Francia per caso
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Abbiamo pensato alla Francia perché la Francia è vicina perché ci possiamo andare in auto perché soprattutto la Francia è bella. Ovunque tu vada trovi posti meravigliosi.
Sono stata in Francia numerose volte ma erano già tanti anni che non tornavo e devo dire che l’ho trovata piacevolmente cambiata.
Innanzitutto la gente molto più comunicativa molto meno spocchiosa molto aperta anche a parlare una lingua diversa dal francese (che io non parlo) gentile, ordine pulizia e prezzi decisamente più bassi che in Italia, con mia grande sorpresa.
Partiamo in controcorrente sabato mattina 30 luglio passando – anche se la strada è più lunga – per la Val di Susa dove un popolo coraggioso sta cercando di difendere un territorio bellissimo dall’arroganza del potere camuffandola per progresso, dove – a prescindere dalle diverse idee politiche – diverse? – non vedo nella mia abissale ignoranza, dove possano mettere l’alta velocità se non devastando un territorio cosi bello.
Comunque il tempo è stupendo e facciamo quasi senza traffico il traforo del Frejus.
Prima tappa del nostro viaggio è Annecy dove tutti gli anni si svolge in giugno il festival del cinema d’animazione.
Annecy è una graziosissima cittadina alpina con le sue casette di legno, il lago dove la gente balnea e tantissimi fiori. Arriviamo verso le 14.00 e giriamo diversi campeggi prima di trovarne uno libero appena fuori Annecy, a Sevrier. E’ bello, grande e ombroso. Ci sono un sacco di giovani e l’atmosfera è molto animata, complice anche il fatto che è fine settimana.
Dopo aver montato ad una velocità supersonica la nostra nuova tenda verde acido ed esserci dissetati con una biere a presion al bar del campeggio prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il centro di Annecy. Posteggiamo l’auto in un parcheggio gratuito e, a piedi, andiamo in centro costeggiando il lago.
L’atmosfera è rilassante ed energizzante nello stesso tempo. E’ bello perdersi tra le stradine che costeggiano i canali, fotografiamo il monumento più fotografato di Francia che sarebbero le vecchie prigioni, proprio sul canale.
Come tutti i luoghi nel mondo dove ci sono canali o corsi d’acqua viene detta la piccola Venezia. Ovviamente il paragone ci sembra un po’ troppo pretenzioso, ciò non toglie che la nostra permanenza ad Annecy sia stata piacevolissima.
Dopo aver sostato in diversi bar pittoreschi (molto gradevole anche se spesso difficile trovare posto è il Cafè des arts in una piazzetta molto carina dietro il museo delle prigioni) ci fermiamo a cena in un ristorante proprio sul canale, un po’ turistico ma bellino di cui non ricordo il nome dove io non resisto alla tentazione di mangiarmi una trota (insana passione!!!)
Domenica 31 luglio
La giornata è soleggiata ma decisamente fresca. Ci fermiamo a far colazione in un bar lungo la strada per Annecy. C’è anche un mercatino delle pulci e una chiesa: caffè e croissant… come sempre delizioso, il croissant… quanto al caffè…
Ci dedichiamo alla visita di Annecy che offre diversi scorci pittoreschi e alcune cose interessanti da visitare. C’è anche un mercato di prodotti tipici per cui ci perdiamo nelle viuzze dove i contadini e i produttori offrono i loro prodotti: formaggi odorosissimi, frutta e verdura, olive, erbe della Provenza, lavanda, miele. Tanta gente fa spesa con il cestino di vimini, usanza che da noi si è perduta, purtroppo.
Ci fermiamo a pranzo in un bar dove mangiamo qualcosa velocemente e poi decidiamo di andare a visitare Chambery poco distante.
In effetti Chambery è un po’ una delusione, sicuramente il fatto che sia domenica la rende ancora più malinconica e “fredda”. Il centro storico in realtà è carino ma si riduce a poche stradine, c’è una fontana con degli elefanti e la piazza dell’orologio dove ci fermiamo in uno dei pochi bar un po’ animati.
A Chambery si trova anche il castello dove hanno soggiornato per diverso tempo i Savoia. Risente di numerose ristrutturazioni in epoche diverse ma secondo il mio modesto gusto è veramente brutto.
Rientriamo in campeggio e per la sera decidiamo di provare uno dei tanti ristoranti che si trovano sul lago fuori Annecy. Siamo super fortunati perché troviamo un piccolo ristorante che mi sento vivamente di consigliare perché abbiamo mangiato benissimo con un’accoglienza e veramente calda e cordiale. Il ristorante si chiama Reflets (692 route d’Albertville 74320 Sevrier) è tutto in legno molto grazioso e semplicemente raffinato gestito da ragazze giovani. Prendiamo la tartiflette che è la specialità della Savoia a base di reblochon (che è un formaggio tipo fontina). La tartiflette e’ una sorta di tortino di verdure e formaggio servito in una cocotte ad una temperatura infernale.
Eccellente accompagnato da un’insalata di radicchio e menta e con un ottimo vino.
