Parigi… un sogno 2

Al mattino Parigi è bellissima, nel pomeriggio è deliziosa, alla sera è incantevole. Dopo la mezzanotte Parigi diventa magica
Scritto da: ninfea87
parigi... un sogno 2
Partenza il: 16/08/2011
Ritorno il: 21/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Salve amanti del “Viaggio”, di quel viaggio vissuto fino in fondo, durante il quale pur di vedere tutto ciò che si sognava ci si distrugge. Benvenuti nella Parigi che sto per raccontarvi: qui troverete una gran passione per la città da parte di chi scrive, ma anche tentativi di consigli per tutti, di cosa visitare, come visitarlo e come muoversi, come, insomma, arrangiarsi con le cose meno agevoli.

Parigi era la città dei miei sogni da quando ero una bambina, sogno che si è realizzato sì quando andavo al liceo, ma è stata una gita durante il quale ho collezionato desideri riguardo un eventuale futuro viaggio, per la seconda volta, in questa incantevole città. E proprio l’agosto del 2011, dopo 8 anni e mezzo dalla prima volta, sono riuscita a realizzare veramente tutti, ma tutti i desideri che conservavo per quel giorno.

Aeroporto

Siamo partiti in coppia, con l’aereo Easyjet, da Napoli, per arrivare all’aeroporto di Orly, poco distante da Parigi (da raggiungere con la Rer, la linea “sopraelevata”). Vedere la Tour Eiffel dall’alto, arrivando con l’aereo, è stato un momento eccitante un po’ per tutti. Eravamo arrivati, quasi per magia, nella città di Quasimodo ed Esmeralda. Arrivati all’aeroporto eravamo molto confusi, non sapevamo cosa fare, con quel po’ di francese che io potevo abbozzare e con il mio inglese e quello del mio ragazzo, siamo più o meno riusciti a cavarcela, anche se i francesi, si sa, sono molto patriottici e se non parli la loro lingua spesso ti guardano storto, eheh. All’inizio tutto sembra difficile, ma poi basta prender confidenza con la grande rete metropolitana e l’abbinata linea Rer, cioè la linea più rapida (si tratta di veri e propri treni, utili per raggiungere le zone attorno a Parigi). All’aeroporto le prime cose da fare sono: 1) comprare la “Paris Visite”, utilissima per usare qualsiasi tipo di mezzo senza dover sempre fare i biglietti, e spesso anche per avere riduzioni nei vari musei che si visitano. 2) Prendere assolutamente la mappa delle linee metro e Rer per poi studiarsele per bene. Un consiglio spassionato? Assicuratevi che tutte le fermate della metro, di tutte le linee, siano agibili. Noi siamo capitati con la fermata Notre Dame-St. Michel in cui c’erano lavori in corso e non lo sapevamo, l’abbiamo capito solo quando ci siamo ritrovati davanti una porta chiusa, per cui poi arrivare alla nostra meta, Porte de Clichy, zona in cui alloggiavamo. Se scoprite prima un inconveniente simile potrete studiarvi la mappa e trovare la soluzione meno lunga e faticosa, soprattutto con tutti i bagagli da trasportare assieme a voi. Noi colti di sorpresa non siamo riusciti, nella fretta, a trovare la strada più corta anche perché eravamo ormai lì e le soluzioni restanti erano ben poche. 3) Già all’aeroporto troverete “Paul”, delle specie di stand dove vendono panini farciti in vari modi. E’ un’alternativa da utilizzare se nei giorni successivi visitando vi troverete all’ora di pranzo senza sapere cosa fare, visto che questo Paul lo troverete in vari punti turistici, come ad esempio nel piazzale di fronte al Louvre.

Arrivo a Parigi

Una volta sistemati nel vosto hotel, vi consiglio di trovare un supermercato dove comprarvi delle bottiglie d’acqua da portare con voi, se ne avete bisogno, durante la giornata da Turisti. Se provate a comprarle in giro pagherete troppo, tra i 3 ai 5 euro, quindi, andando in un market, con 4 euro si prendono almeno 6 bottigliette d’acqua; decisamente più conveniente.

