Il Portogallo che conquista

Un'emozione lunga sette giorni
Scritto da: nana24
il portogallo che conquista
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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1° giorno

Lisboa, que linda

Dall’alto dell’aereo il benvenuto del Cristo Redentore. La prospettiva poco banale di questo imponente monumento lisboeta è il modo migliore per iniziare la vacanza portoghese per raggiungere la mia dolce metà in Erasmus a Lisbona. Il primo giorno è dedicato ad una lunga passeggiata in centro: partiamo dal quartiere del Chiado, una fugage occhiata alla Brasileira, il celebre bar punto di incontro di artisti e letterati del Novecento, e, con in mano un sacchetto da 12 caldarroste pagato solamente 2 €, ci dirigiamo verso il Miradouro de São Pedro. La vista è meravigliosa, si riesce ad abbracciare tutta la città: dall’Avenida da Liberdade al Tago, passando per Praça Marquês de Pombal, il Castello di São Jorge e gli stretti vicoli dell’Alfama…un assaggio di ciò che vedremo nei prossimi giorni. Scendiamo fino a Praça dos Restauradores, proseguiamo per la stazione del Rossio con la particolare architettura della sua facciata che ricorda due ferri di cavallo, e percorriamo Rua Augusta fino ad arrivare a Praça do Comércio. È sicuramente il mio posto preferito di Lisbona: di giorno, di notte, al tramonto… la piazza, i cui i palazzi occupano solo tre lati lasciando aperto lo sbocco sul fiume, è un grande, affettuoso e protettivo abbraccio che la città rivolge al Tago, donando un’inaspettata serenità e un forte profumo di oceano, anche se ancora oceano non è.

2° giorno

Indimenticabile Belem

Neanche venti minuti di tram dalla fermata Cais do Sodré e arriviamo a Belem. Il Monastero dos Jeronimos è maestoso, ma la sua bellezza tocca l’apice con il chiostro: archi, colonne e decorazioni in stile manuelino fanno da cornice al curatissimo giardino interno, gratuito la domenica, ma che vale senza dubbio il prezzo del biglietto ogni giorno della settimana. Usciti dal Monastero, con lo stesso biglietto, ci dirigiamo verso quello che forse è il simbolo più celebre della capitale portoghese: la Torre di Belem. Bella, misteriosa e romantica, fu costruita su un’isola fluviale in mezzo al Tago, ma il catastrofico terremoto del 1755 cambiò il corso del fiume avvicinando la riva alla torre, ora raggiungibile con una semplice passerella. Ma la vista più completa del “lungotago” si ha indubbiamente dall’alto del Monumento alle scoperte, costruito nel 1960 per celebrare le grandi scoperte via mare della nazione, avvenute tra il XV e il XVI secolo: la vista spazia dal Cristo Redentore, al Ponte 25 de Abril alla Torre di Belem. L’imponenza del monumento, alto circa 50 m, è enfatizzata dai contrasti delle numerose figure poste ai suoi lati e protese verso l’acqua, come ad omaggiare l’elemento che ha portato ricchezze e vita all’intero Paese. Ma Belem non è famosa solamente per la Torre, il monastero e il Monumento alle scoperte: le famose pasteis de Belem, dolci a base di pasta sfoglia e crema pasticcera spolverizzati di cannella, dell’omonima pasticceria inaugurata nel 1837, sono forse la rivelazione culinaria di questo viaggio.

3° giorno

Destinazione Algarve

Con la Seat Ibiza affittata con Europecar tramite il sito www.autoeurope.it a 100 € per 4 giorni, percorriamo il Ponte 25 de Abril. Arriveremo a destinazione solo per cena, perché lungo la strada ci concediamo delle soste. La prima a Cabo Espichel, dove i segni delle orme lasciate dai dinosauri di cui parlano tutte le guide sono forse la parte meno entusiasmante del luogo: una frastagliata costa da togliere il fiato fa da cornice ad un monastero isolato che ricorda in qualche modo il barocco siciliano. Per pranzo ci fermiamo nel paesino di Setubal, dove con pochi euro si mangia dell’ottimo pesce. Dopo ore di autostrada arriviamo ad Albufeira, un paesino ormai completamente colonizzato da vacanzieri inglesi e pertanto trasformato e sradicato dalle sue tradizioni più genuine e dalla sua architettura più naturale. In ogni caso spendiamo 53€ per una camera matrimoniale per 2 notti, colazione inclusa: un’ottima base di partenza per la nostra scoperta del Sud.