Costo onesto (non ricordo esattamente)
Lunedì 01 agosto
Ci allontaniamo dall’Alta Savoia. Sosta colazione lungo la strada e direzione Borgogna dal momento che tra gli obiettivi del nostro viaggio c’è anche quello di visitare diverse cantine e acquistare del vino visto che Giorgio è un appassionato.
L’intenzione inizialmente era quella di visitare le zone dei bianchi ma siamo in Borgogna, famosissima per i suoi vini rossi. In effetti da Beaune a Digione si estendono per una quarantina di chilometri quella che viene chiamata la Cote d’Or. E’ questo l’unico posto dove le uve di pinot nero vengono vinificate in rosso ed è l’unico posto in cui viene così buono. Il paesaggio è stupefacente: vigna, vigna e ancora vigna, bassa (cosa strana per noi abituata alla vigna di Lambrusco) e ordinatissima. I filari sono perfetti e non c’è mica un pezzetto di terra che non sia adibito a vigna. Ne troviamo anche nelle rotonde lungo le strade.
Siccome il tempo è bello e fa caldo decidiamo di continuare a campeggiare. C’è un camping municipale (a quattro stelle) a soli 700 mt. dal centro di Beaune dove per quattro notti due persone l’auto e una tenda (grandina) spendiamo la bellezza di 54 euro.
Il campeggio è ombroso con piazzole grandi divise da alte siepe e i bagni pulitissimi (ma chi ancora si ostina a dire che in Francia non c’è pulizia?). C’è un bar ristorante dove si mangia molto bene a prezzi modici.
Dopo aver montato la tenda ci dirigiamo con tutta calma a piedi a Beaune. Fa molto caldo e ci fermiamo nei pressi dell’Hotel de Ville in puro stile napoleonico a farci la nostra presion.
Beaune è veramente carina con le sue brasserie, le viuzze ordinate e pittoresche. Ci sono diverse cose da vedere ma non si può omettere la visita all’Hotel Dieu con i suoi tetti colorati che risplendono in questa giornata soleggiata. Si tratta di un antico ospedale e centro di assistenza ai bisognosi dove all’interno sono stati ricostruiti fedelmente (credo) gli ambienti. Degno di nota il polittico di Van der Weiden. Interessantissima anche la farmacia. Dopo visitiamo anche la Cattedrale di Notre Dame, molto bella.
Per cena non abbiamo voglia di cercare troppo e cerchiamo un ristorante che abbia i tavolini fuori visto che fa caldo. Ne troviamo uno carino anche se un po’ per turistico dove comunque mangiamo bene il boeuf bourguignon e le lumache… anche il pinot nero è buono. Finito di cenare non rimane molta gente in giro per la città, è un po’ desolata e anche di bar e locali pochi sono aperti. Ci fermiamo in un barettino proprio di fronte all’Hotel Dieu per un calvados.
Martedì’ 2 agosto
Partenza per la Cote d’or. Tempo splendido. Nei 40 km fino a Digione si susseguono vigne vigne e ancora vigne inframezzati da paesini minuscoli e tantissime cantine. Ci fermiamo lungo la strada a fare colazione in un hotel dove ci offrono la colazione in bel giardino fiorito con la piscina. Colazione abbondante e varia alla “modica” cifra di 13 euro a testa!
Ci fermiamo in diverse cantine dove Giorgio acquista del vino. Per me che non sono esperta devo dire che è molto interessante apprendere dei vini della vinificazione delle diverse categorie premiere crus, grand crus ecc.
Per pranzo ci fermiamo a Nuits san George dove producono il famosissimo nuits san george Tutti questi villaggi si assomigliano soprattutto per il fatto che ci sono cantine ovunque…
Con una piccola deviazione dalla route dei gran crus decidiamo di andare a visitare l’abbazia di Cisteaux: è un grande centro, importante soprattutto perché è da questa abbazia che deriva il nome cistercense. Il complesso è molto grande anche se non rimane moltissimo dell’antica abbazia. All’entrata dove diversi pannelli raccontano la storia dell’abbazia e della regola benedettina, ci informano che si possono fare solamente visite guidate dal momento che vivono ancora dei monaci e di conseguenza bisogna rispettare i loro orari.
Attendiamo nel bel giardino circostante e poi alle 14.00 iniziamo la visita. Purtroppo è solo in francese anche se ci forniscono un opuscoletto in italiano dove sta tutto ben spiegato. Visitiamo la biblioteca e le diverse celle. In effetti è una visita interessante, più per il motivo storico che per la bellezza della abbazia…
Terminata la visita ci dirigiamo di nuovo verso Beaune visitiamo lo Chateau du Clos de Vougeot che sorge proprio in mezzo ai vigneti, e poi, facendo un itinerario alternativo proposto dal navigatore satellitare decisamente bello senza vigne e pieno di boschi, riprendiamo la route dei gran crus per visitare la parte a sud di Beaune andiamo a Pommard a Volnay e a st. Romain.