COSA VISITARE E FARE IN 5 GIORNI

Prima di partire ci siamo fatti una bella scaletta di cosa visitare, come arrivarci, così siamo stati molto più facilitati nel complesso e mentre i giorni passavano ci rendevamo conto già di quali erano le giornate più piene e stancanti, quali quelle in cui potevamo rilassarci un po’ prima di riniziare la maratona. Come da titolo, 5 giorni scarsi come i nostri sfruttati fino all’osso, sono solo per temerari e grandi amanti dell’arte e delle belle città. Perché anche per noi sono stati davvero faticosi, ma ne è assolutamente valsa la pena: Parigi è da vedere il più possibile, è una città favolosa. A 16 anni ero rimasta con l’amaro in bocca non essendo riuscita a: salire fino in cima alla Torre Eiffel, ma solo fino al secondo piano; visitare il meraviglioso Musèe d’Orsay; vedere l’interno del Notre Dame, ecc. Cose che questa volta sono riuscita finalmente a realizzare in modo eccellente, in dolce compagnia e condividendo insieme la gran passione che io ho sempre avuto per questa città.

1) Sacre Coeur e Montmartre

Non abbiamo voluto, quindi, sprecare il primo giorno a riposarci in albergo, così dopo esserci sistemati dopo l’ora di pranzo in hotel, abbiamo preso la metro e ci siamo recati nel luogo più vicino al nostro albergo: Montmartre. Quartiere degli artisti per eccellenza, è sempre un’emozione per gli amanti dell’arte visitare il posto, pensare che lì hanno vissuto, dipinto e sofferto pittori importanti del XIX secolo. La prima cosa da fare però è salire fino alla Basilica del Sacro Cuore, ammirarla in tutta la sua bellezza anche dall’interno, e, come da rito, sedersi e/o sdraiarsi sulla distesa verde di fronte per farsi scattare una foto e godersi quella magica tranquillità. La scelta di questa meta, il primo giorno, è stata a mio avviso la migliore, rilassante ma al tempo stesso affascinante, facile da godere a pieno dopo la fatica del viaggio. N.B: Salire fino in cima è ovviamente faticoso, noi ci siamo accorti solo dopo che si poteva prendere la funicolare e poi fare il percorso a ritroso, scendendo per poi passare un po’ di tempo lì a Montmartre tra i negozi di souvenir, localini in cui mangiare e ritrattisti di strada. Quello di farsi fare un ritratto e tenerselo come ricordo è un’idea carina, certo, non si tratta dei grandi artisti e difficilmente somiglierete come gocce d’acqua al disegno, ma se scegliete bene mentre ritraggono altri “clienti” potete ottenere qualcosa di discreto. Il prezzo mi sembra fosse sui 40, ma insistendo un po’, se si ha la faccia tosta (io non ce l’ho, ma lui sì! Usatela!), il prezzo scende a 30.

2) Sotto la Tour Eiffel

La sera, senza cenare e contando di trovare qualcosa nei pressi della Torre Eiffel, ci siamo pentiti di non averlo fatto in hotel, visto che pagando 14 euro saremmo riusciti a mangiare alcune cose decenti. Ma successivamente scriverò la parte sul cibo a Parigi (impresa a dir poco ardua!). La prima sera a Parigi, dunque, contavamo di salire fino in cima alla Torre. Siamo arrivati sotto l’altissimo e luminoso monumento dopo le 22.00, abbiamo iniziato a fare la fila ma… non avremmo mai fatto in tempo, visto che si può salire sulle cima solo fino alle 23.00, ed erano già 45 minuti che eravamo bloccati lì sotto. Così ci siamo ripromessi di tornarci un paio di sere più tardi, di riuscire ad arrivare lì un po’ prima così da raggiungere l’obiettivo. Ma lo spettacolo della Torre che ogni ora fa un gioco di luci, del prato lungo e vasto sotto di essa dove ci si può sedere o sdraiare ad ammirarla con gli amici o con la propria metà, era da sperimentare. Quindi ci siamo staccati dalla fila e dopo aver fatto varie foto ci siamo messi sul prato in uno stupefacente ed emozionante momento di relax post-viaggio-e-visite. Quindi ci tengo a consigliarvi vivamente di visitare la Tour Eiffel non solo salendoci sopra e facendo alcune foto da terra, ma passate del tempo lì sul prato, che forse è davvero la cosa più bella tra tutte.

