Mexico en la piel
28 luglio 2011: lasciamo Roma con volo US Airways, discreta compagnia di volo americana (munirsi di felpe vista l’aria condizionata regolata a temperature da Polo Nord) con posti a sedere un po’scomodi, con all’andata uno scalo a Philadelphia di 14 ore per cui ritiriamo i bagagli (cosa che avremmo comunque dovuto fare visto che negli USA è di prassi riconsegnare i bagagli anche per scali che non prevedono cambi di compagnia aerea) e trascorriamo la notte presso un convenientissimo hotel (prenotato dall’Italia) che si chiama Hotel Microtel Inn; penso si tratti di una catena di hotel americani tutti siti nei pressi dei maggiori areoporti, questo in particolare dista soli 5 minuti e a prezzi davvero modici offre anche il pick-up areoporto-hotel e viceversa ma soprattutto ci ha evitato di dover dormire una notte in areoporto! 29 luglio: all’alba si riparte alla volta di Cancun lasciando una Phialdelphia afosa e piovosa il cui centro storico non ci ha particolarmente colpiti! Arriviamo in Messico alle 10.30 del mattino e troviamo una Cancun più moderna della nostra ultima visita che risale a 5 estati fa ma il clima resta lo stesso! Sole, cielo azzurro intervallato da rare nuvole bianche e soprattutto caldo, tanto caldo!Il personale che ci accoglie all’uscita dall’aeroporto è quello della Best Day Tours che lavora per Expedia per organizzare servizi di trasferimenti ed escursioni, efficienti e professionali ma con quel pizzico di allegria che non ci fa dimenticare di essere arrivati in Messico!! Arriviamo in tarda mattinata al nostro hotel che è il Riu Lupita dove andiamo solo per lasciare parte dei bagagli che non ci accompagneranno nel nostro tour. Nel pomeriggio, come promesso, Antonello, titolare dell’agenzia Karmatrails, gestita da giovani italiani residenti a Playa del Carmen, ci raggiunge puntualissimo in hotel per consegnarci i biglietti dell’autobus che ci porterà nel Chiapas. Alle 19.15 della stessa giornata si parte: EVVIVA!! Siamo finalmente tra i Messicani, quelli veri, che tornano a casa! L’autobus di linea ADO categoria lusso è davvero bello, tanto spazio tra i sedili, consegna alla partenza di auricolari per ascoltare la tv e di bibita a scelta. La notte trascorre lenta, siamo un po’ emozionati e restiamo svegli per non lasciarci sfuggire neanche un particolare: dopo un forte acquazzone si apre un cielo meraviglioso pieno di stelle e più ci addentriamo più si percepisce la presenza di una vegetazione sempre più fitta!! La strada che conduce al Chiapas vede un discreto controllo da parte delle forze militari, alcuni uomini dell’esercito salgono in autobus in nottata per un controllo, ci salutano, ci sorridono e si riparte!!
