Crociera in Groenlandia
Vacanza/Crociera In Groenlandia
29/07/09 – 07/08/09
Partecipanti: Lorenzo (io) e Franca
(Cambio medio valuta 1DKK ~= 0.135 €)
Era più di vent’anni che sognavo di andare in Groenlandia. Casualmente ho trovato una pubblicità di una crociera sulla costa occidentale della Groenlandia a nord del Circolo Polare. Il costo è altino, ma non impossibile (circa 6500 € in due) a bordo della motonave FRAM della compagnia norvegese Hurtigruten.
29/07/09 – Mercoledì
Malpensa-Copenhagen con volo di linea SAS, compagnia di bandiera micragnosa, perché non dà nemmeno un bicchiere d’acqua pur essendo un volo di linea internazionale. Sistemazione all’Hotel Admiral di Copenhagen (****).
Girato per il centro città che è bello, ma non fa impazzire. Caratteristici i canali lungo cui si succedono uno dopo l’altro ristoranti, bar, caffetterie, ecc. Siamo transitati davanti ad un negozio di smørbrød che vendeva anche insalate (rigorosamente scondite e dal punto di vista gastronomico insoddisfacenti).
Andati a Tivoli, abbiamo scoperto che per poter girare il parco si devono pagare circa 10 euro (25 anni fa era gratis).
Poi a vedere la piazza di Amalienberg e la sirenetta. Poi a cena in uno dei ristoranti lungo il canale dove abbiamo speso 330 DKK (circa 45 €) per 2 secondi e 2 birre piccole. Curiosità: i ristoranti hanno i tavoli fuori, ma dato che fa freschino, a disposizione dei clienti ci sono delle copertine di pile.
Poi a letto con varie sveglie puntate sulle 6.00
30/07/09 – Giovedì
Tutte le sveglie alle 6.00 hanno suonato, ma eravamo già svegli da un po’, per l’emozione dell’imminente viaggio. Check-out dall’hotel, colazione un po’ di corsa (per fare in fretta ho rinunciato a mangiare delle appetitose aringhe dolci (provate invece da Franca) e poi alla metro. Alle 7.15 siamo in aeroporto. Check in del volo per Kangerlussuaq. Al bancone questionano sul fatto che Franca ha 2 borsine invece che una sola, mentre del mio zaino un po’ fuori misura non fanno obiezioni. Risolvo il problema mettendo una delle 2 borsine in modo un po’ approssimativo (non ci entra tutta) dentro l’altra e andiamo al Gate. Fa caldo!!! Ci sono alcuni Inuit nella sala di imbarco con i sandaletti senza calze. Farà caldo anche lì? Fra qualche ora vedremo.
L’aereo si stacca dal finger alle 9.30.
Air Greenland non è micragnosa come la SAS. Servizio di bordo superlativo. Unico neo, l’aperitivo che è stato servito con delle noccioline affumicate con uno spiccato retrogusto di aringa.
L’arrivo a Kangerlussuaq (66° 57′ N, cioè appena sopra al Circolo Polare – 66° 33′ N) è stato puntualissimo. L’aerostazione sembra una baita di montagna, però il recupero bagagli è stato rapidissimo. Ci stipano nel bus e ci portano al Centro accoglienza e benvenuto. Una costruzione un po’ approssimativa (a prima vista potrebbe essere confuso con un CPT di Lampedusa).
Dopo i saluti ci portano a fare un giretto per la metropoli di Kangerlussuaq (550 abitanti, di cui una 70ina di bambini).
Curiosità:
- Non c’è l’ospedale, il medico è a Sisimiut (70 Km circa) e viene una volta al mese. Ci sono 2 ostetriche per le nascite.
- La chiesa è stata costruita dagli americani per tutte le religioni, così ha il crocifisso a scomparsa. Adesso è diventata solo protestante e il prete viene solo se c’è qualcosa di importante come matrimoni, funerali, ecc.
- Quando gli americani hanno costruito la loro base, hanno fissato le fondamenta nel permafrost (ad 1.5 mt. Sotto terra). Ora che la temperatura media si è alzata in luglio e agosto il permafrost tende a diventare molle e quindi gli edifici potrebbero crollare. Come brillante soluzione del problema hanno messo degli enormi refrigeratori che buttano aria gelata sotto terra (W l’eco-compatibilità).
Nel frattempo arrivano le 13 locali e ci danno uno spuntino prima di partire per l’Ice Cap.
