Se ti vuoi rilassare… in Canada devi andare
E’ un Paese in cui vi “perderete” nelle immensità dei suoi vasti territori, nei tramonti assolutamente romantici della baia di Tadoussac, nelle atmosfere d’altri tempi della città vecchia di Quebec ai piedi del famoso castello trasformato in hotel di lusso.
E’ un Paese dove lo stress non esiste; si respira tranquillità’ solamente guardando le casette unifamiliari con patio in legno e giardino fiorito intorno di cui e’ impossibile non innamorarsene, sono tutte una più belle dell’altra e anche se non siete dei provetti architetti scatterete foto a più non posso perché non ci si stanca mai a guardarle.
E’ un Paese dove e’ il verde il vero padrone del territorio che l’uomo tenta soltanto di plasmare, in cui la natura guida e comanda il modo di fare le cose ed in cui ti fermi a guardare delle rapide, gli alberi, le cascatelle, o soltanto un prato e ti sconvolgi al pensiero che mentre per i canadesi è una cosa assolutamente normale per noi che veniamo dalle città in cui tutto intorno è cemento ed abbiamo sbattuto fuori la natura dal nostro modo di vivere, dicevo per “ loro “ invece avere fuori della propria porta la natura che ti abbraccia con il suo calore è nella quotidianità della loro vita.
Adesso che ho divagato descrivendo delle piccole sensazioni che abbiamo provato viaggiando nella regione del Quebec e nell’Ontario rientro nei ranghi e cercherò di darvi qualche buono spunto per un eventuale viaggio in queste due regione del Canada.
Abbiamo prenotato a gennaio un volo Air France (820,00 euro a persona), con scalo tecnico a Parigi, dopo avere vagliato diverse scelte come il volo diretto utilizzando Air Canada oppure l’Air Transiat. Devo sostenere che abbiamo scartato la prima per il prezzo troppo alto e unitamente abbiamo scartato anche la seconda compagnia per avere avuto notizie certe della scomodità dei posti a sedere, della scarsezza del cibo (anche le coperte sono a pagamento) e della non puntualità degli aerei, cosa che per noi era basilare perche’ avevamo dei collegamenti che ci avrebbero permesso di tornare a casa.
Scelta la compagnia per il volo si è passati alla selezione degli alberghi ed in questo caso, pero’, abbiamo optato per i b&b facendo un controllo incrociato con il sito b&b Canada e trip advisor.
Abbiamo deciso di prenotare i b&b sia per un fatto prettamente economico che per la comodità di avere delle stanze assolutamente in linea con i migliori alberghi a tre stelle assieme all’ ospitalita’ delle famiglie che ti accoglievano che ti dava la sensazione di essere a casa propria. Ottime le colazioni sempre diverse, cucinate soltanto per noi al momento facendoci scoprire anche sapori nuovi del mangiare canadese.
I b&b che noi abbiamo utilizzato sono i seguenti:
– Montreal: Aux porte de la nuit. Centrale è un palazzotto di tre piani, tutto in legno, gestito da una signora molto particolare, senza aria condizionata ma con in ogni stanza dei ventilatori e con delle colazioni “artistiche” da leccarsi i baffi;
– Quebec city: Manoi Mon Calme. Centralissimo a pochi minuti dalla città vecchia di Quebec con stanze enormi e televisore a schermo piatto di ultima generazione, parcheggio gratuito riservato, il personale di servizio assolutamente gentile e cortese, colazioni buonissime che sembravano pranzi;
– Lac Saint Jean: b&b Almatoit. Grande casa al centro del paesino in cui ci siamo sentiti veramente a casa nostra con il padrone di casa che è una persona affabile, sempre pronto a darti buoni suggerimenti ed a metterti a disposizione anche i suoi amici per trovare facilmente il posto da visitare, stanzetta romantica e colazione da chef (ci ha fatto assaggiare anche dei petali di fiori buonissimi!);
– Tadoussac: Auberge la Sait Paix. Il nome non inganni, è un b&b carinissimo (noi avevamo la stanza con la vista sul fiordo da dove abbiamo avuto la fortuna di scorgere, in lontananza beninteso, anche i beluga), a due passi dal centro della baia e dall’imbarcadero delle navi e/o gommoni che ti portano a fare il wale watching e, per colazione, potevi addirittura scegliere tra due menù. Anche qui il parcheggio è riservato per gli ospiti, unico neo, vogliono il pagamento anticipato per intero all’atto della prenotazione;
– Toronto: Suite & dreams Toronto. Quando siamo arrivati all’indirizzo siamo stati presi dal panico! Non trovavamo il b&b! Non c’erano insegne che ne indicavano l’esistenza pensavamo di essere stati fregati, ma tutto ad un tratto come per magia appare da una porticina il padrone del b&b con un sorriso a quarantaquattro denti (è di origine asiatica)che ci fa entrare a casa sua. All’interno pianoforte a coda, stanze che sembrano delle piazze d’armi e bagni pulitissimi con addirittura l’antibagno quasi un 5 stelle!!!
