Un weekend tra i colori e i sapori di Napoli
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SABATO – INIZIAMO A SCOPRIRE NEAPOLIS…
Partiamo con un volo da Venezia e in un’ora e un quarto atterriamo all’aeroporto Capodichino. Da lì prendiamo un taxi con la tariffa fisse da e per la Ztl, con 16 euro (in tutto) siamo in piazza Dante dove si trova il nostro b&b. Alloggiamo al b&b Piazza Dante in Vico Mastellone, che consigliamo. Si trova affacciato sull’omonima piazza ed è un punto di partenza molto comodo per la visita della città e limitare al massimo l’uso dei mezzi pubblici. Inoltre è accogliente, i titolari sono molto premurosi e disponibili e abbiamo fatto delle ottime colazioni anche a base di prodotti tipici. Arriviamo a Napoli alle 15.00, giusto in tempo per provare la pasticceria napoletana nella rinomata Scaturchio in Piazza San Domenico Maggiore. Rimaniamo sorpresi sia dalla dimensione che dalla bontà di sfogliatelle, babà e della pastiera che qui si prepara proprio per la Pasqua che si avvicina. Siamo nel cuore della città, nel Decumano Inferiore chiamato anche Spaccanapoli perché divide nettamente la città antica in due tra parti tra nord e sud. Questa zona è ricca di luoghi d’interesse. Noi cominciamo con il Monastero di Santa Chiara e il suo bellissimo chiostro maiolicato. Continuiamo a passeggiare incontrando Piazzetta Nilo, Via dei Librai, la Piazza e la Chiesa del Gesù Nuovo. Alziamo innumerevoli vote la testa su chiese ed edifici che meriterebbero una sosta, ma il tempo è poco, abbiamo dovuto scegliere cosa visitare e limitarci a quello. Passeggiamo per Via San Gregorio Armeno, ovvero la via dei presepi, ricca di statuine del Presepe e di statuine di personaggi d’attualità. Questa via ci colpisce per la sua vivacità e ti fa pensare che Napoli è proprio come te la immagini, vivace, affollata, colorate, luminosa. Ci fermiamo in uno dei tanti negozietti ad acquistare il cornetto rosso che le insegne dichiarano “collaudato”! Arriviamo alla Cappella di San Severo ed entriamo. Al suo centro c’è il famoso Cristo Velato una delle opere scultoree più famose al mondo. È bellissima e tutta la cappella merita una visita perché è un piccolo gioiello.
Per la prima cena napoletana non possiamo che scegliere la pizza. Andiamo da Sorbillo in Via dei Tribunali. Arriviamo alle 19 perché ci avevano avvertito che altrimenti la coda per entrare sarebbe stata lunga. Ordiniamo margherite e diavole. Il tutto servito velocemente su tavoli in marmo molto essenziali. La pizza è enorme e ci piace. Usciamo dalla pizzeria alle 20.00 e la fila per entrare è chilometrica.
Passeggiatina fino a Piazza Bellini su cui i affacciamo dei locali. Noi ci fermiamo al Caffè Arabo dove io prendo un ottimo the alla cannella e poi a letto.
Domani scendiamo in Via Toledo e andiamo a vedere il Golfo di Napoli.
DOMENICA, 2° GIORNO – VERSO IL MARE
Colazione ottima e abbondante e giù per Via Toledo, la via dei negozi che parte proprio da sotto il nostro b&b. La percorriamo tutta a piedi, ci sono alcuni negozi aperti ma non tutti. Incrociamo Galleria Umberto I che ricorda molto Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Scendiamo verso il Maschio Angioino, uno dei simboli di Napoli. Risaliamo poi verso il Palazzo Reale che richiama atmosfere spagnole e arriviamo finalmente nella bellissima Piazza del Plebiscito, non senza una sosta per un caffè al famoso caffè storico di Napoli, Gambrinus che si affaccia sulla piazza. Continuiamo percorrendo l’elegante Via Chaia e arriviamo sul lungomare dove passeggiamo fino a Mergellina e questa zona ci regala dei panorami sul golfo che non dimenticheremo.
Inizia a piovere e siamo stanchi. Con la metro torniamo al b&b per un riposino e ci diamo appuntamento alle 18.00 per l’ultima visita guidata della giornata alla Napoli Sotterranea, pertanto torniamo a Spaccanapoli perché l’entrata si trova in Piazza San Gaetano. Napoli Sotterranea mi è piaciuta molto più di quanto mi aspettassi. È stato veramente interessante. Con la guida si scende fino a 40 metri sotto Napoli per visitare delle vecchie cisterne e si cammina tra cunicoli e cavità scavate nel sottosuolo. La gita dura circa un’ora e un quarto e alla fine si risale in superficie per vedere i resti di un teatro greco-romano nascosto all’interno di un “basso”. I bassi sono piccole abitazioni caratteristiche di Napoli situate al piano terra e composte in genere da un solo vano. È stato veramente sorprendente.
È domenica sera e la maggior parte delle pizzerie e ristoranti che volevamo provare sono chiusi. Tentiamo una trattoria in una laterale di Via Toledo dove mangiamo degli ottimi scialatielli ai frutti di mare. Passeggiata per Via Toledo fino al b&b e a letto.