Si parte con un camion fuoristrada (si muore di caldo). Nel frattempo ci ha raggiunto la guida italiana che è in realtà un giovanotto norvegese di Tromso che parla un italiano abbastanza approssimativo. Comunque il giro all’Ice Cap si descrive da solo con dei paesaggi incredibili.
Il giro: uscendo dal paese ci fanno vedere il campo da golf a 18 buche più a nord del mondo (e forse anche l’unico ad essere di sabbia invece che di erba. La strada ricorda le piste del Sahara. Ci hanno raccontato che circa 20 Km sono stati costruiti dalla Volkswagen che le usava per provare le auto sul ghiaccio. Di sicuro provavano molto bene le sospensioni. Prima sosta presso un lago enorme e meraviglioso. Poi finalmente dopo 30 km percorsi in quasi 2 ore l’Ice Cap. Uno spettacolo! Non si può descrivere a parole la maestosità di questa interminabile distesa di ghiacci (1200 x 2600 Km!!!). Finalmente sull’Ice Cap fa freddo e l’aria ti taglia la faccia! Purtroppo è venuto il momento di tornare. Fatti a ritroso i 30 Km di sterrato tra scossoni e salti si torna al CPT dove prendiamo i nostri bagagli e partiamo alla volta della M/N FRAM. Contrariamente a quanto ci si può aspettare la nave non è attraccata al molo, ma è all’ancora in mezzo al fiordo e l’accesso avviene per mezzo di lance che portano 8 persone alla volta. Nonostante il mare nel fiordo sia una tavola basta qualche increspatura e un pilota probabilmente un po’ burlone che inevitabilmente ci si lava. Saliti sulla nave senza finire a bagno prendiamo possesso della nostra cabina e poi facciamo cena. La cucina è abbastanza buona.
Dopo cena c’è la presentazione dell’equipaggio e del team di accompagnatori. Notevole, per dimensioni, il comandante della nave; un marcantonio alto più di 2 metri che peserà 120-130 kg. In diversi punti della nave dove il soffitto è più basso non batte la testa giusto per pochi centimetri.
Alle 22 locali (alias le 2 di notte in Italia) siamo un po’ stanchini (ci siamo alzati 20 ore fa) e andiamo a nanna. Il cielo è ancora molto luminoso. E’ strana la luce qui. Dalle 10, quando siamo arrivati, fino alle 21, quando il sole è finito dietro le colline, la luminosità è stata abbastanza uniforme (difficile da spiegare, tipo le 5 del pomeriggio da noi, ma per tutta la giornata).
Siamo stati molto fortunati a trovare una giornata di sole così al’Ice Cap.
31/07/09 – Venerdì
Grazie alla stanchezza si dorme fin verso le 6 (cioè le 10 del nostro orologio interno). Si ciondola un po’, si prende un buon caffè italiano (abbiamo con noi l’immancabile moka elettrica) e poi a fare colazione. Il problema su questa nave è che si mangia bene (nonostante sia norvegese) e quindi si rischiano chili in più.
Intorno alle 10 col binocolo ho visto un branco di foche che nuotavano a qualche centinaio di metri dalla nave.
Alle 11 arriviamo a Sisimiut (66° 56’N) in perfetto orario. Fino alle 10 il cielo era nuvoloso e sembrava un disastro. All’arrivo invece cielo azzurro e temperatura gradevole. Giornata libera. Ci hanno indicato i punti caratteristici della cittadina, ma ognuno gira con i suoi ritmi.
Sisimiut è la seconda città della Groenlandia e ha circa 5000 abitanti in larghissima maggioranza Inuit. Ci sono molti negozi, ristoranti, bar, supermarket, un ristorante cinese (anche qui!), taxi e anche un servizio di autobus urbani.
Le case, tutte di legno, sono dipinte di colori accesi come è tipico del nord.
Al mattino siamo andati lungo una stradina che corre lungo il mare su un piccolo promontorio (Teleøen) da cui si vede bene tutta la città di Sisimiut. Unico neo: qualche miliardo di moschini, che non pungono ma sono fastidiosissimi, perché entrano negli occhi, in bocca e nel naso).
Visitato l’immancabile negozio di artigianato locale di gusto estetico un po’ discutibile. Il materiale di base è costituito da ossi o altre parti solide di balena, foca, bue muschiato,… Da cui ricavano delle statuette abbastanza bruttine. In alternativa potevamo comperare dei fanoni di balena (se solo sapessimo che farne). Tenuto conto che costano moltissimo, soprassediamo.
Dopo pranzo abbiamo battuto a tappeto tutta la città visitando il piccolo museo e vari negozi per vedere com’è la vita di ogni giorno. Anche a Sisimiut c’è un negozio di abbigliamento che potrebbe essere in qualunque altra parte del mondo.
