Regno Unito on the road
7 Agosto 2011
Dopo mesi di preparativi e pianificazioni, eccoci finalmente pronti per intraprendere il nostro viaggio attraverso l’Inghilterra e il Galles, passando per Svizzera, Francia, Canale della Manica, Lussemburgo, Belgio (questi due al ritorno). Come potete intuire dagli innumerevoli stati attraversati, per contenere i costi abbiamo deciso di percorrere interamente con la nostra auto sia i 3.300 km all’interno dell’Inghilterra, che i 2.200 km a/r che separano Milano dalla Manica, più l’attraversamento di quest’ultima via nave. La traversata, prenotata a marzo, ci è costata a/r € 81,00 tutto compreso, due adulti + 1 auto. Consiglio: se decidete di partire da Calais, i prezzi raddoppiano. Infine, hotel e guesthouse sono stati interamente prenotati da casa, pagando online per alcuni l’intera quota di soggiorno, mentre per altri saldando direttamente in loco.
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Come stima dei costi abbiamo speso approssimativamente a testa € 1.500,00, comprendendo gasolio, pedaggi (in UK le Highway sono gratuite, si pagano solamente dei piccoli pedaggi su alcuni ponti o per il tunnel sotto il fiume Mersey nei pressi di Liverpool), nave, hotel, cibo e attrazioni.
Ecco la sintesi giorno per giorno della nostra avventura…
07/08
Partiamo prima dell’alba e, dopo aver attraversato Svizzera, Alsazia e Champagne, giungiamo a Reims intorno alle 13:00 dove, dopo una sosta di circa tre ore passate ad ammirare internamente ed esternamente la splendida cattedrale (ingresso gratuito), ripartiamo alla volta di Dunkerque, dove, dopo circa tre ore di guida e una rilassante dormita presso il Best Hotel, ci imbarcheremo il giorno seguente sulla nave per Dover.
08/08
Alle ore 10:00, il traghetto della compagnia Dsds (al momento della prenotazione si chiamava Norfolkline) parte in orario con a bordo noi e la nostra auto e, alle 11:00 (Gmt + 00 ora inglese), dopo due ore di traversata di cui l’ultima ammirando le imponenti White Cliffs di Dover in avvicinamento, approdiamo con tutto il nostro carico in Inghilterra. Con l’immancabile Tom Tom, guidare a sinistra non è poi così difficile, anche se non bisogna mai perdere la concentrazione perche basta una semplice distrazione per immettersi nella corsia sbagliata. Siate prudenti! Siccome fuori città i limiti di velocità arrivano anche a 95 km/h nonostante molte strade extraurbane a nostro avviso non lo consentano, gli inglesi non scendono mai al di sotto di questa soglia, siano essi alla guida di auto con roulotte, camper, furgoni o camion… C’è da dire però che, nonostante tutta questa fretta, non abbiamo mai sentito un colpo di clacson. Verso le ore 12:00 arriviamo a Canterbury, cittadina famosa, tra le altre cose, per essere il punto di inizio della Via Francigena che porta a Roma. Percorriamo un tratto di mura cittadine, attraversiamo un bellissimo parco all’interno di esse e poi, tra le prime vie del centro, rimaniamo incantati dalla vista della maestosa cattedrale gotica la cui visita porta via almeno un’ora e mezza. Ci dedichiamo poi a un breve giro allo shop della cattedrale facendo una prima previsione delle spese che andremo ad affrontare se dovessimo acquistare ogni souvenir che troveremo in giro per il Regno Unito! Passiamo la seconda metà del pomeriggio a percorrere a piedi gran parte della cittadina fino a quando, verso le 18:00, ripartiamo alla volta di Hastings, ridente cittadina balneare affacciata sulla Manica, dove, dopo un breve giro per il centro e sul lungomare, ricarichiamo le batterie con una bella dormita.
09/08
Partiamo alla volta delle Seven Sisters, sette verdi colline una in fila all’altra che improvvisamente sembrano spezzarsi sulla linea di costa, trasformandosi in sorprendente roccia calcarea bianca a picco sul mare. Le percorriamo prima a piedi ammirando il panorama sottostante a prova di vertigini e infine camminiamo lungo un sentiero che costeggia l’estuario di un fiume fino a quando, una volta giunti sulla spiaggia, godiamo di una splendida vista su di esse dal livello del mare. Raggiungiamo dopo un’altra oretta di guida Brighton e, una volta parcheggiata l’auto, ci dirigiamo al Royal Pavillion, antico palazzo interamente in stile orientale fatto erigere da Giorgio V. È impressionate come, una volta entrati, si venga catapultati in Cina tra sculture, quadri e draghi scolpiti sui soffitti. Usciamo e dopo un giro per il centro storico e il lungo mare con l’immancabile Pier (pontile con parco giochi annesso, presente in tutte le cittadine balneari inglesi), partiamo in direzione Salisbury dove arriviamo ormai a sole già calato.
