Turchia on the road: da Antalya a Dalyan

Quello che segue vuole solo essere un piccolo vademecum piuttosto pragmatico ad uso di coloro che si recano in questo meraviglioso paese per la prima volta. È infatti il secondo viaggio che facciamo qui e ormai ci siamo definitivamente innamorati della Turchia e delle splendide emozioni che riesce a regalare.
Scritto da: edith & max
turchia on the road: da antalya a dalyan
Partenza il: 25/07/2011
Ritorno il: 03/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Viaggio due persone 25 Luglio – 3 agosto 2011. Dettaglio spesa:

– 400 euro due biglietti a/r Roma – Antalya con blue express

– 210 euro affitto della macchina per 8 gg (33 euro circa al gg) con Elephant car

– 150 euro benzina per 1100 km circa

– 386 euro per dormire

– 300 euro di spese generali

Una piccola ma indispensabile premessa prima di iniziare con il resoconto del viaggio.

Quello che segue vuole solo essere un piccolo vademecum piuttosto pragmatico ad uso di coloro che si recano in questo meraviglioso paese per la prima volta. È infatti il secondo viaggio che facciamo qui e ormai ci siamo definitivamente innamorati della Turchia e delle splendide emozioni che riesce a regalare. Il primo nel 2009 ci ha portato da Istanbul fino nel cuore dell’Anatolia e già stiamo programmando il terzo che avrà come meta la parte nord della Turchia, quella che da Trabzon sul Mar Nero si spinge verso il confine orientale con L’Iran.

Ma veniamo a noi.

Siamo partiti il 25 luglio da Roma con volo diretto per Antalya. Dall’aereoporto vi consiglio di prendere un taxi (35 lira pari a 15 euro) per arrivare in centro o nella città vecchia Kaleici, che è anche la zona più attrattiva e caratteristica della città, col suo brulicare di gente e i suoi mille localini tradizionali.

Il taxi impiega circa 25 minuti e costa 35 lira (15 euro); noi abbiamo preso un autobus pubblico ( n. 201) che costa l’equivalente di 3€ in 2 ma abbiamo impiegato circa 1 ora e 30 e arrivati in centro, stremati, abbiamo anche dovuto prendere un taxi (10 lira) per fare solo 1 km! Il servizio offerto di transfert offerto dalla pensione costava invece 20 euro. Chiedere quindi sempre al taxi prima di farsi accompagnare quanto costa la tratta e/o controllate il tassametro.

Ad Antalya abbiamo alloggiato alla pensione Ozmen (35 euro a notte) decisamente molto spartana: alcune camere sono più grandine, altre decisamente piccole. il bagno è senza finestra e senza areatore; per una notte sola ci sentiamo cmq di consigliarla quanto meno per l’estrema cortesia e disponibilità dei proprietari! La sera facciamo una passeggiata per il paese tra i mille negozietti, prendiamo un caffè turco (eccezionale!). mangiamo al 36 konukzade delle prelibatezze locali cucinate da una signora del posto in un giardino molto carino. Un piatto (fatto di carne, riso, verdura) costa intorno le 10-12 lira in ogni ristorantino locale, se mangi un kebab a portar via te la cavi anche con 7 lira. Proseguiamo con una serata di musica dal vivo in uno dei tanti bar caffè.

Al contario delle tante recensioni che descrivono Antalya come una tappa da evitare, noi l’abbiamo trovata (almeno Kaleici, la parte che abbiamo visto noi), molto carina, a portata d’uomo e dal clima accogliente e familiare. Inoltre c’è una spiaggia attrezzata molto caratteristica ed un parco enorme e curatissimo dove ristorarsi dalla calura (40° in media) e dove la sera si svolgono concerti di musica tradizionale bellissimi per chi scrive.

Il giorno dopo abbiamo preso la macchina, direzione: Fethiye. La macchina l’avevamo prenotata da Roma senza renderci conto che il deposito fosse veramente lontano rispetto alla pensione dove alloggiavamo. Il proprietario ha però chiamato per noi l’agenzia e ci ha fatto recapitare la macchina in pensione senza alcun costo aggiuntivo e lo stesso per poterla poi restituire! Insomma, come dicono gli stessi turchi “la legge c’è, ma poi ognuna segue la sua!” ..

