Tour sloveno

5 giorni tra laghi e grotte
Scritto da: lugas
tour sloveno
Partenza il: 16/07/2011
Ritorno il: 20/07/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Sabato 16.7.11­ – Trascorsa la notte nel conveniente agriturismo Chamir a Sanguarzo di Cividale d/Friuli (56 € la matrimoniale in b/b), dedichiamo la mattinata a visitare Cividale del Friuli, che si rileva un vero e proprio gioiellino. Capitale longobarda e recente nomina a sito Unesco, passeggiamo per i suoi vicoli e le sue piazze visitandone i principali monumenti, tra cui spiccano il tempietto longobardo e l’ara di Ratchis e il battistero di Callisto nel museo cristiano. E’ però tutta la cittadina che ci colpisce, gli strapiombi sul Natisone dal Ponte del Diavolo, i suoi palazzi e le sue piazze, le sue chiese. Consigliamo il biglietto cumulativo per museo archeologico, museo cristiano, tempietto longobardo e convento di S.Maria in valle (9 €). Altra visita che consigliamo è la chiesa di S.Pietro e S.Biagio, all’uscita dal tempietto longobardo, con i suoi bellissimi affreschi e scorci sul Natisone. Come avrete capito Cividale ci è proprio piaciuta… A mezzodì una bella porzione di frico, piatto locale a base di formaggio, patate e cipolla, innaffiato da un buon bicchiere di fresco Pinot, il tempo per un caffè e poi via verso la Slovenia. 30 km e siamo a Kobarid, la tristemente nota Caporetto. Qui visitiamo il museo dedicato alle battaglie dell’Isonzo e alla decisiva battaglia del 25.10.17 quando avviene lo sfondamento delle linee italiane. Fotografie dei due eserciti, plastici sul dislocamento e il movimento delle truppe, residuati bellici di ogni genere (non solo armi), un bel filmato che spiega tutto quel che c’è da sapere sulla battaglia: insomma un’oretta ben spesa per ricordare e rivivere un bel pezzo di storia in un museo ben fatto. Ripartiamo verso la nostra meta, Bled, seguendo le strade interne lungo le montagne, strada che consigliamo per i paesaggi e gli scorci che vengono offerti. Quindi da Kobarid seguiamo la strada principale in direzione Nova Gorica, passato Tolmino a Baca prendiamo sulla sinistra la strada 403 direzione Lubiana. La strada comincia a salire cominciando ad offrire scorci su boschi e valli; a Petrovo Brdo deviamo a sinistra sulla 909 direzione lago di Bohjni per arrivare ai 1277 mt. del passo, dove la strada comincia a precipitare (in alcuni punti 12 %) a valle. Vista la bella giornata e l’ora non proprio tarda ci fermiamo al lago di Bohinj, dove anzitutto visitiamo la bella chiesa di S.Giovanni Battista (per alcuni la chiesa più bella della Slovenia), ricca di affreschi, fare due passi lungo le sponde del lago e riposarsi sulle sue rive, concedendosi anche un bel pediluvio nelle sue acque. Molti nuotano in mezzo alle anatre, ma l’acqua non si può certo dire calda… Ci dissetiamo con una birra e verso le 17 riprendiamo la strada per Bled dove ci aspetta la consigliata Penzion Berc (65 € a notte con ottima e abbondante colazione), che useremo come base per i prossimi 3 giorni. Ci sistemiamo e cominciamo a gironzolare in cerca di una buona cena, anche se quasi tutti i ristoranti offrono le stesse cose, non disdegnando pizza e pasta che per precauzione all’estero sempre cerchiamo di evitare (cibo e buoi dei paesi tuoi !!). Dopo un lungo girovagare vicino alla chiesa ceniamo nel buon Gostilna Murka (15 € a testa) con degli ottimi piatti di carne. Due passi lungo il lago, un caffè così così e siamo pronti al meritato riposo, viste le fatiche dell’indomani.

