A spasso per le Highlands
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1°giorno (06/08/2011): Venezia – East Midlands
Bene, per l’andata troviamo un conveniente volo Venezia – East Midlands per sabato 06/08/2011 e spendiamo circa 90 euro a testa con 1 bagaglio a coppia in stiva. Decidiamo per questa tratta in quanto i voli Venezia – Edimburgo costano decisamente di più! Nessun problema con il volo e atterriamo in terra inglese a tarda sera e ci dirigiamo a piedi per 5-600 metri verso il nostro 1° hotel, l’Holiday Inn Express Midlands Airport che come rapporto qualità/prezzo (30 € a testa in B&B) si rivela ottimo. Consiglio: gli hotel appartenenti alle grandi catene (Holiday Inn, Premier Inn) si riveleranno sempre una garanzia di qualità e pulizia per quello che si viene a spendere, quindi se, come noi, non avete grosse pretese, andate sul sicuro!.
2°giorno (07/08/2011): East Midlands – Glasgow (circa 450 km)
Prendiamo confidenza con il clima d’oltremanica che al risveglio ci regala 12-13 °C e un discreto venticello che ci fanno subito indossare felpe e giubbotto da mezza stagione (che da noi in questo periodo riposerebbero tranquillamente in armadio); non ci facciamo intimorire e torniamo all’aeroporto dove ci aspetta la nostra vettura noleggiata, come dicevo prima, sempre dall’Italia… assicuriamo 3 “piloti” con una piccola aggiunta e… chiavi in mano! Siamo destinati ad un’Opel Meriva e devo dire che non ci possiamo lamentare, spaziosa e confortevole quanto basta per noi 4, 2 valigie grandi, 2 trolley e 2 borsoni! Chiavi in mano e via… on the road… sì, ma dal lato opposto! Ebbene si, per chi se lo fosse dimenticato, la guida qui è a sinistra, con volante a destra, l’esatto contrario insomma! In ogni caso, dopo pochi minuti di “pratica” nel parcheggio del noleggio partiamo con il sottoscritto alla guida, e l’inizio si rivela “soft”, infatti ci dirigiamo verso nord imboccando subito l’autostrada quindi per adesso le difficoltà sono davvero poche! L’obbiettivo di giornata è raggiungere Glasgow nel primo pomeriggio, cosa che si rivela piuttosto semplice in quanto viaggiamo tranquillamene (anche troppo, in quanto le ragazze nei sedili posteriori ne approfittano per schiacciare il loro primo pisolino) e senza intoppi per qualche ora; ci abituiamo, km dopo km, ad un panorama che ricalca perfettamente le nostre aspettative, con prati e colline verdi a perdita d’occhio, chiazzate qua e là dall’animale che qui la fa indiscutibilmente da padrone, la pecora! In ogni dove, ad ogni ora e con ogni condizione meteo, le troveremo intente a brucare beatamente la loro erbetta che qui non manca e non mancherà mai! Bene, detto questo eccoci raggiungere Glasgow verso le 15 dove purtroppo troviamo ad accoglierci un cielo grigio accompagnato da una fastidiosa pioggia che non smetterà di cadere per il resto della giornata. La città è la più popolosa della Scozia (circa 600 mila abitanti, Routard dixit), ma nonostante questo sembra piuttosto agevole da girare in auto (sarà perché è domenica?!), quindi ci buttiamo verso il centro storico e visitiamo George Square (carina ma non indimenticabile) e lo “Style Mile” che, come facilmente si può intuire, è una strada dove si susseguono senza sosta negozi, bar, ristoranti,ecc. Purtroppo è già tardino e conoscendo le abitudini degli scozzesi che cenano prima di noi mediterranei, ci buttiamo dentro ad un pub dove non possiamo che darci dentro con il fish & chips, anticipato da un fritto misto che spazzoliamo in un battibaleno! Sono ormai le 21 circa e siamo rimasti gli ultimi clienti del locale (argh!) e stanchi ma rifocillati ci dirigiamo verso il nostro hotel, il Sandyford (2 doppie a 102 euro in totale), dove qui purtoppo l’igiene non mi sembra il massimo (moquette a parte che possiamo anche sopportare trovo qualche capello sotto le lenzuola e le dimensioni del lavandino sono talmente esigue che quasi non ci stanno le mani!), d’altra parte devo però sottolineare che la posizione in città è decisamente strategica (si raggiunge il centro in un attimo) e la colazione (inclusa nella tariffa) è stata a mio avviso una delle migliori.