– Niagara Fall: qui è l’unico sgarro alla regola che ci siamo concessi il Marriot con vista sulle cascate Niagara: è stato uno spettacolo!
Come si è notato dai b&b il nostro tragitto è iniziato da Montreal dove ci siamo fermati 2 notti, poi abbiamo preso la macchina, precedentemente prenotata dall’Italia con la Hertz (ho preventivamente fatto il confronto con altre compagnie tipo Alamo o Europe car ma la Hertz è sempre stata la più competitiva e sicuramente più affidabile). Abbiamo proseguito per Quebec city (3 notti), Lac Saint Jean (1 notte) , Tadoussac (2 notti), ritorno a Quebec dove abbiamo lasciato la macchina e’ preso un aereo dell’Air Canada (sempre prenotato dall’Italia) per volare alla volta di Toronto (2 notti) e infine concludere il nostro viaggio in Canada a Niagara falls (1 notte).
– Montreal: Devo confessare che la metropoli del Quebec non ci ha saputo prendere, forse perché eravamo “ strafatti “ dal fuso orario e specialmente il primo giorno vagavamo per i parchi cittadini come degli zombi aspettando che arrivasse la sera (ora locale) per poter andare a dormire e recuperare un po’ di forze e di concentrazione al viaggio ed alla città. Abbiamo cenato al Frite alors ed abbiamo assaggiato la specialità del luogo.. “la poutine “… ma a noi non ci è particolarmente piaciuta molto probabilmente eravamo troppo stanchi.
Il secondo giorno , riposati, eravamo pronti per affrontare Montreal; ci siamo subito immersi nel verde del parco du Mont Royal e la giornata di sole splendida ci ha aiutato a girarlo tutto,poi abbiamo visto place Jacques Cartier con le colonne di Nelson e la maestosa facciata dell’Hotel de Ville, Chinatown, il quartiere latino e le Villane.
La sera ancora in forze abbiamo girovagato confondendoci con i cittadini di Montreal al vecchio porto dove abbiamo mangiato molto bene a Les 3 Brasseurs.
– Quebec city. Il giorno successivo andiamo a prendere la macchina un po’ preoccupati per il tipo di guida con il cambio automatico, faccio delle mini prove dentro il parcheggio dell’autonoleggio e via si parte verso la bella città del Quebec senza tralasciare, pero’, Lac Brome, Sherbrooke ed infine Troi-Rivieres che, devo dire, quest’ultima, me l’aspettavo piu’ carina forse carico di tutto quello che avevo letto prima di partire la cittadina ci ha un po’ deluso. Finalmente ci accoglie, nel tardo pomeriggio, la città di Quebec; il nostro b&b è centralissimo a soli dieci minuti dal centro della città vecchia che cominciamo ad esplorare subito camminando per la via principale ed arrivare al meraviglioso simbolo della citta’ “lo Chatau Frontenac“ con il suo stupendo belvedere. La sera ceniamo al Le Lapin Saute nella città vecchia bassa ( ci torneremo anche la sera successiva ).