Cena a Beaune in un ristorantino piccolo, le Bistrot de Bacchus molto accogliente e per fortuna che è piccolo e ci stanno pochi tavoli perché aspettiamo veramente un’eternità per la nostra cena! Il tutto molto buono: lumache per Giorgio e insalata bourguignon per me (con le lumache) quindi altra lunga attesa e arrivano il magret de canard e il coq au vin. Le pietanze sono buone ma l’attesa è stata davvero troppo lunga soprattutto tra una portata e l’altra. Spero che si sia trattato di un inconveniente di quella serata perché il cibo e il vino sono veramente ottimi così come l’accoglienza e l’atmosfera del locale.
Mercoledì 03 agosto
Durante la notte piove un po’ e la mattina il cielo è nuvoloso anche se caldo. Decidiamo quindi di dirigerci a Digione. Colazione al bar del campeggio e poi partenza di nuovo sulla route de gran crus visto che comunque non abbiamo ancora visto i villaggi a nord di Nuits San George.
Nei pressi di Digione ci sono un sacco di lavori in corsi per cui fatichiamo un po’ però poi riusciamo senza problemi e parcheggiamo in un parcheggio sotterraneo in centro.
Nonostante il tempo grigio Digione è una bella città, non tanto grande (almeno il centro storico) con diverse chiese e una bella cattedrale. Visitiamo il centro storico medievale e molto bello con tutte le stradine intitolate ai nomi dei mestieri, la Cattedrale gotica, accarezziamo la civetta (dicono porti fortuna). Da visitare ci sono diverse chiese interessanti oltre la cattedrale la torre di Filippo il buono e anche un mercato coperto. E’ tutto ben segnalato e vicino.
Per pranzo ci fermiamo in un bar vicino al teatro e ci facciamo un’insalata al chevre chaud. Il tempo è un po’ uggioso e si alterna un po’ di pioggia. A zonzo per Digione il, tempo passa molto piacevolmente Piazza Rude e Piazza Darcy sono molto affascinanti. Compriamo diversi vasetti di senape ai mille sapori e poi districandoci nella confusione dei lavori in corso riprendiamo la strada per Beaune.
Dopo la doccia e preparativi di rito ci dirigiamo di nuovo verso il centro, a piedi. A cena troviamo un posto che ci attira molto. Sembra una enoteca con mescita ma all’interno ha un ristorante abbastanza raffinato: Le Part des Anges.
Vogliamo assaggiare come si deve un buon vino bianco, lo Chablis che io adoro. Per cui prendiamo una bottiglia eccellente due antipasti a base di paté di maiale al foie gras e poi formaggi deliziosi che accompagnati con il vino danno un’emozione unica. Il tutto in un ambiente molto gradevole e raffinato ed un servizio impeccabile.
Torniamo in campeggio per fortuna a piedi.
Giovedì 04 agosto
Sveglia non proprio prestissimo e partenza in auto verso Semur en Auxois. Lungo la strada ci fermiamo in un bar per la solita colazione a base di croissant e caffè. La strada è piacevole e il tempo bello e non troppo caldo. Semur ci piace molto: il centro minuscolo con le sue brasserie, la cattedrale il meraviglioso negozio di dolci. Facciamo un giro lungo le mura dove si gode di un bel panorama. Per pranzo ci fermiamo in un ristorantino con pochi tavolini fuori gestito da ragazzi giovani (anche la musica di sottofondo è bella) dove mangiamo due insalatone di antipasto e poi lumache. Vino bianco sfuso non male (petit chablis).
Dentro al locale c’è anche un’esposizione di foto carina.
Semur ci piace molto, è turistica ma personale, tranquilla ma animata insomma una bella atmosfera.
Nel dopopranzo andiamo a visitare l’Abbazia di Fontenay. Il tempo sta peggiorando ma almeno si placa un po’ il caldo. L’Abbazia di Fontenay è un complesso molto ben conservato e grande. Appena entri c’è un bel giardino italiano e tutto intorno le strutture del complesso abbaziale, la chiesa la biblioteca le cucine ecc.
Terminata la visita ci dirigiamo a Flavigny che dicono sia il villaggio più bello di Francia.
Qui si trova anche la “fabbrica” che produce le caramelline all’anice e qui hanno girato Chocolat.
Il villaggio è silenziosissimo e sembra quasi un villaggio fantasma se non fosse per alcuni turisti che si aggirano silenziosi. C’è la chiesa nella piazza principale e un paio di bar. Flavigny offre alcuni scorci interessanti ma è soprattutto l’atmosfera a piacermi. Giorgio invece rimane un po’ deluso.
Ritornando verso Beaune decidiamo di rinunciare la visita ad Alesia, sito storico dove si è svolta una battaglia tra le truppe di Cesare e di Vergingetorige. Si stanno addensando dei nuvoloni neri che non promettono nulla di buono.
Torniamo al camping e dopo la doccia decidiamo di mangiare al ristorante del campeggio. Scelta che si rivelerà ben azzeccata. Infatti mangiamo molto bene, razioni abbondanti e prezzo giusto.
In effetti è pienissimo
Venerdì’ 5 agosto
Partenza dopo una veloce colazione al bar del campeggio. Direzione Auxerre visto che Vezelay diventa improponibile con il tempo che si sta facendo brutto.
