L’altra faccia del mondo… Thailandia 2011
Un viaggio alla scoperta della terra del sorriso!
Mi chiamo Giulia, ho 20 anni, non ho un lavoro fisso, ma adoro viaggiare e scoprire altre culture. Come fare per conciliare le due cose? Con tanti sacrifici, poche pretese e organizzazione! Io e il mio ragazzo abbiamo la stessa concezione del viaggio ideale; ovvero cercando di evitare zone e attrazioni prevalentemente turistiche, e affrontandolo con spirito di avventura. Quindi quale compagno meglio di lui? Abbiamo cominciato a programmare questo viaggio circa 6 mesi prima della partenza, dopo essere tornati da un’altra vacanza che aveva aumentato la nostra voglia di scoprire e vedere il mondo e tra le tante mete a disposizione abbiamo scelto la Thailandia.
Un viaggio tra Bangkok, Chiang Rai, Chiang Mai e Phuket. Abbiamo deciso subito di evitare le agenzie, che oltre a proporti viaggi praticamente organizzati, sono anche molto costose! Il volo dall’Italia alla Thailandia lo abbiamo prenotato su un sito di voli low cost, dove il più economico è risultato essere quello dell’El Al, una compagnia di Israele con la quale abbiamo dovuto fare uno scalo a Tel Aviv di 7h sia all’andata che al ritorno! (Sempre della serie che è meglio avere poche pretese)… Distrutti dal viaggio di quasi 24h siamo atterrati nella afosa Bangkok e ci siamo subito diretti verso il nostro albergo, che come tutti quelli della vacanza avevamo precedentemente prenotato su Booking. Abbiamo alloggiato al P&R Residence, un alberghetto tranquillo nella zona di Bangrak a due passi dal fiume Chaophraya e a soli 10 minuti di taxi da Silom Road e da Siam Square, che ospitano una varietà di negozi, mercati notturni e locali d’intrattenimento. Visto che ormai era sera dopo una rapida doccia siamo usciti alla scoperta di Bangkok, una delle città più grandi al mondo, cosi profondamente diversa dall’Italia. Bangkok si è rivelata incredibile… a differenza di molte persone a cui ho saputo che non è piaciuta, io e il mio ragazzo ce ne siamo letteralmente innamorati. E’ una città da vivere in strada tra la bellezza dei grattacieli di vetro dalle forme più avveniristiche e della metropolitana sopraelevata che si fonde con i mercati puzzolenti (di qualsiasi tipo di cibo o vestito), e le case fatiscenti… in quelle strade sovraffollate dai taxi e motorini, trovi i sorrisi dei commercianti e gli sguardi dei bambini più belli che avessi mai visto prima. E’ la città delle contraddizioni… basti pensare ai rinomati night club dai dubbi spettacoli “erotici” che convivono con la profonda spiritualità dei templi! Un altra caratteristica di Bangkok è che puoi contrattare su ogni prezzo, dalla maglietta, al “ristorante”, al massaggio. In ogni caso consiglio a chiunque voglia visitare questa città di perdersi letteralmente nella rete di stradoni, vie, viuzze e vicoletti. Ad ogni angolo c’è qualcosa da scoprire, e da fotografare! Durante il nostro soggiorno di tre giorni nella capitale abbiamo visitato il Gran Palace, il Wat Pho (il tempio col Buddha dormiente), il Wat Phra Kaew (il tempio col buddha di smeraldo), il Wat traimit, il monumento alla vittoria e quello alla democrazia, Il mercato degli amuleti (nel quale siamo stati fermati in mezzo alla strada da un monaco buddista cieco che mi ha predetto il futuro!) e quello alimentare. Consigliatissimo anche un incontro di Thai boxe, (a Bangkok sono molto più autentici che a Phuket) e soprattutto consiglio l’ultimo anello dello stadio, il più economico e “thai” di tutti, dal quale oltre che vedere perfettamente l’incontro si può godere lo spettacolo dei thalandesi presi dalla foga delle scommesse!! Purtroppo essendo arrivati nel periodo in cui Bangkok ha subito una terribile alluvione anche alcune zone del centro erano allagate, come Chinatown alla quale infatti non abbiamo potuto accedere! Agli