3°Giorno (08/08/2011): Glasgow – Penisola di Applecross ( circa 350 km)
La tabella di marcia odierna prevede a malincuore la partenza immediata da Glasgow, soprattutto perché al risveglio troviamo un sole decisamente invitante che fa capolino dalle finestre ma, come detto, dobbiamo puntare dritti verso nord perché anche oggi abbiamo una discreta quantità di km, anzi, di miglia, da percorrere. Dopo colazione quindi ripartiamo subito con la sensazione, un po’ per fretta nostra e un po’ per sfortuna (vedi maltempo di ieri), di non aver visto e scoperto a sufficienza la città più popolosa della Scozia. Ma non ci preoccupiamo troppo e rieccoci in marcia verso la penisola di Applecross, dove dovremo arrivare per le 17 (un po’ prestino per dei turisti!) previa richiesta della proprietaria del B&B dove alloggeremo. Il B&B non ha un nome vero e proprio, infatti il numero l’abbiamo ricevuto da un’altra struttura dove avevamo tentato di prenotare. Dovete sapere infatti che la maggior parte delle sistemazioni qui in Scozia è proprio quella di B&B a conduzione familare: in ogni paese che attraversiamo infatti le tabelle che fanno capolino (con relativa scritta “Vacancy” o “No Vacancy”) lungo la strada non mancano mai, ed è piacevole vedere e scoprire le graziose casette che potrebbero accogliervi per la notte! Dicevamo, dobbiamo adeguarci alla richiesta e strada facendo ci rendiamo conto che non riusciremo a passare per la zona di Ardnamurchan, in quanto non essendo più in autostrada la media oraria si riduce drasticamente, soprattutto quando le strade diventano a corsia singola e dove cominciamo a trovare le famose “Passing Place”, piazzole dove quando si incrocia un altro veicolo uno dei due deve per forza “adagiarsi” e aspettare che l’altro passi. Il traffico per fortuna in queste stradine non è mai sostenuto, certo che dopo un po’, per chi non è abituato, la cosa diventa un po’ scocciante… d’altro lato bisogna però ammettere che quasi tutti i guidatori che incrociamo sorridono e ringraziano, per cui il disagio di queste soste forzate si sopporta un po’ meglio. Torniamo al nostro itinerario, e dopo 6/7 ore di viaggio arriviamo a destinazione, superando una buona serie di tornanti e un passo a circa 1000mt. di altitudine dove il termometro, probabilmente grazie anche al forte vento, segna addirittura 7°C! Il panorama e la strada percorsa, come aveva anticipato la guida, sono fantastici, e ci ripagano della fatica del viaggio. Ci sistemiamo nelle nostre stanze (le uniche 2) che sono abbastanza graziose ma dove non è stato acceso il riscaldamento, il che ci stupisce parecchio data la temperatura esterna di 12°C (ebbene si, tornati al livello del mare la temperatura è notevolmente aumentata!). Ad ogni modo, usciamo subito per goderci questo remoto angolo di nord Europa, e decidiamo per un altro paio d’ore al volante: percorriamo infatti la strada Applecross-Sheldaig-Torridon con frequenti soste per immortalare i paesaggi che sono di rara bellezza! Per cena ci fermiamo al pub di Sheldaig, piccolo villaggio di pescatori dove, ahimè, piove e tira vento, nel quale aleggia un invitante ma forse troppo forte odore di fritto. In ogni caso il cibo non è male e a farci compagnia davanti al bancone ci sono gli immancabili 5-6 “rudi” uomini scozzesi alle prese con una continua “ricarica” di pinte di birra: infatti non appena finiscono il loro bicchiere la barista è subito pronta a riempirlo di nuovo, così per chissà quante volte! Chiudiamo la giornata con il ritorno al nostro B&B, e in ogni paesino vediamo ben poche anime “vaganti”, se non naturalmente raccolte nei pub, e ci chiediamo quanti disagi debbano sopportare gli abitanti di queste zone, lontani km e km dai più essenziali servizi (ospedali, negozi e quant’altro)! Ci infiliamo volentieri sotto 2 spesse coperte e ci diamo appuntamento a domani!