Ad Auxerre decidiamo di trovare una sistemazione in albergo. Troviamo l’hotel le Commerce proprio dietro la piazza principale dove spendiamo circa 65 euro per una camera doppia con colazione. La stanza non è ancora pronta per cui depositiamo i bagagli ed andiamo subito ad ispezionare Auxerre.
E’ molto medievale e sicuramente una bella cittadina. L’aria è frizzantina e si alternano nuvole al sole. Gironzoliamo senza meta gustando alcuni scorci caratteristici, ci fermiamo per una sosta birra e poi andiamo a prendere possesso della nostra stanza.
L’albergo è piccolino ma pulito e semplice. La camera in contrasto con la sobrietà dell’albergo sfoggia un arredamento molto coloniale. Moquette e tappezzeria maculate copriletto sullo stile e alle pareti busti di elefanti (molto utili per appenderci l’asciugamano dopo la doccia). In bagno poi rappresentazioni della vita nella savana. Meraviglioso.
Per di più abbiamo un piccolo terrazzino da cui si gode un bel panorama della piazza.
Usciamo verso le 14.00 e cerchiamo una boulangerie dove mangiare qualcosa al volo prima di visitare la Cattedrale. Solito stile gotico, belle vetrate e visitiamo anche l’Abbaye St. Germain almeno le parti che si possono visitare, carino il chiostro. Il tempo si è rimesso bello e la luce verso il tramonto è splendida.
Ceniamo in Rue de Paris al Restaurant Au Grand Gousier dove mangiamo bene, cucina accurata e ben presentata, buono e accogliente. Concludiamo con una creme brulè alla lavanda e un’assiette de fromages…ottimo.
Sabato 6 agosto
Quando ci svegliamo il tempo è bruttissimo: piove il cielo è grigio e non c’è spiraglio di miglioramento…ci alziamo con comodo e scendiamo a fare colazione. L’intenzione è quella di andare a Chablis per visitare le cantine e acquistare qualche cartone del vino più buono del modo (a mio parere). La distanza non è tanta e anche qui incontriamo solo della vigna. Chablis è piccolina e non particolarmente affascinante sicuramente con il sole migliorerebbe ma…
Ci fermiamo in una cantina che è una cooperativa, La chablisiennes dove Giorgio acquista. La signora è molto gentile e addirittura ci stappa un gran cru per farcelo assaggiare.
Parcheggiamo e vorremmo vedere un po’ Chablis ma piove a dirotto e così entriamo in un bar per bere qualcosa di caldo perché l’umidità e tantissima. Con questo tempo diventa veramente difficile visitare qualunque posto andiamo a Tonneres ma il tempo peggiora, per cui torniamo ad Auxerre. Ci fermiamo a mangiare un croque monsieur in un bar sito in un bell’edificio medioevale in piazza e poi super siesta in camera… meno male che non siamo in campeggio. Usciamo verso le 18.30 e non piove più. Aperitivo vicino alla Cattedrale. Bar molto carino ed animato avventori simpatici e barista pure, la ripresa della pioggia ci costringe ahimè ad un’altra birra.
Per cena avevamo visto una brasserie di fronte al ristorante della sera prima ma non ha posto per cui optiamo, sempre in zona rue de paris, per il ristorante bretone che risulterà un’ottima scelta. Prendiamo galletas che sono le crepes alla maniera bretone piene zeppe di roba e per finire una belle crepe pere e cioccolato… ottimo e soprattutto tanti ricordi di un viaggio in Bretagna fatto ormai una vita fa…
Domenica 7 agosto
Partenza da Auxerre dopo la colazione in albergo. Destinazione Pouilly sur Loire. Questa piccola cittadina di Francia non ha nessuna attrattiva turistica e credo non compaia nemmeno nelle guide ma ha il pregio di produrre due ottimi vini bianchi che sono il Pouilly fumè che viene coltivato su una riva della Loira ed il Sancerre dall’altro lato.
Scoprimmo per puro caso questo paese quando anni fa venimmo a visitare i castelli della Loira e abbiamo avuto la fortuna di assaggiare questo nettare. E’ un vino particolare, io personalmente preferisco lo Chablis però è notevole. Ci fermiamo pertanto in una cantina dove Giorgio acquista e poi facciamo una sosta nel bar del paese che essendo domenica mattina è molto animato. Ci facciamo un caffè anche se la maggior parte degli avventori degusta il loro miglior prodotto!!!
Riprendiamo la macchina e andiamo verso Perigeaux. Il paesaggio cambia, la vigna scompare e la campagna bella ordinata di Borgogna lascia spazio alla collina prima verde e poi sempre più boscosa. Il tempo è bello anche se l’aria è frizzantina. Sosta pranzo veloce lungo la strada e alle 15.30 prendiamo possesso di una splendida camera all’hotel de Barris. Consiglio caldamente questa sistemazione perché oltre ad essere economica (sui 50/60 euro la doppia) è proprio sul fiume Yonne in un edificio medievale molto ben tenuto con travi a vista ecc. e in più ci hanno dato la camera nella mansarda che ha la finestra che da sul fiume e sulla cattedrale… ottimo panorama. E’ gestito da una ragazza di origini italiane molto carina e gentile. Unico neo… non ha l’ascensore. Quando usciamo pero’ la città è desolata… è domenica e fatichiamo anche a trovare un bar aperto. La Cattedrale è molto scenografica perché sembra quasi una moschea infatti è gotica ma ha un sacco di influenze orientali e per il resto Perigeaux offre diversi scorci carini per le sue viuzze medioevali..