LUNEDì, 3° GIORNO – GITA A CAPRI
Oggi ci separiamo dai nostri compagni di viaggio. Io e mio marito andiamo a Capri, i nostri cugini visitano Procida. In mattinata prendiamo il catamarano dal molo Beverello (che si trova nei pressi del Maschio Angioino) per 17 euro a tratta e in 45 minuti siamo sull’isola. Arriviamo al porticciolo di Marina Grande e il panorama già inizia a farsi da sogno. Con la funicolare si sale alla Piazzetta di Capri. Piccolina, curata, vivace e soprattutto affacciata su un mare meraviglioso.
Siamo spaventati dall’idea dei prezzi, ma la nostra guida ci indica un ristorantino dove possiamo mangiare tipico a buon prezzo. Seguendo l’indicazione per le Poste arriviamo al ristorante da Verginiello in Via Lo Palazzo. Quello che la guida non diceva è che avremmo pranzato accanto ad una vetrata affacciata sul mare. Per 25 euro abbiamo preso un’insalata caprese, ravioli Capri e spaghetti al filetto di pomodoro. Il prezzo è buono e il panorama impagabile.
Seguiamo le indicazioni che ci portano a un punto panoramico sui faraglioni di Capri. Tre rocce che escono da un mare dal colore blu. Un panorama bello da togliere il fiato, facciamo tante foto e rimaniamo talmente incantati da fare fatica ad andarcene. Ce ne torniamo verso la piazzetta e giroliamo un po’ tra i negozi e viuzze. Riprendiamo la funicolare per riscendere a Marina Grande perché alle 16.40 parte il nostro catamarano per Napoli.
Alle 17.30 ci riuniamo ai nostri compagni di viaggio per andare verso Castel dell’Ovo, il castello più antico di Napoli. A quest’ora la passeggiata è meravigliosa, c’è ancora caldo e la luce regala dei colori incantevoli. Castel dell’Ovo sorge accanto al Borgo Marinaro, in una posizione meravigliosa sull’isolotto di Megaride. Una leggenda napoletana medioevale racconta che Virgilio, avrebbe nascosto all’interno di una gabbia un uovo magico. Si dice che finché l’uovo non si fosse rotto città e castello sarebbero stati protetti, ma se si fosse rotto, “guai a Napoli ed ai napoletani”.
Da Castel dell’Ovo facciamo una lunga camminata per cenare all’Antica Pizzeria da Michele in Via Sersale. Arriviamo, prendiamo il nostro numero e ci mettiamo in fila, al nostro turno ci chiameranno per accomodarci. Anche qui l’ambiente è spartano ed essenziale. Servono solo margherita e marinara ma sono buonissime, la pizza più buona che io abbia mai mangiato. Tipica pizza napoletana col “cornicione” alto e ingredienti ottimi e profumati. Spendiamo 25 euro per 5 pizze e 4 bibite. Torniamo al nostro b&b con una lunga passeggiata e crolliamo a letto.
MARTEDì – SI TORNA A CASA, MA PRIMA…
Vogliamo vedere Napoli dall’alto e decidiamo di andare al Vomero. Non prima di essere passati nei pressi del mercato di Pignasecca per qualche acquisto gastronomico come i taralli con le mandole e il pepe e qualche sfogliatella e babà (che compreremo invece da Pintauro in Via Toledo, super buoni). Prendiamo la funicolare da Monte Santo e arriviamo al Vomero dove sorge Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino. Noi non le visitiamo perché non abbiamo molto tempo a disposizione e ci limitiamo a costeggiare Castel Sant’Elmo e da un punto panoramico riusciamo a distinguere bene Spaccanapoli. Si vede infatti un’arteria che taglia la parte storica in due. Torniamo con la funicolare che porta verso Galleria Umberto I. Risaliamo Via Toledo e facciamo un po’ di shopping da Alcott, uno store napoletano di abbigliamento che ricorda tantissimo per ambientazione e stile Abercrombie di New York. Profumo inebriante nell’aria, musica a tutto volume, ma i prezzi sono decisamente più abbordabili.
L’ultimo nostro menù napoletano di questa vacanza lo facciamo da Nennella nei Quartieri Spagnoli in Vico Teatro Nuovo tre traverse al di sopra di Via Toledo. Da Nennella è uno show continuo. Il titolare e i camerieri sono sopra le righe, ma simpatici e divertenti. Il menù è napoletano. Abbiamo mangiato divinamente con antipasto misto di mozzarella fresca, mozzarella in carrozza, crocchetta di patate, crocchetta di ricotta, salumi e prosciutti. Quattro primi fra cui gnocchi alla sorrentina, la tipica pasta patate e provola e linguine ai gamberoni. Terminiamo con una frittura di pesce locale e dei contorni tra cui i friarielli, una verdura tipo broccoletti, ripassata in olio e aglio buonissima. Il tutto per un prezzo più che accattivante. Torniamo al b&b per prendere le nostre valigie, prima però ci concediamo l’ultimo caffè della vacanza al Caffè Mexico in Piazza Dante. È buonissimo e viene servito in una tazzuliella bollente e già zuccherato.
Prendiamo il taxi per l’aeroporto con il sapore di Napoli in bocca e i suoi colori negli occhi. Non ci sono parole per Napoli. È vivace, è colorata, è caotica … ma sa emozionare. Alla prossima, Napoli!