Scopri la natura del Trentino: Val di fiemme
Dopo un viaggio di tre ore, abbiamo fatto una piccola passeggiata a Cavalese, cosi, giusto per sgranchirci le gambe, e poi ci siamo diretti a Passo Lavazè. Il tempo non era stupendo, un po’ di nuvole guastavano il panorama, ma abbiamo comunque fatto un bel picnic in mezzo a un prato verde, dove c’eravamo solo noi e in lontananza si sentiva solo il rumore dei campanacci delle mucche! Un bellissimo modo per iniziare la nostra piccola vacanza!
Al ritorno, passando per la val di Stava ci siamo fermati al “Centro di documentazione di Stava” dove alcuni studenti della zona hanno fatto un ottimo lavoro per informare i turisti della tragedia avvenuta nel 1985 proprio in questa valle, provocando 268 morti e ingenti danni alle costruzioni. La “Fondazione Stava” è stata costruita per far in modo che il 19 luglio 1985 in val di Stava 268 innocenti non siano morti invano (cosi recita il sito ufficiale www.stava1985.it).
Una piccola parentesi triste ma dovuta…tante volte sono passata in questa valle ma non mi ero mai fermata in questo centro. Ragazzi, è storia dei nostri giorni!
Poi ci siamo diretti a Panchià, dove nel nostro meraviglioso albergo ci aspettavano nel tardo pomeriggio. La nostra stanza è molto carina, all’ultimo piano, e fin da subito ci colpisce la disponibilità dei proprietari.
Abbiamo deciso di fare due passi nel piccolo centro abitato di Panchià, ma si è messo a piovere, cosi siamo tornati in albergo per approfittare subito della zona relax. Non è molto grande, ma è sufficiente: l’idromassaggio esterno è una vera bellezza!
Giovedì, dopo un’abbondante colazione (com’è nostro solito fare in montagna!), partiamo in direzione del Passo Rolle. Le pale di San Martino sbucano fra le nuvole: ogni volta che le rivedo mi sembrano sempre più belle! …ah la natura cosa ci regala!!
Abbiamo parcheggiato la macchina nel grande parcheggio su al passo e ci siamo incamminati lungo il “trekking del Cristo Pensante”: se provate a cercare informazioni in internet, capirete che è gettonatissimo. E’ davvero particolare! Il sentiero, soprattutto nell’ultima parte, è, a mio parere, poco adatto a bambini o anziani, ma con mia sorpresa, ho visto persone di tutte le età… sarà la forza dello spirito ad averli portati fino alla cima e ad averli protetti nella discesa! Noi, con un buon passo, abbiamo impiegato in totale circa 3 ore (tra andare e tornare). Purtroppo in cima non c’è molto spazio per fermarsi a riflettere, pregare o anche solo ammirare il paesaggio.
Pranziamo in un baretto lì al passo e purtroppo inizia a piovere, cosi decidiamo di andare a fare un giretto a Predazzo.
Visto che abbiamo libero accesso agli impianti di risalita e il cielo si è un po’ aperto, andiamo a far merenda a Gardonè, prendendo la cabinovia che da Predazzo porta a Passo Feudo (2200).
Terminiamo la giornata con un po’ d’idromassaggio in albergo e un’ottima cena!
Per il venerdì avevamo programmato un giro in bici, utilizzando le mountain bike a disposizione degli ospiti del nostro albergo, ma il tempo non è magnifico e cosi optiamo per il Cermis. Luogo noto sia per le bellissime piste da sci ma anche per “la strage del Cermis”: nel 1998 un aereo statunitense tranciò le funi della funivia del Cermis provocando 20 morti.
La risalita è lunga, ma ne vale la pena. Una volta arrivati in alto, il panorama è superlativo: la vista spazia su tutta la valle di Fiemme, di Fassa e le montagne intorno.
Dall’arrivo della seggiovia, ci siamo incamminati per i laghetti di Bombasel: meta consigliata da Diego, uno dei proprietari dell’albergo. Se possiamo darvi una dritta, dalla “forcella del macaco” si possono ammirare tutti i laghetti… quale luogo migliore per un picnic?
Il tempo si guasta e la nostra esperienza in montagna ci suggerisce di scendere… con la montagna non si scherza. Percorriamo a piedi il tratto della seggiovia (davvero impegnativo perché piuttosto ripido) e poi ci sediamo comodamente in cabinovia, fino a raggiungere il fondovalle. Mi rendo conto che per una famiglia questi impianti di risalita sono una spesa importante, ma bisogna ammettere che sono proprio un bel servizio.
Il tempo, un po’ matterello, ha deciso di regalarci ancora un po’ di sole, cosi inforchiamo le biciclette e percorriamo la ciclabile fino a Predazzo (la notissima pista ciclabile che unisce la val di Fiemme alla val di Fassa per circa 30 km).
Avrei pedalato per ore e ore se solo il cielo non avesse minacciato di piovere da un momento all’altro…
Anche quest’ultimo giorno abbiamo concluso la giornata con un po’ di relax nell’area benessere e un’ottima cena. Grazie cuoche!
Sabato mattina sveglia presto, super colazione, bagagli e partenza. Quasi quasi sfugge una lacrimuccia: ci dispiace lasciare questi meravigliosi posti e questo bell’albergo dove ci siamo trovati proprio bene ed entrambi abbiamo la stessa idea…l’anno prossimo torniamo qui!
(e pensare che noi non torniamo mai nello stesso posto!)!
Se avete bisogno di info, scriveteci!
Vale&Ale.