Lussino bel mare, ma non in agosto!

Bel mare vicino a casa, niente sabbia, ma pesci e scogli.
Scritto da: MICAROX
lussino bel mare, ma non in agosto!
Partenza il: 30/07/2011
Ritorno il: 06/08/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Quest’anno per gli esami e impegni di mia figlia, abbiamo posticipato le nostre solite ferie di fine giugno ai primi di agosto. Non mi ricordavo più la confusione e la marea di gente che affolla il mare in pieno periodo vacanziero e pertanto il mio giudizio su Lussino è in parte influenzato da questo disagio. Siamo partiti da Vicenza alle 8.00 del mattino del 30 luglio convinti di arrivare a Lussino per il primo pomeriggio. Il navigatore e i vari siti consultati parlavano di circa 5 ore di viaggio, invece siamo giunti alla baia di Cikat alle 18.20. Purtroppo i siti e il navigatore non tengono in considerazione il flusso di turisti e l’organizzazione slovacco-croata. Tutto bene il viaggio in Italia, con solo un lieve rallentamento sulla A4 all’altezza di Latisana, per il resto molto scorrevole. Abbiamo comunque seguito il suggerimento degli info di Autostrade per l’Italia che ci consigliavano di prendere la A27 per Conegliano e poi la A28 per Portogruaro e devo dire che abbiamo viaggiato molto bene, senza intoppi. Superato il confine italo-sloveno, abbiamo comperato la vignette (per i costi collegatevi al sito http://www.slovenia.info) e cambiato gli euro in Kune croate. Se volete evitare di spendere questi soldi potete prendere le strade secondarie non soggette al pedaggio. A una ventina di chilometri dal confine slovaco-croato, è iniziata una lunga e lenta colonna che ci ha permesso di arrivare in frontiera dopo più di due ore; in effetti, i doganieri fermavano quasi tutte le auto per il controllo dei documenti di ogni passeggero. Ma non era finita, ci siamo ritrovati incolonnati nuovamente all’imbocco dell’autostrada croata per Rijeka (Fiume) e altre due ore di agonia per pagare un pedaggio talmente irrisorio da far infuriare per l’enorme ed estenuante attesa, neppure un Euro. Finalmente dopo aver pagato il pedaggio abbiamo viaggiato scorrevolmente fino al ponte che collega KRK alla terra ferma. Qui abbiamo atteso una decina di minuti per il pagamento del pedaggio per attraversare il ponte e abbiamo proseguito con tranquillità fino a Valbiska. La strada non è larghissima ma scorrevole. L’attesa per il traghetto che da Valbiska ci trasportava fino a Merag (isola di Cres) è stata di due ore e per fortuna il tempo era nuvoloso, perché sebbene la strada passi tra i boschi, e sui lati ci si possa riparare, le auto rimangono sotto il sole. Un consiglio è quello di portarsi da mangiare e bere, perché il bar e il ristorante sono solo nel piccolo porticciolo e lungo la strada non c’è nulla. Il costo del traghetto per l’auto e 3 passeggeri lo potete trovare sul sito (http://www.croaziainfo.it/traghetti-internazionali.html). Il viaggio compreso imbarco e sbarco dura all’incirca 40 minuti e quando si sbarca a Cres ci si incolonna per l’isola di Lussino. Quasi tutti attraversano Cres per raggiungere l’isola di Lussino che sono separate da un piccolo ponte girevole che abbiamo trovato chiuso. Anche qui abbiamo atteso più di mezz’ora, nella quale vi consigliamo di farvi un giretto nel piccolo paesetto di Osor e gustavi un gelato per ingannare l’attesa. Le strade di Cres sono strette e piene di curve pertanto non pensate di poter correre. Meglio sono quelle di Lussino, ma fatte attenzione alla polizia che abbiamo visto spesso in giro. Noi abbiamo soggiornato una settimana a Mali Lusinj o meglio nella baia di Cikat o Cigale. L’Hotel Bellevue, scelto venti giorni prima di partire, è un 3 stelle. La struttura immersa nel verde della pineta, è un po’ vecchia e spoglia. Devo dire che la prima impressione è stata molto deprimente, ma alla reception abbiamo trovato personale che parlava italiano, gentile. La vista della camera, senza balcone e con il letto spiegazzato, ci ha lasciato basiti. In compenso, essendo una struttura datata la stanza era ampia con una tenda che divideva la zona matrimoniale dal divano letto dove mia figlia ha tentato di dormire per una settimana su un materassino sottile e duro. Il bagno senza finestra e senza presa di aereazione era molto spartano: con tre saponette e 3 flaconcini di bagnoschiuma che una volta esauriti non sono stati sostituiti. La pulizia della camera lasciava molto da desiderare, il lenzuolo del letto matrimoniale era costituito da due copri piumini in cotone accavallati, mai cambiati durante la nostra permanenza. Gli asciugamani venivano cambiati ogni due giorni, nonostante fossero sempre bagnati. In compenso in caso di brutto tempo c’è una piscina coperta con acqua di mare. Non lasciatevi ingannare da quello che scrivono sull’hotel. Il minigolf non è curato, la spiaggia davanti all’hotel è molto piccola e superaffollata, il negozio di souvenir è talmente deprimente che, non mi ha assolutamente invogliato a entrarvi. Il ristorante (mezza pensione) è uno stanzone ampio, pulito con libera scelta del posto a sedere e servizio a buffet. Il cibo buono (atto a soddisfare le esigenze di diverse nazionalità), con una sola nota sgradevole: i piatti usati vengono svuotati dai rimasugli di cibo davanti agli ospiti e posti su dei carrelli che rimangono vicino a alcuni tavoli. Il costo della bottiglia grande di acqua (75 cl) è molto caro rispetto alla birra o alle bevande gassate