Qui abbiamo visto i primi cani da slitta. Su un’isoletta non molto lontana dalla costa c’erano una ventina di cani in ferie o forse in cassa integrazione per mancanza neve. Verso le 16.30, con i piedi che fumano, torniamo alla barca e approfittiamo della vasca Jacuzzi per un bagno ritemprante e rilassante. Unico punto critico è l’ubicazione della vasca: fuori. L’acqua è calda e si sta da dio, però quando si esce, col vento freddo che c’è, si gela.
Il pomeriggio termina con l’esibizione di due tizi in kayak che fanno varie evoluzioni (comprese varie dimostrazioni di eskimo).
Cena, proiezione foto con mini-corso di fotografia e alle 22 stanchi morti si va a dormire.
01/08/09 – Sabato
Alle 5 filtra in cabina il sole così esco e vado sul ponte a vedere “il primo iceberg” della mia vita. Ce ne sono, ma sono lontani. Il cielo è sereno e fa un freddo polare (ma che strano!).
Alle 9 puntualissimi gettiamo l’ancora a Qeqertarsuaq (69° 15’N). Trasbordo con le lance e passeggiata lungo la spiaggia dove ci sono iceberg giganteschi probabilmente arenati perché non si muovono. Ci sono montagne di basalto coperte di vegetazione e fiori. In mezzo scorre un fiume un po’ fangoso. Dal punto di vista scenografico l’Islanda è superiore alla Groenlandia, però lo spettacolo degli Iceberg è incredibile.
Dopo pranzo siamo andati in giro per il paesotto e abbiamo assistito in tempo reale al crollo di un iceberg. Il rumore che fa è impressionante. È come un lungo tuono sommesso. È stato un colpo di fortuna essere lì con la macchina fotografica e riprendere la scena.
Visto che sulla spiaggia ci sono vari blocchi di ghiaccio ne prendiamo uno pulito e proviamo ad assaggiaro. È davvero di acqua dolce (come deve essere).
Girando per il paese abbiamo visto dei cuccioli di cane da slitta bellissimi. I cani adulti poveretti sono invece tenuti tutti alla catena, spelacchiati e con l’aria tristissima (e anche cattiva).
Ci hanno detto che in Groenlandia (dal Circolo polare in su) non è possibile tenere altre razze di cani e nemmeno gatti. In effetti non se ne vedono.
Visita al micro museo e rientro alla nave che alle 16 salpa le ancore e fa rotta verso Uummannaq.
Mentre stiamo bevendo il te viene annunciato l’avvistamento di balene. In effetti davanti alla prua della nave c’è una cosa scura che galleggia. Dopo un po’ sbuffa e dopo qualche minuto si immerge con la coda sollevata come da manuale. Il viaggio verso Uummannaq prosegue in mezzo a centinaia di iceberg di tutte le dimensioni; dal cubetto di ghiaccio alla montagna. Mentre si naviga ad un certo punto un branco di simpatiche foche nuota abbastanza vicino al fianco della nave.
Ad un certo punto gli iceberg sono talmente fitti che la nave procede a velocità bassissima facendo lo slalom tra i ghiacci.
Siamo a oltre 500 Km a Nord del Circolo Polare Artico. Alle 23 il cielo è ancora molto luminoso. La notte dura circa un’ora.
02/08/09 – Domenica
Oggi il cielo è un po’ velato. Si continua a navigare tra gli iceberg. Alle 10 la nave arriva a Ummaannaq (70° 40′ N). Oggi è domenica e c’è la messa luterana. Poco dopo le 11 escono donne vestite con costumi tradizionali groenlandesi, bimbi in giacca e cravatta, neonati con i vestiti da battesimo, ecc. Il prete luterano invece ha un abito con un grande colletto rotondo come quelli che si vedono nei quadri che ritraggono i Nobili nel ‘700. Oggi hanno fatto un po’ di battesimi, matrimoni e non so che altro tutti insieme in un’ora.
Abbiamo potuto constatare che gli Inuit sono gente molto semplice. Agli sposi di uno dei vari matrimoni, le foto fuori dalla chiesa sono state fatte da un tizio con il telefonino. Ad altri le hanno fatte gli amici con macchinette digitali. Anche il pranzo nuziale di una coppia che abita dietro la chiesa non era sontuoso. Erano tutti in giardino (c’era un bel sole) e mangiavano tutti insieme cose preparate in proprio.