3) Museo del Louvre

Ed eccoci qui, la mattina seguente, a raggiungere la meta del museo più famoso d’Europa. La fila era lunga, ma sorprendentemente veloce, e mai immensa come quella alla Torre. L’ingresso costa sui 9 euro, ma per i cittadini europei sotto i 24 anni il biglietto è gratuito! Una bella iniziativa che vale per tutti i musei, infatti io non ho speso niente mentre il mio ragazzo purtroppo ha dovuto pagare. Non è facile giostrarsi all’interno, ma con una mappa potete farvi un’idea delle zone per voi più interessanti e di quelle da non perdere assolutamente. Noi, per esempio, abbiamo visitato per bene le sezioni dedicate alla pittura italiana, quella francese e fiamminga, quella dedicata alle sculture e abbiamo tralasciato la parte archeologica. Visto che le cose da visitare erano davvero tante abbiamo passate all’interno del Louvre un paio d’ore, e abbiamo avuto tutto il tempo di ammirare le opere più belle e di farci delle foto (cosa che qui è consentita). Insomma, per chi ama l’arte questa è una tappa più che obbligatoria, è un museo maestoso che contiene alcune tra le opere più famose del mondo. Trovandoci nell’ambiente del Codice da Vinci non abbiamo resistito nel raggiungere la piramide al contrario all’interno del museo e scattarci delle foto. Merita moltissimo, però, anche l’esterno del museo, che come si sa è un’architettura antichissima, gigantesca che fa sentire davvero quest’atmosfera mista tra passato e futuro: perché futuro? Beh, per la celebre piramide, nonché punto d’accesso alla sala principale del museo dove raccogliere informazioni ed orientarsi tra le varie sale. Sono obbligatorie le foto davanti alla piramide esterna, l’ammirazione di tutto l’edificio e magari un pranzetto con un panino sul prato, esperienza davvero deliziosa.

4) Giardini Tuileries

Meravigliosi i giardini Tuileries, da visitare assolutamente se ci si trova dalle parti del Louvre (si trovano proprio di fronte e sono lunghi). Credo che bisogni dedicare una bella passeggiata in questi giardini, anche per ristorarsi un po’ dalle camminate all’interno del museo. Sono veramente bellissimi da vedere, tra verde, fiori, la fontana centrale intorno a cui ci si può sedere e rilassarsi… credo che siano imperdibili e per me questa è stata un’assoluta novità.

5) Musèe de l’Orangerie

Ci siamo resi conto che alla fine dei giardini, sul lato sinistro, esattamente a Place de la Concorde, era situato uno dei musei che io volevo visitare: il Musèe de l’Orangerie. Sul lato destro ce n’è un altro, ma non mi interessava come questo. A mio parere questo è un museo molto interessante, è straordinario se amate l’Impressionismo. Anche se poi vi sono anche altre opere di altre correnti artistiche che meritano come l’Espressionismo, il post-Impressionismo, alcune opere di Picasso, ecc. Io personalmente amo tutte queste correnti, ma trovarsi nella prima stanza improvvisamente catapultati in un posto in cui si è circondati da ben quattro dipinti lunghissimi delle ninfee di Monet è davvero emozionante. Anche qui si è liberi di fare delle foto e devo dire che il museo oltre che essere bello è anche rapido rispetto al Louvre e all’Orsay. Vale anche qui la promozione sotto i 24 anni, mentre il prezzo d’ingresso è di poco inferiore al Louvre.