che sono leggermente diverse per gusto a quelle a cui siamo abituati in Italia. Per il resto devo dire che la posizione è molto bella e comoda al vicino paese di Mali, che si può raggiungere a piedi. Abbiamo steso gli asciugamani solo la mattina dopo il nostro arrivo sulla spiaggia davanti all’hotel e ci siamo ritrovati a mezzogiorno con le persone che ci camminavano sopra. Gli altri giorni camminavamo circa mezz’oretta per trovare uno scoglio che fosse abbastanza tranquillo. Il posto migliore è verso gli alberghi Aurora-Vespera, cioè alla sinistra del Bellevue, subito dopo la chiesetta di punta Annunziata. Vi consiglio di portarvi le scarpette da mare, maschera e boccaglio per immergervi nelle limpide acque di Lussino. Inoltre, sarebbe meglio dotarsi di materassini per prendere il sole, visto che sono pochi gli scogli piatti! L’acqua non è fredda e si possono vedere anche dei piccoli pesciolini, molti ricci e qualche chiazza di catrame sul fondo (ma quelle si vedono ormai dappertutto). Il mare è comunque molto simile al mare della Sardegna. La zona a destra dell’hotel Bellevue è coperta in parte dal campeggio ed è difficile trovare scogli liberi e tranquilli. Comunque merita una passeggiata fino a Boka Falsa e ritorno verso Mali Losinj. La zona di Cikat è ricca di sentieri sia lungo il mare che all’interno, alcuni curati altri meno, riparati dai pini marittimi. Lungo la baia ci sono molte ville di inizio secolo scorso, tra cui quella dove soggiornava la Principessa Sissi, molto belle e immerse nel verde, anche se non tutte sono tenute bene. Purtroppo c’è molta umidità e dopo ogni passeggiata, anche serale, ci si trova tutti appiccicatici e desiderosi di farsi una doccia. Noi solitamente prendevamo il sole al mattino, mangiavamo frutta a mezzogiorno che acquistavamo in uno dei tanti negozietti di Mali Losinj e al pomeriggio facevamo lunghe passeggiate. Alla sera solitamente prendevamo la macchina per visitare i paesini dell’isola, quali Nerezine e Veli, dove si possono fare degli acquisti. Ricordatevi che il frigo in camera è a pagamento e che la TV non sempre trasmette tutti i programmi italiani (ad esempio non siamo riusciti a vedere il GP di Formula ). Solo il primo giorno ci siamo lasciati tentare da una pizza a Villa Hortensia (che fa parte del circuito dell’Hotel Bellevue per il quale non serve avere con sé i soldi, perché il conto viene accreditato direttamente in albergo), ma non ve la consigliamo, preferite i toast nel bar vicino o le insalate. Altri bei percorsi si possono fare dal parcheggio esterno di Mali Lusinj Hostel More fino a Veli Losinj tramite la baia di Valdarke. Fatevi comunque consegnare dall’ufficio informazioni una cartina dei tre paesetti, dove ci sono segnati i sentieri. Un’escursione in auto merita anche la visita della punta estrema di Lussino da dove ci si imbarca per l’isola di Ilovik per il meraviglioso paesaggio che si ha dell’isola e dei dintorni. Il rientro in Italia l’abbia effettuato prendendo il traghetto da Porizina a Brestova in Istria nella speranza che ci fosse meno attesa e per ridurre il numero di ore di auto. Invece, siamo giunti quando il traghetto era appena partito e abbiamo dovuto attendere un’ora e mezza il successivo. L’attraversa dura esattamente la metà di quella dell’andata tra Krk e Cres ma il costo del passaggio è lo stesso. L’attesa sulla strada dove ci si incolonna per attendere il traghetto è alberata, come quella di Valbiska,mentre la strada di Brestova è tutta al sole. Abbiamo proseguito sulla E571 che costeggia la penisola istriana. La strada ha sicuramente delle belle vedute, ma è stretta, con curve e rallentamenti in quanto attraversa numerosi paesi. Purtroppo abbiamo ripreso la A7 dove siamo rimasti nuovamente incolonnati sotto il sole per circa 2 ore e mezza per pagare sempre il solito ridicolo pedaggio. Passato questo scoglio ci siamo diretti alle grotte di Postumia (Postoina Jama) su strade scorrevoli. Il paesino è ben curato e la visita delle grotte ben organizzata. Purtroppo siamo arrivati solamente alle 2,30 del pomeriggio anziché a mezzogiorno come previsto e così non abbiamo potuto visitare il castello di Predjama a circa 10 minuti di macchina dalle grotte. Le visite alle grotte ci sono allo scadere di ogni ora con guida parlante in italiano e durano all’incirca un’oretta con fermata al negozietto di souvenir o alla toilette. Vi raccomando di portare con voi pantaloni lunghi, scarpe comode e antiscivolo, un bel maglioncino pesante o un bel giubbetto con cappuccio, visto che la temperatura interna è di 9°. Eventualmente si possono noleggiare degli impermeabili all’entrata delle grotte, perché se si visitano successivamente a un acquazzone cadono delle gocce dal soffitto della grotta. E’stata una bella visita che ha emozionato soprattutto mia figlia che non le aveva mai viste. Bisogna lasciarsi trasportare dalla fantasia che i colori e le forme delle stalagmiti e stallatiti vi suggeriscono. Meritano la visita anche se per una famiglia il costo non è così indifferente (www.postojnska-jama.si). Il rientro in Italia tramite Trieste è stato tranquillo senza incolonnamenti. Speravamo di fare una settimana tranquilla all’insegna del relax, ma in effetti non è stato così. Troppe persone su un’isola che secondo noi ne dovrebbe contenere la metà sia per rispetto della natura sia per permettere un soggiorno più tranquillo.
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