Boavista… selvaggia, desertica, interessante

L'isola più bella (dicono) delle Barlavento, ancora non troppo sfruttata. Visita al deserto di Viana alla spiaggia di Santa Monica e alle grotte di Varandinha. Solito vento, ma luogo interesssante e non lontano. Info utili
Scritto da: Enrico 9
boavista... selvaggia, desertica, interessante
Partenza il: 25/01/2012
Ritorno il: 02/02/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Dopo un viaggio a Dicembre in quel dei Caraibi di 2 settimane, cercavamo per fine Gennaio al fine di beneficiare ancora di un po’ di sole una meta non lontanissima ed a prezzo ragionevole. Quando abbiamo detto ad un amico che andavamo a Capo Verde, ci ha guardato stupido affermando che il quel luogo non vi era “nulla”; ho trovato saggia una battuta di Enrico: ”a volte il “nulla” è molto più interessante dell’opera dell’uomo”: parole che si sono rivelate veritiere. La scelta è caduta sull’isola di Boavista, non ancora completamente scoperta dal turismo e ci dicono più bella di Sal, appartenente al gruppo delle isole Barlavento, situata a meno di 500 km. dalla costa Africana. Lingua ufficiale è il portoghese, la gente Creola parla anche il creolo ed alcuni l’italiano, risulta simpatica ed accogliente da subito, attiva nelle attività commerciali, un po’ indolente nei servizi burocratici (es. aeroporto). La moneta è l’escudo capoverdiano ma si usano comunemente gli euro, fuso orario: 2 ore indietro. Ma andiamo con ordine: partenza da Bologna con Neos, scalo Fiumicino, tutto regolare. Per pochi euro in più scegliamo l’hotel che Blu vacanze ci indica essere il migliore dell’isola: Riu Karamboa, che in effetti si rivela davvero eccellente sotto tutti gli aspetti: location, spiaggia e dintorni dove fare vere piccole escursioni a piedi, cibo davvero ottimo come il servizio e la pulizia e si parla anche italiano. Una costruzione in stile arabo, che arrivando ha l’aspetto di un castello di sabbia integrato bene nel luogo pur essendo di grande dimensioni (750 camere): insomma non un “ecomostro”. Inoltre è a soli 5 minuti dall’aeroporto di Boavista. Il clima risulta instabile, passando dal soleggiato al nuvoloso in poco tempo e soprattutto dopo il primo pomeriggio è spesso fastidioso il vento, e qui occorre una giacca antivento; comunque in Gennaio siamo sui 24/25 gradi, ovviamente il mare è freddo e mosso e pochi temerari fanno il bagno, meglio tenere d’occhio i bambini perché il mare non è molto “docile”; il nostro tempo lo abbiamo trascorso in spiaggia al sole o passeggiando e scoprendo bei luoghi e facendo un paio di escursioni. Una mattina dopo colazione ci siamo incamminati sulla spiaggia verso Sal Rei e dopo un’oretta di cammino tra mare e belle e grandi dune siamo giunti al porticciolo del paese dove erano ormeggiate le barche dei pescatori e dove stava appunto arrivando una piccola imbarcazione col pesce che però non è bastato per una decina di persone che lo reclamavano per venderlo al mercato. Abbiamo quindi conosciuto la gente locale, le loro casine colorate, la chiesa e la piazzetta dove vi sono alcuni negozi di souvenir, pochi gli oggetti fabbricati a Capo verde molti importati dal continente e dall’Asia, alcuni a prezzo fisso altri con prezzi riducibili del 70% dopo contrattazione. Siamo entrati nell’ufficio turistico, dove abbiamo acquistato alcuni oggetti a prezzi vantaggiosi rispetto ad altri negozi e dove abbiamo incontrato un italiano che lo dirige e ci ha mostrato le escursioni. Si intravedeva in lui il desiderio di rivelarci una Boavista che ci potesse piacere ed i prezzi erano nettamente inferiori a quelli del tour operator di almeno il 30%, quindi la consiglio come prima visita se andate a Boavista; potete contattare l’ufficio anche via mail saburacenter@ymail.com. Al centro della piazzetta vi è il mercato della frutta al coperto, al piano superiore hanno riunito alcuni venditori di souvenir, quindi utile farvi una visita. Nel primo pomeriggio abbiamo fatto ritorno in taxi (pick-up) al costo fisso di 10 