30 luglio: finalmente fa giorno e tutt’attorno a noi non c’è nient’altro che foresta e qualche capanno con esposta la mercanzia, costituita soprattutto da frutta ed abiti in lino e cotone. L’autobus effettua 5 soste totali, l’ultima delle quali a Palenque da cui si riparte (già stanchi!) per l’ultimo pezzo di strada, il più massacrante, 5 ore di curve tremende! Arriviamo alle 13.30 a San Cristobal distrutti ma la visione della città ci fa immediatamente dimenticare la indubbia difficoltà di un viaggio in autobus della durata di circa 18 ore! E’ fresca San Cristobal (2200 mt di altitudine), anche nelle ore di punta, sembra di non stare in Messico. Arriviamo all’hotel Ciudad Real, un gioiellino, ottimamente posizionato nella piazza di fianco alla cattedrale, vero cuore della cittadina,dove ogni giorno ci sono spettacoli, musica ma anche feste di privati che fanno vere e proprie tavolate con grande nonchalance! Da evidenziare la fiera dell’ambra che penso si tenga annualmente nel periodo di fine luglio-agosto dove si vendono cose molto belle a prezzi ridicoli!! Dimentichiamo l’inglese e ci esercitiamo nel nostro spagnolo che migliora di ora in ora! La città ha davvero tanto da offrire tra localini aperti fino a tardi, negozi di artigianato e splendidi mercati, incanto per gli occhi, dove vengono esposti tessuti coloratissimi. Iniziamo subito i nostri acquisti partendo proprio da un paio di maglioni di lana di lama che ci spiegheranno non essere tipica del Chiapas ma dell’Ecuador ma la sera il freddo e la pioggia arrivano puntuali per cui non ci mettiamo a sottilizzare sulla tipicità del prodotto! Per il resto qui c’è moltissimo da comprare, soprattutto stoffe e ricami ma anche bambole con abiti tipici, articoli in pelle, gioielli in argento ed ambra e da non dimenticare i braccialetti e le borsette venduti a prezzo irrisorio dagli splendidi bambini del luogo!Ogni cosa è fatta con cura, qui non esiste paccottiglia, ogni ricamo, ogni intarsio, ogni colore ha un diverso significato per cui consiglierei a chiunque venga in Chiapas di comprare qui i souvenirs, almeno quelli per le persone più importanti che sono a casa, e di non riservarsi di comprare all’ultimo minuto magari a Playa del Carmen o peggio in aeroporto, perché acquistare dalle popolazioni locali è anche un atto di solidarietà verso persone povere ma tra le più fiere e dignitose mai incontrate sul nostro cammino di viaggiatori! Ci rendiamo subito conto che non sarà un viaggio qualunque ma qualcosa di più speciale.
31 luglio: alle 9 del mattino dopo un lungo sonno ristoratore sotto un caldo piumone, viene a prenderci Fabiana, la nostra guida per la prima escursione, quella alle comunità indigene che dall’Italia avevo forse scioccamente sottovalutato! Sarà perché Fabiana è super preparata nel rispondere ad ogni tipo di domanda, sarà per la particolarità dei posti ma restiamo rapiti dalla visita. Come prima cosa Fabiana ci porta a San Juan de Chamula ed alla sua incredibile chiesa; qui l’atmosfera è magica e non mi è facile spiegare in poche righe il misto di riti locali che nei secoli si sono stratificati ed alla fine divenuti tutt’uno con il cattolicesimo, peraltro qui molto sentito!Usciamo dalla chiesa malvolentieri in quanto i riti proseguono e noi siamo totalmente immersi in questi!! Abbiamo avuto la fortuna di capitare di domenica, giorno di mercato e di battesimi, atmosfera unica, da altri tempi, ma i colori e gli odori (il pavimento della chiesa ad esempio è totalmente ricoperto di profumatissimi aghi di pino, per rammentare ad ognuno le proprie origini) non saranno facilmente dimenticati. Dopo alcuni veloci acquisti al mercato dove ancora permane vivo il rito commerciale del baratto (soprattutto è la lana ad essere scambiata con beni alimentari come fagioli e mais), partiamo alla volta di Zinacantan, altro piccolo centro a breve distanza da San Cristobal dove cambiano gli abiti indossati dalla popolazione locale. Qui oltre alla chiesa dove assistiamo a varie riunioni degli Anziani del luogo nonché ad un vero e proprio processo (con tanto di giuria, tribunale e giudici, ovviamente rappresentati dagli Anziani, il tutto rigorosamente svolto in piazza!) andiamo a far visita ad una famiglia del luogo dedita alla tessitura (anche gli uomini danno una mano col ricamo, stupendo!) dove acquistiamo sciarpe in bellissimo cotone colorato! Ci fanno entrare in casa dove una di loro è intenta a preparare le più buone quesadillas del Chiapas! I bambini ci sorridono, non c’è malizia in questi occhi!Lasciamo la famiglia di San Lorenzo di Zinacantan ai loro ritmi tranquilli e un po’invidiosi di una vita così semplice ma allo stesso tempo piena ce ne torniamo nella nostra San Cristobal dove il tempo non basta mai!