4°Giorno (09/08/2011): Penisola di Applecross – Isola di Skye – Loch Ness ( circa 350 km)
Eccoci al 4° giorno in terra scozzese. La giornata non comincia benissimo: infatti la colazione, pur includendo “everything” come ci aveva annunciato la proprietaria, ossia uova, pancetta, salsiccia, fagioli e il famigerato “black pudding” (sanguinaccio), a mio avviso non è un granché. Ad ogni modo, chi più chi meno qualcosa buttiamo giù e lasciamo questa fredda dimora dopo aver pagato parecchio rispetto alla qualità del servizio (35 sterline a testa) ma ci ricordiamo che quando abbiamo cercato un alloggio in questa zona, data l’alta stagione e l’isolamento, era difficile trovare a meno di questa cifra. Per oggi il programma è quello di visitare l’isola di Skye e di giungere entro sera al Loch Ness dove abbiamo stabilito la prossima “fermata”. Purtroppo il cattivo inizio è solo il preludio, in quanto Fede non si sente benissimo e dobbiamo fermarci più volte per fargli svuotare lo stomaco (colpa della colazione non eccellente?). Dopo qualche ora di “assenza forzata” dal gruppo per fortuna il nostro amico pian piano si riprende e riesce per fortuna, seguendo i consigli della “dietologa” Valentina, a godersi qualcosina della tanto sospirata Isola di Skye! Giungiamo infatti a Portree verso l’ora di pranzo dopo aver attraversato Kyle of Lochalsh (ultimo paesino in terraferma) e relativo ponte (gratuito) che introduce all’isola. La guida riporta un aneddoto sulla costruzione del ponte dicendo che quest’ultimo è stato costruito nonostante la grande indignazione e protesta degli abitanti di Kyle of L., molto restii a interventi così radicali sulla propria terra. La comodità del ponte, comunque, è indubbia e alla lunga forse anche loro ne apprezzeranno l’utilità. Detto questo, un altro segno “+” sul registro per la Routard che non fallisce nemmeno in questo caso preannunciandoci bellissimi paesaggi che poi si riveleranno tali, con un’alternanza continua di laghi, torbiere, pendii collinari più o meno dolci, pescatori solitari e case avvolte dal nulla che più nulla non si può, andando a formare il più classico degli scenari “da cartolina”. Optiamo per la visita della zona nord-est dell’isola, visitando in successione l’Old Man of Storr, la Kilt Rock e la Baia di Staffin, dove per i nostri standard ci sembra ottobre/novembre, altro che agosto! Lasciamo a malincuore l’isola e riprendiamo la strada per Loch Ness, dove arriviamo per l’ora di cena. Abbiamo prenotato a Froyes, minuscola località a circa metà della sponda orientale del lago, che si sviluppa per circa 50 km di lunghezza contro i soli 2 di larghezza! Per arrivarci percorriamo diversi km di strette ma panoramiche stradine e ceniamo, tanto per cambiare, all’unico pub nel giro di diversi km, dove succede una scena divertente. Infatti Fede, non ancora ristabilitosi del tutto, ordina un riso in bianco e un signore dal tavolo a fianco gli chiede scherzando: “Feel good?”. In compagnia dei soliti 4-5 irriducibili consumatori di pinte davanti al bancone consumiamo la nostra cena ed osserviamo un’ altra simpatica scena: due famiglie da 3 persone che non si conoscono dividono un unico tavolo da 6 e cominciano a parlare e socializzare come se nulla fosse… di questi comportamenti sicuramente noi italiani dovremmo fare tesoro! Arriviamo al Foyers B&B (2 doppie con bagno in comune anche con una terza camera per un totale di 107 euro) e stavolta rimaniamo piacevolmente sorpresi dalla pulizia e dallo stile delle stanze, quindi non ci pesa il fatto di dover condividere il bagno anche con altre persone. Se proprio dobbiamo cercare una “pecca” a questo posto, la troviamo nel prezzo della colazione, 11 sterline, che riteniamo un po’ esagerato e quindi decidiamo di rifiutare!
