Bruxelles, Bruges e Leuven
Il secondo giorno ci dirigiamo a Bruges. Consiglio: se siete studenti o ragazzi giovani, informarvi su eventuali agevolazioni; noi per esempio acquistiamo un biglietto di una decina di euro che ci permetterà di viaggiare entro i confini del paese per tutto il week end. La cittadina, patrimonio mondiale dell’umanità dal 2000, possiede un centro ricco di viuzze e piazzette, negozi di cioccolato e confetti, edifici medievali e piccoli ponti a cavallo sui vari canali della città. Consiglio di visitarla nel periodo natalizio perché l’atmosfera delle bancarelle e le decorazionisono davvero impagabili. Tra tutti il ricordo più emozionane è stato un piccolo mercatino di Natale al coperto dove tra artigiani e bancarelle venivano serviti thè caldi, cioccolate e torte fatte da signore del luogo. Il giorno seguente siamo tornate a visitare Bruxelles. Al mattino ci siamo aggirate per Place de ju de Belle dove dal 1919 si tiene il mercato delle pulci. Da lì, seguendo il Percorso del Fumetto per tutto il centro città, abbiamo visto qualcuno dei 30 murales giganti con i più famosi eroi del mondo del fumetto “made in Belgium” ritratti in simpatiche situazioni. Per pranzo siamo tornate in Rue desBouchers, per assaggiare in uno dei tanti ristoranti, quello che è considerato il piatto tipico della città le Moulel Frites, ossia cozze, che possono essere cucinate in più modi, e patatine fritte (in Belgio il fritto è presente ovunque!). Al pomeriggio, per riparaci dal freddo ci siamo rintanate nel Museo di Magritte in Piazza Royale dove sono conservate più di 200 opere dell’artista. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 17:00 (chiusura alle 20 il mercoledì). Tariffa completa: 8 €
Per non farci mancare nulla, dopo il museo siamo tornate in centro da quello che è considerato il simbolo della città: il Mannequin pis, una statua di bronzo di circa 50cm che rappresenta un bimbo che fa pipì. Secondo una delle leggende, salvò la città dalla distruzione urinando sulla miccia di una bomba e che in occasione delle feste viene vestito con abiti tipici. La statua è piccola e poco visibile, quindi, una volta data un’occhiata non c’è restato che mangiare in uno dei locali antistanti un buon “Gaufre” delle cialde fatte sul momento che si possono farcire con panna, nutella, fragole e qualsiasi cosa si voglia. Da qui con la metro abbiamo raggiunto la sede del parlamento e terminato la nostra visita alla città. L’ultimo giorno lo abbiamo passato proprio a Leuven cittadina carinissima e molto pulita che si sviluppa intorno a Grote Markt, l’antica Piazza del Mercato Grande, il luogo centrale della città da cui partono tutte le vie. Leuven, come del resto il resto del Belgio, è conosciuta per le sue birre, e anche io che non ne sono una consumatrice abituale ho voluto provarne qualcuna. Tra tutte quella più interessante (per me che non bevo birra, più per il suo bicchiere e per la sua storia, che per il suo gusto) è stata la Kwak, birra ambrata che viene servita in bicchieri a forma di clessidra con una loro staffa che li regge e che nasce come soluzione per i cocchieri affinchè potessero bere birra durante il viaggio. La sera ritorniamo a Bruxelles Charleroi per prendere l’aereo per il ritorno. Spesa complessiva meno di 100€ a testa. In caso non aveste amici Erasmus da “sfruttare” provate a consultare il sito http://www.couchsurfing.org che mette in contatto persone in cerca di ospitalità in Italia o all’estero completamente gratis, ovviamente con la prospettiva di ricambiare il favore!