“Salonicco + Penisola calcidia” fast food
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SALONICCO
Appena atterrati scopriamo che il bus 78 per la città (80€cent, 50min sino al terminal nella semiperiferia a nord-ovest ma con fermate intermedie nel centro, non passerà per via dello sciopero generale. Prendiamo quindi un taxi (25€ in 25min) che dividiamo con una meravigliosa coppia di italiani (anche loro in astinenza da bus) conosciuta sul momento e con cui condivideremo tutto il resto del viaggio. La città ci appare come un posto “europeo” – strade larghe, parchi, tanto verde e pulizia (almeno nelle vie centrali) – e “non europeo” nello stesso tempo – per via dell’influenza turca. La città è tendenzialmente moderna, presentandosi come uno spunto di rinascita della “arretratezza greca”. In generale, ho trovato i prezzi non proprio low-cost: 3€ per un caffè, 5€ per una birra tranne che al supermarket dove il prezzo è quasi inferiore a quello dell’acqua!!), circa 60€/notte coppia per un 2 stelle in centro, 16€/persona per una cena di 2 portate+bibite (non esagerato come prezzo, ma nemmeno low). Abbiamo alloggiato presso il Tourist Hotel (ottima posizione e colazione), ma in generale il consiglio è di alloggiare nel quadrante che si viene a creare tra Eleftherias square – Lungomare – Torre bianca – Via Egnatia. Salonicco offre diverse attrazioni, visitabili in 2 giorni. Noi, dovendo compattare la visita in poco più di 24 ore, abbiamo saltato tutti i musei, anche se un paio hanno delle ottime referenze. Per chi volesse visitarli: http://www.macedonian-heritage.gr/ Appena arrivati facciamo subito un giro su Piazza Aristotele: veramente affascinante e con vista mare; merita una pausa attenta, bevendo un caffè freddo in uno dei tanti locali moderni che si trovano attorno. Mangiamo un Gyros (ovvero un kebab con pita) e poi un giro sul lungomare, strapieno di baretti a loro volta strapieni di persone per una sorta di aperitivo a base di OUZOU (una specie di anice) e Mezedes (stuzzichini salati vari). La città si presenta giovane e frizzante, con i suoi numerosissimi locali sul lungomare, ed in piena espansione turistica, anche se con alcuni paradossi (come un’agorà romana poco segnalata e circondata da palazzoni). Arriviamo sul bel lungomare molto frequentato, soprattutto dai ciclisti che sfruttano la pista ciclabile di cui si sentono pienamente padroni, incluso il diritto di investirti qualora tu finissi sul loro percorso. Passeggiamo sino ad arrivare alla Torre bianca, che poi bianca non è perché rovinata dal tempo e dalla salsedine del mare, simbolo della rinascita della città: la torre era chiusa, ma pare si possa visitare internamente e godere di una bella vista dal terrazzo. Vicino alla torre dovrebbe esserci un ufficio turistico e inoltre dovrebbe partire un bus N.50 che con soli 2€ fa il tour guidato delle principali attrazioni: noi rinunciamo, confidando nel nostro fiuto e negli studi che avevo fatto prima di partire. Notiamo che dal lungomare partono delle navi addobbate come fossero dei velieri antichi ma che invece sono dei veri e propri bar itineranti. Vista l’originalità, decidiamo di fare un giro: l’ingresso è gratuito ma con consumazione obbligatoria a prezzi turistici (birra=5€). La nave fa un percorso di circa 30min costeggiando il lungomare e offrendo una piacevole vista della città nella sua interezza. Ritorniamo indietro percorrendo via Egnatia, forse la strada principale della città sulla quale si trovano diversi negozi e alcune chiese da visitare. Alla fine ceniamo (verso le 22, cioè in linea con l’usanza del posto) alla taberna 1901, in zona Ladikaka dove si trovano numerosi ristorantini. Proviamo quindi diversi piatti tipici (l’ottima moussakà, polpette di zucchine, patata ripiena con feta, calamaro arrosto, tzaziki…) restandone più che soddisfatti e un bicchierino di Ouzo come digestivo. Un’altra passeggiatina per la città invasa dai chioschi che vendono di tutto e rientriamo in hotel.