5°Giorno (10/08/2011): Loch Ness – Aberdeen (circa 200 km)
Al risveglio purtroppo ci accoglie una pioggia battente accompagnata da “loschi” nuvoloni bassi che per l’ennesima volta ci danno l’impressione di trovarci in un novembre italiano! Naturalmente non ci intimoriamo e affrontiamo la giornata che, consultando il programma, ci porterà ad Aberdeen, la capitale europea del petrolio (non saprei se considerarlo come motivo di vanto o di disprezzo). In mattinata completiamo la “circumnavigazione” del Loch Ness, tentiamo timidamente di scorgere Nessie ma naturalmente nemmeno l’ombra di questo “mostriciattolo” che, a mio parere, è stata una grossa e fortunosa trovata commerciale che continua tuttora ad attirare turisti sulle rive del lago ed aiuta a vendere gadget di ogni tipo nei negozietti di souvenir! Bene bene, lasciate le sponde del lago, ci dirigiamo verso Inverness, capitale delle Highlands, dove abbiamo solo il tempo di transitarvi in auto e notare un piacevole centro storico. Ma la storia ci chiama, e puntiamo dritti verso il primo di 4 castelli che andremo a visitare tra oggi e domani: il Cawdor Castle! Il castello ci accoglie in mezzo a prati di un verde che, se non fosse per il grigio e la pioggia che continuano a seguirci, sarebbe secondo me accecante. La visita scivola via piacevole, non annoierò chi legge con cenni riguardanti la storia delle proprietà e/o del relativo fantasma che infesta le stanze del castello (ebbene si, dovete sapere che ogni castello ha un “ospite” sovrannaturale!), mi limito semplicemente a consigliare la visita augurando a chi ci andrà delle condizioni meteo decisamente più clementi! Dopo l’ennesimo pranzo veloce ripartiamo per recarci presso quella che la guida chiama la “strada del whisky”, zona dove si concentrano metà di tutte le distillerie scozzesi, e probabilmente anche buona parte della materia prima: siamo circondati infatti da gialle distese d’orzo, che tramite distillazione e dopo una lunga stagionatura in botte verranno trasformate in una delle “eccellenze” di Scozia, naturalmente sto parlando del già citato whisky! Optiamo per la visita della “Cardhu” (dalla guida apprendiamo che una distilleria vale l’altra), situata in un pacifico e incantevole paesaggio collinare, dove in un’oretta Amy ci spiega tutti i vari processi cui viene sottoposto l’orzo conducendoci nei diversi reparti e infine nel buio magazzino dove vengono stoccate le botti di prodotto finito… affascinante! Incluso nel prezzo c’è anche una degustazione di un bicchierino di “Cardhu Gran Riserva”, buonissimo anche se l’orario pomeridiano non è quello più indicato! L’ultima tratta da percorrere è quella che ci porterà ad Aberdeen, sulle rive del Mare del Nord, dove giungiamo nel tardo pomeriggio e prendiamo possesso delle nostre stanze al “Premier Inn (172 euro in totale per la notte più 5 sterline a testa per la colazione), sinonimo di affidabilità come già detto in precedenza. Risaliamo subito in macchina per raggiungere il centro cittadino dove ci accoglie (almeno per me è stato decisamente un brutto impatto) un grigiore totale: oltre ad un cielo che non accenna minimamente a schiarire, la città è completamente grigia! Ogni palazzo, monumento, casa, villetta, tutto è completamente fatto di grossi mattoni grigi che personalmente non mi sono per niente piaciuti… ora capiamo perché la guida parlava di una “città di granito”!! Ci rifugiamo in un simpatico pub dentro a quella che una volta doveva essere una chiesa, anche qui la luce non è delle più abbaglianti ma nonostante tutto mangiamo discretamente… certo che ormai i menù da pub cominciano ad essere un po’ monotoni… usciamo e subito il vento e la pioggia ci fanno percepire meno dei 12-13 °C che segna la nostra Meriva, quindi con una frettolosa passeggiata torniamo infreddoliti all’hotel e non portiamo sicuramente con noi un buon ricordo di questa città (se devo dirla tutta, per me è stata la tappa peggiore del viaggio).