Cividale-Kobarid-Baca-Petrovo Brdo-lago Bohjni-Lago di Bled: 130 km

Domenica 17.7.11 ­– Fatta un’ottima colazione, armati di zaino e scarponcini la prima meta è il supermercato del centro commerciale di Bled per acquistare frutta e acqua. Cominciamo la giornata con il giro del lago di Bled, circa 6 km; dopo un primo tratto lungo la statale il sentiero corre lungo le sponde del lago dove possiamo ammirare scorci dell’isoletta e del castello, bellissime ninfee, varie anatre e cigni. Qualche sosta per fotografie e rilassarci sulle sponde del lago in mezzo ai bagnanti sloveni e dopo circa un’ora lasciamo il sentiero principale per salire al castello, una bella salita lungo il sentiero n°1 un po’ impervio e faticoso. L’ascesa più usata è quella attraverso la nuova scalinata che parte dalla chiesa, via che utilizziamo al ritorno. L’ingresso al castello costa 8 €, troppi per quello che come monumento viene offerto (un piccolo museo, i bastioni, la piccola cappella), ma il panorama sul lago e le montagne circostanti è grandioso. Spira un forte vento, l’aria è pulitissima e quindi l’orizzonte spazia senza problemi sui dintorni. Verso le 13,30 torniamo in camera per una doccia rinfrescante, perché la giornata è solo all’inizio; prossima meta la gola del Vintgar, circa 4 km da Bled. Lasciamo l’auto al parcheggio e pagato il biglietto (4 €) ci incamminiamo lungo le passerelle in legno che corrono lungo la gola scavata dal fiume e permettono di discenderne il corso potendone gustare i colori, i giochi di luce e l’ambiente. Tra andata e ritorno sempre lungo le passerelle ci vogliono circa 1 h. e mezza, escursione da non perdere. Siamo a metà pomeriggio, il temuto temporale non è arrivato e quindi torniamo al lago Bohjni che risaliamo interamente per vedere la cascata Savica. La strada passa attraverso un bellissimo bosco di faggio; al parcheggio si lascia la macchina e pagato l’ingresso di 2,50 € si prende il sentiero attrezzato per risalire la stretta valle e dopo circa 30 min. poter ammirare una bella cascata di circa 70 mt. Alle nostre spalle la valle fino al lago, un panorama bellissimo. Mentre ridiscendiamo comincia a piovere e la leggera pioggia diventa man mano che scendiamo un vero e proprio temporale. La giornata è stata lunga e faticosa ma ci siamo goduti la natura e i panorami che il lago di Bled sa offrire. Cena a Villa Ajda, dove assaggiamo l’ottimo prosciutto del Carso, salsiccia affumicata, gnocchi di grano saraceno e strukelj, tipici sloveni, che all’inizio lasciano un po’ perplessi ma che ho apprezzato. Il tempo per l’indomani non promette bene ma la vacanza prevede un tour tra le varie cittadine della zona.

Lunedi 18.7.11 – Ha piovuto a dirotto per tutta la notte ma la mattina è abbastanza soleggiata, anche se fresca. Solita ottima colazione e partiamo. Prima metà a Begunje, presso la fabbrica Elan per cercare un buon paio di sci per la prossima stagione. Non trovando nulla di interessante partiamo per Radovljica, piccolo centro dove ci fermiamo una mezz’oretta, due passi lungo la zona pedonale e ripartiamo per Kranj, cittadina invero deludente, che non offre molto. La tappa successiva è molto più interessante e da non perdere, Skofja Locka, per camminare tra i suoi vicoli e le sue piazze, le sue chiesette, il castello. Risaliamo in macchina ed entriamo in autostrada (vignetta settimanale 15 €), direzione Lubiana e poi Maribor, la meta è Sempeter e la sua necropoli romana. E’ una visita da non perdere, in un parco hanno sistemato le tombe romane trovate negli anni ’60 ancora in ottime condizioni, con bassorilievi e figure ancora ben conservate. Senza dubbio la migliore visita della giornata. Il tempo minaccia nuovamente al brutto e quindi abbandoniamo l’idea di visitare Celje e Maribor e torniamo sui nostri passi. Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Kamnik, visitando la rocca con la chiesetta e facendo due passi lungo il corso pedonale. Città gradevole ma nulla più. Torniamo a Bled con la convinzione che le città slovene non abbiano molto da offrire, soprattutto per noi appena reduci da Praga e Bologna; consigliamo certamente Skofja Locka e Sempeter, un giretto a Kamnik si può fare ma nulla più. In ogni caso le distanze sono minime, l’intero tour è di 260 km. Cena a base di pesce all’osterja Pegler, niente di che, passabile, e caffè e il famoso millefoglie di Bled (pesantino anzichenò) a Vila Preseren sotto il castello. Due passi lungo il lago chiudono la nostra permanenza a Bled; la pioggia degli ultimi due giorni ha sì abbassato la temperatura ma spazzato l’aria e finalmente nel cielo limpido svettano le montagne che circondano Bled, le più alte della Slovenia.

