…Marrakech Je t’adore…

Marrakech va vissuta non puo' essere raccontata.
Scritto da: Riccardo74
...marrakech je t'adore...
Partenza il: 30/01/2011
Ritorno il: 02/02/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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..Molte volte le guide o i pregiudizi.. rovinano i viaggi prima di incominciare, senza i quali si vedrebbe il mondo con occhi diversi..partito per Marrakech..alla scoperta della citta’ blu, della sua leggenda, dei suoi Souks, i mercati all’aperto, dell’odore delle spezie, del deserto..mi immaginavo tutto questo come se lo avessi gia’ vissuto e cosi e’ stato.. Durante i miei viaggi cerco sempre di essere parte del posto, non mi piace fare il turista che viene paga e acquista i ricordi con i soldi, no io voglio viverli quei ricordi, quei momenti, vivendo come loro, mangiando come loro, solo cosi avrò ricordi indelebili. Ogni volta mi domando se lo fanno loro perche’ non lo posso fare io?? Perdersi tra le strade, dei mercati, tra i colori delle loro botteghe, vedere gli artigiani al lavoro, che intagliano il legno o incidono il ferro, i venditori che vogliono venderti tutto. Gli odori delle loro spezie che riempiono l’aria, i bambini che corrono per le strade, come i motorini che senza regole e carichi di passeggeri sfrecciano per le vie. Ogni via e’ la scoperta di una nuova storia, di un nuovo paesaggio, di un qualcosa nuovo da raccontare, d’assaporare. Bevendo tea alla menta, versato in preziose caraffe, guardare la gente negli occhi e dirgli grazie, mangiare come loro, senza ma e senza se, senza pregiudizi, senza esitazioni, perche’ dovremmo imparare a staccarci dalle ns regole, quando si viaggia bisognerebbe lasciarsi dietro quello che si e’, per essere quello che si vorrebbe essere. Io qui non sono nessuno, mi gusto solo gli attimi che il sole mi regala. Lascio che il vento della vita mi sfiori, mi disseto del nettare di una spremuta fresca, mangio frutta secca servitami in un pezzo di giornale, si prendono cura di me in un Hammam lavandomi dalla testa ai piedi, pulendo il mio corpo, perdendomi per i vicoli mi indicano la via, scopro luoghi incantanti, facciamo domande come un bambino curioso, imparo a chiedere permesso per una foto e ringrazio nella loro lingua. Ad ogni banchetto di cibo a me sconosciuto faccio domande, me ne viene servito un pezzo, perche’ sanno che solo assaggiandolo posso capirne il gusto, venditori da strada ti chiedono da dove vieni e sperano di venderti qualsiasi cosa, sperando che tu sia il classico turista dalle emozioni forti o l’illusionista di essere piu’ furbo di loro. Chiacchero con la gente faccio domande sul ns Dio e sul loro, ma alla fine tutti noi crediamo in un unico Dio solo che lo chiamiamo e vediamo con diversi occhi. Mi sento a casa, poche citta’ hanno fatto questo effetto su di me, quel senso di liberta’, di camminare fregandomene di come vengo visto ma come vivo. Il saper vivere e’ sapere essere felici di quello che si vuole veramente, facendolo, la vera tristezza e’ fingere di essere felici, mentire a se stessi. Marrakech va vissuta non puo’ essere raccontata.

Spero di tornare

Inshallah – se dio vuole.



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