6) Passeggiata di giorno in prossimità della Senna, tra Invalides e Champs Elysèes

Non si tratta di un monumento, o di un museo, ma di un’esperienza che se avete un po’ di tempo vi consiglio caldamente. Per noi è stata proprio improvvisata, non l’abbiamo neanche deciso che dopo aver passato del tempo ai giardini Tuileries e visitato il Musèe de l’Orangerie, ci siamo ritrovati a guardare un panorama bellissimo, da vivere a mio parere di giorno, e abbiamo deciso di fare una passeggiata e anche se stanchi morti era troppo bella l’ebbrezza che si provava. Abbiamo incontrato l’Assemblèe Nationale, Il Grand e il Petit Palais, ma soprattutto passeggiando proprio accanto al muretto del fiume abbiamo potuto godere del panorama con Torre Eiffel in lontananza e farci foto sul Ponte Alessandro III, il ponte più bello in assoluto a Parigi, secondo me. Camminando camminando ci siamo ritrovati nelle vicinanze degli Champs Elysèes, ma abbiamo deciso di rimandare visto che eravamo molto stanchi.

7) La Senna di sera sul Bateaux Mouches

Se volete godervi il paesaggio notturno nel suo insieme non potete perdervi questa esperienza meravigliosa: il giro sulla Senna col battello. Era un’esperienza che ci tenevo assolutamente a ripetere, dopo tanti anni, e devo dire che è stata inaspettatamente ancora più bella. Nel raggiungere il battello è stato bellissimo passeggiare accanto alla Senna e osservare il panorama anche da quel punto di vista. Stare seduti o in piedi sul battello quando ci si trova vicino i monumenti più belli di Parigi, ammirare tutti i ponti sotto cui si passa, le luci sull’acqua del fiume e nella magica notte parigina, è qualcosa di veramente straordinario che consiglio vivissimamente a tutti. Il Notre Dame visto dalla Senna di sera è davvero incantevole, come anche la Tour Eiffel che sembra trovarsi praticamente ogni pochi passi, come una presenza costante. Vale davvero la pena spendere quegli 11 euro, anche perché il giro non è affatto deludente, dura quasi un’ora e lo si ripete anche a ritroso, così è impossibile perdersi tutto quello che c’è da vedere. Consiglio? Se volete godervi al massimo questa bellissima esperienza dovete assolutamente raggiungere il Bateaux Mouches invece che il Batobus. Ques’ultimo è abbastanza piccolo e siccome la gente che vi sale è davvero tanta, è facile capitare sotto alla parte “chiusa” e non riuscire a vedere tutto per bene, mentre il Bateaux Mouches è più grande e si può andare al chiuso solo se si vuole, anche se non si trova posto fuori (ma si trova!) si può benissimo stare in piedi, anche perché per vedere bene a volte, e trasportati dal panorama intorno, lo si fa spontaneamente. Un ultimo consiglio: anche se siete in Agosto, anche se fa caldo, una giacca leggera andrebbe portata per il giro sul battello. In inverno, invece, è tremendo, quindi è il caso di coprirsi da morire se si vuole stare fuori.

8) Musèe d’Orsay

Non potevo perdermelo per la seconda volta e avevo proprio ragione. Questo è stato forse il museo che mi ha entusiasmata di più, non vi era sala in cui non ci fossero opere che non volevo vedere o addirittura che mi hanno fatta sognare (Tolouse-Lautrec, Monet, Van Gogh, ecc.), infatti, per assurdo, abbiamo passato più tempo qui che al Louvre. Anche le sale con le statue sono davvero bellissime e vale la pena soffermarsi un bel po’ in questo museo, infatti dopo il panino del pranzo fuori alle scale dell’Orsay, abbiamo continuato la nostra maratona all’interno di quel mio sogno. Qui le foto sono vietate, purtroppo. Ma io ero totalmente in estasi, quindi questa credo sia un’altra tappa obbligatoria per gli amanti dell’arte; anche se direi che per me questo e il Louvre sono obbligatori anche per chi va a Parigi per la prima volta pur non essendo fortemente appassionato d’arte.