Ormai è ora di cena e sembra però tutto chiuso. Troviamo un ristorante in una delle piazze principali dove Giorgio si fa un antipasto di foie gras e poi magret de canard e io una tartare superlativa!!!
Vino buono. Queste sono infatti le zone del foie gras per cui bisogna assaggiare anche se se penso a quelle povere oche!
La serata è limpida è c’è una luna piena che illumina quasi a giorno giriamo per le stradine deserte e quando rientriamo nella “nostra” torretta ci si presenta un panorama davvero affascinante con la cattedrale che si specchia nel fiume…
Lunedì 8 agosto
Sveglia verso le 8.30 e scendiamo a colazione. La colazione nonostante ci costi 7 euro a testa è un po’ deludente visto che non ci sono nemmeno i croissant. L’intenzione è per la mattinata di visitare Perigeaux. Subito la Cattedrale e il centro storico che abbiamo già visto la sera sera prima. Ci fermiamo in un bar dall’atmosfera caraibica e pieno di bamboo per un rinforzino alla colazione poi un giro sul lungofiume e qualche altra chiesa e Perigeaux ha finito le sue attrattive. Prendiamo allora l’auto e ci dirigiamo a Brantome. Anche Brantome fa parte dei villaggi pittoreschi di Francia, ci sono canali, il mulino, le casette piene di fiori l’uomo con la tuba che suona l’organetto: insomma molto turistica ma dall’atmosfera gradevole e “leggera”. C’è il sole anche se non fa caldo. Visitiamo la Cattedrale e ci addentriamo per le stradine. Sosta in un bar per mettere qualcosa sotto i denti e poi qualche acquisto in uno dei numerosi negozi che vendono foie gras e altri paté similari. Il foie gras costa veramente un sacco e per di più mi piace poco per cui compriamo alcuni paté diversi.
Quindi andiamo a Bourdelles altro villaggio carino anche se meno affascinante di Brantome forse perché non ci sono i canali. C’è un castello che non visitiamo e tanti scorci carini. Sosta in un bar dove sotto il suo pergolato ci facciamo una birra.
Rientro a Perigeaux in albergo per i preparativi di rito e poi usciamo per cena. Stasera è più animata e alcuni negozi sono ancora aperti come anche alcune bancarelle che vendono i prodotti tipici. Qui tra l’altro siamo nella zona di Bordeaux città molto bella e animata che ho visitato ormai tanti anni fa con la sua tradizione di vini notevoli. Ci facciamo l’aperitivo nel bar di fianco al mercato Giorgio prende il solito pastis e io un vino bianco eccezionalmente cattivo.
In una delle belle piazze di Perigeaux piena di ristorantini ne scegliamo uno con i tavolini fuori Le Saint Louis dove mangiamo veramente bene. A dire il vero non abbiamo ancora trovato un posto dove abbiamo mangiato male. La cucina francese è molto buona anche se un po’ monotona e con troppe salse. Mangio l’ennesimo magret de canard però al foie gras e un antipasto con il paté, per finire assiette de fromages e vino buono.
Martedì 09 agosto
Colazione triste in hotel e poi partenza. La zona del Perigord non riusciamo purtroppo a visitarla di più ma la Dordogna è bellissima così come la costa di Bordeaux merita sicuramente la visita. Ci siamo stati molti anni fa ma ricordo Arcachon con le dune di sabbia infinite prima di arrivare all’oceano, Bergerac e tanti posti che meriterebbero una sosta di qualche giorno così come la Dordogna, Sarlat… ecc. ma voglio andare a Rocamadour. Non facciamo autostrada e il viaggio ci offre dei panorami molto belli, tantissimi boschi che proseguono anche quando ci inoltriamo nella zona dei Midi-Pyrenees. L’arrivo a Rocamadour è spettacolare, questo paese tutto arroccato in un pendio in mezzo ai Pirenei ha un che di affascinante ma l’arrivo in auto a Rocamadour è un po’ traumatico. Il centro che si riduce ad un paio di strade è proibito al traffico ed appena arriviamo nei pressi della porta di accesso veniamo quasi travolti da una fiumana di turisti vocianti. Troviamo una stanza all’Hotel Lion d’Or e fortunatamente hanno un parcheggio dove possiamo lasciare l’auto. Come al solito la stanza non è pronta ma lasciamo lì i bagagli e ci buttiamo subito nella bolgia.
A Rocamadour non ci sono tanti alberghi però fuori ci sono campeggi e diverse possibilità di alloggio. Estenuati da tutta questa umanità decidiamo di farci una birretta sotto il pergolato di un bar due passi per il “corso” e poi troviamo una trattoria proprio in fondo al paese dove Giorgio prende una pizza (dignitosa) e io la solita insalata al chevre chaud di Rocamadour (lo adoro).