Nota sul costume tradizionale groenlandese: esiste solo quello femminile ed è in versione “giovane” (più colorato e con una mantellina fatta di perline colorate di vetro tutte cucite!) e “anziano”. Entrambi hanno dei pantaloncini di pelo di foca che si infilano negli stivaloni di pelle di foca alti fino alla coscia.
Al pomeriggio andiamo a fare una passeggiata lungo la “montagna a forma di cuore” fino alla “residenza estiva di Babbo Natale”. E’ una truzzata per turisti, perché è stata realizzata per un serial televisivo danese per bambini.
Però il panorama che si vede dall’alto è bellissimo.
Fatti nemmeno 500 metri di strada si sono aggregati alla gita alcuni cuccioli (di 4-5 mesi) di cani da slitta, docilissimi che venivano a farsi accarezzare.
Visita al negozietto di cianfrusaglie per turisti dove si acquistano un maglietta e un pelouche e poi sulla nave dove usufruiamo nuovamente della Jacuzzi.
Alle 17 si salpano le ancore e si naviga alla volta di Ukkusissat (71° 05′ N). Circa la latitudine di Capo Nord.
Visto che la giornata ha avuto tempi un po’ strani, il servizio della cena a buffet è iniziato alle 17.30 con chiusura sala alle 20.00. Alle 18.30 siamo andati per evitare la ressa, ma hanno avuto tutti la stessa idea.
Finita la cena un gruppo di adulti, ragazzi e bambini di Ukkusissat sono saliti a bordo per fare uno spettacolo di canti e balli Groenlandesi. I groenlandesi sono molto gentili, ma dal punto di vista della vena artistica hanno gusti un po’ discutibili. Finalmente alle 21.15 si sbarca sulla terra ferma e si visita questo paesello dove vivono 190 persone e piu’ di 400 cani. È un latrare continuo.
Ukkusissat è un posto veramente da incubo già in estate, figuriamoci in inverno.
Non ci sono strade (è il primo posto senza auto che vediamo). Le case sono abbastanza scassate, c’è un bar (deserto), dei giochi per i bambini, la sede del coro/salone delle feste dove hanno predisposto un rinfresco di benvenuto a base di caffè e torte. Sulla nave si mangia moltissimo, eppure la maggior parte delle persone ha contributo a spazzolare tutto quanto.
È veramente difficile immaginare di vivere in un posto come questo.
03/08/09 – Lunedì
In navigazione verso il ghiacciaio Eqip Sermia (69° 49′ N). Il cielo al mattino è nuvoloso. La navigazione procede tra iceberg e cielo grigio. Peccato! Ci eravamo già abituati al sole e al bel tempo.
A metà mattina si passa davanti ad un gruppo di case in parte crollate, in parte malandate, in parte sane. È un villaggio abbandonato dai minatori che estrevano il carbone. Dagli altoparlanti della nave fanno notare qualche bella casa e spiegano che qualcuno si è fatto qui la casa per le vacanze, per stare tranquillo e in relax. Curioso, perché in tutta la Groenlandia ci sono 56000 persone, e quasi tutte a Nuuk.
La giornata è quasi completamente di navigazione.
Per intrattene i turisti organizzano uno spettacolino sulla piazzetta a prua della nave. C’è un tizio travestito da Nettuno. Ad un certo punto invitano una persona del pubblico ad inginocchiarsi davanti a Nettuno. Un ragazzino va e due buontemponi gli versano un mestolo di acqua e cubetti di ghiaccio nel collo.
Finalmente alle 17 siamo davanti a questo gigantesco ghiacciaio che ha un fronte di ben 5 km direttamente sul mare. Invece di sbarcarci pensano bene di fare una esercitazione di emergenza obbligatoria. Calano le scialuppe di salvataggio e i motoscafi girano a vuoto intorno alla nave per un po’, poi tornano alla nave dove vengono di nuovo issate a bordo. Cosi’ iniziano gli sbarchi alle 18.15. Noi scendiamo a terra alle 18.45 con la convinzione di andare sul ghiacciaio. Invece, somma delusione, non si può andare, perché è pericoloso (si possono staccare enormi iceberg). Quello che si può fare è una escursione a piedi sulla cima di una collina. Iniziamo la salita, ma desistiamo a causa di qualche miliardo di moschini che entrano da tutte le parti.
Alle 23 c’è un tramonto da urlo sul fiordo costellato da iceberg di tutte le dimensioni.
04/08/09 – Martedì
Alle 8 siamo arrivati a Ilulissat (69° 13′ N) dove abbiamo avuto di fronte uno spettacolo meraviglioso: iceberg giganteschi in quantità incredibile.
