Quattro giorni nelle marche, Ancona, Pesaro, Urbino, Gradara passando da San Marino
La mattina seguente ci avviamo verso il parco del Conero, strada panoramica, ed in 20 minuti siamo a Sirolo, grazioso paese in collina. Si può parcheggiare in centro e scendere con bus alle spiagge, oppure tentare di trovare posto in un parcheggio più a valle, quindi scendere a piedi. Noi rimaniamo 3 ore in una spiaggetta chiamata “Urbani”, dove vi è una scenografica caverna. L’acqua è calda, la vista sul conero, non sabbia ma piccola ghiaia. Ripartiamo per Pesaro, hotel Clipper, sul mare. Andiamo subito a fare un bagno. La spiaggia è piccola e la gente stipata come sardine, non un metro libero. Tornati in hotel, usciamo per la visita alla città, percorrendo il bel lungomare dove vediamo la “Grande sfera” di Arnaldo Pomodoro, poi la Rocca, invasa dai gazebo per la festa dell’Unità, poi piazza del Popolo con bella fontana al centro, che non sarebbe male, ma in questo periodo è deturpata dai palchi per la festa nazionale di un partito politico: quasi impossibile scattare foto. Vediamo il palazzo ducale, e percorrendo un tratto di via Rossini giungiamo appunto alla casa natale del compositore ed alla cattedrale, che non ci lascia una grande impressione. Su consiglio mangiamo una pizza al ristorante “C’era una volta”, tovaglia di carta, 22 euro, peccato per quei 4 euro di coperto (?).
La mattina seguente in mezz’ora siamo ad Urbino, bella cittadina rinascimentale. Parcheggiamo a 2 passi dal centro in piazza Mercatale (euro 1,20 all’ora), non usiamo l’ascensore (50 cent.) per salire al centro città, ma lo facciamo a piedi (200 metri). Subito notiamo che mentre a Pesaro è tutto uno sfrecciare di biciclette, anche nel corso principale con rischio d’investimento, qui a Urbino, poichè tutte le strade sono in salita e discesa, di biciclette nemmeno l’ombra. La città si visita in un paio d’ore, musei esclusi. Dalla piazza centrale prendendo a sinistra si arriva alla statua di Raffaello passando per la sua casa natia, quindi alla fortezza, vuota internamente, ma si vedono i tetti della città. Poco prima della piazza con la statua dedicata al pittore, un bar ci invoglia ad un bel gelato al prezzo di 1 euro. Se dalla piazza centrale si và a destra, si arriva al duomo dedicato a Santa Maria Assunta, ricostruito dopo il terremoto del 1789, ad alcuni vicoli caratteristici ed alla chiesa di Sant’Agostino. Dalla piazza, girando dietro al palazzo centrale, dopo 300 metri vi troverete al bellissimo palazzo ducale, che dicono essere uno dei più interessanti esempi architettonici del Rinascimento, ed è sede della galleria nazionale delle Marche. Davvero di grande impatto.
Ritorniamo a Pesare, approfittiamo per un altro bagno in mare, e consigliati dagli albergatori, la sera ceniamo sul lungomare al “Moletto”, servizio quasi elegante, tovaglia e candela, ottimi menù, e prezzi da pizzeria: 2 risotti al pesce una insalata mista e bibite medie 25 euro.
Non poteva poi mancare la visita alla roccaforte di Gradara, struttura imponente, a 20 minuti da Pesaro; si tratta di un bellissimo borgo medioevale cinto da alte mura. Si parcheggia a pochi metri, (1,50 euro all’ora) ed entrando nel borgo troverete innumerevoli ristoranti e negozi di ceramiche e souvenir. Con 5 euro potrete entrare al castello vero e proprio, avendo percorso prima “il camminamento di ronda” sulle mura, godendo del panorama che và sino al mare. Il castello fù lo sfondo del tragico amore tra Paolo e Francesca, cognati che si innamorarono, e si dice, uccisi dal marito di lei. Gli arredi sono originali, compresa la camera delle torture, e passerete anche per la camera di Francesca ed in quella di Lucrezia Borgia. Il quarto giorno si conclude il mordi e fuggi in terra Marchigiana, colline, mare e molta storia.
Foto di viaggi: http://poneloya25.weebly.com