Gustare la Cina d’inverno

Un viaggio culturale e culinario attraverso tre città simboliche cinesi: Pechino, Shanghai e Xi’an
Scritto da: zonzy
gustare la cina d’inverno
Partenza il: 01/12/2011
Ritorno il: 22/12/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Complice il viaggio di laurea e lo studio del cinese della mia fidanzata Chiara (sarà infatti la mia guida), abbiamo deciso di affrontare la preparazione per questo Viaggio speciale, che avrebbe toccato tre città emblematiche della Cina: Pechino (la capitale), Xi’an (la tradizione) e Shanghai (il futuro).

Approfittando di una fantastica offerta Lufthansa (452 euro a testa), ad agosto prenotiamo un volo a/r per dicembre da Venezia con destinazione Beijing.

Il mese di dicembre ci ha permesso di visitare la Cina senza la calca dei turisti, soffrendo sì il freddo, ma godendoci la Grande Muraglia e altri monumenti in santa pace (e senza troppi cinesi, cosa quasi impossibile in altri periodi!).

Inoltre siamo appassionati del buon cibo e delle tradizioni culinarie di tutto il mondo, quindi questo viaggio è stato anche alla scoperta di sapori autentici.

Pechino 1-2° giorno

Dopo 12 ore di volo atterriamo scoprendo che il mio bagaglio non è giunto a destinazione. Per nulla scoraggiati ci sistemiamo in ostello (161 Hostel), accogliente e con lo staff che parla inglese! Ci troviamo in uno degli hutong in centro città, viuzze ricostruite dove si rivede la vecchia architettura di Pechino. Per la prima sera decidiamo di cenare alle bancarelle del mercato notturno di Donghuamen… dove apprendiamo che lì il cibo è una trappola per turisti, venduto a prezzi esorbitanti (60 y per quattro ravioli). Non andateci!

Pechino 3° giorno

Il secondo giorno abbiamo approfittato della bella giornata per visitare la Città Proibita, che si conferma la meta preferita dai cinesi, che arrivano da tutta la Cina. Consiglio di non seguire il fiume di gente ma di perdersi nelle viuzze attorno ai grandi spazi, dove, complici le poche persone, si apprezza tutta la regalità del luogo. Finita la visita ci siamo avventurati sulla Collina di Carbone (Jingshan) creata dagli scavi della Città Proibita: qui si gode di un ottimo panorama sulla città.

La giornata prosegue con la visita di due dei templi più importanti di Pechino e della Cina, il Tempio di Confucio e il Tempio dei Lama, dove si respira grande spiritualità e a volte troppo incenso!

Per la cena, anatra alla pechinese (la famosa kaoya!) al Da Dong Roast Duck (1-2 Nanxincang Guoji Dasha, 22A Dongsishitiao, Dongcheng district), una delle migliori in tutta Pechino, servita con la ritualità che spetta solo ai grandi piatti cinesi (un cuoco viene a tagliare l’anatra ordinata proprio al tavolo, e i prezzi all’incirca si aggirano sui 200 Y per una kaoya in due!).

Pechino 4° giorno

Il giorno successivo ci siamo avventurati per il mercatino dell’antiquariato di Panjiayuan, il più grande di Pechino; qui è difficile fare veri e propri affari ma è comunque molto bello girare a curiosare l’immensa varietà di oggetti venduti. Dopo una sosta un uno dei tanti fast food cinesi ci perdiamo per locali nel quartiere all’occidentale di Sanlitun.

Pechino 5° giorno

Il quinto giorno girovaghiamo per il centro e percorriamo via Wangfujing, la via del lusso con negozi di marca, librerie e bancarelle di souvenir: qui i prezzi raggiungono le stelle in certe boutique.

Pechino 6° giorno

Il giorno dopo ci concentriamo sul quartiere universitario di Haidian, dove scopriamo si mangia molto bene, sia nelle bettoline (al “baozzaro” non potete non ordinare i suoi baozi, i panini a vapore fatti in casa – si trova a Lingnan Road, Haidian District, è un locale piccolo e pulito a condizione familiare, spesso frequentato dagli studenti della vicina Capital Normal University) che per strada dai venditori ambulanti appena fuori le residenze degli studenti, qui per pochi yuan si mangia a sazietà. Al pomeriggio facciamo una passeggiata gelida nel quartiere Houhai, attorno al lago omonimo e al lago Qianhai, dove ci si può riposare in uno dei tanti locali con musica dal vivo.

Pechino 7° giorno

La mattina presto riusciamo a procurarci in stazione i biglietti del treno per Xi’an visto che dal nostro hotel risultavano esauriti, e soddisfatti andiamo al Tempio del Cielo, il Tiantan. Come in un parco cinese che si rispetti, c’è chi che fa ginnastica, balla o gioca a dama sui muretti. Il tempio svetta con la sua imponenza e la sua architettura inconfondibile; questo parco ci ha stupito davvero. Al pomeriggio riusciamo a visitare solo metà del parco Beihai, fatto costruire dall’imperatore… per sollazzarsi. Alla sera proviamo il Hua’s Restaurant, segnalato per l’anatra alla pechinese (Huajia Yiyuan, 235 Dongzhimen Nei Dajie,Dongcheng District), eppure nonostante la fama e lo spettacolo dal vivo offerto non ci ha stupito.

