Albania turistica

Dal confine greco a Durazzo. Considerazioni sull'Albania
Scritto da: enzo46
albania turistica
Partenza il: 21/07/2011
Ritorno il: 23/07/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Abbiamo fatto il viaggio di rientro dalla grecia passando per l’Albania con breve soggiorno a Durazzo ed imbarco per Bari. Siamo campeggiatori ma in Albania abbiamo pernottato in albergo, anche se abbiamo visto che stanno sorgendo i primi campeggi.

Conoscevo l’Albania per motivi di lavoro, avendovi soggiornato varie volte, e lo scorso anno avevamo visitato Sarande . Quindi quest’anno abbiamo fatto la strada da Gianina, in Grecia, fino a Durazzo dove abbiamo pernottato e da dove ci siamo imbarcati per l’Italia.

Il problema della sicurezza non è mai stato, per me, un problema. Sono passati gli anni di fuoco e di disordine ed oggi l’Albania colpisce per la voglia di normalità, per l’aspirazione ad integraarsi in Europa, per la frenesia delle attività.

La ristorazione è in gran parte in mano a ragazzi che hanno imparato in Italia e moltissime persone parlano la nostra lingua e praticano, spesso molto bene, la nostra cucina.

Siamo entrati in Albania sulla statale E 853 (fate attenzione che in Grecia il bivio a Kalpaki non è indicata l’Albaania). La frontiera è molto grande ed abbastaanza celere. In Albania si deve fare una assicurazione supplementare (circa 35 €) valida per 2 mesi, poi inizia la viabilità albanese che nella prima parte è una strada a due corsie, che rispetto a quello che verrà è da considerarsi ottima.

La prima meta importante è Girocastro con le vecchie case dai tetti in pietra ed una straordinaria fortezza. Merita la visita perchè queste sono tra le poche vecchie costruzioni rimaste, il resto dell’Albania è costituito in gran parte di nuove costruzioni disegnate da geometri ubriachi e senza la minima programmazione territoriale. Anche questa è una faccia della frenesia albanese.

Alcuni chilometri dopro Telepene inizia il lunghissimo tratto di lavori in corso. La strada è in rifaacimento e si trova di tutto. Persino alcuni tratti asfaltati.

Altrimenti sono buche, segnaletica approssimativa, ristoranti improbabili, stazioni di servizio e i lavazi (lavaggio auto) che si incontreranno a migliaia.

Si attraversa anche il distretto “petrolifero” dell’Albaania, con vecchi pozzi ed un dissastro ecologico-ambientale enorme. Un inferno peraltro densamente abitato.

Viaggio lentissimo, quindi ( ma si spera che alla fine dei lavori tutto sarà scorrevole) fino qusi a Fier dove inizia una sorta di “autostrada” comunque scorrevole che va al nord.

La strada ritorna poi ad essere una semplice 2 corsie, molto controllata dalla polizia con frequenti autovelox e si arriva tranquillamente a Durres, con un ingresso in città molto caotico.

Durres è considerata la città balneare non solo dagli albanesi ma anche dai Kosovari e da turisti bulgari e macedoni.

La spiaggia che parte dalla fine sud del porto e per una decina di chilometri è stipata di alberghi, stabilimenti balneari ed è frenetica di attività. Ristoranti, negozi, sale da ballo: insomma una Rimini “de noatri” che al solito dimostra l’eccezionale vitalità ed intraprendenza degli albanesi ed anche l’approssimazione ed il disordine che segna questa fase della rinascita nazionale.

Abbiamo scelto un buon albergo a prezzo per noi basso (40 € la matrimoniale) ed abbiamo mangiato ottimamente.

La sera al miglior ristorante albanese (io credo) che non a caso si chiama Fiore ed è in un paesino vicino ( Kavaje) . Lo trovate anche su facebook. Aragosta viva da 1,5 Kg e non vi dico la perfetta cottura dei tagliolini. Il tutto ad un prezzo altissimo, an Albania, di 90 €. in due, compreso un buon vino (italiano).

All’albergo invece abbiamo mangiato i datteri di mare, proibiti in Italia, alla metà del prezzo.

La spiaggia era sovraffollata, in una maniera strepitosa, con tanto di nave arenata che serviva da ristorante. L’acqua scura e sporca non invitava certamente ad un bagno, ma eravaamo di ritorno dalle trasparenti acque della Grecia e quindi non è stato un problema.

Il traghetto, preso alla sera, era della compagnia albanese ed è stato una delusione: sporco, mal tenuto e con 3 ore di ritardo.

Insomma, perchè andare in Albania ? Per vedere un popolo giovane, un “come eravamo” di tanti anni fa, una frenesia di modernità.

Il rammarico è quello di vedere un paese che ha perduto gran parte della propria identità, che vive un presente “televisivo” perchè ha un passato che non vuole ricordare. Secondo me gettando via molte cose che invece saranno forse utili domani, quando scopriranno che la modernità non è solo l’imitazione dei “ricchi”. Ma sono percorsi loro e noi non abbiamo il diritto di giudicare e di fare i censori. Avremmo da badare ai nostri, di errori.



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