Nuova Zelanda… ovviamente per caso

Partenza per Christchurch (isola del sud), noleggio auto e trasferimenti quotidiani sino ad Auckland (isola nord)
Scritto da: ricky55
nuova zelanda... ovviamente per caso
Partenza il: 21/12/2011
Ritorno il: 06/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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21/12/2011 – 23/12/2011

Per il Natale 2011 io e Sara abbiamo scelto di trascorrere una vacanza avventurosa, verso una destinazione lontana: la Nuova Zelanda. Unica risorsa a nostra disposizione: una rinomata guida turistica ed i consigli di qualche amico neozelandese.

La partenza è fissata per il giorno 21 dicembre 2012 (da Malpensa con volo Emirates) destinazione Christchurch, Isola del Sud; aereo in perfetto orario, primo scalo a Dubai, seguito da due scali tecnici (Bangkok – Sydney) e da un piccolo imprevisto durante il volo: una scossa di terremoto rende temporaneamente inagibile l’aeroporto di Christchurch, pertanto atterriamo ad Auckland e, dopo un’ora di attesa, ripartiamo con qualche ansia verso la destinazione prevista.

A distanza 32 ore dalla partenza arriviamo finalmente a terra, noleggiamo un’auto in aeroporto e ci dirigiamo verso l’hotel visto che ormai è arrivata quasi sera; e purtroppo si notano nei dintorni i segni lasciati dai continui terremoti.

In hotel siamo praticamente da soli e la città sembra disabitata: cerchiamo un locale nelle vicinanze dove poter cenare ma ci rendiamo presto conto che il terremoto ha fatto evacuare praticamente tutti, pertanto non possiamo fare altro che rientrare in albergo a stomaco vuoto!

24/12/2011 – Kaikoura

Passata la notte alle ore 6.44 in punto ci sveglia una seconda forte scossa di terremoto; decidiamo perciò di partire in direzione Kaikoura. Incredibile ma vero: appena usciti dal centro di Christchurch incontriamo un fruttivendolo ed un fornaio aperti! In fretta ci precipitiamo all’interno e facciamo scorta di pane, frutta e di una bella torta al cioccolato! La strada che porta a Kaikoura è favolosa: da un lato la vista sul pacifico, dall’altro sulle colline neozelandesi con mucche, pecore (e talvolta simpatici cerbiatti) che pascolano in tutta tranquillità. Arriviamo finalmente alla nostra meta, sistemiamo i bagagli e ci dirigiamo verso il in centro per prenotare l’escursione che ci permetterà di vedere da vicino le balene. L’escursione è molto ben organizzata ed è davvero un’emozione osservare da vicino i grossi cetacei. Sbarcati dal mare andiamo a rilassarci in una spiaggia poco distante dall’hotel: la sabbia è nera e la costa lunghissima e completamente deserta; non si vede anima viva ed in tutto il pomeriggio abbiamo incontrato solamente un agnellino. In serata ceniamo presso “l’Hislops Cafè”, un accogliente ristorante vicino al centro (peraltro uno dei pochi aperti) che serve cibi biologici ed un’ottima birra. In Nuova Zelanda la cucina offre materie prime di ottima qualità e sovente accompagnate da plumbee salse non sempre all’altezza! Ma non temete, è sufficiente levare le “cremine” e tutto si risolve!

25/12/2011 – Nelson

Il giorno di Natale ci svegliamo molto presto e ci dirigiamo verso Nelson. C’è parecchia strada da percorrere tuttavia guidare in Nuova Zelanda è magnifico e tutt’altro che noioso: si percorrono tratti in cui contemporaneamente si affiancano foche da un lato e mucche al pascolo dall’altro. Attraversiamo tutta la regione vitivinicola del Malborouth la quale presenta caratteristiche uniche ed impagabili con interi paesaggi collinari e vedute di vigneti sino a perdita d’occhio; è come percorrere i colli senesi riprodotti in maggior scala! Per non parlare dei profumi: si scende dall’auto e si viene subito colpiti da un dimenticato sentore di fieno mescolato alla fragranze dei fiori e della lavanda che qui cresce in abbondanza. Attraversata la regione ci addentriamo in una zona montana e, finalmente, dopo pranzo, giungiamo a Nelson. L’hotel (Gran Nelson Monaco ap.) è veramente accogliente. Sistemiamo le valigie e passiamo la giornata (su consiglio di un abitante) alla “Rabbit Island” una penisola nelle vicinanze con spiagge enormi e non affollate: molto carini i giardini che le precedono, tutti occupati da neozelandesi alle prese con barbecue domenicali! Ritornando alla macchina veniamo colpiti dal penetrante profumo della carne alla griglia. Constatata la gioviale ospitalità e simpatia della gente locale, ci fermiamo vicino ad un gruppo e con la tipica “faccia di bronzo” all’italiana formuliamo una proposta irrinunciabile: noi mettiamo un paio di bottiglie di “Franciacorta” e voi la carne alla brace. Le controparti accettano e terminiamo la giornata in amicizia e familiarità.