Prendiamo possesso della stanza nella quale dopo che siamo entrati noi e i bagagli (una valigia a testa) non ci starebbe nemmeno uno spillo. Però pulita e ordinata per la modica cifra di 54 euro.
Usciamo verso le 15,00 e decidiamo di affrontare subito la scalata alla rocca. Infatti c’è anche l’ascensore pero’ decidiamo di fare a piedi la scala dei pellegrini che portano ai diversi conventi di Rocamadour. Ovviamente l’atmosfera mistica del posto è un po’ rovinata dal vociare dei turisti e dalla confusione però almeno non fa troppo caldo. La salita non è poi così faticosa, i santuari sono belli e visitiamo pure lo chateau. E’ tutto bello e scenico però manca decisamente l’atmosfera. Scendiamo che è ormai pomeriggio inoltrato e fatichiamo pure a trovare un posto al bar dove dissetarci. Dopo una rapida sosta in albergo per la doccia usciamo per la cena. Il ristorante dell’hotel ci ispira molto però noi non abbiamo prenotato come ci hanno consigliato per cui è pieno. Decidiamo di fare due passi visto che i negozi sono ancora aperti nell’attesa che si liberi qualche posto. A quest’ora c’è decisamente meno gente e si comincia a respirare. Al Ristorante Lion d’Or mangiamo una zuppa di verdure che con quest’arietta frizzante ci sta benissimo e medaglioni di maiale con rosti e crauti e salsa roquefort il tutto innaffiato con un buonissimo malbec che mi ricorda tanto l’argentina! Finito di cenare ci facciamo due passi in una Rocamadour ormai deserta. C’è una processione di fedeli che alla luce delle candele e recitando il rosario salgono verso i conventi. Molto suggestivo, la serata ci ha ripagato pienamente!
Mercoledì 10 Agosto
Sveglia, preparativi, checkout e colazione in hotel. Ci danno un tavolo con vista sulla valle e dal momento che il cielo è limpido e il sole splendente è veramente bello. Colazione classica ed abbondante. Scambiamo qualche chiacchiera ed opinioni sul viaggio con due ragazzi italiani simpatici e gentili quindi dopo aver approfittato per fotografare una Rocamadour deserta e soleggiata partiamo, destinazione Tolosa la rosa! Erano diversi anni che volevamo vedere Tolosa, città che dicono assomigli molto alle città spagnole per cui andiamo. Facciamo autostrada, sosta lungo la via per un pranzo veloce. A Tolosa decidiamo di pernottare all’Hotel Orleans vicino alla stazione dei treni. E’ un po’ più caro (sui 70 euro a camera esclusa colazione) ma in una zona strategica e in più in un quartiere molto animato di gente e di bar, ristoranti ecc. Usciamo subito per visitare Tolosa anche se essendo primissimo pomeriggio fa caldo e noi non siamo abituati!!! Al primo bar ci dissetiamo e poi iniziamo la visita della città. Il centro con la sua piazza quadrata e assolata ricorda molto la Spagna. Visitiamo il Capitolium e mangiamo un croque monsieur in un bar coi tavolini sulla piazza. I soffitti sotto i portici sono dipinti con immagini colorate e sgargianti. Passeggiamo per rue Taur dove san Saturnino fu trascinato dal toro visitiamo la basilica di notre-dame e St. Sernin
Introducendoci sempre più in queste tortuose stradine medioevali attraversando quartieri etnici pieni di ristoranti che fanno kebab e specialità magrebine, arriviamo alla Garonna. La passeggiata sul lungo fiume è piacevole anche se il caldo si fa sentire Visitiamo la basilica di notre dame de la daurade e la chiesa di Saint Pierre. Decidiamo di rientrare in hotel anche perché io comincio ad esaurire le pile…
Siesta fino a ora di cena. Per cena scegliamo una brasserie carina Les Pyrenees vicino a piazza Wilson dove mangiamo bene ma senza pretese. L’atmosfera anche qui è spagnola.
Giovedì 11 Agosto
Colazione in hotel decisamente abbondante e buona. Andiamo quindi subito a vedere la piazza Victor Hugo dove c’è un mercato coperto alimentare molto grande anche se non particolarmente affascinante. Al primo piano però ci sono diversi ristoranti interessanti.
Andiamo a visitare Les Jacobins monastero domenicano molto bello dove si trovano anche le spoglie di san Tommaso d’Aquino. La visita de Les Jacobins merita sicuramente soprattutto il chiostro. Quando arriviamo al convento del Carmen ha già chiuso per cui ci dirigiamo verso piazza Saint’Etienne dove si trova la Cattedrale di Tolosa. Passeggiare per le vie di Tolosa è molto piacevole ed in effetti il colore degli edifici è rosa. La Cattedrale di St. Etienne è strana sembrano diversi stili mescolati.