Antalya- Fethiye sono circa 320 km ma si impiegano circa 5/6 ore. Le strade sono tutte impeccabili, a due corsie per ogni senso di marcia, ma considerate che i tempi di percorrenza sono circa doppi rispetto ai km previsti, quindi per fare 30 km occorre poco meno di un’ora.

Il limite di velocità è di 70 km/h e le multe sono molto salate! Il paesaggio della costa merita veramente: un vero spettacolo! La prima parte (i primi 100 km) sono di montagna (senza curve a gomito però!) e poi si fa la costa: spiagge e spiaggette dall’acqua cristallina, raggiungibili facilmente anche solo per un tuffo rinfrescante prima di rimettersi in macchina! E poi la cosa grandiosa è che eravamo quasi sempre soli, io e mio marito.. insomma piccoli paradisi! Siamo partiti alle 11.30 da Antalya e la prima lunga sosta l’abbiamo fatta ad Olympos dove siamo arrivati intorno alle 13.00. Se non avessimo prenotato la notte a Fethiye ci saremmo fermati volentieri anche a dormire. E’ pieno di pensioni, resorts, campeggi e spazi dove chiaramente mangiare e ristorarsi in quei gazebi fatti di comodissimi cuscini. L’accesso alla spiaggia si paga qualche lira e si passa per una lunga strada di siti archeologici, attraverso cui passa il fiume (di acqua gelida, ma decisamente confortante data la temperatura di 40 gradi!) e la pineta intorno. La spiagga in sè non ci ha affascinato moltissimo, se non altro perchè era gremita di gente. Il contesto invece intorno è molto bello, soprattutto per la montagna che scende sul mare e fa ombra! Abbiamo mangiato una piadina e un kebab per 15 lira in tutto.

Dopo circa 3 ore (troppo poche per godersi il posto) riprendiamo il cammino con la macchina e ci fermiano spesso sulla costa per fare le foto e sgranchirci un po’ le gambe. Arriviamo a Fethiye alle 21.30. Alloggiamo due notti all’Hotel Villa Daffodil per il costo di 120 euro due notti. Lo staff come sempre molto gentile e l’albergo nuovo, grazioso e curato. per andare in centro devi prendere la macchina o uno dei mini bus che fanno la spola continuamente. Il giorno dopo lo staff ci consiglia di bypassare la spiaggia della città (troppo affollata e turistica) e andare alle spiagge appena sotto le montagne di fronte a 10 minuti di macchina: sono più graziose e frequentate da gente del posto.Consiglio azzeccatissimo: una meraviglia! Ci siamo fermati ad una delle prime spiagge: la pineta arriva direttamente sul mare ed è sfruttata dai turchi per fare barbecue (cuociono e mangiano tutto il giorno!! J) e rilassarsi al fresco. La spiagga è provvista di alcune coppie di lettini (comodissimi) e ombrelloni (chiaramente utilizzati solo da poche coppie di occidentali) e diversi gazebo con cuscinoni intorno la spiaggia. Compreso di ombrellone, lettini, parcheggio ci è costato 7 lira. Avremo potuto contrattare, ma ci sembrava talmente poco abituati ai prezzi di Roma che non ne valeva veramente la pena. C’era anche il bar, il ristorantino e i bagni pubblici e sulla spiaggia il trampolino per i tuffi: la gioia dei bambini! La sera si mangia pesce al mercato al centro della cittadino. Ti scegli al bancone il pesce che vuoi e loro lo cucinano. Un piatto va tra le 12 e le 20 lira.

