Yo quiero la Republica Dominicana
Eccoci quindi pronti per la scoperta della capitale Santo Domingo: diciamo che le raccomandazioni della nostra amica prima di partire ci hanno spinto ad aggregarci ad un gruppo organizzato da t.o. e devo essere sincera è stata sicuramente la scelta migliore. Non perchè passeggiando per la zona coloniale della città mi sia sentita in pericolo o minimamente minacciata, anzi, ma le attrazioni da vedere sono tante e l’ausilio di una guida locale è sicuramente il modo migliore per apprendere non solo la storia del paese ma anche usi e costumi della sua popolazione. La zona della città che abbiamo visitato, appunto circoscritta alla zona coloniale, ha compreso tutte le tappe principali che ruotano quasi completamente intorno a Cristoforo Colombo, alla sua famiglia e a tutto quello che ha comportato il suo arrivo sull’isola. E’ tutto molto interessante ma non riesco proprio a capire come un paese che vive sulla soglia della povertà, dove la disoccupazione è una costante nella vita dei suoi abitanti e dove la corrente elettrica,in alcune zone, viene erogata tutti i giorni solo dalle 19 alle 22, abbia potuto spendere milioni di dollari per erigere un enorme mausoleo alla memoria di Colombo talmente imponente quanto orrendo! La giornata di visita alla capitale vi offrirà oltre agli spunti culturali… gran shopping! La costante sia che acquistiate dai ragazzi in spiaggia, sia nei negozi in città è contrattare… contrattare sempre! Non importa che siano euro, dollari o pesos dominicani… accettano tutto e voi non riuscirete a resistere alle tele meravigliose dipinte con colori sgargianti e dai vari soggetti esposte in qualsiasi angolo dell’isola, nonchè a vario artigianato locale, sigari e rum! La seconda escursione è stata all’immancabile isola di Saona, tappa imperdibile in ogni viaggio nella Repubblica Dominicana: consiglio vivamente di non rivolgersi al t.o. per organizzare questa gita, ma all’agenzia Mariposa tour, facilemente reperibile anche su internet, e che si trova nella zona di Bayahibe alle spalle del famoso villaggio Viva Dominicus. Avendo letto moltissime recensioni positive su Marco e Manuela, titolari di questa agenzia, li avevo contattati via mail prima di partire e dopo esserci scritti e scambiati i numeri di telefono ci siamo sentiti al ns arrivo in loco. Manuela è addirittura venuta a prenderci in macchina al villaggio per accompagnarci a vedere il suo ufficio essendo la distanza un po’ impegnativa da coprire a piedi! Alla fine, a quasi parità di prezzo, la gita organizzata da loro è senza alcun dubbio molto più curata e particolare: un taxi è venuto a prenderci direttamente al Canoa, il ritrovo è al porto di Bayahibe circa una mezz’ora prima rispetto a tutti gli altri gruppi in partenza per Saona, perciò la prima tappa alle meravigliose piscine naturali, dove l’acqua cristallina qui assomiglia tantissimo a quella delle Maldive, dove si fa il bagno alla ricerca delle splendide stelle marine e dove si assapora il primo cuba libre della giornata (sono le 9:30 del mattino!) ce la siamo goduta in totale solitudine, con musica a tutto volume, battute e risate con Marco perfetto padrone di casa!
Siamo partiti poi alla volta della spiaggia denominata Canto della Playa, un po’ più lontana da quelle utilizzate dagli altri t.o., non attrezzata con ombrelloni e lettini (francamente passandoci davanti con la barca non erano molto diverse da qualsiasi altra spiaggia degli altri resort) ma totalmente deserta e decisamente poco frequentata. All’ora di pranzo abbiamo gustato, in piedi all’ombra di una palma, qualcuno anche con le mani, senza troppi formalismi, della buonissima carne alla griglia e un numero di aragoste impressionanti, attorniati solo da palme e da un mare cristallino da cartolina. La giornata si conclude poi con la visita al villaggio di pescatori di Mano Juan, unico “centro abitato” presente sull’isola sulla quale, facendo parte per fortuna del Parco Nazionale del Este, è vietato costruire. Lì si può passeggiare tra le coloratissime case e i negozietti di souvenir dove abbiamo acquistato una calamita dalla mamma di una bambina stupenda che in spagnolo e con il ciuccio in bocca voleva spiegarmi delle cose che non ho assolutamente capito! Al rientro ultima tappa alle mangrovie e di nuovo alle piscine naturali dove ci si concede un ultimo bagno e anche un ultimo brindisi! La particolarità della giornata è quindi fomata da una natura spettacolare e mozzafiato, dall’ottima cucina e dal rum che scorre a fiumi per tutta la giornata, rendendo tutti molto allegri e spensierati! Chiudendo quindi questo mio racconto, che voleva essere breve, ma come al solito non riesco ad essere concisa, consiglierei a tutti una vacanza in quest’isola splendida popolata da gente sorridente ed ospitale, dalla natura rigogliosa e dal divertimento assicurato dalla musica che risuona ovunque a tutto volume… se esiste il mal d’Africa (e io so bene che esiste!) perchè non è ancora stato inventato il mal dei Caraibi?!