10/08
Dopo esserci riposati passiamo tre ore in giro per la città, tra vecchie case, antiche mura e l’imponente cattedrale che si trova all’interno di queste ultime e che ospita uno dei quattro originali della Magna Carta. Facciamo il pieno di cultura e dopo una piccola seconda colazione nel café della cattedrale, ripartiamo verso l’imperdibile complesso megalitico di Stonehenge (ticket acquistato da casa), dove trascorriamo le due ore successive tra ammirazione e una sorta di commozione per il posto in cui ci troviamo. Pranziamo in un piccolo bar nei pressi della biglietteria e nel primo pomeriggio, dopo un’ora di auto, arriviamo a Bath dove, dopo aver assistito curiosi a qualche minuto di una partita di cricket in un campo a fianco del parcheggio, visitiamo la cattedrale, gli antichi bagni romani (aperti in estate anche di sera!) e il Jane Austin Centre. Cena con Fish & Chips in un tipico pub del centro, poi a letto in una delle tante guesthouse (in questo caso appena fuori città) che incontreremo nel nostro viaggio.
11/08
Dopo una colazione più italiana che english (non c’era altro), passiamo da Westbury–Sub-Mendip, minuscolo villaggio diventato noto tra gli appassionati di libri per aver convertito una cabina telefonica in un piccolo punto di libro-scambio. Noi ovviamente apriamo la porta e cediamo un nostro libro prendendone un altro “in prestito”. Due ore on the road e arriviamo verso le 11:00 sulla costa di Charmouth, detta anche Jurassic Coast, famosa per la quantità di fossili che qui si possono trovare, specialmente in inverno. Siccome dopo un’attente ricerca rimaniamo a mani vuote, optiamo per recarci al negozio, ovviamente fornitissimo, dove ne facciamo una piccola scorta. Siamo forse capitati nella stagione sbagliata? Chissà, se non altro lo spettacolo visivo che si gode da questa costa è indimenticabile! Nel pomeriggio riprendiamo l’autostrada ed entriamo in Cornovaglia dove ci fermiamo un paio d’ore a Polperro, grazioso paesino di pescatori il cui unico rumore è il verso dei gabbiani, affacciato sull’oceano e caratterizzato dall’alternanza di casette bianche e azzurre (un must per chi decide di trascorrere le vacanze in Cornovaglia). Qui assaggiamo il nostro primo Cornish Pasty, una sorta di panzerotto delle dimensioni di un sofficino che può essere ripieno con un sacco di ingredienti. Sotto una pioggia fine ma pungente, ripartiamo e arriviamo anche qui ormai al buio a Penzance, cittadina affacciata sul mare quasi all’estremo occidente della Cornovaglia. Qui staremo due notti pernottando alla Chiverton House, in compagnia dei gentilissimi e carinissimi proprietari, Alan and Sally.
12/08
Oggi faremo circa 60km percorrendo una sorta di circonferenza in senso orario attorno alla punta più estrema della Cornovaglia. Dopo il primo abbondante e a prova di colesterolo Full English Breakfast, partiamo in direzione ovest sostando come prima tappa al Minack Theatre, piccolo anfiteatro in granito e cemento a picco sull’oceano, fatto costruire agli inizi del ‘900 e che ospita tuttora tantissimi spettacoli diurni e serali. Raggiungiamo poi Land’s End, il punto più a Ovest della Cornovaglia e quindi, dell’Inghilterra, caratterizzato da scogliere, faraglioni e archi a picco sul mare e da un piccolo Luna Park con vista oceano. Qui è possibile fare anche molto trekking e, se volete spendere qualche sterlina, acquistare alcuni oggetti artigianali di porcellana fatti a mano e provenienti da un negozio situato a fianco di una piccola fattoria. Noi abbiamo preso un faro e una pecora inglese con il musetto e le zampe nere. Ancora qualche km più a nord e arriviamo a Cape Cornwall dove, una volta raggiunta la scogliera dopo una piccola camminata, abbiamo la fortuna di ammirare due foche in cerca di cibo (questi due splendidi esemplari si chiamano Sansone e Dalila, a detta di un signor anziano volontario con cui scambiamo due chiacchiere e appartenente ad una associazione che si prende cura della salvaguardia della fauna locale). Nel pomeriggio, rientrando verso Penzance e passando dall’entroterra, ci soffermiamo, avvolti da una coltre di nubi, a vedere altre testimonianze preistoriche lasciate dall’uomo tra cui spicca la singolare Men-an-Tol, un piccolo complesso di tre pietre situate in mezzo al nulla, disposte una in fila all’altra, con quella centrale tagliata a forma di ciambella e le due esterne a forma di piccoli pilastri. Rientriamo a Penzance e, dopo un breve giro sotto un’incessante miscuglio di acqua e vento, ci asciughiamo in un ristorante che, consigliato dal Sig. Alan, ricorda perfettamente l’interno di una nave in legno del 1800.