Il giorno seguente lo abbiamo dedicato alla visita della vecchia Quebec affascinati dal contrasto della modernità al di fuori le mura che cingono la cittadella e dalla assoluta tranquillità che si vive al suo interno: sembra di passare dei secoli soltanto oltrepassando le vecchie porte.
Nel pomeriggio abbiamo preso il traghetto che unisce le due sponde del San Lorenzo ed abbiamo visitato la piccola cittadina di Levis.
La mattina successiva abbiamo preso la macchina e ci siamo diretti all’isola d’Orleans, un paradiso di aziende agricole che vendono il proprio raccolto ai turisti e in cui puoi raccogliere da te stesso le fragole ( prodotto tipico della zona assieme ai lamponi ) per poi mangiarle (dopo averle pagate s’intende!) senza neanche bisogno di lavarle, perché sono tutte colture biologiche.
Il pomeriggio, al rientro, passato il ponte che unisce la terra ferma con l’isola, siamo andati a vedere prima il Canyon Saint-Anne e poi le cascate di Montmorency e vi confesso che godersi il tramonto dal parco attorno alle cascate è stata una bellissima esperienza!
– Lac Saint Jean. Presa la macchina e salutata con molto rammarico Quebec city, affrontiamo una delle due giornate del viaggio in Canada in cui abbiamo cavalcato chilometri a più non posso e, tra l’altro, il tempo non e’ stato clemente: piove talmente tanto che sembrava fosse arrivato il diluvio universale! Si cammina a 40 km orario ed il tempo non passa mai, nei nostri intendimenti c’era la visita del parco Jacques Cartier e la riserva delle Laurentidies ma piove troppo e non è possibile neanche scendere dalla macchina senza rischiare di essere inondati. Sempre accompagnati da una pioggia incessante che non ci fa godere il panorama incontaminato che ci circonda arriviamo nel tardo pomeriggio ad Alma, al nostro b&b il proprietario è fuori casa, ci lascia un biglietto sulla porta in cui ci scrive di entrare in casa (che è aperta!) e di sistemarci nella stanza che ci ha assegnato, al suo ritorno ci accoglie come se fossimo dei parenti venuti da lontano.
Prima dell’imbrunire tentiamo di trovare qualche bel posticino per ammirare il lago ma, forse perché stanchi dei tanti chilometri fatti a mo’ di tartaruga per la pioggia o perché non siamo riusciti a trovare uno sboccho naturale in quanto tutte le stradine per arrivare al lago erano private, dopo tante peripezie abbiamo rinunciato a vedere questo lago: ce lo siamo goduti da lontano (che è comunque bello grande). La sera ceniamo al Rose&Basilic assolutamente consigliato.
– Tadoussac. Il giorno successivo ci sveglia un bellissimo sole e dopo aver consumato una lauta colazione, assaggiando anche dei petali di fiori come dessert, ci avviamo verso Tadoussac. Abbiamo costeggiato la parte nord del fiordo del Saguenay, fermandoci ad ogni ansa, cascatella e rapida immersi dalla foresta lussureggiante e dal silenzio che essa regala a chi sa ascoltarla: ci siamo veramente riempiti i polmoni “assaporando” (se con l’immaginazione fosse possibile farlo) un’aria che ti resta nelle narici per gli odori particolari per noi cittadini abituati ai “fumi“ delle nostre città. Abbiamo fotografato – anche mentalmente nelle nostre testoline – tutti i panorami assolutamente unici che ogni momento il tragitto ci regalava.
Arrivati a Tadoussac e trovato il nostro b&b con vista sul fiordo, ci siamo subito diretti ad esplorare i dintorni di questo piccolo paesino con la sua bella spiaggia, in cui ci si sofferma per il caratteristico fenomeno delle maree, e per l’albergo più famoso dei dintorni: l’hotel de Tadoussac.
