Grecia: classica e mare Kos
Indice dei contenuti
Preparazione viaggio
Come lo scorso anno ho cercato nel sito http://touroperator.qviaggi.it alla destinazione Grecia trovo diversi tour operator ai quali chiedo il relativo preventivo. Fra i tanti mi colpisse Viaggi Oggi con il quale ho diversi scambi di e-mail per preparare il viaggio. Fra le diverse soluzioni x l’estensione mare il traghetto a Skathos ma per il mio mal di mare chiedo una proposta con aereo. Dopo diversi scambi di e-mail devo rinunciare per lunghe coincidenze aeree fra le isole e Atene. Così chiedo alla mia agenzia di prepararmi un preventivo con Francorosso che non è certo dei più economici ma quest’anno siamo solo io e mio marito, mio figlio ha deciso di non seguirci. Tutto è ogrnaizzzato al meglio anche abbiamo dovuto pagare due supplementi non proprio troppo chiari: viaggio di +10 gironi e cambio della classe aerea per la trasferta Atene-Kos. Forse avrei dovuto convincermi che ce l’avrei fatta a superare il mio mal di mare e optare per l’offerta di Viaggi Oggi che mi è sembrata più completa anche se l’organizzazione Francorosso si è rilevata buona.
Diario di viaggio
25.07.2011 Ritrovo aeroporto Milano Malpensa ore 09.00 per il rituale del check-in (aeroporto affollato) e l’imbarco sul volo Aegen Ariline previsto per le ore 11.00 con destinazione Atene dove atterriamo dopo circa 2 ore e 30 di volo. Ritrovo con l’assistente Francorosso che ci conduce al nostro albergo tour superior, Classical Athens Imperial. Si tratta di un 5 stelle ma forse una stella l’ha persa, camere puléite ma in attesa di una risistemata come pure i corridori ai piani che presentano moquette lisa e scolorata (da sostituire con delle belle ed igieniche piastrelle?). Servizio ristorante impeccabile. Pomeriggio a disposizione e dopo una rinfrescato decidiamo di uscire alla scoperta di Atene. Tragitto effettuato a piedi fino alla, Syntagma una piazza del centro di Atene nei cui dintorni si trovano molte delle principali attrazioni turistiche della città. Il suo nome può essere reso in italiano come piazza dello Statuto o piazza della Costituzione. Syntagma è dominata dall’imponente facciata del palazzo del parlamento alla cui base si trova il monumento al milite ignoto sorvegliato dagli “Evzones”, guardia d’onore in costume tradizionale greco. E’ parzialmente occupata da alcuni indignati oltre che dai tassisti in sciopero. Torniamo passando da diverse vie della città soffermandoci anche davanti a vetrine dei diversri negozi di Atene che lunedì, mercoledì e sabato chiudono alle 17.00. Torniamo in albergo per la cena, passeggiata notturna e nanna
26.07.2011 Ritrovo con i nostri compagni di viaggio (21 in totale) e la guida Costantina alle ore 08.30 per la visita all’Acropoli. (da Akro Poli, città che sta sopra) un complesso di edifici dell’antichità senza eguali al mondo. Tra questi spicca il Partenone, un tempio del periodo classico considerato da tutti il tempio per eccellenza, l’opera perfetta per la sua semplicità e armonia. E’ uno degli edifici più completi mai costruiti da una delle civiltà più avanzate che il mondo abbia mai conosciuto ed è la costruzione più imitata al mondo. Quando i Turchi occuparono la Grecia, vendettero gran parte del fregio del Partenone, e altre sculture all’inglese Lord Elgin, il quale consegnò tutto al British Museum. Da allora, il Governo inglese rifiuta la restituzione dei reperti, dichiarando di averli comprati. La situazione dei “marmi di Elgin”, poi, è peggiorata nel 1988, quando lo storico inglese William St.Clair ha pubblicato un testo in cui afferma che la restaurazione dei reperti, oltre alla patina del tempo e dell’inquinamento, ha eliminato anche alcuni dettagli delle sculture. Nonostante le proteste, oggi i marmi sono ancora lì, e rappresentano la collezione più importante del museo.Scendiamo dall’Acropoli appena in tempo per evitare l’invasione dei “croceristi” Tina infatti ci spiega che ongi giorno una o più navi da crociera attraccano al Pireo e gran parte dei passeggeri (una vera marea) scendono per la visita all’Acropoli. Tappa successiva il museo nazionale