6°Giorno (11/08/2011) : Aberdeen – Crail ( circa 150 km)
Incredibile ma vero, al risveglio si presenta una strana luce che…oddio sembra proprio lui, ebbene si, il sole!! Anche da queste parti esiste allora!! Scherzi a parte, siamo contenti per questa “novità” che speriamo resista per quella che si preannuncia come la “giornata dei castelli”, infatti oggi andremo a visitare, nell’ordine, il Drum Castle, il Dunnottar Castle e il Glamis Castle, per un totale di circa 150 km, quindi una tappa relativamente breve rispetto alle altre, cosa che a noi piloti non dispiace affatto!! Anche in questo caso non mi soffermo nel raccontare le vicende delle varie famiglie, semplicemente consiglio la visita ai 3 siti… un’eccezione però la faccio per il Dunnottar, sicuramente una delle cose più belle che io abbia visto in questo viaggio. A poche miglia da Stonheaven, su una scogliera a picco sul Mare del Nord, si erge infatti quel che rimane di questo castello, teatro di cruente e sanguinose battaglie patriotiche. La posizione del castello è sicuramente molto scenografica, infatti scattiamo un sacco di foto, magnifico! Bene, tra un castello e l’altro volge al termine anche questa giornata, ceniamo a St Andrews, cittadina sulla costa e raggiungiamo in serata Crail, paesino di poche migliaia di anime dove abbiamo prenotato una camera per 4 persone al “Balcomie Links Hotel” per sole 125 euro in totale, e una volta sul posto si spiega il prezzo modico! La camera è grande appena il necessario per contenere i 2 letti (uno a castello e un matrimoniale), praticamente una volta aperte un paio di valigie lo spazio calpestabile è pari a zero! Non parliamo del bagno, con wc con scarico “lento” e praticamente attaccato alla vasca-doccia ed ennesimo lavandino “minimal”… insomma, questa scelta non è stata proprio azzeccata, anche se per quel prezzo non credo ci si potesse attendere molto di più… in ogni caso sconsigliamo decisamente questo hotel!! La prendiamo comunque con filosofia e tra una risata e l’altra ci addormentiamo subito pensando a cosa ci attende domani… Edimburgo!
7°Giorno (11/08/2011) : Crail – Edimburgo ( circa 100 km)
Eccoci dunque all’ultima tappa “on the road” di questo viaggio, con bandiera a scacchi prevista sul traguardo di Edimburgo! Partiamo di buon mattino (naturalmente vogliamo lasciare prima possibile il peggior hotel delle nostre vacanze) e in un paio d’ore raggiungiamo la capitale; qui grazie al navigatore ci dirigiamo verso la nostra “base operativa”, gli “Ocean Apartments”, nuovi complessi residenziali situati nella zona portuale appena sopra il famoso quartiere di Leith (ambientazione di “Trainspotting” di Irvine Welsh), prenotabili anche solo per un paio di notti come nel nostro caso. Mai scelta fu più azzeccata: il nostro appartamento è spaziosissimo, su 2 livelli, cucina e soggiorno enormi, 2 camere, 3 bagni (anche se tutti ciechi), un ripostiglio… insomma, un altro mondo rispetto alla scorsa notte… inoltre la zona è collegata al centro, distante 4-5 km, da una linea d’autobus che ha il capolinea a 100 metri dal nostro stabile, quindi in un quarto d’ora ci trasferiamo comodamente lungo la Royal Mile. Beh, dimenticavo il prezzo per queste 2 notti: abbiamo speso 480 euro in totale, quindi circa 60 euro a testa a notte; il prezzo può sembrare alto, ma qui è altissima stagione dato che ogni anno in questo periodo la città accoglie migliaia di artisti per il “Fringe”, festival che anima le vie del centro per quasi tutto agosto con spettacoli di ogni tipo: canti, balli, commedie, sketch, acrobazie, numeri circensi, e chi più ne ha più ne metta. I prezzi delle strutture quindi lievitano, la nostra scelta come sempre è stata un compromesso tra qualità, comodità e prezzo; ricordo infatti che siamo comunque a qualche km dal centro, immaginate quindi l’aumento proporzionale dei prezzi man mano che ci si avvicina al cuore della città. Preso atto con piacere dei punti a favore che la nostra sistemazione dimostra di meritare, ci mettiamo subito in marcia e ci fiondiamo alla fermata del bus che ci scarica in breve tempo lungo la già menzionata Royal Mile, dichiarata assieme al centro storico patrimonio mondiale dell’Unesco. Dopo un pranzo – buffet da “Pizza Hut”, decidiamo di visitare subito l'”Edimburgh Castle”, situato all’inizio della Royal Mile, sulla sommità di un colle da dove la vista spazia per diversi km. Il biglietto d’ingresso è caruccio (15 sterline se non di più), e sinceramente non rimaniamo così impressionati come lo eravamo stati, ad esempio, al Dunnottar o al Glamis. All’uscita cambiamo radicalmente genere di attrattiva, ed andiamo subito alla “Camera Obscura”, ossia il Museo dell’Illusionismo!! Tra giochi di specchi, tunnel rotante e illusioni varie ce la spassiamo per un paio d’ore, davvero divertente! Chiudiamo la giornata con la classica cena al pub e all’uscita, sempre ovviamente lungo il “Miglio Reale”, ci facciamo “rapire” dal “Fringe”, e non sappiamo davvero che artista seguire, infatti è un continuo susseguirsi di spettacoli: cantanti, giocolieri, mini – compagnie teatrali, comici, acrobati, mangiafuoco….una vera festa nel cuore della città, ora capiamo il motivo dell’impennata dei prezzi delle strutture alberghiere!! Rientriamo in appartamento e dal 7° piano ci addormentiamo godendo di un panorama davvero stupendo, azzarderei quasi “da film”!