13/08
Lasciamo a malincuore Alan e Sally e, dirigendoci verso est, dopo aver percorso qualche km lungo la costa e aver posteggiato l’auto, raggiungiamo a piedi in fase di bassa marea St. Michael’s Monut, una piccola isola situata a qualche centinaio di metri dalla costa, con in cima un castello tutt’ora abitato che si può definire quasi come l’esatto opposto di Mont Saint Michel in Francia; una volta arrivati però, troviamo castello e negozi chiusi in quanto è sabato. Mah, strani gli inglesi… Nel dirigerci verso est, percorriamo ora la costa nord della Cornovaglia e ci fermiamo a St. Agnes, cittadina nota in quanto nei pressi si trovano ancora ruderi di vecchie miniere di stagno situate su colline a picco sul mare affacciate su una spiaggia chilometrica dove, da lassù, la vista dell’oceano lascia davvero senza fiato. Posteggiate l’auto nel parcheggio a ridosso della spiaggia e incamminatevi sulle colline retrostanti la costa attraverso i sentieri che portano alle miniere. Una volta tornati indietro rinfrescatevi i piedi nell’oceano e mangiate uno dei tanti panini che vengono preparati nel bar del parcheggio. Noi lo abbiamo fatto e non ci siamo per niente pentiti! Proseguendo sempre verso est, prima di lasciare la Cornovaglia, dopo poco più di un’ora ci fermiamo nella graziosa cittadina di Tintagel, famosa per il suo Old Post Office e per i ruderi del castello medievale che, costruito sulla costa rocciosa, secondo la leggenda fu il luogo in cui fu concepito Re Artù. Sempre al chiaro di luna come da consuetudine, arriviamo a Weston Super Mare, cittadina balneare di cui però non vediamo neanche il mare in quanto sostiamo solamente per spezzare il lungo tragitto che da Penzance ci porterà in Galles.
14/08
Sono circa le 09:30 quando, attraversando il futuristico ponte adagiato sul canale del Galles (qui abbiamo pagato un piccolo pedaggio), veniamo accolti dal primo cartello di benvenuto con le scritte Cymru (Galles) e Croeso (Benvenuti). Arriviamo quindi a Cardiff dove, lasciata giù l’auto e depositati i bagagli presso l’Ibis Hotel, ci rilassiamo per le vie del centro, ma soprattutto ci addentriamo nel gotico castello dove campeggia la bandiera gallese. Qui, oltre alla visita delle sue maestose sale, delle mura e della torre centrale, ci godiamo la rievocazione medievale con gli spettacoli che vengono svolti nel verde cortile interno. C’è anche un’esibizione con diverse specie di rapaci ammaestrati. Abbiamo notato che nel Regno Unito viene dato ampio spazio alla multimedialità o a giochi culturali dentro a castelli, palazzi e musei; infatti in tal modo vengono attirati centinaia di bambini che imparano divertendosi. Percorriamo poi le vie centrali della città interamente pedonali, dove stili costruttivi vecchi e nuovi si alternano e, prima di rintanarci in hotel, ci godiamo una cena da O’Neill, tipica catena di Irish Pub presente nel Regno Unito.
15/08
Lasciamo Cardiff e, dirigendoci verso est, ci addentriamo nella valle del fiume Hay dove raggiungiamo Tintern Abbey, ovvero un complesso di ruderi appartenenti a un’antica e maestosa abbazia benedettina ormai senza più tetto, né pavimento. Circondati dal silenzio mattutino e da verdi colline, qui pare quasi di essere in Umbria! Ci dirigiamo poi verso nord dove, in tarda mattinata, arriviamo ad Hay on Wye, piccola cittadina gallese molto nota, sempre tra chi ama leggere, per le sue 35 librerie di libri nuovi e usati e antiche stampe. A poco prezzo si trovano libri davvero molto interessanti, anche se la maggior parte in inglese. Verso le 17:00 comincia a piovere per cui, carichi di libri, non ci resta altro che avviarci, sotto un’incessante’acqua, verso le tre ore di guida attraverso lo Snowdonia National Park, dove, verso le 20:00, tra saliscendi, tornanti e tergicristalli che lavorano in continuazione, arriviamo a Beddgelert, piccolo paese adagiato sui due lati di un torrente e formato da antiche case di pietra. In una di queste saremo ospiti del Tanronnen Inn. Se ricercate un’atmosfera gallese, dormite in questo splendido hotel (circa € 180,00 in due per due notti con colazione).