di archeologia uno dei più importanti musei al mondo. Oltre ad essere il più grande museo della Grecia è anche il più ricco del mondo relativo all’arte ellenica, con esposizioni che riguardano tutta la storia e la produzione artistica dell’antica Grecia, che va dal periodo cicladico, almiceneo e a quello classico. La visita termina verso le 13.00, torniamo verso i rispettivi alberghi, pomeriggio libero ma ci viene proposta la gita a Capo Sounion per vedere il tempio di Poseidone, Anche se si tratta di un percorso panoramico e incantevole lungo il bellissimo Golfo Saronico con le sue isole pittoresche; il prezzo pagato Eur 42.–. non vale quanto offerto: viaggio di 1 ora e mezza (sia andata che ritorno) per un visita della durata di 45 minuti. Situato sulla punta più meridionale della costa dell’Attica, il tempio di Poseidone domina l’Egeo ai suoi piedi. Si tratta di un punto panoramico e niente più. Ne abbiamo discusso anche con i nostri compagni di viaggio, tutti concordi nel sostenere che una visita più approfondita di Atene sarebbe stata meglio. Rientro in albergo per la cena.
27.07.2011 Giornata a disposizione con proposta per una mini crociera e visita alle isole di Poros, Aegina e Hydra (spesa di Eur 98 a persona). Decliniamo l’offerta anche in virtù del mio mal di mare e decidiamo di continuare la visita di Atene. Compriamo il biglietto della metropolitana, Eur 4 x 24 ore e ci dirigiamo verso l’Acropoli. Come ci aveva già spiegato Tina la metro ad Atene è l’unico mezzo ben funzionante e sicuro (agenti di sicurezza alle stazioni). Arrivati a destinazione ci dirigiamo verso la Plaka, la zona più vecchia della città: abitata da quasi 7000 anni e per questo motivo non è stata stravolta dagli scavi come in altre zone. Anche per questo, la Plaka è la zona più turistica di Atene: tra le sue stradine si celano monumenti, palazzi e chiese bizantine, che si affiancano a negozi e ristoranti, creando un ambiente in cui convivono presente e passato, bellezza e funzionalità, cultura e divertimenti. La maggior parte delle strade è chiusa al traffico, e quindi si passeggia tra i tavolini dei ristoranti all’aperto, le piazzette e le botteghe. In una di queste acquisto un ciondolo in agata blu. Arriviamo all’Agorà, Situata ai piedi dell’Acropoli, si trova il sito archeologico dell’antica Agorà, che rappresentava il centro della vita pubblica di Atene. Oltre ad essere il centro commerciale della città, era anche il più importante centro politico e religioso. Vi si trovavano gli edifici amministrativi, i templi, gli uffici pubblici e i tribunali. Qui si concentravano i Greci non solo per comprare e vendere beni, ma anche per tenersi informati, per esercitare la critica al governo, per scambiare idee o semplicemente per conversare. I monumenti conservatisi si riferiscono a diversi periodi storici, dall’età classica fino all’XI secolo d.C. Oggi dagli imponenti resti si eleva la ricostruzione della Stoá di Attalo, così chiamata in onore del re di Pergamo, Attalo, che volle questo lungo edificio.. Tra gli edifici meglio conservati troviamo il possente tempio di Theséion-Efaistiénion, in stile dorico, che sorge su una collina che domina l’Agorà. Originariamente era dedicato ad Athena e Efesto, la divinità che proteggeva i fabbri, numerosi nel vicino quartiere. Solo successivamente assunse il nome di Theséion, in quanto indicato dalla tradizione come luogo di sepoltura dell’eroe ateniese Theséion. L’interno è stato trasformato in età bizantina in una chiesa dedicata a San Giorgio. Due curiosità; La parola agorafobia, paura degli spazi aperti, deriva appunto dall’agorà greca nella sua funzione di piazza aperta e frequentata dalla gente. Nell’Agorà fu condannato Socrate nel 399 a.C., accusato di “corruzione” dei giovani poiché era solito conversare con i giovani e mettere in discussione tutto ciò che si voleva far credere verità assoluta. Una giuria composta da 501 cittadini di Atene ascoltò la sua difesa basata sul mettere in dubbio le basi del processo stesso. Fu condannato a morte e si uccise assumendo la famosa cicuta. Al termine della visita ci inoltriamo