Verso ora di pranzo il caldo si fa insostenibile. Dopo una sosta al bar dietro la cattedrale per dissetarci torniamo verso Place Hugo per pranzare in uno dei ristoranti del mercato. Sono tutti molto affollati ma riusciamo a trovare posto sul terrazzino. Parrillada di pesce e pesce spada alla griglia con vino bianco. Tutto molto buono e prezzo onesto. Il caldo è insopportabile ora soprattutto dopo aver pranzato per cui sosta/siesta in hotel. Verso il tardo pomeriggio usciamo per la serata. Girovaghiamo per questa piacevole città e torniamo verso la Garonna per goderci il tramonto. In effetti Tolosa è una città molto animata, piena di giovani e con un sacco di locali di vario tipo. Bisogna solamente informarsi prima sulle serate e su dove andare ogni sera perché altrimenti si rischia di scegliere locali completamente vuoti solo perché si ha sbagliato sera.
In un pub basco proprio sulla Garonna ci facciamo l’aperitivo e per cena decidiamo di variare un po’ e di fermarci in un ristorante etnico e alla fine ceniamo con un rassicurante kebab. Tolosa è molto animata anche di sera ci fermiamo in alcuni locali prima di rientrare in hotel.
Venerdì 12 agosto
Sveglia traumatica colazione bagagli e partenza. Destinazione Millau. Non c’è un motivo vero e proprio se non che Millau si trova in una posizione abbastanza centrale comoda per la visita di diversi posti e a metà strada per Marsiglia che è la nostra meta finale. Il viaggio ci mostra dei paesaggi molto belli, siamo sempre nei Midi Pyrenees. A Millau decidiamo di provare uno dei tanti campeggi sul fiume. Più o meno si equivalgono tutti ciò che cambia è la presenza o meno di piscina e animazione. Essendo fine settimana (per di più di ferragosto) sono abbastanza pieni. Montata la nostra tenda in una piazzola assolatissima ci ritempriamo nel bar del campeggio e poi verso il centro di Millau. Saremo anche nei Midi Pyrenees ma il caldo è veramente assillante. Il campeggio è molto vicino al centro per cui andiamo a piedi. Sfiniti dal caldo ci fermiamo in un bar che ci attrae per il suo nome “La Locomotive” dove ci fermiamo per una birra. Il bar è molto bello e sembra pure che facciano concerti. A quest’ora non è molto animato ma da l’idea di essere ben frequentato. Millau è carina ma sicuramente non ha nulla di imperdibile. E’ una località turistica dove la gente viene soprattutto perché ci sono un sacco di attività, essendoci il fiume si può fare canoa, rafting e poi moltissima gente fa parapendio senza contare diversi musei con le cose più assurde.
Ci fermiamo a cena in un ristorantino senza infamia e senza lode dove mangiamo per la prima volta l’aligot – che è la specialità locale – che sarebbe una sorta di purè di patate con formaggio fuso.
Sabato 13 agosto
Sveglia presto perché nella nostra piazzola non c’è un’ ombra per cui dopo un po’ che il sole scalda dentro la tenda sembra di essere in sauna. Ci spostiamo in un posto più ombroso che nel frattempo si è liberato… meno male! Colazione lungo la strada verso Roquefort. Roquefort è un paesino minuscolo arroccato in mezzo ai Pirenei e l’unica attrattiva è visitare le cantine di questo formaggio dalla muffa blu che producono solamente qui. Il paesaggio è bellissimo grazie anche ad una giornata limpida e soleggiata. Visitiamo diverse cantine dall’odore insopportabile e ci fermiamo a pranzo in una brasserie dove, ovviamente, ci facciamo una super insalatona a base di roquefort.
La giornata trascorre un po’ fiaccamente anche perché non ci sono molte attrattive. Torniamo a Millau e passiamo lì la serata. Ci sono diversi bar animati anche perché c’è una partita di calcio. C’è una bella atmosfera a Millau.
Domenica 14 agosto
Sveglia presto e tempo nuvoloso. Vogliamo visitare Albi, la rossa. Il viaggio ci mostra i soliti panorami dei Midi Pyrenees anche se le nuvole rendono tutto un po’ più triste. Arriviamo ad Albi e il panorama che ci offre questa città è incantevole. Attraversiamo uno dei ponti che conduce nella zona vecchia e con l’immaginazione ritorniamo indietro di un secolo. Sono i ponti di Toulouse Lautrec che è nato e vissuto qui. Il tempo purtroppo alterna momenti di sole ad altri di pioggia ma la visita risulta gradevole. Arriviamo nella piazza principale dove padroneggia la Cattedrale bellissima austera rossa fa quasi paura. In effetti fu costruita per dimostrare la grandiosità della chiesa contro le eresie che si stavano diffondendo sempre più La visita è estremamente interessante. Oltre alla Cattedrale è interessante il Museo Di Toulouse Lautrec e la passeggiata sul fiume. C’è anche un mercato con prodotti tipici interessanti.
Pranziamo in uno dei molti ristorantini tipici che caratterizzano le minuscole stradine medioevali di Albi: Le petit Voisin. Ci sediamo in un tavolino fuori per fortuna sotto il tendone visto che poco dopo viene un temporale. Il gestore è molto simpatico e a fine pasto ci offre un calvà e si ferma a fare due chiacchiere. Di fianco a noi c’è una famiglia che viene dalla Normandia e così attendiamo che spiova conversando piacevolmente anche se il nostro francese è purtroppo molto limitato.