9) Notre Dame

Con quella fermata della metro chiusa, che ci avrebbe fatti arrivare proprio su Ile de la Citè, una delle isole della Senna, abbiamo faticato ad arrivare al Notre Dame. Ma a quest’ora credo i lavori siano finiti, quindi buona fortuna a chi andrà! La cattedrale del Notre Dame è maestosa non come la si immagina, ma ancora di più. Il bello è stato rivederla dall’esterno e ricordarsela grande, ma non così! E finalmente sono riuscita a vedere anche il misterioso, maestoso e gotico interno. Dentro al Notre Dame ci si sente davvero minuscoli, quindi consiglio in tutti i modi di osservare sia l’esterno che l’interno. Per quanto riguarda la salita sulla cattedrale per avere un panorama dall’alto, non ci siamo riusciti, come non ci ero riuscita la prima volta, c’è sempre molta fila quindi per chi vuole bisogna assolutamente andare ad un orario che non sia il tardo pomeriggio così da far la fila senza troppa stanchezza addosso. Ma comunque penso che i migliori posti da cui guardare il panorama dall’alto, anche perché più elevati del Notre Dame, siano la Torre Eiffel e il Montparnasse.

10) Finalmente sulla cima della Tour Eiffel

E finalmente, la sera del terzo giorno, siamo riusciti a salire sulla cima della Torre. E a questo punto urgono diversi consigli: il primo è quello di arrivare non più tardi delle 22.00 se si vuol salire fino alla cima, perché come ho detto si può solo fino alle 23.00. Un altro consiglio che vi do è quello di non incaponirvi come noi di arrivare fino alla cima: credetemi, anche dal secondo piano è molto alto e stupendo, e forse anche di più visto che sulla punta della Torre si sta stretti e c’è una “graticola” che impedisce di vedere e far bene le foto. Non dico che non sia stato bello, anzi, ma il secondo piano è eccellente come visuale, infatti siamo riusciti a goderci forse di più da lì il panorama, durante la fila infinita per prendere l’ascensore che ti fa arrivare fin su. Quindi un’altra enorme perdita di tempo che ti fa stancare il triplo delle visite ai musei messe insieme, sono le FILE: c’è la fila a terra, per fare il biglietto; c’è al secondo piano, per cambiare ascensore e salire fino in cima… e inoltre anche per tornare indietro, incredibile, c’è FILA. Credetemi, durano veramente moltissimo, si impiega più tempo per questo che per quei dieci minuti sulla Torre, in tutto ci abbiamo messo circa due ore, pensate. Ricordavo che la prima volta che sono stata a Parigi era inverno, febbraio per la precisione, e in un attimo siamo saliti fino al secondo piano, nessuna fila. Quindi sarebbe stato semplice anche arrivare fino alla cima. Dunque, per chi va nei mesi meno popolati da turisti, si può tranquillamente fare ciò che si vuole e in meno tempo. Fin qui sembra che il mio resoconto sulla salita sulla Torre Eiffel sia negativa, ma non è affatto così perché davvero il panorama da lì è spettacolare. Quindi quest’esperienza è una delle cose da fare se ci si trova a Parigi, non vorrete mica perdervi la “scalata” del simbolo della città?

11) Centre Pompidou

La mattina del quarto giorno l’abbiamo dedicata al Pompidou, molto diverso dagli altri musei d’arte ma davvero dall’atmosfera frizzante e con le opere più strane del XX secolo e oltre. Sembra proprio di rilassarsi in questo edificio enorme, e la cosa che mi è sempre piaciuta è la costruzione: dei tubi colorati all’esterno, tra cui quelli che contengono le scale mobili per raggiungere i vari piani e da cui si può ammirare un bel panorama dall’alto, soprattutto una volta arrivati all’ultimo piano. Se vi piace la stravaganza siete nel posto giusto.

12) Montparnasse

Non ero a conoscenza di questo grattacielo, così abbiamo deciso più o meno su due piedi di recarci nel 53° quartiere amministrativo di Parigi, sulla riva sinistra della Senna, per salire in cima al Montparnasse e godere di un panorama dall’alto con Torre Eiffel compresa. Questa zona sembra quasi non trovarsi a Parigi, non c’è quasi ombra della città d’arte, ma ci sono palazzi alti, questo grattacielo, ristoranti, negozi e chi più ne ha più ne metta. Credo che questa sia una tappa molto piacevole, a differenza della Torre Eiffel la fila non è così incredibile e con un ascensore rapidissimo ci si ritrova in pochi secondi al 56° piano, da cui si può osservare in tutta tranquillità l’intera Parigi. Secondo me è bello assistere ad un panorama dall’alto con la Torre Eiffel compresa in esso, dà davvero un tocco in più.