26/12/2011

La Nuova Zelanda offre tantissimo da visitare ma per oggi decidiamo di prenderci un giorno di intero relax. Dopo una tranquilla colazione partiamo in auto, direzione Kaiteriteri, una spiaggia chiara e tranquilla che si trova alle porte dell’Abel Tasman National Park. Trascorriamo in loco quasi tutta la giornata e nel frattempo prendiamo informazioni per pianificare la giornata successiva. Passiamo la sera nella città di Nelson: non si vedono molte persone e, causa festività natalizie, molti locali sono chiusi. Troviamo comunque un pub aperto che offre ottima birra, una pessima pizza ed il mitico “fish & chips” (merluzzo e patatine fritte) il piatto più comune ed economico della Nuova Zelanda: a proposito vi avviso che in Nuova Zelanda ovunque si trova un “Fish & Chips” aperto. Con lo stomaco pieno e la pelle bruciacchiata decidiamo di andare a dormire!

27/12/2011 Nelson – Abel Tasman National Park

Ci svegliamo presto e partiamo verso Kaiteriteri per visitare il parco marino. Durante il tragitto ne approfittiamo per acquistare le ciliegie più buone che abbia mai mangiato! Partenza con catamarano dalla spiaggia, mare calmo e sole bellissimo, costeggiamo il parco accompagnati da cormorani e gabbiani reali; giriamo attorno all’Apple Rock (un gigantesco scoglio in mare a forma di mela spezzata a metà), e decidiamo di sostare sulla spiaggia di “Anchorage”: una luogo da sogno con adiacente un piccolo bosco che offre anche la possibilità di montare tende da campeggio. Riprendiamo il catamarano e lungo il tragitto fiancheggiamo la “Pinnacle Island” un’isoletta abitata solamente da una piccola colonia di foche. Giunti sulla terraferma visitiamo la spiaggia di Marahau: notiamo, a lato della strada, un carretto che espone frutta in vendita: decidiamo di acquistare un sacchetto di kiwi e paghiamo inserendo una moneta da 2$ in una piccola cassa di ferro; nulla di strano sennonché ci accorgiamo che non c’è personale addetto alla vendita ed ai controlli …(alla faccia dei disonesti!). Stanchi e con l’alta marea in arrivo, nel tardo pomeriggio decidiamo di rientrare in hotel. Tempo di una doccia e ripartiamo per la città di Nelson dove ci fermiamo per una breve visita: è una cittadina calda ed invitante dallo stile architettonico tipicamente anglosassone, molto pulita e camminandoci si ha quasi l’impressione di essere immersi in una di quelle palline di vetro che si acquistano come souvenir. Per cena prenotiamo al ristorante dell’albergo: mangiamo un trancio di salmone a dir poco sublime e delizioso, peccato solo per lo strano e non troppo invitante accompagnamento: una malinconica e salsa a base di olive, lavanda e probabilmente caramello.