Pechino 8° giorno

La mattina del giorno successivo terminiamo la visita al parco Beihai e scaliamo la collina che ci porta al Bai Da, la dagoba bianca, una monumento buddista che rappresenta il punto più alto sul lago. Al pomeriggio percorriamo tutta piazza Tiananmen, ma ci rifiutiamo di pagare per vedere il mausoleo di Mao. Arrivata sera è già ora di partire alla volta di Xi’an, la scelta delle cuccette “morbide” si rivela azzeccata per comodità e soprattutto pulizia (circa 400 Y).

Xi’an 9° giorno

A Xi’an alloggiamo al Garden Inn, dopo una lunga peregrinazione per il suo rintracciamento. Subito la stanza ci viene sostituita perché la finestra del bagno non si chiude, ottimo inizio direi! Ci ambientiamo subito in centro, rinchiuso all’interno di mura ricostruite in epoca Ming e dal traffico selvaggio. Visitiamo la Torre del Tamburo, carina ma ci sembrano eccessivi i 40 yuan del biglietto (la Torre della Campana invece era chiusa per restaurazione). Alla sera, in previsione dello spettacolo delle fontane organizzato ogni sera, ceniamo vicino alla Grande Pagoda dell’Oca Selvatica e poi godiamo dello spettacolo di acqua, luci e musica.

Xi’an 10° giorno

Il giorno dopo prendiamo il bus 306 dalla stazione (7 Y) e facciamo tappa al sito archeologico del Bingmayong, l’Esercito di Terracotta fatto costruire dal primo imperatore cinese Qing Shi Huang. Trovarsi davanti quella moltitudine di soldati è emozionante, ma apprendiamo che i reperti portati alla luce sono pochissimi rispetto al quelli ancora da dissotterrare!

Xi’an 11° giorno

Ci accingiamo a esplorare il quartiere musulmano, un dedalo di viuzze dove assaporare specialità culinarie e comprare souvenir a prezzi modici, davvero pittoresco anche per la multiculturalità di respiro musulmano in contesto tipicamente cinese.

La sera ci attende il viaggio in treno per Shanghai e una lunga notte insonne (circa 330 Y)!

Shanghai 12° giorno

Dopo il viaggio in treno per Shanghai ci sentiamo di sconsigliare le cuccette dure: nelle nostre lenzuola abbiamo trovato fazzoletti da naso e capelli, vale la pena spendere un po’ di più per le cuccette morbide!

A Shanghai abbiamo trovato un’altra Cina, più pulita e ordinata. La nostra prima meta è il Bund, una passeggiata sulla riva del fiume Huangpu dove sorgono edifici storici e banche in pieno stile europeo dell’Art déco, posizione privilegiata per ammirare lo spettacolo dei grattacieli sull’altra riva, il quartiere economico Pudong. Qui la memoria della fotocamera si consuma in fretta! Prendiamo quindi il battello (2 Y) per attraversare il fiume e ci concediamo un giro nel risciò elettrico (10 Y) che ci porta ai piedi della Oriental Pearl Tower. Qui gli occhi son sempre rivolti al cielo, questi grattacieli sono impressionanti! Decidiamo di pagare il costoso biglietto (120 Y) per salire sulla penultima stazione della torre (per l’ultima ci vogliono 180 Y). Da lassù ci godiamo il fantastico panorama sul Bund e sui grattacieli che ci circondano. Aspettiamo il calar del sole per fotografare Shanghai di notte, uno spettacolo difficile da dimenticare!

Col biglietto abbiamo accesso anche al museo sotto la torre, un interessante percorso nella storia di Shanghai con ricostruzioni estremamente curate in cera dei luoghi e dei personaggi che hanno fatto la storia della città.

Finiamo la serata in un suggestivo bar con vista su Pudong, il Captain’s bar (sesto piano, 37 Fuzhou Rd).

Shanghai 13° giorno

La mattina seguente ci dirigiamo al Museo di Shanghai, l’ingresso è gratuito e la visita è d’obbligo. All’esterno nei pressi di People Square siamo stati fermati da ben due gruppi di truffatori che con la scusa di farsi fare una foto si fingono amichevoli e vi invitano a prendere il tè (dove vi costringeranno a sborsare un bel po’), non cascateci!

Al pomeriggio passeggiamo per la Concessione Francese est e respiriamo un po’ di atmosfera europea. Per la cena scegliamo il ristorante Di Shui Dong (No.56, Mao Ming South Road), ottime le costine al cumino.

Shanghai 14° giorno

Al mattino visitiamo il giardino del Mandarino Yu, bellissimo anche in inverno, si trova nel quartiere vecchio, sempre affollato di turisti che curiosano nei numerosi negozi di souvenirs.