appassionati di shopping non posso dire come siano i vari enormi centri commerciali, li abbiamo evitati per non essere risucchiati dalla massa di turisti! Per due sere di fila invece, essendo anche vicino al nostro albergo, siamo andati nel quartiere di Patpong, ovvero la famosissima zona a luci rosse di Bangkok, che oltre agli ovvi locali ospita decine e decine di bancarelle dove acquistare qualsiasi cosa a prezzi veramente stracciati. Qui i vari “butta-dentro” dei locali di spogliarelliste ti assaltano facendoti vedere la lista di spettacoli assurdi che propongono queste ragazze: Ping Pong show, Pussy writing letter, pussy open bottle, pussy pussy pussy pussy… lascio alla vostra immaginazione! Dopo questi tre giorni impegnativi siamo tornati in aeroporto per il primo dei 3 voli interni del viaggio, in direzione Chiang Rai. Per i voli interni abbiamo prenotato con l’AirAsia che ti offre un ottimo servizio su aerei nuovi a dei prezzi veramente stracciati, soprattutto contando che avevamo anche due bagagli in stiva. A Chiang Rai abbiamo prenotato al Naga Hill hotel. Andateci! Appena spostato rispetto al centro è inserito nei giardini tropicali della campagna della città e offre il pernottamento in bungalow (piccoli, medi o grandi) fatti di bamboo e palme. Tutto ti fa credere di essere arrivato direttamente in paradiso, il ristorante in stile thai, la piscina di acqua salata e il personale cordialissimo! Abbiamo anche fatto amicizia con la proprietaria che la sera ci ha offerto gratuitamente il passaggio per il centro città andata e ritorno! La prima sera quindi siamo andati al night bazar, che gli abitanti di Chiang Rai definiscono piccolino (Mah! non ci è sembrato!) dove oltre alle solite bancarelle trovi molti negozietti di the di tutti i tipi, e al Peace Bar per una fresca birra thailandese. Se amate le atmosfere Reggae è il posto adatto a voi, e non dimenticate prima di andarvene di autografare con una dedica una delle pareti!
Per il giorno seguente avevamo prenotato dall’Italia un tour in bicicletta nella campagna/jungla thailandese (sconsigliato ai deboli di cuore) con la “Chiangrai Bicycle Tour”. Abbiamo trovato una guida meravigliosa che ha guidato me e il mio ragazzo nelle strade sterrate di Chiang Rai, facendoci visitare ciò che di solito i turisti non vedono. Malgrado nel tour fosse compreso il pranzo, Mong (la nostra guida), non ha fatto altro che offrirci banane, ananas, stuzzichini, torte fatte in casa e qualsiasi bibita volessimo! L’unica vera tappa turistica della giornata è stata la visita al tempio bianco, il Wat Rong Khun, che abbiamo scoperto essere stato costruito in epoca recentissima, 1998. Fortunatamente eravamo in compagnia di Mong che ci ha spiegato il significato dei dipinti su una delle pareti all’interno del tempio (che è ancora in costruzione). Sulla parete d’ingresso appaiono Neo di Matrix, Dart Fener, Doraemon, l’attacco alle torri gemelle e molti altri ancora. Questi affreschi (tutti di artisti diversi anche se con uno stile praticamente identico) cercano di esprimere il mondo terreno, dove malgrado l’intervento dei supereroi il male vince sempre a causa della cattiveria che si impossessa dell’uomo. Sulle altre pareti infatti invece si vede il passaggio da questa distruzione al “Buddha’s world”, un luogo di pace e armonia. Se vi capiterà cercate di parlare a lungo con un buddista, rimarrete affascinati dalla loro concezione della vita. Quella che ci ha espresso brevemente la nostra guida è stata: “Ho un lavoro, una casa, la natura, alleno il fisico, il cuore e la mente…perché non dovrei essere felice?” credo che siano riflessioni sulle quali dovrebbero soffermarsi in molti, soprattutto nell’insoddisfatto mondo occidentale. Al tempio è seguito un’ora di trekking nella jungla per raggiungere la cascata più alta di Chiang Rai, davvero meritevole.