28/12/2011 – 01/01/2012 Picton – Palmersthon North

Il giorno successivo ci muoviamo verso Picton dove ci aspetta il battello per l’isola del Nord! Il tragitto in auto, come sempre offre scenari unici e tali da sembrare opere d’arte. Arriviamo a Picton, una piccola e graziosa località di porto, animata dal continuo “via vai” delle persone che si spostano da un’isola all’altra. Consiglio caldamente di fare una tappa ai musei e di godersi qualche momento di relax sulle panchine del parco pubblico! Consegnata l’automobile ci imbarchiamo sul traghetto verso la città di Wellington. La nave si muove su una rotta obbligata molto vicina alle due coste: il che oltre che a rendere il tragitto piacevole, offre scenari perfetti per scattare delle belle fotografie. Arriviamo a Wellington per le 18.00: qui ci attendono una copia di amici: ci fermiamo in un ristorante sul mare per una cena a base di cozze (che in Nuova Zelanda sono enormi..!) e filetto di manzo. Sostiamo a Palmersthon North per 4 giorni ospiti presso la struttura dei nostri amici (The Herb Farm) una piccola azienda che produce cosmetici utilizzando le erbe naturali che i titolari raccolgono nel proprio giardino botanico (se siete nei paraggi non perdetevi una visita in loco). Al contrario di quanto visitato sino ad ora, la città di Palmerston North è piuttosto anonima ed inoltre, durante il nostro soggiorno, il clima non ha giocato a nostro favore. Saltati tutti i programmi delle visite al mare dedichiamo tempo ad impartire lezioni di cucina italiana ai nostri ospiti ed a visitare i diversi parchi e musei presenti nelle zone limitrofe. Di certo non poteva mancare una visita per vedere da vicino i famosi uccelli kiwi, che puntuali e divertenti, si sono fatti trovare presso il parco faunistico “Pukaha Mount Bruce” (www.pukaha.org.nz), una struttura ben attrezzata che si trova a circa metà strada tra Palmerston North e Wellington. Oltre ai Kiwi abbiamo avuto modo di esplorare la foresta della zona, una antica specie di rettile (il Tuatara) ed una temibile specie di anguilla primordiale (Tuna o Anquilla Dieffenbachii). Degne di nota le vedute e gli scenari panoramici offerti dalla visita del parco naturale Tarurua Windfarm dove il connubio tra le incantevoli distese di verde che sembrano infinite, i cigni neri che nutrono i piccoli e le pecore che brucano l’erba crea una cornice da presepe natalizio! Meritano una visita anche le università di Palmerston North (www.ipc.ac.nz e www.massey.ac.nz): i villaggi universitari sono grandi come qualche nostro piccolo paese di provincia, pulitissimi e talmente curati ed attraenti che i parchi all’interno dei campus vengono utilizzati come location per celebrare matrimoni! Con il clima che non ha dato un minuto di tregua per l’ultimo giorno da ospiti abbiamo pensato di spendere il tempo al campo allenamento di golf: è stata la nostra prima volta (e direi con terribili risultati) in cui ci siamo avvicinati a questo sport dato che in NZ è una pratica accessibile a tutti.

1/1/2012

Il primo giorno del 2012 siamo ripartiti per il lago di Taupo, ove abbiamo programmato una sosta solo per dormire: pensiamo di avere fatto la scelta giusta, seppure la località sia viva e di pregio quel giorno il tempo è stato ancora una volta inclemente e non ha fatto altro che diluviare. Ne abbiamo approfittato per fare un salto nelle vasche della Polynesian spa (a pochi chilometri di distanza dal centro), rilassandoci per poi cenare al Portofino, un ristorante italiano gestito da una signora Macedone!!

2/1/2012

Oggi la tabella di marcia prevede lo spostamento verso la famosa Rotorua: a causa del tempo ancora minaccioso decido di fare una “deviazione” di circa 200 Km per visitare le grotte di Waitomo Caves. Penso di avere preso la scelta giusta, la struttura delle grotte in se non ha nulla di particolare, ma la presenza dei “glowroom” rende queste caverne uniche e seducenti. Di fatto l’attrattiva sono questi piccoli insetti stazionari che vivono sulle pareti rocciose delle grotte; dato che sono esseri bioluminescenti riescono a creare nel buio uno strabiliante effetto di illuminazione a “led” di un colore azzurro intenso. In fretta ripartiamo per Rotorua, le strade sono sempre incantevoli e ci capita sovente di fermarsi a fotografare i panorami; come già avrete letto sulle guide, ci si rende conto di essere a Rotorua semplicemente abbassando il finestrino dell’auto: l’aria è infatti caratterizzata da un intenso odore di zolfo! Sistemati velocemente i bagagli ci dirigiamo verso la Waimangu Vulcanic Valley, 20 minuti a sud di Rotorua. Il percorso a piedi è piacevole e si rimane impressionati dinanzi alla vista dei geyser; ma in particolar modo quando inaspettatamente ti trovi di fronte all’Inferno Lake con il suo colore azzurro fosforescente! Visitiamo la vallata, una volta rientrati ceniamo in un ristorante indiano, approfittandone poi per una sana e rilassante immersione nelle vasche di acqua sulfurea!