8°Giorno (13/08/2011): Edimburgo
Arriva fin troppo velocemente anche l’ultimo giorno in terra di Scozia. La giornata sembra discreta, tra le varie attrazioni scegliamo di dedicare la mattinata al Royal Botanic Garden, regno vegetale di 28 ettari dove, accompagnati da un timido sole, passiamo un paio d’ore davvero piacevoli in mezzo a piante secolari ed enormi serre colme di ogni più svariata specie vegetale, il tutto naturalmente attorniato da prati verdissimi!! Nel pomeriggio, dopo il classico sandwich a pranzo, optiamo per la visita del “Britannia”, la nave reale ormai in “pensione”, che ha accompagnato per svariati decenni la Regina Elisabetta nei suoi viaggi intorno al mondo. La visita si rivela piuttosto piacevole, il tour ci sembra ben organizzato (cuffie in qualsiasi lingua disponibili gratuitamente) e tra tutto ci colpisce la differenza “abissale” tra gli ambienti frequentati dai pochi nobili a bordo e quelli invece destinati alle centinaia di marinai, questi ultimi a completa disposizione dei primi. Un aneddoto divertente che ci viene raccontato è che se per caso un marinaio incontrava la Regina sul ponte, questi doveva letteralmente immobilizzarsi e guardare dritto davanti a sé finchè la Regina non fosse scomparsa dalla sua vista. Detto questo, tra uno sfarzo e l’altro ci mettiamo alle spalle quest’ultima attrazione per tornare sulla Royal Mile dove, tra un negozio e l’altro, arriva ora di cena e quindi alè, ennesimo pub con ennesima pinta di birra! Rientriamo in appartamento non prima di aver osservato affascinati per l’ennesima volta la carovana di spettacoli in corso sulla Royal Mile, davvero un evento unica al mondo a mio parere! Chiudiamo il sipario su questo ultimo giorno in Scozia e da domani saremo per 3 gg a Londra ma questa, si sa, è un’altra storia, dove magari rischieremmo di raccontare cose già viste e dette 1000 volte, quindi, ci fermiamo qui e con un po’ di malinconia lasciamo questa verde, piovosa e fantastica terra!
Consigli di viaggio
1-Luoghi comuni sul clima scozzese: sono assolutamente veri! Almeno un paio di volte al giorno incontrerete sicuramente la pioggia, soprattutto se vi spostate. Portatevi abbigliamento da autunno/inverno, noi un giorno abbiamo toccato i 7 °C.
2-Se dovete, per esempio, fare 100 km non in autostrada, calcolate almeno il doppio del tempo che mettereste in preventivo qui in Italia: il rischio di fare diversi km sulle strade a corsia singola è dietro l’angolo.
3-Noi abbiamo prenotato tutto tramite Internet dall’Italia, non consiglierei di azzardare una ricerca sul posto (naturalmente se ci andate in alta stagione), soprattutto nei posti turistici (Skye, Edimburgo, Loch Ness).
4-Capitolo “guida a sinistra”: non è facilissimo abituarcisi subito, ma dopo qualche ora tutto (o quasi) diventa abbastanza semplice
Ciao a tutti e buon viaggio, se avete bisogno scriveteci pure all’indirizzo: crespo83@hotmail.it!!
Carlo, Maddalena, Federico, Valentina