Per l’amletica scelta se utilizzare lo zodiac oppure il traghetto, il giorno successivo, ci siamo affidati ai consigli della nostra ospite del b&b ed in base alle previsioni del tempo del giorno dopo abbiamo optato per lo zodiac. Piccolo consiglio: se pensate di fare la gita del wale watching con questo mezzo portatevi da casa degli indumenti resistenti all’acqua (io mi ero portato l’attrezzatura che uso d’inverno per andare sullo scuterone!) sui quali indossare poi i pantaloni e il giaccone che ti danno quelli dell’organizzazione… i capelli ve li bagnate lo stesso ma quanto meno tutto il resto del corpo è all’asciutto.
Il mattino successivo – bellissima giornata di sole – facciamo colazione presto e poi ci rechiamo al punto d’incontro con tutti i turisti che avevano preso la nostra stessa decisione; ci vestiamo, ci portano come delle pecorelle al nostro zodiac di oltre venti posti tutti a sedere, ma qualcosa non mi convince! Mentre andiamo, comincia a calare un nebbione pazzesco ed io comincio a pregare e sperare che si alzi: comincia la traversata e ci avviamo al largo del fiordo… non si vede ad un palmo dal naso, si riesce solo a percepire che siamo in mezzo al fiume e in lontananza si sentono le campane e le trombe delle altre barche senza quasi riuscire a vedere il compagno che ti sta accanto; in uno spiraglio di luce riusciamo a intravedere la pinna caudale di una balena e poi una coppia di beluga che ci passano sotto la barca… soltanto alla fine della gita si apre il cielo e si alza la nebbia, si comincia a vedere anche lontano e riusciamo a scorgere un bel musino di una foca che sicuramente pensava “che ci faranno sti fessi in mezzo al mare con tutta sta nebbia?”.
Arriviamo al pontile dove attraccano tutti gli zodiac… magia! Solleone e vista fino all’orizzonte, avete presente le vignette di paperino quando è contrariato da qualcosa ci sono tutti i simboli possibili e immaginabili di teschi, di fulmini, di nuvole con il simbolo della pioggia etc etc… io ero esattamente in quello stato d’animo!
Il pomeriggio grandina talmente forte che sembra caschino giù dal cielo palline da golf… sarà l’altra unica giornata di maltempo che abbiamo avuto in Canada! Abbiamo cenato tutte le sere del nostro soggiorno a Tadoussac al restaurant le bateau de tadoussac: è un self service in cui puoi trovare anche il menù in italiano, senza infamia e senza lode, ha dalla sua il panorama del fiordo e comunque i prezzi sono sicuramente più accessibili di tutti gli altri ristoranti che ci sono sul posto e noi, prima di scegliere, vi assicuro, che abbiamo girato.
– Toronto. Si ritorna, con la macchina, verso Quebec city dove nel tardo pomeriggio ci aspetta l’aereo che ci porterà a Toronto, ci incamminiamo con molta calma e ci fermiamo a visitare, tra gli altri, la baie sainte-catherine, chicoutimi, sainte-rose du nord e l’affascinante baie saint-paul.
Arrivati a Toronto ci sentiamo veramente spaesati, catapultati in una immensa metropoli con grattacieli dappertutto, macchine, metropolitana, treni, caos, smog e tutto quello che di “bello” ci possa essere in una grande città, noi che fino a poche ora prima sentivamo soltanto il rumore del vento, il cinguettio degli uccelli e l’assordante silenzio della campagna quebecchese che ci ha accompagnato in queste ultime due settimane di viaggio.
Abbiamo scelto un b&b non proprio al centro della città ma con una bella passeggiata si arriva dovunque. Il primo giorno armati di cartina fornita dal nostro ospite del b&b abbiamo visitato il quartiere cinese, la CN Tower, dove abbiamo anche prenotato la cena al ristorante girevole che è stata fantastica (piccola nota: se decidete di cenare lì, sappiate che la salita in cima è gratuita e c’è un ascensore che porta direttamente al ristorante… non si può scegliere il tavolo dove cenare, lo deciderà il maitre quando salite, a noi è capitato un tavolo per sei persone rialzato rispetto agli altri)… ed è stato veramente bellissimo poter godere del tramonto con il cielo terso e tutta la città ai tuoi piedi che ti gira intorno con anche un ottima cucina, il ristorante è di buon livello.