Finiamo la giornata perdendoci tra le vie della Concessione Francese ovest, tra negozi e caffetterie. A cena proviamo la cucina di Shanghai, a base di pesce, al ristorante Baoluo Jiulou (271 Fumin Rd), dove si può mangiare all’interno delle vecchie camere di un albergo.

Shanghai 15° giorno

Purtroppo è il nostro ultimo giorno a Shanghai, ci concediamo un giro di shopping nella frequentata Nanjing Road, strada pedonale fondata di recente e già piena di negozi di lusso.

Dopo un delizioso pranzo al Yang’s Fried Dumplings (97 Huanghe Road) vicino a People Square (6 Y a porzione di ravioli) è già ora di far le valigie e prendere il treno ad alta velocità: in meno di cinque ore (circa 550 Y) siamo di nuovo a Pechino, sempre nel nostro 161 Hostel.

Pechino 16° giorno

Il giorno dopo approfittiamo del bel tempo per visitare il Palazzo d’Estate, magnifica residenza estiva dell’imperatore, dove il tempio in cima alla sua collina offre un panorama magnifico sul lago (ghiacciato) e sull’isolotto centrale, dove l’imperatrice pregava gli dei nei periodi di siccità.

La visita richiede molto tempo quindi è meglio dedicarci l’intera giornata.

Pechino 17° giorno

La mattina successiva la passiamo al quartiere olimpico, ormai più un museo visto lo scarso utilizzo. Visitiamo soltanto il Bird’s Nest (che ci è sembrato in disuso) e ci vogliono 50 Y, più della Città Proibita! Al pomeriggio ci concentriamo sullo shopping nei centri commerciali del quartiere di Xidan.

Pechino 18° giorno

Il giorno dopo lo dedichiamo ai souvenir per amici e parenti, e al Silk Market si può trovare davvero di tutto, l’unica regola è contrattare senza risparmiarsi! Per pranzo, buffet al ristorante giapponese Matsuko, davvero tanta scelta tra piatti caldi e freddi per soli 80 Y.

Pechino 19° giorno

Finalmente arriva il giorno della Grande Muraglia, nella località di Badaling (per la cronaca, la più affollata, ristrutturata appositamente in vista delle Olimpiadi del 2008). Avevamo prenotato un tour (180 Y) con guida in inglese che comprendeva anche trasporto, pranzo, visita alle tombe Ming, a una fabbrica di giada, della seta e cerimonia del te, tutto evitabilissimo considerati i momenti shopping quasi coatti -ma i tour organizzati, in Cina, seguono tutti questo standard.

Abbiamo avuto la fortuna di trovare una bella giornata, e complice l’inverno rigido c’era pochissima gente sulla Grande Muraglia, per cui le foto sono venute spettacolari.

Pechino 20° giorno

Inizia il tour alla ricerca dei souvenir: ci interrompiamo solo alla sera, dedicandoci il meritato riposo con l’ultima kaoya del viaggio, al Ruyi Business Hotel (No.17 Beiwa Road,Haidian District). La migliore anatra alla pechinese mangiata a Pechino, nonché la più economica, che ci sentiamo di consigliare vivamente!

Pechino 21° giorno

Abbiamo trovato un ottimo negozio di souvenir di carta artigianale e oggetti in pelle. Abbiamo speso 280 Y, ma ora abbiamo un enorme, splendido diario per i nostri viaggi fatto a mano e rilegato in pelle! Se avete nostalgia di pizza, consigliamo l’Hutong Pizza (9 Yindingqiao Hutong), difficile da trovare ma la grande pizza quadrata che viene servita in quattro gusti diversi (80 Y) vale la pena di un giretto!

Pechino 22° giorno

Gli ultimi giorni li abbiamo passati tra bancarelle e negozi, sperimentando la cucina cinese dalle bettole ai ristoranti, trovandoci sempre entusiasti. Ci siamo limitati a gustare la vita cinese, il suo ritmo semplice e frenetico.

I cinesi che abbiamo conosciuto ci hanno stupito per gentilezza e disponibilità, ma il turista distratto può essere facile preda del “commercio” senza regole. Inoltre, facendo eccezione per Shanghai, le difficoltà per un turista che non parla cinese possono essere numerose.

Una cultura come quella cinese, non può essere compresa se non immergendosi appieno, perdendo magari qualche monumento ma assaporando l’autenticità di un popolo che vive di un contrasto visibile tra passato e futuro.

È ora di partire per Venezia, ma questo viaggio ci rimarrà nel cuore.

Alberghi:

Pechino, No.161 Hostel (No.161 Dongsi Lishi Alley, Dongcheng District, Pechino 100010, Cina)

Xi’an, Garden Inn (No.2 Anding Square, West Main Street, Beilin District, Xi’an 710002, Cina)

Shanghai, Le Tour Shanghai Youth Hostel (No.136 Bailan Road, Putuo District, Shanghai 200063, Cina)

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