Martedi 19.7.11 – Lasciamo Bled e puntiamo direttamente su Lubiana. Memore di un precedente weekend in Slovenia prendiamo l’uscita Lubiana-Bezigrad, direzione Maribor, per dirigerci verso il camping Jezica dove lasciamo l’auto nel parcheggio gratuito del parco acquatico e ci dirigiamo in città in autobus (n° 6 o 11). E’ cambiato solo il modo di viaggiare, 4 anni fa i biglietti li vendevano in autobus, invece ora occorre una card magnetica ricaricabile che acquistiamo presso la reception del campeggio e che dopo l’uso va restituita con restituzione della caparra della carta. In definitiva con 4,20 € lasciamo la macchina per 5 ore e ci dirigiamo direttamente in centro. La soluzione è comoda anche per il ritorno perché in breve riprendiamo l’autostrada senza dover entrare in città e affrontare il traffico cittadino. Giriamo il centro, vediamo la chiesa dei francescani e il Duomo, gironzoliamo tra le bancarelle del mercato all’aperto e coperto, dove per 2 euro acquistiamo una grossa vaschetta di lamponi e per 3 euro 50 g. di porcini secchi. Passeggiate lungo il fiume e lungo le strade del centro, sguardo ai palazzi e alle piazze e per le 15 siamo pronti a ripartire. Saltiamo il castello che mi ricordo non essere granchè e ci dirigiamo verso Lipica, luogo di allevamento dei famosi cavalli. Entriamo nel Carso e infatti il paesaggio cambia ed è spettacolare. Per arrivare a Lipica la strada corre tra staccionate bianche in cui pascolano questi bellissimi cavalli; arriviamo all’hotel Klub che appare fatiscente; per motivi oscuri la camera ci viene assegnata all’hotel Maestoso (secondo noi l’hotel klub è dismesso), ci rilassiamo due orette dalla stanchezza del viaggio e per la cena ci dirigiamo verso il mare, a Izola. Il paese è diversissimo dai nostri paesi turistici sul mare, non ci sono i classici negozietti o le attrattive serali, non c’è spiaggia ma si sta direttamente sul molo da cui ci si tuffa in acqua !! Cena nell’ottima trattoria Sonja, antipasto con polpo e calamari e a seguire scampi alla busara e alla griglia, il tutto innaffiato da buon Malvasjia: è in via Moro, 5 min. dal centro di Izola. Un bel gelato (1 euro !!!) chiude la serata e sotto un nuovo giro d’acqua torniamo a Lipica.

Mercoledi 20.7.11 – Salutiamo l’hotel Maestoso (49 €, colazione così così) e iniziamo l’ultima giornata in Slovenia con le grotte di S.Canziano, preferite a Postumia. 15 € il biglietto per visitare il sottosuolo o il solo corso del fiume oppure per 20 € fare le due visite. Calcolate che per il solo sottosuolo impieghiamo 3 ore e mezza quindi fate i vostri calcoli. La visita è guidata, si attraversano immense sale con stalattiti, stalagmiti e altri giochi della natura finchè si arriva all’immenso canyon scavato dal fiume passando sul ponte sospeso a 40 mt. d’altezza. Lo spettacolo è grandioso, vietatissimo fare fotografie pena il sequestro della macchina; all’uscita invece di prendere il sentiero per l’ascensore preferiamo tornare alla biglietteria a piedi con una camminata di 30 min., potendo così ammirare la dolina dove scorre il fiume, le sue cascate, il paesaggio circostante. Peccato per la pioggia insistente che ci lava non poco e l’umidità che ci fa fare una bella sudata, anche per la salita per ritornare al livello del suolo, ma la passeggiata va fatta per il paesaggio che si può ammirare. Un piccolo spuntino anche per asciugarci un poco e si riparte per l’ultima visita, Koper o Capodistria, visita che merita di essere fatta per la piazza Tito, i vicoli e i palazzi medievali, la bella passeggiata lungo il mare. Una bella zuppa di pesce chiude la vacanza, pieno all’auto (diesel a 1,21 €/lt., verde a 1,23 €/lt.) e dopo 10 km è già Italia.

Che dire della Slovenia ? Le città offrono poco ma il vero tesoro della Slovenia sono la sua natura e i suoi spazi aperti che consentono le più svariate attività all’aperto: trekking, canoa o kajak, bicicletta, nuotate. Cascate, canyon, fiume o ruscelli impetuosi, laghi, alte montagne, bellissimi boschi, panorami indimenticabili: tutto questo è Slovenia. Altro percorso consigliato, fatto in un precedente tour, è la strada che da Kranjska Gora porta a Bovec lungo una vecchia strada militare che corre in mezzo al parco del Triglav e di fronte alle più alte vette slovene: l’abbiamo fatta, seppur con fatica, in camper

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