Toronto piace tantissimo a chi ama l’architettura moderna con il suo centro, anche finanziario, di grattacieli e negozi alla moda con grandi centri commerciali. Infatti, il giorno successivo abbiamo visitato il rogers centre, il financial district, queen street e dundas square, la city hall, casa loma, kensington market e little Italy, peccato che era chiuso il saint lawrence market & hall.
– Niagara falls. Per una nostra comodità e per l’abitudine ad essere autonomi, gli alberghi solitamente organizzano da Toronto delle escursioni che prevedono le cascate Niagara, abbiamo affittato per una sola giornata una macchina e ci siamo recati a visitare le famose cascate Niagara, dato che volevo fare una sorpresa a mia moglie e regalargli una notte con il panorama delle cascate alloggiando al Marriott sulla collina che sovrasta le cascate. Arrivati a Niagara (ci vuole poco più di un’ora di macchina) ci facciamo la fila per ammirare la forza delle cascate dal basso con il famoso battello Maid of the Mist, dieci minuti al massimo di navigazione con un esborso di 24$ più le tasse.
A proposito di tasse… tenete presente che i prezzi esposti dovunque sono esclusi le tasse a cui dovete sempre aggiungere mediamente il 13% in più rispetto al prezzo che vi richiederanno.
Dopo l’emozione della vista di come la forza della natura si può esprimere dal vivo, vi comunico che a Niagara non c’è nulla da fare se non perdersi nel consumismo più sfrenato nella via principale in mezzo a tantissimi negozi per americani e ad una specie di parco giochi oppure andare al Casinò a perdere un po’ di quattrini.
La sera abbiamo preso una buonissima pizza all’antica pizzeria Niagara fatta con forno a legna! Ci siamo barricati nella nostra camera d’albergo e ci siamo goduti il panorama mozzafiato delle cascate con le luci notturne che cambiavano colore, la mattina successiva, ci pareva che per magia ci avevano cambiato la stanza, il panorama sembrava completamente cambiato con le cascate alla luce del primo sole. Che meraviglia la natura!
Prendiamo la macchina con già una notevole dose di nostalgia per quello che paesaggisticamente lasciavamo e ci avvicendiamo verso un paesino chiamato Niagara on the lake… una meraviglia!
Siamo tornati magicamente indietro nel tempo ai primi dell’ottocento con casette d’epoca vittoriana, le aiuole fiorite in mezzo alle strade e le casette tutte in legno che era una delizia ad osservarle. Il tempo di uno shopping consapevole ed ecologico, si possono acquistare oggetti d’arte antica come anche conserve di tutti i tipi e di tutte le forme (ci sono anche le marmellate di chardonnè), piatti da collezione e dopo una breve e rilassante passeggiata ai bordi del lago Ontario, mestamente e con la tristezza nel cuore ci siamo appropinquati all’aeroporto di Toronto dove il nostro volo air france nella tarda serata ci attendeva.
Si arriva in aeroporto e dopo avere consegnato la macchina… sorpresa, volo cancellato! Presi dal panico da abbandono in terra straniera, ci fiondiamo al banco dell’assistenza alla clientela della compagnia di bandiera Francese dove ci comunicano, con assoluto candore, che il nostro aereo non decollerà e tutte le altre compagnie aeree che fanno parte dell’alleanza Sky Team sono pieni e dunque siamo costretti a restare altri due giorni a Toronto!
