Tre “T”. Cosa intendono i cremonesi? Semplice. Turòon (il torrone), Turàs (vale a dire il Torrazzo) e, ironia del dulcis in fundo, Tetàs, che decidiamo di non tradurre, sicuri che avrete già capito. Di sicuro, la “T” che ci ha colpiti maggiormente è stata la seconda. Il Torrazzo, torre che sovrasta la Piazza del Duomo dall’alto dei suoi 112,27 metri, è stata la nostra palestra post pranzo cremonese. Un buon motivo per godersi la cucina locale senza troppi rimorsi. Perchè? Sono ben 502 i gradini da scalare per arrivare fino in cima e godere del panorama, che sicuramente in città non ha eguali. Un’impresa ardua, ma fattibilissima, che non vi farà pentire della fatica provata scalino dopo scalino. Noi in cima ci siamo arrivati davvero ed è stato sicuramente il modo migliore per conoscere la bellezza di Cremona. Cosa c’è di meglio che usare prospettive diverse per guardarsi intorno? Noi abbiamo scelto di osservare quello che osservano le nuvole e ve lo consigliamo. Non è gratuito, ma sono 5 euro davvero ben spesi.
2) PIAZZA DEL DUOMO E LIUTAI
Cremona è una bomboniera. Il centro storico è piccolo, concentrato, ma davvero molto bello. E il piccolo mercatino del sabato mattina, in cui abbiamo avuto la fortuna di immergerci, rende l’atmosfera ancor più suggestiva. Se poi doveste avere anche l’onore di incrociare nel vostro passeggio un musicista di strada, come è successo a noi, allora vi sentireste davvero catapultati in un’altra epoca. Così, inaspettatamente. Quello che più ci ha stupiti dello stile di vita respirato è che, nonostante i ritmi della metropoli milanese non siano affatto lontani, a Cremona si passeggia lenti, si pedala in bicicletta, ma senza fretta. Tutta un’altra musica per chi, come noi, è abituato a veder sfrecciare orde di persone sempre alle prese con la lotta contro il tempo. Dirigendoci dalla piazza del Duomo ad uno qualunque dei vari vicoletti che la intersecano, scopriamo che Cremona custodisce una tradizione veramente affascinante, che fa della sua antichità la propria ricchezza. L’arte dei liutai. Vere e proprie botteghine centenarie addobbano i vicoletti che percorriamo. Vetrine e vetrine di violini di legno sono il biglietto da visita di numerosi artigiani, che della musica fanno il loro mestiere da generazioni. Ci lascia stupiti e felici vedere che le tradizioni migliori del nostro Paese sopravvivono ai tempi duri che ci riguardano. Una sbirciatina all’interno di una bottega ci regala l’ultima immagine della nostra Cremona, che, siamo sicuri, non dimenticheremo mai.