13) Arc du Triomphe e Champs Elysèes

Subito dopo il Monparnasse ci siamo precipitati agli Champs Elysèes, cominciando all’estremità in cui si trova l’Arco di Trionfo. Non potevamo perderci queste due cose, e anche se di corsa ed io febbricitante (che sfiga, febbre a Parigi! Fortunatamente al 5° giorno. Ecco perché non abbiamo fatto tutto questo nel pomeriggio), siamo riusciti ad ammirare anche da sotto il celebre Arco, su cui sono incise tutte le città conquistate da Napoleone e sotto il quale si trova la tomba del milite ignoto. Vale la pena osservare bene questo capolavoro e il mio consiglio è appunto quello di dedicare ad esso un momento meno frettoloso, come è stato il nostro sfortunatamente. Poi una passeggiata fin quando ce l’ho fatta lungo gli Champs Elysèes, ovviamente lussuosissimo e lungo il quale invito a passeggiare soprattutto di giorno e con più calma.

Purtroppo, cari Turisti per Caso, non siamo riusciti a vedere Versaille. Io l’avevo già vista la prima volta, ma il mio ragazzo no, è stato un peccato, anche se sinceramente preferisco aver visitato tutto il resto: in 5 giorni non è possibile visitare tutte queste cose e aggiungervi questa tappa, visto che si trova in una zona più lontana da raggiungere con la metro e per la quale bisogna fare il biglietto apposta (visto che non conviene pagare molto di più la Paris Visite solo per andare una volta oltre le 3 zone che circondano Parigi, Versaille si trova alla 5^ se non mi sbaglio). Ma è sempre una delle tappe consigliate, quindi se si ha tempo è ovviamente da visitare. La aggiungo lo stesso alle cose da visitare a Parigi.

Eurodisney rimpiazzato a malincuore dall’acquisto di souvenir a Montmartre. A malincuore devo dirvi che non siamo riusciti ad andare a Eurodisney, una delle nostre tappe predilette e che ci eravamo riservati come quinto e ultimo giorno all’insegna del divertimento e della magia Disney. La febbre di era alzata, ma comunque dei consigli da dare ci sono: credo che sia meglio pernottare almeno una notte ad Eurodisney, perché all’aeroporto, tornando, abbiamo ascoltato tutti gli italiani che parlavano a riguardo del parco dei cartoni animati e dicevano che in un giorno fai più file che attrazioni. Quindi contiamo, un giorno, di partire appositamente per andare ad Eurodisney. Per non passare in albergo tutto il giorno trovandosi in una città meravigliosa, approfittando del bel tempo, abbiamo passato la mattinata a Montmartre, unico posto in cui si possono comprare souvenir a prezzi più ragionevoli che altrove. Il ritorno all’aeroporto è stato più agevole, ovviamente, rispetto all’andata, anche per la lingua perché in fila al check in trovi quasi tutti italiani. Spaventosa la differenza tra gli aeroporti francesi e i nostri.