Ci dobbiamo ancora riprendere dallo choc, comunque ci cominciamo ad organizzare per i due giorni, che nostro malgrado, dovremo restare a Toronto decidiamo di visitare il Saint Lawrence market & hall e di pranzare tra le tante bancarelle che cuociono un po’ di tutte le pietanze del mondo ( io mangio dei noodols vietnamiti ) mia moglie della frutta fresca. Il resto della giornata lo passiamo a bighellonare per il centro finanziario di Toronto.
La mattinata successiva pensiamo di visitare una Toronto diversa, decidiamo di continuare a piedi e di vedere la Toronto sotterranea senza mai salire in superficie passando da un palazzo all’altro, da un grande magazzino all’altro incuriositi dalla facilità con cui sia possibile andare di palazzo in palazzo affidandosi a delle mappe che ci sono ad ogni incrocio sotterraneo, i cittadini di Toronto utilizzano questa rete di passaggi per il periodo invernale quando il freddo è davvero intenso, in superficie la rete sotterranea viene denominata Path e potrete trovare i cartelli che la indicano agli angoli dei grandi palazzi.
Finalmente arriva il giorno della nostra partenza l’aereo è davvero vuoto, siamo in compagnia di una scolaresca spagnola che ha avuto la stessa nostra sfortuna, scegliamo i posti che più ci aggradano e gli assistenti di volo sono davvero gentili, forse perché si vogliono scusare per il grave ritardo.
Conclusioni
Il Canada, comunque quel piccolo pezzo di Paese che abbiamo avuto la fortuna di visitare, è uno Stato in cui la qualità della vita è assolutamente superiore a quella a cui siamo generalmente abituati, tuttavia, anche il costo della vita è abbastanza caro, a spendere centinaia di dollari non ci vuole molto!
Il Paese offre panorami assolutamente mai visti in nessun altra parte del mondo, la gentilezza e la cordialità delle persone ci ha veramente colpito ed impressionato perché ci trovavamo in un Paese occidentale, lo stesso tipo di comportamento nelle persone lo abbiamo riscontrato soltanto in Asia.
Abbiamo visitato il Quebec e l’Ontario che, pur trovandosi in Canada, sembrano essere Stati diversi nella stessa nazione, da una parte si parla francese (Quebec), ma non si disdegna l’inglese per potersi fare comprendere dal tuo interlocutore, dall’altra parte (Ontario) si parla esclusivamente l’inglese… il francese fanno finta di non comprenderlo anche se tutti i cartelli sono scritti nelle due lingue, sembra che ci sia un confine invisibile tra le due regioni e tra le popolazioni che vi risiedono.
Il timore della guida automatica è scomparsa immediatamente solo dopo qualche chilometro e ha fatto posto alla comodità di non dover mettere le marce ed avere soltanto il freno e l’acceleratore come pedali, il tempo è stato clemente con noi, abbiamo avuto soltanto due giorni di vero maltempo e quindi consiglio il periodo di fine luglio inizi di agosto per visitare il Canada anche se devo confessare che anche settembre, con il fenomeno dell’esfogliado è molto caratteristico! Il fenomeno di cambiamento di colore delle foglie nelle foreste canadesi.
Non abbiamo mai avuto grossi problemi con il cibo, né con gli alloggi siamo contenti di avere scelto la soluzione b&b che ci ha portato a contatto con la gente per capire come si vive da persone normali e non da turisti.
I mezzi di trasporto sono efficientissimi e puntuali, ci ha impressionato la grande pulizia che non abbiamo potuto non notare in giro sia nei paesini di provincia, dove potrebbe essere normale, ma quello che ci ha veramente sbalordito è la pulizia nelle strade delle grandi città; un segno di vera civiltà da parte della popolazione.
Come ultima valutazione che devo sottolineare a coloro che vorranno leggere questo racconto è il prezzo del viaggio… se si vuole fare un viaggio low cost il Canada non è il posto più appropriato, ma siccome di vita ce ne una sola, qualche volta si può spendere qualcosina in più per poter godere della bellezza del mondo.
Buon viaggio!
Resto a disposizione per chi vuole avere altre informazioni.
Viagginerodavola.