16/08
Facciamo un’abbondante colazione per dedicarci poi alla visita dei castelli di Harlech e Caernarfon, affacciati sul Mare d’Irlanda e a circa un’ora di distanza da Beddgelert. Entrambi fatti erigere dal Re Edoardo I, sono una splendida testimonianza del periodo medievale britannico; situato sopra ad un’altura caratterizzata da frequenti e forti raffiche di vento il primo, più maestoso, ben conservato e sede dell’incoronazione del Principe Carlo il secondo. È primo pomeriggio quando partiamo per l’isola di Anglesey, dove raggiungiamo Holyhead e ci fermiamo a Trearddur Bay, spiaggia paradisiaca dove, tra bassa marea e cielo azzurrissimo, ci concediamo una rilassante passeggiata tra piccole conchiglie sparse qua e là e finissima sabbia. Nel ritornare a Beddgelert sotto un incredibile cielo azzurro, possiamo finalmente ammirare l’imponenza e lo splendore dei vari colori caratterizzanti il complesso montuoso della Snowdonia, che purtroppo ci eravamo persi il giorno prima a causa del maltempo.
17/08
Lasciamo il romantico Tanronnen Inn e proseguiamo il nostro tour alla volta di Liverpool con un’ultima tappa in Galles, precisamente presso il castello di Conwy, anche questo fatto erigere da Edoardo I e affacciato sul mare d’Irlanda. Qui, dopo aver goduto dalle alte torri di una vista spettacolare sulla baia e sull’omonimo paesino, acquistiamo gli ultimi souvenir gallesi nella shop del castello. Rientriamo in Inghilterra e, dopo aver ripercorso per ben 3 volte il tunnel sotto il fiume Mersey che porta a Liverpool (sbagliando strada nonostante il Tom Tom e pagando quindi tre volte il relativo pedaggio), parcheggiamo finalmente l’auto in hotel e, a piedi, verso le 15:00 cominciamo il nostro tour per la città che ha dato i natali ai Beatles. Avendo già visitato io Liverpool nel 2009, porto Chiara presso i luoghi beatlesiani più importanti, così entriamo prima al Beatles Story Museum dove riviviamo i primi anni della band, percorriamo le vie centrali della città con uno sguardo ai monumenti più importanti e percorriamo Matthew Street, dove anche noi entriamo a cantare al The Cavern, locale claustrofobico situato negli scantinati di un edificio dove i Fab4 si esibivano fino a notte fonda prima di diventare conosciuti in tutto il mondo. Stanchi, torniamo in hotel verso le 20:00 e ceniamo con un buon menù italiano composto da pasta e lasagne (tanto per distaccarci dalle pessime abitudini alimentari inglesi..), in compagnia del tramonto sul fiume Mersey che si scorge dalle ampie vetrate.
18/08
Prima di lasciare Liverpool, una sosta è d’obbligo verso i luoghi beatlesiani un po’ più decentrati, come le case dove sono cresciuti John Lennon e Paul Mc Cartney (viste solo dall’esterno), la famosa rotatoria di Penny Lane, il cancello rosso di Strawberry Field(s) e il Liverpool John Lennon Airport (Above Us Only Sky, non a caso) dove, finiti i due tranci di pizza, fotografo Chiara a fianco di una riproduzione dello Yellow Submarine proprio appena fuori l’aeroporto. Nel pomeriggio ci mettiamo in marcia verso la nostra prossima meta, Brampton, quasi al confine con la Scozia, ma, visto che stranamente siamo in anticipo, decidiamo di fare una deviazione di una cinquantina di km verso est percorrendo on the road il Lake District (luogo natale di Peter Il Coniglio), dove, tra paesaggi spettacolari e una breve sosta al paese montano di Keswick, arriviamo verso sera a destinazione, dove troviamo ad accoglierci la carina proprietaria della nostra guesthouse, che ci dà il benvenuto nel fresco clima del nord dell’Inghilterra con un buon thé caldo e squisiti biscotti burrosi.