La sera ovviamente eravamo troppo stanchi per permetterci qualsiasi tipo di mondanità e ci siamo concessi una vasca calda nel nostro bagno sotto le stelle! Per lo spostamento a Chiang Mai invece abbiamo deciso di andare al risparmio e farlo alla maniera thailandese… in pullman! Unici due turisti abbiamo preso i biglietti (170 bath) per un diretto di quasi 4h. Con nostra sorpresa il pullman era dotato di bagno e l’hostess, se così possiamo chiamarla, riforniva di acqua, snack e salviettine rinfrescanti! In generale Chiang Mai non ci è piaciuta tanto… davvero troppo turistica perfino in Novembre! Per riuscire a visitare qualcosa è necessario prenotare un tour in una delle cento agenzie ad ogni angolo della città. Noi abbiamo prenotato un tour con l’agenzia interna al nostro albergo (il Cool Guest House, molto comodo come posizione), purtroppo però deve esserci stato qualche disguido con la prenotazione perchè quando siamo partiti ci siamo accorti che il programma era diverso rispetto a quello del tour che avevamo richiesto! Ad ogni modo i proprietari dell’albergo sono stati molto carini e hanno noleggiato per il giorno successivo una red car (il taxi più usato a Chiag Mai) solo per noi, facendoci fare un altro itinerario completamente gratuito e dandoci anche qualche soldo per il pranzo!! Finito il giro, che ha occupato quasi tutta la giornata siamo tornati in albergo e con l’ennesimo volo siamo ripartiti alla volta di Phuket!
Noi abbiamo alloggiato c/o il Seeka Boutique Resort a Patong, la città più chiassosa dell’isola. In effetti Patong l’abbiamo vista davvero poco perchè in nessuno dei cinque giorni di permanenza l’abbiamo visitata. Le spiaggie di Phuket sono bellissime e meritano di essere scoperte e soprattutto rispettate, purtroppo invece io e il mio ragazzo siamo rimasti delusi delle condizioni in cui abbiamo trovato le meravigliose PhiPhi Island. I turisti non hanno davvero mai la decenza di preservare un ambiente così meraviglioso e i Thailandesi sono troppo occupati a invogliare i turisti con qualsiasi tipo di visita o mercanzia per pensare alle condizioni della spiaggia. Abbiamo trovato le classiche bottiglie, sacchetti, avanzi, carte sparse dappertutto e per rifugiarci dall’orda di turisti siamo capitati di fronte a un bel falò di copertoni sulla spiaggia! Le Phi Phi sarebbero il paradiso come tutti ce lo immaginiamo, è un vero peccato. In compenso siamo stati molto fortunati perchè il 10 novembre abbiamo assistito a una delle manifestazioni più belle della Thailandia. Il Loi Krathong, quello che noi chiamiamo il festival delle lanterne o delle luci che avviene nelle notti di luna piena del dodicesimo mese del calendario lunare thai. La parola “krathong” si riferisce alle composizioni fatte di petalo di lotus e foglie di banana che si lasciano abbandonare alla corrente e galleggiare sull’acqua. Secondo i thailandesi così si lascia che tutta la negatività e la rabbia voli o galleggi via lontano da sé stessi, chiedendo agli spiriti benevolenza, infatti al lancio della lanterna in cielo bisogna esprimere un desiderio. Il consiglio più utile che possiamo darvi riguardo a Phuket è non noleggiate scooter… molto meglio una macchina perchè i motorini sono tutti senza assicurazione e in caso di incidente, oltre a farvi seriamente male vista la guida folle dei thailandesi, dovreste ripagare tutti i danni di tasca vostra. Dopo questi bellissimi 5 giorni, il 12novembre siamo ripartiti per Bangkok, ultima notte nella capitale (questa volta abbiamo pernottato al Lebua presso la State tower, ovvero l’albergo di Una notte da leoni 2! Davvero da sogno ad un prezzo onestissimo) e siamo tristemente tornati verso casa. Che dire di questa esperienza… non vorresti più tornare a casa! E voi che state aspettando!?