euro. La mattina seguente a poche centinaia di metri dal resort dove vi è una bella duna sono arrivati alcuni cammelli condotti da un ragazzo della Mauritania dove i cammelli sono stati acquistati da un italiano. Per fare un giro su di loro occorre prenotarsi all’hotel, comunque molto bella l’immagine di questi simpatici animali sdraiati in cima alla duna con lo sguardo verso il mare ed i praticanti di kit surfing o surf rigorosamente in muta; appostata nei pressi anche una caratteristica tenda beduina, montata per ripararsi dal vento e dal sole: inutile dire che abbiamo scattato numerose foto. Ovunque si vada, allontanandosi di poco dal mare, appare un paesaggio desertico con oasi qua e là. Nota stonata, ma apprezzata da molti, l’arrivo di gruppi di turisti in quad che scorazzano su e giù per le dune e le spiagge. Andando dalla parte opposta di Sal si raggiungono i resti di una vecchia fornace portoghese con tanto di ciminiera, che vuoi per i resti stessi in mattoni, vuoi per le carcasse di macchinari e per vista dall’alto sul mare esercita un certo fascino e risulta molto scenografica. Ai piedi della grande duna che ospita la fornace vi è la grande praia De Chavez, da cui si può ammirare il mare turchese ed il terminale della baia rappresentato da una collina: il tutto senza mai trascurare un po’ di crema solare, senza esagerare o si rischia di ritornare pallidi. Dunque le escursioni: una porta a Rabil e ad una fabbrichetta di ceramiche in cui mostrano i processi della produzione, poi finalmente si raggiunge il deserto di Viana, clou dell’escursione che offre davvero un bel colpo d’occhio, poi si prosegue alla bahia di Boa Esperancia per vedere il mercantile Santa Maria ivi arenato di cui resta praticamente solo lo scheletro e che viene lasciato in mare ad evidenti scopi turistici; si termina con la visita di Sal Rei per fare in mezz’ora qualche acquisto: ma meglio visitare la cittadina per conto proprio e con calma. L’altra escursione porta verso sud, e passando per il vecchio villaggio di Povocao Velha dove spiccano alcune vecchie casette colorate e qualche negozio di souvenir che vi attendono si raggiunge la grande e bianca spiaggia di Santa Monica (così chiamata perché ricorda la spiaggia californiana), che forse per il cielo nuvoloso non ci ha lasciato grande impressione: diverso sarebbe stato col sole, poter fare un bagno ed asciugarsi al caldo. Sole che è giunto a metà mattinata e ci ha permesso di godere della scogliera e delle grotte della spiaggia di Varandinha (dove nei mesi estivi si possono vedere le tartarughe). Eravamo in 6 sul pick-up ed a turno ci siamo seduti dietro all’aperto su scomode panche subendoci tutti gli scossoni del mezzo quando cavalcava le dune e la strada sterrata, ma poiché siamo arrivati sani e salvi la ricordiamo come una divertente esperienza. Meno divertente l’esperienza del ritorno a casa. Al mattino presto ci avvisa l’addetta Franco Rosso di prepararci in fretta perché causa chiusura per neve dell’aeroporto di Bologna il volo Neos per Verona ci porterà a Sal (l’aeroporto di Boavista, non ancora attrezzato chiude alle 14,30). A sal siamo stati ospitati per pranzo e cena e relativa camera d’appoggio al villaggio bravo “Villa do Farol” distante anni luce dal “Riu Karamboa” per tutto. Quindi abbiamo viaggiato di notte e siamo atterrati prima a Fiumicino, quindi l’aereo ha proseguito per Malpensa e da lì un pullman ci ha lasciati all’aeroporto di Bologna dopo 30 ore di viaggio…e per fortuna che avevamo scelto una destinazione non lontana dall’Italia: Neos e Franco Rosso potevano fare meglio? Noi non abbiamo la risposta. Concludiamo con l’invito a visitare Boavista, senza aspettarsi il meraviglioso clima di Gennaio di Kenia e Zanzibar, ma spendendo sicuramente molto meno avrete modo di visitare un’isola molto interessante, che, neve permettendo, dista circa 6 ore dai nostri principali aeroporti.

Altre foto sul nostro blog http://poneloya25.weebly.com



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