Oggi c’è un sole magnifico e 10°. Sbarcati abbastanza rapidamente facciamo un rapido giro della città. Case curate, tutto pulitissimo e ordinato, hotel, bar, ristoranti, ecc.
Poi ci siamo intruppati con altri e siamo andati a vedere l’Ice Fiord dalla cima di un promontorio. Una meraviglia.
Decidiamo di fare una variante al giro dell’andata e torniamo per un sentiero che ci porta diretti verso la città.
Mentre scendiamo vediamo un tizio che sta portando un grosso secchio verso un gruppo di cani festanti. Arriva la pappa. Come pranzo versa almeno una decina di chili di pesci belli grandi che sembrano orate. Da noi pesci così ce li sogniamo, loro li danno ai cani. Dal gruppo di cani è sbucato un cucciolino piccolo che, non essendo legato con la catena, ha rubato un bel pesce e se ne è andato a mangiarlo tranquillo a distanza di sicurezza dai cani adulti.
Poi a vedere il museo che è un po’ la solita raccolta di oggetti, però c’è un video che illustra la vita dei pescatori che partono con la slitta trainata dai cani, fanno il buco nel ghiaccio, gettano i palamiti e tirano su dei pesci enormi. I sottotitoli in danese non hanno aiutato.
Poi all 16.45 si parte con un barcone, che ha un motore cigolante e rumorosissimo, per andare a vedere gli iceberg da vicino. Un giro che vale il viaggio. Non ci sono parole per descrivere la meraviglia di questo spettacolo della natura.
Il giro dura 2 ore e mezza e non ci si annoia per niente.
Ci sono iceberg dalle forme più strane e ce ne sono alcuni che hanno sul fianco delle piccole cascate di acqua che proviene dall’interno del’iceberg. Torniamo alla M/N FRAM intirizziti dal freddo, ma entusiasti.
Chiacchierando con la ragazza che faceva da guida sulla barca ho saputo che è possibile salire sul ghiaccio Eqip Sermia partendo da un attracco diverso da quello dove siamo scesi noi e con una scarpinata i 5 ore.
05/08/09 – Mercoledì
Itilleq (66° 35′ N). Siamo di nuovo sul Circolo Polare. La vacanza meravigliosa sta per volgere al termine. Tirando su la tendina questa mattina lo scenario era deludente. Mare calmo. Nemmeno un iceberg in lontananza.
Per intrattenerci ci fanno visitare il ponte di comando.
Alle 11 c’è pure la nebbia! E anche onde lunghe così si beccheggia.
Dopo pranzo si giunge a Itilleq dove vivono poco più di 100 persone e, stranamente, pochissimi cani. Incontriamo però due cucciolini di poche settimane bellissimi.
I locali d’estate aspettano i turisti per giocare a football (visto che sono talmente pochi da non riscire a fare due squadre). Così una selezione di turisti ha sfidato la squadra locale su un campetto di sabbia, pietroni, buche, ecc. nemmeno troppo ben delimitato (insomma tutto il paese è buono). La partita, molto combattuta, è finita 7 a 6 per i locali. Si prende anche un te’ in una casa privata.
Nella presentazione di questa ridente località, ci hanno detto che viste le condizioni climatiche molto dure, nulla può essere improvvisato, per cui durante la bella stagione preparano un po’ di fosse nel cimitero in cui tumulare quelli che non ce la fanno a passare l’inverno.
Rientrati sulla nave approfitto della sauna e della Jacuzzi. La vacanza è proprio inesorabilmente finita
06/08/09 – Giovedì
Alle 5.30 ci svegliano, perché è il giorno della partenza.
Colazione, trasferimento con il tender, pullman, aeroporto.
Voglio restare!
Le operazioni di imbarco sono un po’ discutibili per quanto riguarda l’organizzazione. Ad un certo punto ci stipano in una stanzetta e poi ci annunciano che l’aereo partirà con 40′ di ritardo. Finalmente saliamo a boro e partiamo. Il volo è tranquillo, l’equipaggio molto gentile.
Note conclusive:
La Groenlandia colpisce per i colori così saturi, la luce, la trasparenza dell’aria e la bellezza. Altro che mal d’Africa. Noi abbiamo il mal di Groenlandia.
La crociera è stata oggettivamente bella e soprattutto comoda e i turisti non sono proprio quelli da crociera, però se torneremo sarà però un viaggio in proprio, magari con base a Ilulissat da cui si può poi andare all’Equip Sermia (arrivando sopra al ghiacciaio), a Upernavik e magari a Qannaq (Thule).
Per contatti: l.masera@alice.it