19/08
Dopo la solita abbondante colazione, partiamo e dedichiamo l’intera giornata all’Hadrian’s Wall (antico vallo romano che in passato partiva dalla costa orientale dell’Inghilterra e terminava in quella occidentale dividendo l’Impero Romano dai Barbari e i cui tratti rimasti sono ancora ben visibili), facendo trekking sui sentieri più famosi a fianco del muro, godendo di viste spettacolari dello stesso dai punti più alti (il paesaggio è semi montuoso/collinare) e spaziando con lo sguardo verso la Scozia. Tra una camminata e l’altra visitiamo, lungo varie sezioni dell’intero muro, rispettivamente il Roman Army Museum e ciò che è rimasto degli ex accampamenti militari di Housesteads e Vindolanda. Quest’ultima era diventata una vera e propria cittadella e la cosa affascinante è che è tutt’ora un cantiere a cielo aperto da cui è possibile seguire passo passo il minuzioso lavoro degli archeologi che ogni giorno portano alla luce nuovi reperti. Se arrivate lì verso mezzogiorno, avete la possibilità di essere volontari per due ore e partecipare agli scavi in compagnia degli archeologi. Noi siamo arrivati tardi e quando abbiamo saputo questa cosa ci siamo mangiati le dita… ma ci ritorneremo! Lasciata Vindolanda nel tardo pomeriggio, ci dirigiamo verso York, nostra prossima tappa, ma prima ci fermiamo a fotografare, nei pressi di una delle uscite autostradali di Newcastle, l’Angel of The North, imponente struttura in metallo visibile a km di distanza e che ricorda un essere umano stilizzato con le braccia aperte a forma di ali d’aereo. A circa 13 km a sud di York pernottiamo alla Harmony House per due notti, ospiti della carinissima e gentilissima Sig.ra Hilary che ci tratta come se fosse nostra mamma per tutta la durata del soggiorno. Tra l’altro, siccome siamo arrivati tardi e i pub ovviamente erano quasi tutti chiusi, ha chiamato personalmente un pub di sua conoscenza e ci ha trovato due posti a sedere nonostante l’orario delle ordinazioni fosse già terminato!
20/08
La premurosità e la bravura della Sig.ra Hilary trovano espressione nelle caloriche colazioni che ci hanno fatto iniziare con il piede giusto le nostre giornate. In 20 minuti di auto posteggiamo in un grande parcheggio situato nella zona sud della città. Consiglio importante: i parcheggi in Inghilterra sono molto cari e accettano solo monete o alcuni Carte di Credito (solo inglesi) per cui evitate di girare a zonzo cercando un posto o gente che vi possa cambiare i soldi e fate scorta di monete! A piedi seguiamo per un tratto il lungo fiume e ci dirigiamo subito verso le antiche stradine del centro storico che riportano indietro nel tempo di qualche secolo e infatti possiamo dire che fino ad ora, York è stata la cittadina inglese che ci ha affascinato di più. Visitiamo l’enorme cattedrale, la più grande in stile gotico costruita oltre le Alpi, compresi i ruderi della vecchia chiesa romana costruita sotto di essa in epoca antecedente. Ci perdiamo per le vie del centro pranzando a modiche cifre con panini e dolcetti. Nel frattempo ci dirigiamo verso la Clifford’s Tower, torre medievale situata su una piccola collina e dalla quale si ha una splendida panoramica della città. Lasciata alle spalle la torre, proprio di fronte ad essa c’è una piazza con il Museo della Città. Non possiamo non entrarci per cui, portafoglio alla mano, iniziamo la nostra visita, e non facciamo male, visto che ripercorriamo la storia dell’Inghilterra degli ultimi secoli con minuziose ricostruzioni di interni di abitazioni costruite in epoche vittoriane e georgiane. L’attrazione più spettacolare è stata la scrupolosa riproduzione di una via ottocentesca di York, con tanto di negozi, aule di scuola, commissariato di Polizia, in cui si può davvero entrare e incontrare persone vestite in abiti dell’epoca. Tra le tante chicche, in questa via si passa dal giorno alla notte, ma non vi diciamo altro… Passiamo il tardo pomeriggio facendo ancora un ultimo giro per la città con lo scopo di fare un pochino di shopping, ma notiamo una cosa strana: improvvisamente ci troviamo di fronte ad un via vai di gente alticcia vestita in tutti modi (soprattutto le donne) in giro per la città e che affolla ogni genere di pub. Effettivamente la Sig.ra Hilary ci aveva avvisato che verso sera ci sarebbe stato un grande affollamento di persone in quanto, oggi, sarebbe stata l’ultima giornata delle Horse Races, grande avvenimento ippico annuale che attira centinaia di turisti e appassionati che, una volta terminate le gare, si danno alla pazza gioia per i vicoli. Rientriamo in hotel dopo una cena fugace e troviamo in camera due fette di torta preparate appositamente per noi dalla Sig.ra Hilary. Questa sera abbiamo anche la possibilità di mettere alla prova il nostro inglese conversando per quasi due ore con due nuovi ospiti dell’hotel arrivati in giornata, due carinissimi signori gallesi, marito e moglie, che ci tengono compagnia fino a quando è ora di andare a dormire.