nelle stradine della Plaka e per il quartiere di Monastiraki, uno dei quartieri più caratteristici della vecchia Atene, con stradine strette e tortuose e con piccoli edifici che risalgono alla sistemazione ottomana e bizantina della città. Vi si trovano molti negozi di artigianato. Ai margine della piazza con il mercato, la stazione della metropolitana e dopo aver atteso 20 minuti finalmente l’arrivo di un treno che ci porta al Pireo il porto principale della Grecia che con un trasporto di 19 milioni di passeggeri è il più grande d’Europa ed il terzo nel mondo. Dopo le Olimpiadi del 2004 il porto è stato modernizzato ed ora è, probabilmente, uno dei più bei porti nel Mediterraneo. Oggi il porto del Pireo è usato soltanto per il trasporto passeggeri. Il porto commerciale dei cargo è stato spostato verso Keratsini e Ikonion, fino ad Aspropyrgos e, per le navi cisterna, ad Elefsina. Di qui i traghetti trasferiscono i passeggeri e merci a tutte le isole dell’Egeo. Il caldo di fa sentire, siamo a metà pomeriggio, decidiamo di rientrare in albergo e di rinfrescarci nella piscina posta in terrazza al nono piano dell’edificio. Da lì abbiamo anche una vista panoramica di Atene e soprattutto dell’Acropoli. Dopo cena sfruttiamo il nostro biglietto della metro per fotografie notturne della città. Abbiamo anche il piacer di ascoltare qualche nota musicale de Il Nabucco, messo in scena nel teatro di Dioniso, situato sul declivio dell’acropoli di Atene e costruito tra il VI ed il V secolo a.C. Si trattava probabilmente della prima struttura teatrale stabile del mondo classico.
28.07.2011 Ritrovo alle ore 08.00 con il resto del gruppo e partenza per Epidauro una cittadina della regione greca dell’Argolide, Durante il tragitto sostiamo in prossimità del famoso stretto. Il Canale di Corinto è un canale artificiale lungo oltre 6 km che collega il Golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l’istmo di Corinto. Fu costruito tra il 1881 e il 1893 per evitare ai navigatori il periplo del Peloponneso con un risparmio di ben 400 km di percorso. Arriviamo ad Epidauro dove visitiamo il famoso teatro uno dei più belli dell’antichità classica. che ha una capienza di 14.000 persone. E’ particolarmente famoso per la sua acustica molto buona. E’ risaputo infatti che gli spettatori che si trovano nelle file più alte della gradinata del teatro riescono a distinguere in maniera netta la voce degli attori, che parlano a circa 20 metri più in basso, anche se privi di microfono e anche se parlano a voce bassa. Questa acustica è eccezionale a causa della particolare disposizione delle pietre con cui sono state fatte le gradinate, disposte leggermente in obliquo in modo tale da respingere e far risuonare ulteriormente la voce di chi parla sulla scena del teatro. Grazie a questa particolarità il teatro è ancora oggi molto usato per le rappresentazioni teatrali. Infatti al nostro arrivo notiamo i lavori di allestimento per una rappresentazione del giorno successivo. Terminiamo la visita nel piccolo museo del sito. Ripartiamo pe Micene e il suo sito archeologico. Micene sorge su una collina. Secondo la tradizione la città fu fondata da Perseo figlio di Zeus e di Danae. Successore di Perseo fu Atreo figlio di Pelope e di Ippodamia. A seguito dell’odio che Atreo provava per il fratello Tieste, in un banchetto gli diede da mangiare i suoi propri figli, attirando così su di lui e su tutti i discendenti la maledizione degli déi e di Tieste. Le rovine di Micene comprendono, le grandiose fortificazioni (che raggiungono i 6-8 m di spessore), in cui si apre il monumentale passaggio di nord-ovest la celebre Porta dei Leoni. Sono le 13.30 passate e sole e caldo mettono in difficoltà alcuni viaggiatori che si limitano alla visita delle prime rovine, gli altri continuano il giro al termine del quale il pullman ci conduce al ristorante per il pranzo. Il resto del pomeriggio lo passiamo in viaggio verso Olimpia con una breve sosta sul mare. Cena in albergo Amalia Hotel che si trova però lontano dal centro città e quindi ci limitiamo ad un giro in giardino prima della buona notte.