3/01/2012

Sveglia molto presto e partenza per la “Coromandel Penisula” direzione Pauanui; si iniziano a vedere gli spiragli di una giornata serena, pertanto non ci concediamo soste e arriviamo direttamente al Pauanui Motor Lodge, un hotel gestito da un bizzarro e gentile personaggio! Andiamo subito a fare un bagno presso la famosa “hot water beach” una strana spiaggia nella quale, armato di pala, ti puoi scavare la tua “piscina” nella sabbia godendo di acqua riscaldata che proviene direttamente dal sottosuolo! Sostiamo tutto il pomeriggio ed al ritorno ci concediamo una breve visita dei paesini limitrofi (Hahei, Tairua ecc..). Ci rendiamo conto di avere la pelle ustionata, facciamo una doccia fresca e la sera usciamo a cena in uno dei pochi ristoranti di Pauanui.

4/01/2012

Quest’oggi ci svegliamo con calma, facciamo colazione e partiamo verso “Cathedral Cove”. Arriviamo al parcheggio delle auto passando per Hahei e da li con zaino e scarpette da mare percorriamo un sentiero di circa 30 min. a piedi prima di arrivare alla nota spiaggia (famosa anche per avere fatto da sfondo ad alcune scene del film “Le cronache di Narnia”). Effettivamente, anche se non amate camminare, credo valga la pena percorrere 30 minuti di sentieri: la spiaggia è veramente incantevole; la sabbia è chiara e pulitissima; il mare è limpido e cristallino e la perfetta unione con il verde della natura rigogliosa che ne delimita i confini crea un’atmosfera magica e di una tranquillità quasi fiabesca. Nel tardo pomeriggio dobbiamo per forza ritornare in Hotel se non vogliamo rischiare un’ustione da pronto soccorso…ci dirigiamo quindi ad Hahei, mangiamo un gelato ai frutti di bosco e più tardi ceniamo al ristorante “The Church”, un locale ubicato in una singolare struttura che riprende le forme di una chiesa; ci viene servita carne gustosissima, ottimo pesce (questa volta senza salse) ed una speciale birra biologica prodotta in loco.

5-6/1/2012

Abbiamo trascorso la notte a spalmarci creme rinfrescanti all’aloe ma nonostante i dolori chiudiamo di nuovo le valige e partiamo per l’ultima meta: Auckland. Arriviamo all’hotel Langham, sistemiamo in fretta i bagagli e ci dirigiamo in centro. La città è a dir poco spettacolare, c’è ordine e pulizia, bei negozi e si respira aria di cordialità! Andare ad Auckland senza salire sulla Sky Tower è come andare a Roma e non vedere Piazza S. Pietro: pertanto paghiamo i nostri 54 dollari e via sull’ascensore panoramico! La vista dall’alto è mozzafiato, la visita non è economica ma ne vale la pena (a proposito se decidete di salire al tramonto potrete prenotare la cena in un ristorante della torre e non pagate la salita). Auckland è la città ideale per fare due passi a piedi, e non è troopo caotica nonostante il milione di abitanti. Visitiamo i negozi delle vie del centro, i parchi sulle colline della città ed ovviamente il porto al tramonto. Qui ci fermiamo a cena in un ristorante sul mare, l’atmosfera è davvero affascinante e suggestiva, il colore del cielo tende al rosso, ed alle nostre spalle dominano gli alberi maestri delle due imbarcazioni del team New Zealand. Il porto è bellissimo, Auckland è bellissima.

Il giorno seguente abbiamo giusto il tempo per fare un’ultima passeggiata dopodiché prendiamo un taxi per l’aeroporto; ci sono altre 30 ore di volo ad attenderci! Ora stiamo pianificando le prossime vacanze; tra le mete probabili: Nicaragua, Isola di Hainan oppuer il Palawan; Vi aggiorneremo!

Riccardo e Sara



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