21/08
Salutata la Sig.ra Hilary e i due signori, con un po’ di prematura nostalgia lasciamo York e percorriamo le tre ore di autostrada che ci separano da Stratford-Upon-Avon, città natale di Shakespeare. Parcheggiamo l’auto in un parcheggio in centro città e ci dirigiamo subito verso la casa di Shakespeare il cui ingresso è già stato prenotato online da casa prima di partire. Diciamo che sono più lo stile esterno e i giardini che affascinano un po’, a differenza dell’interno che non è niente di eccezionale. Il paesino è comunque molto grazioso, pieno di antichi pub situati all’interno di tipiche costruzioni le cui facciate esterne sono ornate da travi a vista, mentre altre sono caratterizzate dai tipici tetti spessi costruiti in paglia secca. Prima di raggiungere il lungo fiume, entriamo nella chiesa in cui Shakespeare è stato battezzato, si è sposato ed è tutt’ora sepolto. Percorriamo la zona pedonale a fianco del fiume Avon il quale a quest’ora del pomeriggio è pieno di barchette a noleggio. Qualche centinaio di metri più avanti si dirama un canale navigabile che va da Londra a Liverpool caratterizzato da chiuse azionabili a mano e da indicazioni “fluviali” le cui distanze sono espresse in miglia. Ci dirigiamo poi verso la nostra guesthouse, dove, dopo aver parcheggiato la macchina e aver lasciato i bagagli in camera, raggiungiamo a piedi un tipico pub per una cenetta. A stomaco pieno, torniamo in hotel, stanchi morti.
22/08
Oggi giornata intensa! Partiamo con la visita della città di Oxford, in cui ci limitiamo per questioni di tempo a visitare tutto dall’esterno, compresi i caratteristici e numerosi College, dislocati praticamente ad ogni angolo! Dopo circa tre ore di cammino e 8 sterline di parcheggio, riprendiamo l’auto per raggiungere in un paio d’ore il Castello di Windsor, dove posteggiamo in un parcheggio coperto multipiano. Imponente e con grandi sale, consigliamo a chi trascorre un lungo weekend a Londra di andarlo a visitare, ne vale veramente la pena. Così come è consigliabile prenotare e pagare tutto on line da casa (con una piccola commissione), in quanto si eviterebbero lunghe file alle casse. P.S.: Qui vi evitano di arrivare alla cassa con la ricevuta del pagamento stampata da casa, in quanto vi spediscono direttamente i biglietti via posta in una busta ben sigillata con tanto di brochure e mappa relativa a quello che andrete a visitare. Lasciato Windsor facciamo una piccola sosta di un’ora al Terminal 1 dell’aeroporto di Heathrow per acquistare la Oyster Card al turist information point al piano -1/underground (la Oyster è una card magnetica molto comoda per l’uso della metropolitana che si ricarica quando si vuole e che permette di risparmiare anche qualche soldo) e per un fugace pasto. Ancora mezzoretta e arriviamo quindi verso le 20:00 all’hotel Ibis London Wembley, proprio di fianco al famoso stadio che ospiterà le olimpiadi del 2012. Parcheggiamo l’auto nel parcheggio coperto convenzionato dietro l’hotel e svolte le classiche formalità alla reception, saliamo in camera. La colazione qui si paga a parte e non costa poco, per cui sfrutteremo per le prossime quattro mattine la scorta di briosche e succhi di frutta portati da casa, come del resto abbiamo fatto in tutti gli hotel incontrati in cui la colazione non era compresa nel prezzo. Piccola premessa: visto che su questo sito e in rete ci sono migliaia di recensioni su Londra, ci limiteremo in questa sede ad elencare solamente i luoghi che abbiamo visitato e a descrivere qualche particolarità.
23/08
Dopo una quarantina di minuti di over e underground (all’andata generalmente prendiamo un solo convoglio dalla fermata di Wembley Central della linea marrone Bakerloo che parte in superficie per poi scendere di livello, mentre alla sera non tutti i treni terminano la propria corsa prima di Wembley Central, quindi siamo costretti a cambiare convoglio pur rimanendo sulla medesima linea), scendiamo a Westminster dove, una volta percorse le scale che riportano in superficie, veniamo accolti da una incessante pioggia che, oltre ad inzupparci per bene i piedi, ci impedisce anche di fare le tante desiderate fotografie. Ammiriamo velocemente il Big Ben dal ponte sul Tamigi e, dopo una piccola coda, entriamo nell’Abbazia di Westminster (qui non si possono acquistare i biglietti online). Rimanendo totalmente colpiti dalla bellezza degli ornamenti che compongono il soffitto, dopo circa due ore di visita usciamo e dopo un pranzo veloce ci dirigiamo a Buckingham Palace dove, dopo aver evitato la fila delle casse ma non quella dei metal detectors, ammiriamo, oltre alle già di per sé splendide sale, l’abito da sposa, le scarpe e gli orecchini indossati da Kate Middleton durante il matrimonio celebrato assieme al Principe William ad aprile di quest’anno. Ci concediamo poi una merenda a base di torta e thé caldo nel café del palazzo situato sul retro dello stesso, proprio di fronte all’annesso parco. Siamo entrati ora nella seconda metà del pomeriggio e, siccome ha smesso di piovere, ci dirigiamo verso St. James Park dove facciamo conoscenza dei numerosi scoiattoli per nulla impauriti dalla nostra presenza. Attraversiamo quindi il The Mall (il lungo viale che da Trafalgar Square conduce a Buckingham Palace), passiamo a fianco di Clarence House e percorriamo un po’ di stradine prima di raggiungere, al termine della giornata, Piccadilly Circus, immersi nella folla di gente che è presente in questa zona. La luce cala, pertanto decidiamo di cenare nel bellissimo negozio della National Geographic che, oltre ad offrire il servizio ristorante, vende un po’ di tutto, da prodotti di artigianato etnico, a giochi per bambini, all’abbigliamento. Cena buona, un po’ cara, ma sconsigliata per le razioni davvero piccole che vengono servite. Decidiamo quindi, prima di rientrare in hotel, di fermarci al supermercato Tesco situato appena dopo la fermata di Wembley Central, in modo tale da riempierci ancora un po’ lo stomaco e andare a letto sazi.