Cosa/dove mangiare a Parigi

Dopo aver già parlato dell’acqua arriviamo al cibo. Mangiare a Parigi è di sicuro il problema per eccellenza: la cucina francese, checché se ne dica, di certo non compete con quella italiana e noi, poveri italiani, all’estero andiamo sempre a perdenza. Per chi ama sperimentare, consiglio vivamente il pesce; è vero che l’abbiamo provato solo in albergo, ma gamberi, frutti di mare, salmone e via dicendo non sono male. Le escargots, le lumache per intenderci, il mio ragazzo le ha provate e a suo parere, non sanno di nulla; vero è che ha provato solo quelle semplici, non speziate, e quindi per questo forse insipide. Sconsiglio ovviamente la pasta, non la sanno fare, ma d’altronde è tipicamente italiana; la carne ci è piaciuta solo a Montmartre, in uno dei localini che si trovano tra i negozietti, menù turistico non caro e pollo eccellente. Se siete amanti della carne rossa andrete bene un po’ ovunque, altrimenti preparatevi a diventare vegetariani, come ho fatto io, e a discussioni infinite con i camerieri sulla cottura (ricordatevi che in Francia il cliente ha sempre torto). Fate attenzione ai ristoranti italiani che incontrate per la strada… assicuratevi che lo chef sia italiano. Altrimenti ne vedrete delle belle. Io e il mio ragazzo ci eravamo informati, prima di partire, su dove trovare ristoranti italiani buoni; ciò che non avevamo considerato è che era Agosto e da buoni italiani si va in ferie, quindi alcuni li abbiamo trovati chiusi. Siamo comunque riusciti a mangiare italiano nella zona del Montparnasse, più moderna e quindi con ristoranti in ogni dove di varie tipologie (ristoranti, pizzerie, ristoranti cinesi etc…). Attenti, infine, ai locali (alcuni sono di lusso) e ai prezzi… una delle cose che abbiamo imparato è fare una colazione abbondante la mattina, in hotel di solito è compresa, e a pranzo mangiare un panino, si impiega meno tempo e si contengono i costi; la sera la cena ci può stare.

Come e dove alloggiare a Parigi

Una delle cose che ci ha più sorpresi a Parigi è stata, sulla via del ritorno, sentire i commenti di chi aveva alloggiato in hotel e negli ostelli. Abbiamo sentito gente parlar male dell’igiene di questi alberghi, di solito 2 stelle, alcuni ragazzi hanno trovato una zecca nel loro letto, altri stanze sudice e bagni sporchi, con un servizio che lasciava a desiderare. Se non volete ritrovarvi all’una di notte a girare per le strade di Parigi alla ricerca di un nuovo albergo, ecco alcuni utili consigli che potrebbero salvarvi la vacanza. Di solito gli alloggi vengono trovati dalle agenzie viaggi, non fidatevi; la maggior parte vi spedisce in hotel a 2 stelle nelle zone malfamate di Parigi (risparmiare in questa città non sempre paga), qualità scadente e ovviamente servizi pessimi. Una cosa da comprendere, a Parigi, è che le stelle degli alberghi contano relativamente. La prima cosa da fare, dunque, è informarsi per conto proprio (chi fa da sé fa per tre), vedere i commenti su internet dei vari alloggi e scegliere quello più adatto, possibilmente vicino alla fermata della Metro. Noi abbiamo alloggiato a Porte de Clichy, in un hotel a 3 stelle, dal nome Timhotel Berthier XVII: camere accoglienti (ma sufficienti per due persone, se siete in tre potrebbero aggiungere un letto e muoversi nella camera diventerebbe impossibile), letti comodissimi, cuscini italiani, bagni confortevoli con una doccia super (a Parigi non ci sono i bidet quindi bisogna arrangiarsi con la doccia), servizio e pulizia eccellenti. Scegliete i piani alti se potete, però, noi siamo stati fortunati, perché la Metro passa proprio sotto l’albergo e quindi fa rumore. Ovviamente eravamo vicini alla fermata della Metro, il ristorante interno non era male con un menù turistico conveniente. Infine c’è il collegamento internet gratuito, l’aria condizionata e addirittura una sala biliardo. Abbiamo pagato 25 euro a notte, a testa ovviamente, ma questo perché abbiamo prenotato con largo anticipo (4 mesi prima); fatelo anche voi altrimenti diventa difficile trovare alloggi di qualità a buon prezzo. Ultimo accorgimento: se trovate in camera dei cuscini lunghi tipo salsicce niente paura, sono cuscini francesi scomodissimi. Noi non li abbiamo trovati ma ricordatevi che avete sempre la possibilità di chiedere cuscini normali alla reception, ce li hanno tutti.