1 agosto: oggi è il giorno del Canyon del Sumidero, un po’il simbolo del Chiapas. Ci accompagna il bel tempo come in tutta la nostra vacanza! L’escursione in barca è entusiasmante, si vedono con un po’ di fortuna, tanti animali, scimmie, aironi, pellicani, condor e l’immancabile colonia di coccodrilli! Torniamo a San Cristobal nel primo pomeriggio, in tempo per un giro ai vari mercati e un pasto leggero (qui si pranza molto tardi un po’come da noi al Sud!). Ci accodiamo ad una processione che passa per le vie del paese, con musiche e canti! La processione termina alla Chiesa di Santo Domingo, capolavoro dell’arte barocca, dove entriamo, preceduti da bimbi con vestiti da angelo (con tanto di ali ed aureola!) e donne con cesti di fiori,convinti che sia giorno di comunioni! Invece in prossimità dei festeggiamenti di San Domenico, i fedeli svestono la statua del Santo e lo lavano con olio profumato. L’ovatta utilizzata viene divisa tra tutti i presenti, noi compresi!Ormai siamo inseriti nella città, nel suo misticismo, nella sua atmosfera sospesa nel tempo! Pagheremmo per non andar via e stare qualche altro giorno ma ahimè l’indomani è l’ultimo!
2 Agosto: dopo colazione lasciamo la città alla volta di Palenque, in origine il vero e unico motivo del nostro tour. Dopo circa 3 ore di curve arriviamo ad Agua Azul, altra meraviglia naturalistica del Chiapas, con cascate impetuose ma che di “azul” non hanno proprio nulla; siamo nella stagione delle piogge, ci spiegano, per cui l’acqua tende a divenire torbida ma fa nulla, lo spettacolo resta fantastico! Si inizia a ripresentare il caldo dopo qualche giorno di clima montano non ci siamo più abituati! Arriviamo a Palenque alle 14.00, con 40 gradi ed un’umidità del 100%. Pazzesco!! Ma il sito è incantevole, abbiamo la guida in italiano che però non riesce a soddisfare le nostre 1000 domande. I templi sono solo in parte fuori dalla foresta (il 92% è ancora sommerso dalla vegetazione e per mancanza di fondi forse lo resterà!), è diverso da Chitchen Itza dove la piramide dominava una pianura abbastanza arida! Qui si sentono i richiami delle scimmie urlatrici e alcuni templi sporgono a ridosso di colline verdissime! Il caldo è intenso ma non ci impedisce di salire sulle maggiori piramidi come quella della croce da cui si gode un bellissimo panorama su tutta l’area circostante!Il sito ci piace moltissimo ma avremmo avuto bisogno di più tempo per meglio vedere tutti i templi ma poiché alle 17 è prevista la chisura del complesso la visita risulta un po’grossolana ma è pur vero che la nostra autonomia con un tal caldo non poteva risultare illimitata! Facciamo in tempo anche a comprare 2 bellissime maschere e la riproduzione(in piccolo ovviamente!) della lastra di pietra che ricopriva la tomba di re Pakal. L’auto ci accompagna alla stazione dell’autobus dove alle 22 ci aspetta il viaggio di ritorno verso Playa del Carmen. Avendo qualche ora libera lasciamo i bagagli alla stazione e ci addentriamo verso il centro di Palenque moderna, graziosa cittadina con l’immancabile coloratissimo mercato, facciamo gli ultimi acquisti e poi, sfiniti dal caldo, ci tuffiamo da Burger king che non ha alcun vantaggio se non quello di avere l’aria condizionata. Qui veniamo raggiunti dai meravigliosi bambini da cui compriamo ancora braccialetti e borse di stoffa e con cui dividiamo la nostra cena (se tale si può chiamare hamburger e patatine, ma ripeto pur di avere un po’di refrigerio avrei mangiato anche cipolle crude!!). Alle 22 si riparte, salutiamo il Chiapas con grande commozione ma soddisfatti e consapevoli che le emozioni vissute in questi posti le conserveremo a lungo dentro di noi.