24/08
Oggi le previsioni della Bbc sono positive, quindi belli carichi di energia usciamo presto dall’hotel. Dopo i soliti 40 minuti di metro, scendiamo a Piccadilly Circus da dove partiamo alla volta di Trafalgar Square, passando prima per la più grande libreria di viaggio di Londra; andiamo poi a Covent Garden per gustarci le tipiche Jacket Potatoes (grosse patate cotte tagliate a metà e ripiene di vari ingredienti a seconda della varietà scelta). Dopo pranzo ci soffermiamo a vedere qualche spettacolo di strada che in Inghilterra attira centinaia di bambini, ci dirigiamo quindi verso King’s Cross e prendiamo la Tube in direzione est per raggiungere la Tower of London. Bellissima e che sembra non finire mai (c’è sempre dietro ogni angolo qualcosa di nuovo da scoprire), dopo circa tre ore di visita attraversiamo il Tamigi percorrendo il Tower Bridge e costeggiando quindi il fiume dalla parte meridionale per un paio di km, passiamo a fianco del grattacielo a forma di uovo e sede del comune di Londra (The Egg) e rimaniamo successivamente travolti dall’ondata di impiegati che camminano nel senso opposto al nostro, proprio sull’ultimo ponte che ci riporta nella City, nei pressi di St. Paul Cathedral. Attraversiamo la City e passiamo a fianco della Cattedrale di St. Paul, prima di prendere la metro che ci riporterà a Westminster, dove finalmente riusciremo a fotografare il Big Ben assieme alla Houses of Parliament e alla cattedrale di Wesminster. Puntiamo nuovamente verso Trafalgar Square dove faremo un pochino di spesa in un piccolo Tesco, ma prima percorriamo il Viale che permette di scorgere, dietro una cancellata pattugliata dalla polizia, il famoso vicolo chiuso di Downing Street, sede dell’abitazione di ogni primo ministro in carica. Ormai a buio inoltrato e con la borsa della spesa, ritorniamo in hotel.
25/08
Usciamo presto dall’hotel ma ancora una volta le previsioni meteo della Bbc si avverano: comincia a piovere! Prendiamo la tube in direzione Marble Arch dove, sotto una pioggia battente (tutta quella che non abbiamo preso in tre settimane..), attraversiamo l’immenso Hyde Park per giungere, fradici dalla testa ai piedi, Kensington Palace, ex residenza della ormai scomparsa Principessa Diana. Rimaniamo però un po’ delusi in quanto, aspettandoci la classica visita di stanze come in qualsiasi altro antico palazzo reale, l’interno di questa dimora è stato trasformato in un percorso didattico adatto principalmente a bambini i quali, tra un indizio e l’altro devono risolvere una sorta di gioco. Tutto questo tra personaggi travestiti in abiti d’epoca, voci di sottofondo che spaventano anche noi adulti e giochi di luce resi possibili dalla totale chiusura di ogni finestra e dall’uso di speciali proiettori. Lasciato Kensington Palace, squarci azzurri nel cielo cominciano a prendere il posto, intervallati ancora da qualche goccia, del grigiume che da qualche ora ci opprimeva; pieni di speranza, ci dirigiamo quindi verso il quartiere residenziale di Chelsea, pranzando prima in un bellissimo posto aperto da un signore belga, e attraversando poi King’s Road dove le donne si possono dilettare con un po’ di shopping. Tra palazzi e bianche ville a schiera residenziali raggiungiamo il Tamigi da dove, tagliando verso est, notiamo l’Albert Bridge in fase di restauro ed entriamo gratuitamente a visitare l’ospedale dei militari in pensione dove vediamo teneri ex ufficiali dell’esercito, ormai anziani, a spasso per i giardini interni. Attraversiamo nuovamente Chelsea in direzione nord e attraversiamo ancora Hyde Park dove ci godiamo questa volta un fantastico tramonto immersi nel verde. Percorriamo una delle tante stradine interne del parco chiamate Serpentine e raggiungiamo nuovamente il nostro punto di partenza, Marble Arch, da dove riprendiamo la Tube per tornare in hotel, previa sosta al nostro Tesco.