Bagni Pubblici

I bagni sono un altro problema serio in questa città. Come già accennato prima, i bidet non esistono, come in quasi tutti i Paesi all’estero, ma questo non è l’unico problema. Parigi è grande e ovviamente quando si passeggia spesso capita di avere bisogni impellenti e trovare un bagno può diventare un’impresa. Le opzioni sono tutte piuttosto complicate. Nei locali non vi faranno andare in bagno se prima non ordinate qualcosa (i bar all’italiana non ci sono e se provate anche solo a prendere un caffè, scusa tipica per usare il bagno, pagherete 3,50 euro con le occhiatacce dei camerieri incluse). Come seconda opzione esistono, sparsi per la città, dei bagni pubblici automatici, che sembrano dei chioschi a guardarli da lontano, a forma cilindrica… modernissimi, si puliscono da soli, con tutti i confort; hanno però, come tutte le cose ultramoderne, dei difetti: il tempo di attesa è altissimo perché il bagno si pulisce ad ogni persona che esce e quindi potreste stare in fila anche per un’ora; ancora peggio questi bagni chiudono alle 22:00, quindi oltre il danno la beffa perché si rischia, stando in fila dalle 21:30, di non entrare e di veder partire grasse risate dalla gente intorno. Ma le beffe non sono finite. Se cercate dei bagni vicino ai monumenti, ovviamente nei musei ci sono e li trovate subito, potreste vagare nel nulla per ore senza riuscire a trovarli. Noi ne abbiamo cercato uno alla Torre Eiffel invano, rendendoci conto solo quando non serviva, dell’indicazione del wc verso un posto nascosto e buio. Infine se volete provare a usare il prato, alberi o cespugli, stile campeggio o foresta, non ve lo consiglio, ci sono le guardie tutt’intorno. Ultima annotazione, non ci sono bagni nelle Metro.

Metropolitana e Paris Visite

A Parigi per muoversi basta la metropolitana. Come già detto, la prima cosa da fare è prendere una mappa delle linee, studiarle, informarsi su eventuali lavori in corso. Ma non solo. Importante è stare attenti ai borseggiatori, anche se noi ne abbiamo visti di più a Roma, e ai cambi di direzione della metro ai bivi delle linee. La Paris Visite è fondamentale: come già detto è una carta che ti dà accesso a tutti i trasporti urbani della città. Funziona per zone e noi abbiamo ritenuto più conveniente farla fino alla zona 3, visto che oltre quella di importante c’era solo Versailles ed Eurodisney, destinazioni per cui conviene pagare il biglietto piuttosto che pagare 30 euro di più la carta (noi l’abbiamo presa per 5 giorni a 30 euro). Ti dà la possibilità anche di avere sconti su funicolari, musei e attrazioni varie; basta presentarla.

Attenti agli imbroglioni

Verso Montmartre troverete artisti di strada ma anche imbroglioni. Uno dei giochi che più si fa da quelle parti per fregare le persone è quello delle tre carte. Per chi non lo conoscesse illustro la tecnica che usano: si mettono con un ripiano di cartone in mezzo alla strada invitandovi a puntare dei soldi su una carta, da trovare in mezzo alle altre due; ovviamente tutti si avvicinano sospettosi ma ecco che parte la fregatura… un complice comincia a puntare su una carta vincendo, si parla di puntate da 50 euro minimo, e cerca di convincervi a puntare. Ho visto una signora perdere 150 euro in pochi minuti, quindi NON LO FATE! E’ TUTTO UN IMBROGLIO!

Cari amanti del viaggio, non fatevi intimidire dalle piccole difficoltà e partite alla volta di questa splendida città… vi abbiamo offerto il nostro percorso (a seconda dei nostri gusti e delle nostre passioni) ed ora che lo avete letto, cambiatelo a vostro piacimento, rendetelo unico come lo è questa città: in fondo siamo NOI, con il nostro bagaglio di emozioni ed esperienze, a rendere magico un posto.

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Torre Eiffel

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Louvre

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Sul prato del Sacro Cuore

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Notre Dame dal battello

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Parigi dal Montparnasse

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Ponte Alessandro III

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Arco di Trionfo



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