Dopo visitiamo la Collegiata di Saint Salvy che ha un bellissimo chiostro pieno di fiori e di erbe aromatiche..
Verso sera rientriamo a Millau. Vogliamo tornare a La locomotive (la loco per gli amici) perché ci è piaciuta molto. Il gestore del locale, Inaki è un basco di Arrasate. Conosciamo bene i paesi baschi e abbiamo diversi amici in quelle zone e uno anche ad Arrasate. Per cui iniziamo a chiacchierare – finalmente in spagnolo – dei paesi baschi, di politica di Sarkozy e della triste situazione italiana e della ancor più complicata questione basca. Insomma ci ritroviamo in famiglia… Ceniamo lì e Inaki ci prepara delle costolette d’agnello fantastiche e patatine fritte e finalmente un aligot di tutto rispetto. Serata molto bella. Ci salutiamo con la speranza di rivederci e ci scambiamo gli indirizzi. Manderemo ad Inaki la canzone La Locomotiva di Guccini compreso la traduzione in spagnolo!!!
Lunedì’ 15 Agosto
Ci alziamo con tutta calma e dopo colazione e aver smontato la tenda partiamo in direzione Marsiglia. A Marsiglia siamo già stati più volte, è una città che amiamo profondamente e abbiamo deciso così di passare gli ultimi giorni in Francia proprio qui e così approfitto anche per fare scorta di sapone!!!
Non abbiamo fretta di arrivare visto che l’albergo lo abbiamo prenotato qualche giorno fa su internet ed essendo oggi ferragosto a Marsiglia sarà tutto chiuso.
Ci buttiamo quindi sulla costa e decidiamo di fermarci a pranzo a Sete in Languedoc. Anche Sete la conosciamo bene e anche qui abbiamo lasciato un pezzettino di cuore. Arrivati a Sete parcheggiamo nel parcheggio in centro e ci dirigiamo subito a prenderci l’aperitivo: un fantastico rosè della zona che è veramente eccezionale. La giornata è calda e Sete è sempre incantevole con i suoi canali e il suo profumo di mediterraneo. E’ ora di pranzo per cui ci rechiamo in uno dei ristoranti sul lungocanale dove prendiamo un menù a base di pesce e gamberoni, il tutto innaffiato dal vino rosè. La cucina setoise è particolare e molto rinomata con strani accostamenti di pesce a carne o salsiccia ma comunque tutto molto appetitoso e curato.
Giriamo per le vie del centro, ci fermiamo in un bar all’aperto a prendere un caffè, insomma ci godiamo il nostro ferragosto. Prima di ripartire ci fermiamo a visitare il cimitero marino che ospita pure la tomba di Paul Valery. Merita la visita perché per andare si percorre una zona residenziale con casette bianche magnifiche piene di fiori e tante bouganville che contrastano con il blu cobalto del mare mediterraneo e il panorama da lassù è meraviglioso.
Con un po’ di malinconia ma con un arrivederci salutiamo Sete alla volta della nostra Marsiglia.
A Marsiglia alloggiamo all’Hotel Carrè Vieux Port proprio di fianco al maestoso ed importante Hotel Beauveau dove soggiornarono anche Chopin e George Sand.
L’hotel Carrè Vieu Port è un modesto tre stelle pulito e con personale cordiale con il pregio di trovarsi proprio dietro il Vieux Port e spendiano circa 70 euro per la camera doppia senza colazione. A Marsiglia non faremo i turisti per questi due giorni però per chi non ci fosse mai stato i posti interessanti da vedere sono tanti, La chiesa di Notre dame de Garde proprio sopra il porto vecchio, la Cattedrale il quartiere multietnico del Panier la zona dei docks rifatta sull’esempio dei St Catherine’s docks di Londra i forti di St. Jean e St. Nicholas da cui si gode di un panorama fantastico e poi la poi lo Chateau d’If, su un’isoletta che domina la baia: era la prigione del Conte di Montecristo di Alexandre Dumas e ci sono quartieri multietnici con suk di tutto rispetto. Da vedere anche il parco marino de les Calanques e volendo la vicina Cassis.
Ma la bellezza di Marsiglia è il mediterraneo, la cucina, il mercato del pesce l’odore dell’aglio e tanto altro come il pastis che qui troverete in grande assortimento e il sapone di Marsiglia i libri di Izzo e l’amore per l’Om (l’Olimpic Marseille) di cui trovi il merchandising un po’ ovunque.
Ci sono moltissimi bar e ristoranti dove potrete mangiare dell’ottimo pesce la bouillabaisse che è la zuppa di pesce tipica di qui oppure tanti ristoranti etnici dal momento che qui si respira un’aria veramente multietnica e multiculturale. Siamo nel bacino del mediterraneo che qui si manifesta prepotentemente nella ruvidità ma anche nel grande fascino di questa città bellissima. Au revoir France a presto.