26/08
Amara sorpresa: il programma della giornata sarebbe dovuto essere: caricare l’auto, fare un piccolo giro di mezza giornata per Londra a fare gli ultimi acquisti con un’eventuale sosta ad Abbey Road, e ripartire in direzione Dover per salire sul traghetto che ci avrebbe riportato a Dunkerque, dove, trascorsa la notte, avremmo ripreso il viaggio verso casa il giorno successivo. Una volta giunti al parcheggio però, quattro auto di cui la nostra sono state oggetto durante la notte di un tentato furto con conseguente rottura di uno dei due finestrini anteriori e alla mia è toccato quello del lato passeggero. Fortunatamente, nonostante abbiamo trovato i cassettini aperti e un po’ di disordine nell’abitacolo, niente è stato rubato. Dopo una prima confortante notizia, ora si presentano due problemi: 1. Come sporre denuncia; 2. Come riparare il vetro considerando che alle 18:00 sarebbe partito il nostro traghetto per Dunkerque. Grazie all’aiuto di un signore inglese molto gentile che si trova nella nostra stessa situazione, riusciamo a sporgere denuncia telefonica (tra l’altro ci presta il suo cellulare) in quanto la polizia non esce per questo tipo di “piccoli” reati. Fatto questo, si presenta ora il problema del vetro in quanto abbiamo un orario da rispettare ma non la certezza che il danno venga riparato in tempo. Per cui optiamo per far mettere una protezione provvisoria in cellofan (oltretutto fuori inizia a piovere) dai due gentilissimi custodi diurni del parcheggio e poi passiamo da un carwash/carrozzeria dove, davanti all’incredulità nel voler proseguire il nostro viaggio verso l’Italia senza un finestrino, un team di giovani carrozzieri applica una serie di nastri molto resistenti per fissare il doppio strato di cellofan e aspira tutti i vetri sparsi all’interno dell’auto, senza farci sborsare nemmeno un soldo, nonostante la nostra insistenza! Iniziamo così la nostra avventura all’insegna di una violenta pioggia che ci accompagna fino a Dover, con la costante paura che tutto si stacchi, specialmente a causa dei violenti vuoti d’aria provocati dai camion che ci sorpassano in autostrada (noi infatti non ci fidiamo a superare gli 80 km/h). Giunti a Dover con quattro ore di anticipo, chiediamo e otteniamo senza alcuna spesa di prendere il ferry delle 16:00 (se si prende il primo traghetto antecedente o quello appena successivo rispetto all’orario prenotato), così da poter viaggiare di notte e arrivare prima a casa, bypassando il pernottamento a Dunkerque in quanto l’auto dovrebbe stare all’aperto incustodita, praticamente aperta. Arrivati in Francia cominciamo a sentirci un po’ a casa in quanto troviamo ad accoglierci uno splendido sole arancione che ci infonde un po’ di sicurezza e serenità; una volta calata la sera ed entrati in Belgio però, riprende una costante pioggia che non ci lascia fino a Strasburgo, dove, ormai esausti, ci fermiamo in piena notte in un autogrill per una dormita di qualche oretta.
27/08
Ripartiamo prima dell’alba con le condizioni meteorologiche in netto miglioramento ma con un ultimo inconveniente proprio in centro alla Svizzera: il tunnel del San Gottardo è bloccato per l’intenso traffico e noi ci facciamo tre ore di coda.. da una parte siamo stanchi ma dall’altra ci sentiamo comunque molto più tranquilli avendo già percorso più di 1.000 km in condizioni “disperate”. Finalmente ripartiamo e, senza più intoppi, arriviamo sani e salvi a casa intorno alle 15:00, dove ad attenderci con apprensione troviamo i nostri genitori. Sembra un rientro da una missione spaziale! Nonostante questo inconveniente, fortunatamente per certi versi accaduto l’ultimo giorno, è stata una vacanza davvero indimenticabile che consigliamo a tutti, non solo per le splendide bellezze artistiche e naturali che abbiamo incontrato, ma soprattutto per l’idea di essere sempre in viaggio e di cambiare meta quasi ogni giorno.
P.S.: Il viaggio è stato lungo, per cui molti dettagli come prezzi e nomi di hotel sono stati omessi per non dilungarci troppo ma, se qualcuno fosse interessato ad avere qualsiasi informazione, non esiti a contattarci!
Per vedere qualche foto del nostro viaggio, andate a visitare il nostro blog (in continuo aggiornamento…) all’indirizzo: www.rhviaggiopositivo.blogspot.com