La prima volta che vidi Parigi
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30/12/1999
Da Genova raggiungo Ventimiglia nel primo pomeriggio e dopo aver girovagato per la cittadina mi fermo in una pizzeria per la cena poi in stazione. Il treno e abbastanza pieno ma non affollato come mi immagginavo. Le carrozze sono pulitissime e sorpresa per ogni passeggero vi è una bottiglietta da mezzo litro di acqua minerale. Nel mio scompartimento ci sono un ragazzo e due ragazze inglesi che dopo aver festeggiato il Natale in giro per l’Italia ora si stanno anche loro recando a Parigi. Dormiveglia durante tutto il viaggio.
31/12/1999
Con puntualità quasi svizzera alle prime luci dell’alba il treno entra a Parigi – Gare de Lion. Saluto i miei compagni di viaggio e prendo un caffè (schifoso) al bar della stazione. Premetto che nelle settimane precedenti Parigi e tutta la Francia erano state colpite da maltempo con freddo e che la Senna era straripata in varie zone. Parigi invece mi accoglie con un cielo plumbeo ma non fa freddo comunque son ben imbottito. Uscito dalla stazione, seguendo la cartina di Parigi che mi ero portata nello zaino vado a sinistra e dopo qualche centinaio di metri sono sul lungo Senna. Cammino di buon passo ed ecco mi appare in lontananza la prima meraviglia di Parigi: Notre Dame. Raggiungo l’ingresso, è ancora presto non c’è quasi nessuno. Entro in chiesa ma c’è molto buio. Cosi scatto le prime foto e mi dirigo verso Rue di Rivoli che percorro fino a raggiungere l’ingresso del Louvre. Altre foto mentre attorno la città comincia ad animarsi di turisti. Raggiugo la meravigliosa Place De La Concorde dove ho deciso di prendere il Metrò per raggiungere Montmartre. Scendo alla fermate di Rue d’Abbesses che è anche quella più profonda del Metrò di Parigi e fatte le lunghe rampe di scale (in salita) mi reco verso la scalinata del Sacre Coeur. C’è gia molta gente, foto di rito e via verso le stradine che circondano il quartiere. Ci sono già molti artisti al lavoro e compro due quadretti con vedute del Moulin Rouge e della Tour Eiffel. Ormai son quasi le 13.00 e il mio stomaco comincia a borbottare. Pranzo in una dei tanti ristorantini del Quartiere e poi col metro ritorno a Place De La Concorde. Pranzando mi sono anche riposato, così riprendo a camminare dirigendomi verso Les Invalides dove si trova la tomba di Napoleone. Il pomeriggio è dedicato agli Champs Elisèes che cominci a percorre piano piano, decine di negozi e vetrine illuminate. Mi fermo all’ingresso del Lido per una foto e poi piano piano verso L’Arco di Trionfo con sotto la tomba del Milite Ignoto. Appena sta scendendo la sera si accendono le luci. Che meraviglia il viale illuminato: la folla di turisti e parigini comincia sempre più a ingigantirsi.Gironzolo un pò in zona e poi dopo aver cenato in un ristorantino cinese comincio ad avviarmi verso la Tour Eiffel dove aspettero la mezzanotte. Una enorme fiumana di persone di tutte le età fa la mia stessa strada e dopo parecchio tempo finalmente arrivo davanti a Lei, eccola la grande torre di ferro, tutt’attorno ragazzi e ragazze, famiglie, chi in piedi chi seduto a terra aspetta il grande evento, tra poco si entrerà nel nuovo millennio e noi saremo tra i fortunati a poter dire: io c’ero. Molti dei miei vicini sono muniti di bottiglie di Champagne e mi accorgo che vicino c’è una specie di supermercato, cosi anch’io compro la mia bottiglia. Ormai manca poco… meno cinque, quattro, tre, due, uno. Buon Anno e Buon 2000. La torre si illumina tutta a compare la scritta 2000.
01/01/2000
Le macchine fotografiche sembrano impazzite, migliaia di scatti mentre tutt’attorno ci si abbraccia e ci si bacia, consumo la mia bottiglia con un gruppo di simpatici e caciaroni ragazzi romani. Rimango quasi un’ora sotto la torre poi decido di ritornare verso gli Champs Elisèes. E più facile a dirsi che a farsi. Si deve cercare di passare in mezzo a migliaia di persone che spesso camminano senza una metà precisa. Impiego quasi due ore per uscire dalla bolgia, infatti sono quasi le tre quando finalmente riesco a raggiungere gli Champs Elisèes. Anche qui c’è molta gente e noto anche molta polizia per assicurare che non succeda nulla di grave. Il tempo è stato clemente e nonostante ormai sia notte inoltrata non fa molto freddo.Gironzolo per quasi un’ ora. Tutti i locali e i ristoranti sono aperti cosi verso le cinque decido di entrare in una pizzeria. C’ è tanta gente ma mi trovano un posto. Mi rendo subito conto dalle foto di artisti e attori alle pareti che il conto sarà salato. Infatti per una pizza- piccolo dolce e biretta lascio al tavolo ben 65 euro. Ma siamo a Parigi Champs Elisèes. Ormai è l’alba ritorno verso Notre Dame ed entro in chiesa mi fermo per riposare c’è una messa cantata. Uscito vado verso il Lungo Senna. Il fiume è ancora gonfio. Le passeggiate sono ancora allagate e ogno tanto spuntano dall’acqua cartelli dei segnali stradali che la piena del fiume ha in parte sommerso. Mi reco verso la Tour Eiffel e al contrario di come pensavo in breve tempo riesco a salire. Il panoramo a 360 gradi e stupendo. Ridisceso telefono a mia mamma e ai miei parenti per gli auguri. Comincio poi a bighellonare per la città dirigendomi però verso la zona della stazione. Foto di rito davanti al palazzo della Concergierie (dove fu imprigionata la regina Maria Antonietta) e l’Hotel de Ville. In Rue de Rivoli compro alcuni ricordi (stampe e una collanina d’argento con la Tour Eiffel regalo per un’amica che oggi invece è la mia compagna). Ormai il tempo è finito, consumo un pasto veloce e poi via sul treno. Partenza.
Sono ritornato a Parigi nel giugno del 2000 per una visita di una settimana, ma questa è tutta un’altra storia.