29.07.2011 Dopo la prima colazione, lasciamo l’albergo per la visita al sito archeologico di Olimpia passata alla storia per aver dato vita alle famose Olimpiadi dedicate a Zeus. Le Olimpiadi erano una festa sportivo-religiosa molto sentita in Grecia: aveva la capacità di unire tutti i greci e di far cessare tutte le guerre. La cittadina sorgeva lungo la valle del fiume Alfeo, nella parte nord-occidentale del Peloponneso. Non era una vera e propria città, ma piuttosto un luogo di culto, costellato di templi, teatri, monumenti celebrativi e statue, e ovviamente vi era lo stadio e le palestre per lo svolgimento di giochi olimpici, a cui si aggiungevano degli edifici che servivano da alloggio per gli atleti nel periodo delle competizioni sportive. Oggi Olimpia è un parco archeologico. In totale secondo le diverse testimonianza lasciate da saggi e scritto antichi, ad Olimpia si svolsero 292 edizioni dei Giochi olimpici. Olimpia era divisa in tre zone: la parte più alta circondata da un recinto sacro, l’Altis, la zona orientale c’era lo stadio e l’ippodromo, mentre nella sona occidentale si trovavano la palestra e il ginnasio, dove gli atleti si allenavano a partire da un mese prima delle gare. Dello stadio in realtà è rimasto ben poco: si vede l’arco che conduceva alla zona di gioco, parte di una rampa di gradoni per i giudici di gara disposta verso la pista di terra battuta, la linea di partenza e il cippo dell’arrivo per le gare di corsa. Dagli scavi è emerso che non c’erano le tribune fisse per gli spettatori. Molti edifici non hanno resistito all’usura del tempo e delle intemperie, lasciando una distesa di pietre, tamburi e colonne spezzate che in un primo momento disorientano il visitatore. Il sito archeologico ha anche un bel museo, con sale ben curate e suggestive all’altezza dei reperti e delle testimonianze che custodiscono. Qui si possono vedere le decorazioni dell’antico Tempio di Zeus, due frontoni e dodici metope di eccezionale raffinatezza. Ci sono poi l’elmo miceneo, la Nike di Peonio e l’Ermes che tiene tra le braccia Dioniso bambino, Dopo pranzo lasciamo Olimpia in direzione di Delfi una città dal celebre passato. Secondo la leggenda, quando Zeus liberò due aquile agli antipodi della terra il loro volo si incrociò nei cieli sopra Delfi che da allora divenne il centro del globo terrestre. Da quel momento Delfi fu considerata un grande centro religioso nonché la sede di Apollo tanto che dall’ VIII secolo a.C a Delfi si accorreva da tutte le parti del mondo per consultare l’oracolo del dio su consigli riguardanti sia la vita pubblica che quella privata. Con questo grandioso passato Delfi è oggi una delle città della Grecia più visitate. Cena all’Amalia Hotel e passeggiata notturna per le vie del paese, qualche negozio aperto ma pochi turisti.
30.07.2011 Partenza alle 08.30 per la visita al sito archeologico di Delfi, uno dei più importanti della Grecia che si estende sulle pendici del monte Parnaso, Nei tempi passati, Delfi era considerato l’ombelico del mondo. Qui fu istituito l’Oracolo più famoso dell’antichità: il Santuario di Delfi che è stato infatti per secoli il centro culturale e religioso e il simbolo del mondo ellenico. in età micenea, Delfi era un rinomato centro di culto, ma è solo con l’istituzione del culto di Apollo e dell’oracolo che Delfi fu definitivamente consacrato a luogo sacro. Prima di entrare al sito ci siamo fermati alla fonte Castalda per un sorso di acqua della giovinezza mentre al termine visitiamo il museo archeologico. Pranzo e arrivo in serata a Kalambaka dove alloggiamo al Divani Hotel. Cena e passeggiata per le vie della città.