L’indomani mattina, dopo un’abbondante colazione a base di yougurt greco+miele (assolutamente da assaggiare!), iniziamo il walking tour consigliato dalla Lonely Planet: una visita delle principali attrazioni fattibile in circa 4/6 ore di cammino, partendo verso le 9 per non trovarne chiuse. Partiamo visitando il caratteristico mercato di Modiano, un must-to-see. Un mercato tipico dove si possono trovare feta, olive, spezie, spugne naturali e tanta carne appena macellata (interi maiali, interi tacchini e non tranci di animale come nelle nostre macellerie). All’interno di questo mercato all’aperto si trovano anche diversi ristorantini (o meglio taverne) dove poter mangiare a prezzi decenti. Quando attraversate la zona ristoranti, state attenti perché verrete letteralmente assaliti dai butta-dentro ognuno dei quali prova a convincervi a sedere nel proprio locale… ma voi andate avanti indifferenti e fermatevi in quello che vi piace (solitamente è quello senza il butta-dentro). Prendendo il bus 23 da piazza Eleftherias (50€cent, in 25min) attraversiamo la caotica e trafficata città fin ad arrivare nella parte più alta e più antica (quartiere Kastra). Scendiamo al monastero Vlatadon (patrimonio dell’Unesco) ma capiamo subito di non essere in una zona turistica… Attraversiamo strade quasi deserte, ma per fortuna abbiamo modo di socializzare con qualche indigeno: persone gentilissime (tra cui settantenni che conoscevano l’inglese!) che ci portano anche a visitare una chiesetta nascosta e aperta solo su richiesta: il custode (una ottantenne vestita rigorosamente di nero) ci fa entrare in una minuscola chiesetta illustrandoci a modo suo le bellezze del posto per poi chiederci 1€ a cranio
Restiamo affascinati dalle varie chiese bizantine (tra cui l’imponente chiesa di Nikolaos, la più grande della grecia) e i vari mosaici ed affreschi (pieni di pavoni, simbolo dell’essere rinnovato alla vita eterna e dello sguardo di Dio) che riempiono totalmente le superfici interne della chiesa. La particolarità è stata anche nel vedere con occhi di cattolico le chiese ortodosse e i loro “strani” modi di praticare il culto, come baciare all’infinito le icone e accendere delle candele lunghe più di un metro acquistabili all’ingresso della chiesa. Spezziamo il percorso con un giro al supermarket per meglio comprendere la loro quotidianità: i prezzi non sono così bassi e a parte il banco frigo pieno di decine di varietà di feta non troviamo grosse differenze. Prendiamo un caffè espresso da far vomitare, pagandolo 2€, con un dolcino tipico (ovvero principalmente pasta sfoglia e miele) e ricominciamo passando per la Rotunda, l’arco e il palazzo di Galerio. Pranzo veloce (fagottino di pasta sfoglia ripiena di feta e un super zuccheratissimo dolce con pasta sfoglia e ottima crema pasticcera) e lasciamo la città con un taxi, il cui simpaticissimo autista Antonio ci parla solo di mafia, Bellucci e del Milan. Ci rechiamo nuovamente in zona aeroporto, dove si trova il nostro autonoleggio low-cost e presa la macchina ci dirigiamo verso il mare.
CALCIDICA
N.B. Per chi volesse, è possibile raggiungere la penisola in autobus (prezzo: 5-10€, 45min-1,5ore) partendo dal terminal che si trova nella parte est di Salonicco (raggiungibile con il bus urbano 31): per gli orari http://www.ktel-chalkidikis.gr/index.php?act=viewCat&catId=1001. NON ci sono mezzi pubblici che collegano la Calcidica e l’aeroporto. Con la macchina ci spingiamo verso il secondo dito, quello di mezzo (a detta dei greci il più bello dei 3 per il mare). Lungo il percorso ci ritroviamo circondati da uliveti e con ai bordi della strada numerose “edicole” (cioè dei piccoli santuari), ognuno con le sue peculiarità estetiche forse in funzione della devozione del proprietario. Raggiungiamo Gerakini Beach dove si trova il nostro hotel (Decauville), veramente pulito e di recente costruzione. Avevamo scelto di alloggiare in questo paesino spinti dai bassi prezzi (40€/notte a coppia con colazione continentale inclusa), con l’intento di usarlo come punto di appoggio per poi girare con l’auto. Il paesino si presenta come un’unica strada che costeggia il mare e sulla quale si affacciano hotel, ristoranti e qualche negozio di souvenir. Il contesto è bello e molto rilassante, il mare bello anche se con fondale scuro ma l’acqua è pulita: la scelta del posto si rivela ottimale. Fatto il chek-in, concludiamo il pomeriggio in spiaggia facendo alcuni bagni. Poi la sera ceniamo dove consigliatoci dall’albergatore, mangiando pesce fresco e altre specialità greche (es. involtini di riso arrotolati in foglie di vite). L’indomani ci svegliamo con l’umore basso per via delle zanzare e delle condizioni climatiche che sono pessime… e noi che speravamo di fare tanti bagni…. Incoraggiandoci a vicenda, saliamo sull’auto con l’intenzione di girovagare sulla costa ovest del dito. Il tempo per fortuna va meglio e ci fermiamo ogni qualvolta vediamo una bella spiaggia. Inizia così un tour di spiagge, ognuna con una sua caratteristica, in ognuna delle quali facciamo il bagno. L’apice del tour lo raggiungiamo quando, consigliati dagli unici italiani incontrati sul posto, prendiamo uno svincolo qualche Km dopo Neos Marmaras (seguire segnaletica Hotel Poseidon): una stradina secondaria (spesso non asfaltata) che costeggia il mare e che ci porta in un contesto paesaggistico meraviglioso e tranquillo. Pensate che ci siamo fermati in una spiaggia in cui si trovava solo un chiosco e nessun altro se non i gestori, un mare cristallino (pieno di ricci e pesci), una sabbia bianca e morbida. Ovviamente l’indomani abbiamo ripetuto il beach tour in auto, anche con strade secondarie, ma stavolta nella costa est del dito: i posti da consigliare sono Vourvourou e Sarti e in generale quelli un pò nascosti. La sera abbiamo nuovamente cenato a base di pesce in un locale con i tavoli sulla spiaggia coperto da un ombrellone di paglia (stile polinesia). Fantastico!
CONCLUSIONI
Cibo buono, persone cordiali e ospitali, costo della vita leggermente più basso dell’Italia, posti di mare bellissimi e ancora non rovinati dall’incuria degli uomini… Io quasi quasi ci ritorno, Ryanair permettendo…