Giorno dopo direzione Dalyan. Fethyie – Dalyan sono 70 km circa e si impiega circa 1 ora e 30. Alloggiamo al Dalyan Garden Pension (120 lira per notte). Una meraviglia! Uno splendido giardino, piscina, idromassaggio, ma soprattutto l’ospitalità dei proprietari, una coppia turco- inglese, ne fanno un posto davvero speciale. E’ necessario avere però la macchina perché al centro a piedi non si arriva. La spiaggia più famosa della zona è quella di Itzuzu dove le tartarughe depositano le uova da maggio ad ottobre. Una bellissima spiaggia a vederla dall’alto, davvero suggestiva, meno quando si arriva in loco. Anche questa piena di gente. Veramente bella è invece la spiaggia di Asi Bay (anche chiamata Bacardi Bay) che ci consigliano i proprietari della pensione, ma un po’ scomoda da raggiungere… mancano le indicazioni e la strada è molto, molto dissestata, quasi da fuoristrada per cui farla con una utilitaria può mettere davvero alla prova. Considerate che i 16 km dalla pensione alla spiaggia si fanno in 1 ora circa…sigh! Ma ne vale la pena: acqua cristallina, spiaggia praticamente privata, un bar tavola calda per ristorarsi. 10 lira per due lettini, due ombrelloni e il parcheggio. I ragazzi che gestiscono il bar ci hanno regalato anche un melone. La domenica poi a Dalyan c’è il mercato locale dove conviene assolutamente comprare le scarpe di pelle e cuoio per poche lira; c’è poi lo spazio delle frutta e verdura e quello per il thè e le spezie. Il paesino che di giorno è carino e accogliente, purtroppo la sera si trasforma, scimmiottando troppo certi clichè anglo-americani, per la gioia evidentemente dei moltissimi turisti dal nord europa. I ristoranti locali sono leggermente più cari che in altri posti: una pida è intorno ai 14 lira e un piatto con carne intorno alle 18-20 lira. Ci sono ristoranti cinesi, steack house americane e quant’altro.

Passate 3 notti a Dalyan ripartiamo per tornare indietro e ci fermiamo una notte a Patara (135 km) alla Golden Pension (50 lira). Posto spartano, ma nuovo e pulito. In realtà avevamo prenotato alla Rose Pension il gg prima tramite internet, ma a vederla, non ci ha convinto molto … La spiaggia, a pagamento,( 10L in due) è splendida, e conferma sicuramente la nomea per cui è conosciuta..di una bellezza selvaggia, quasi mistica, credo una delle più belle che abbiamo visto. Il paesino è veramente piccino, ci si potrebbe altrimenti fermare a Kalkan a pochi km dove il porticciolo è decisamente grazioso e il paesino più grande.

Il giorno dopo riprendiamo il viaggio per Antalya. Facciamo sosta a Kas (35 KM) e poi durante il viaggio in una delle tante piccole spiagge disseminate sulla costa. In una di queste, parcheggiamo proprio sulla spiaggia. Ad Antalya ritorniamo il 2 agosto intorno l’ora di pranzo e alloggiamo di nuovo alla pensione Ozmen dove ci accolgono con un caloroso welcome con thè e caffè turco. Ci facciamo leggere per gioco anche i fondi del caffè dalla proprietaria,ma restiamo sorpresi per l’incredibile corrispondenza con cose effettivamente accadute! Il giorno seguente cambiamo pensione, andiamo alla 36 konukzade dove dormiamo per 32 euro in una camera pulita, grande e con il frigo! Scopriamo infatti solo successivamente che era di una famiglia norvegese ,che fatto ritorno in patria ha poi deciso di vendere.In effetti l’arredamento delle stanze è molto curato e di stile più europeo. La spiaggia di komeici non è un granchè come spazio, ma molto caratteristica, simile a certe spiaggette della costiera amalfitana: anche questa gremita con i lettini sistemati sulle rocce o su piattaforme in legno, ma c’è anche un limbo di spiaggia di sabbia. L’entrata è di 10 lira a testa , compresi di ombrellone e due lettini. Ce ne sono però diverse di spiagge raggiungibili con il bus o chiaramente in macchina che però non abbiamo fatto in tempo a vedere. Facciamo un giro del porto, mangiamo in un ristorantino del posto, passeggiata tra i bazar, e poi a nanna che il gg dopo si riparte per Roma.

Comunque un bellissimo viaggio che alla fine ci lascia una sensazione di malinconia e la voglia di tornarci presto.

Speriamo che queste informazioni possano esservi utili!



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