3 Agosto: alle 12 dopo tante (troppe!!) ore di autobus finalmente si arriva a Playa del Carmen, all’hotel Riu Lupita dove ci accolgono gentili e professionali (finalmente qui si parla inglese) ed in breve tempo ci assegnano una bellissima camera con vista giardino. L’hotel non è direttamente sul mare e anche se vi dista solo 800mt, bisognerebbe attraversare i campi da golf in cui è inserito per cui vi è un efficientissimo servizio navetta che ogni mezz’ora collega l’hotel con il Beach Club privato impiegando meno di 10 minuti e prevedendo anche una fermata intermedia per il centro di Playa del Carmen. All’arrivo ci mettono il classico braccialetto dell’all inclusive e ci spiegano che qui è davvero tutto compreso (anche superalcolici e finanche il minibar in camera che viene rifornito ogni 2 giorni) e vi è inoltre la possibilità di accedere ad altri 3 hotel della catena Riu due dei quali direttamente in spiaggia, dove è possibile consumare tutti i pasti eccetto la cena, gli snack, le bibite ed usufruire di piscine ed animazione! Insomma una vera cuccagna!! Tempo 10 minuti dall’arrivo in camera e siamo già in costume, si va a pranzare in spiaggia!!! Il mare è meraviglioso, la spiaggia di sabbia bianca, non ci sono ombrelloni ma i lettini sfruttano l’ombra delle palme! Benvenuti in Paradiso!! Siamo soddisfatti, sereni (come non esserlo in un paese del genere!), circondati da persone sempre sorridenti. I nostri 10 giorni volano, tra vita da spiaggia, pomeriggi a Playa del Carmen (imperdibile la quinta avenida per chi non l’avesse mai fatta, un po’ “americana” ma pur sempre espressione di quanto bene i messicani sappiano far turismo!). Partiamo con la consapevolezza di voler tornare, con la tristezza di lasciare un paese bellissimo che ha saputo farci ridere e commuovere, che ha saputo stupirci con paesaggi ogni giorno diversi, che ci ha insegnato che l’inno lo si canta tutti, vecchi e giovani, e tutti in piedi e con la mano sul cuore e che dovunque andrai, qualunque viaggio intraprenderai il messico lo conserverai sempre sotto la pelle!
Consigli: Se dovete prenotare un tour (anche non del Chiapas) rivolgetevi all’agenzia Karma trails per la professionalità, la precisione, i prezzi e non ultimo perché sono italiani!! Consigliamo sempre e comunque Expedia per i prezzi competitivi e per la grande disponibilità se contattati telefonicamente per qualsiasi chiarimento. Acquisto di souvenirs in Chiapas e non in Riviera Maya (attenzione!, i Messicani non sono troppo inclini alla trattativa, il prezzo è bene o male fisso, cala al massimo di 10-20 pesos). Straconsigliato l’hotel al mare, il Riu Lupita: ottimo rapporto qualità/prezzo (degno della catena RIU), ultra all inclusive, cibo buonissimo (mai avuto problemi gastrointestinali), personale gentilissimo, mare da sballo (e scusate se è poco!).Tra le cose che non consigliamo c’è forse il viaggio in autobus da Playa del Carmen a San Cristobal, iperstancante; infatti il tour prevedeva in alternativa (ovviamente ad un prezzo più elevato) il volo da cancun a tuxtla gutierrez a pochi km da san Cristobal. Tuttavia, ai veri viaggiatori, a quelli davvero “extreme”, consiglio di fare il tour in bus perché si ha modo, fin dal primo momento di entrare in contatto con la popolazione locale.