31.07.2011 Dopo colazione partenza per la visita ai Monasteri delle Meteore. Delle enormi rocce di colore scuro si innalzano all’estremità della pianura tessalica, creando un quadro grandioso e selvaggio, che fa pensare a combattimenti di mitici giganti E’ uno spettacolo inimmaginabile, tanto è imponente per la sua grandezza e le sue forme. Non si sa quando le Meteore siano state abitate per la prima volta. Tutte le fonti scritte esistenti risalgono ad epoche in cui la vita monastica era già organizzata. Alcuni bizantinologi sostengono che esistessero dei monaci organizzati in conventi già prima del secondo millennio d.C. Secondo altri il primo asceta fu un certo Barnaba, che nel 950- 970 fondò l’antichissimo convento di S. Spirito. Il monastero della Trasfigurazione fu fondato poco dopo da parte di un monaco cretese, Andronico, intorno all’anno 1020, mentre nel 1160 altri eremiti fondarono il convento di Stagon sulla roccia di Dupiani. Circa 200 anni dopo l’eremita Varlaam fondò il monastero dei Tre le-rarchi e di Tutti i Santi. Ancora più tardi sconosciuti religiosi fondarono altri conventi: S. Trinità, S. Stefano, Presentazione al Tempio, Russanos o Arsanos, S. Giorgio di Mandila, S. Nicola Anapafsa, Vergine di Mecani, Santi Teodori, S. Nicola di Bantova, SS. Apostoli, S. Gregorio, S. Antonio, Pantokrator, Santa Solitudine, S. Giovanni, Battista, Ipsilotera o dei Calligrafi, S. Modesto, Alysis, Apostolo Pietro, S. Demetrio, Callistrato, Arcangeli, S. Giovanni di Bunila. Questa città monastica si organizzò nel corso dei tempi e fu sostenuta con numerosi doni e privilegi da potenti famiglie cristiane. Al culmine della sua prosperità, nel 17° secolo, o-spitò un numero veramente grande di monaci e asceti. Successivamente la sua fortuna declinò e oggi sono ancora in uso solo i monasteri della Trasfigurazione, di Varlaam, di S. Nicola Anapafsa, di Russano, della Santa Trinità, di S. Stefano. I resti degli altri conventi una volta esistenti sono completamente spariti. I primi asceti scalavano le rocce delle Meteore per mezzo di una serie di impalcature, che venivano sostenute da travi fissate nella roccia. Questa sistemazione (di cui si possono distinguere ancora le tracce) fu rimpiazzata più tardi da lunghissime e vertiginose scale di corda. Quelli che non osavano servirsene venivano tirati su per mezzo di una rete. La salita durava circa mezz’ora:. Dal 1922 delle scale tagliate nella roccia permettono di accedere al monastero in modo sicuro e facile. La rete è ancora usata per il trasporto degli alimenti e di altri generi di prima necessità. Una particolarità, le donne vi possono accedere solo se indossano una gonna. Per quanto mi riguarda ho messo un pareo sopra i mie pantaloni ¾. Visitiamo i monasteri della Gran Meteora e di Varlamm ed in seguito giro panoramico per ammirare gli altri monasteri e rientro a Kalambaka per il pranzo, al termine restiamo sul marciapiede in attesa che la lunga sfilata dei taxi in sciopero si snodi lungo la città. Ripartiamo per Atene. Passando per le Termopili. località greca dove nell’antichità esisteva uno stretto passaggio costiero. Il nome significa all’incirca “porte calde”, e deriva dalla presenza di numerose sorgenti naturali di acqua calda. È nota soprattutto per la Battaglia delle Termopili del 480 a.C. nella quale una piccola forza greca, composta da spartani e comandata da Leonida, rallentò l’avanzata dell’esercito persiano comandato da Serse al prezzo della quasi completa distruzione; da allora il termine «termopili» è utilizzato per indicare una tragica ed eroica resistenza nei confronti di un nemico molto più potente. Arrivo all’Athens Imperial Hotel, cena e passeggiata serale.
01.08.2011 Lasciamo Atene con un aereo della Olympic che di porta a Kos al Porto Bello Royal Club dove trascorriamo una settimana di pieno relax, sole e mare. Le camere sono ampie e ben disposte; per quanto riguarda il vitto è ottimo con diversi ristoranti.
08.08.2011 Dapprima un aereo Olympic ci riporta ad Atene dove prendiamo un aereo della Aegean Arline che atterra puntualmente a Milano.