4° giorno

Amo-te Cataplana

Visitiamo Lagos e la spiaggia più famosa del Portogallo: Praia da Dona Ana, piccola ma veramente meravigliosa, l’acqua fredda e trasparente. Peccato l’evidente sfruttamento edilizio sullo sfondo, con immensi alberghi bianchi a ridosso delle spiagge. Per pranzo ci fermiamo a Luz, un pittoresco paesino sul mare, con il viale principale fiancheggiato da grandi palme ordinate e una semplice chiesetta bianca dai contorni gialli che mettono in risalto l’azzurro pastello del cielo. Qui ci innamoriamo della Cataplana: una zuppa di pesce e verdure cotta in una particolare pentola da cui prende il nome. È amore a prima vista, la ordineremo di nuovo a Lisbona ma non sarà la stessa cosa. Continuiamo il nostro viaggio verso Ovest passando per la caratteristica cittadina di Sagres ed arriviamo al punto più a Sud – Ovest d’Europa: Cabo de São Vicente. Il vento soffia forte ed il sole inizia a calare regalandoci uno spettacolo da cartolina.

5° giorno

Evora: un tuffo nel passato

Ultima tappa in Algarve: Portimão, di cui ci è piaciuta solo la famosa spiaggia Praia da Rocha. Lasciamo il Sud e cominciamo un appassionante viaggio in macchina attraverso l’entroterra portoghese. Colori, odori ed emozioni che rimarranno per sempre nei nostri cuori. Il Portogallo va girato in macchina, assaporando dal finestrino i continui e repentini cambi di paesaggi che ci accompagnano fino ad Evora. Evora è una perla rara incastonata fra le colline alentejane, una città unica circondata da mura, con una colorata piazzetta, una cattedrale medievale ed un tempio romano per il quale il tempo sembra essersi fermato a millenni fa. Seguendo un suggerimento della guida Lonely Planet mangiamo in un ristorante in cui non saremmo mai entrati, A Chupana: un abbondante e squisito piatto di zuppa di vitello con verdure e un piatto di pollo, riso e patate, il tutto accompagnato da insalata, pane, una bottiglia di acqua e due caffè: 14,70 € in 2! Di nuovo in macchina decidiamo di provare la “lunga” esperienza di attraversare il Tago sul Ponte Vasco da Gama, che con i suoi 17,2 km vince prepotentemente il titolo di ponte più lungo d’Europa. Il nostro obiettivo è goderci il tramonto a Cabo da Rocha: il punto più a Ovest d’Europa. Sfortunatamente il tom tom ci porta fuori strada, così, in ritardo sulla tabella di marcia, ci inoltriamo per le strette e buie stradine boscose che portano al Cabo mentre il sole cala, arrivando al punto panoramico quando ormai è scomparso “dietro” il mare. Tuttavia, essendoci solo una distesa infinita di oceano davanti ai nostri occhi, la luce rende ancora visibili il panorama mozzafiato e la scritta “A qui…onde a terra se acaba e o mar começa”.

6° giorno

La magia di Sintra

Sfruttiamo l’ultimo giorno con la macchina per visitare Sintra, considerata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, ed i suoi palazzi reali. Il Palacio da Pena, in cima alla collina, utilizzato come palazzo reale fino ai primi del Novecento e per questo munito di acqua corrente e telefoni fissi (inusuali per un castello), è un mix di sontuosità e stravaganza: se con le sue cupole arabeggianti ricorda costruzioni orientali da mille e una notte, con le sue fantasie pastello scaraventa i visitatori in una dimensione disneyana; insomma, un risultato più unico che raro, una delle più belle e stravaganti sorprese del Portogallo. Più tranquillo e regolare il Palacio Nacional: da vedere la Sala delle Gazze, la Sala dei Cigni e i camini conici delle cucine al piano inferiore. Per pranzo mangiamo superbamente al ristorante Thulas, sempre consigliato dalla Lonely Planet: bacalao con nata (baccalà con panna e patate), porco all’alentejana (maiale e vongole!) e due bicchieri di Porto per concludere il pasto. Tornati a Lisbona e riconsegnata la macchina ci concediamo l’imperdibile passeggiata da Praça Marquês de Pombal scendendo per tutta la grande Avenida da Liberdade.

7° giorno

Un arrivederci, non un addio

Con il tanto caratteristico quanto turistico tram 28, che si inerpica tra le strette stradine dell’Alfama, arriviamo al Miradouro de Santa Luzia. Qui il martedì e il sabato mattina la scena viene “rubata” dal folkloristico mercato della “Feira da ladra”. Il tempo di godere della fantastica vista panoramica sul fiume, circondati da un portico di azuleijos, e ci incamminiamo verso il Castello di São Jorge: non la cosa più bella in città, vale comunque una visita per la vista sulla collina dell’Alfama. Nel pomeriggio visitiamo il grande Oceanario, nel Parque das Nações, inaugurato nel 1998. Vale la pena visitarlo se si trascorrono più giorni in città o se piove: con le sue grandi vasche, i pinguini, le tartarughe, le nutrie, i polpi e i pesci luna è un angolo di modernità in una città senza tempo. L’ultimo sguardo di Lisbona rimarrà per sempre impresso nella mia memoria: l’oblò dell’aereo ci regala una splendida panoramica dei vicoli dell’Alfama sovrastati dal Castello che rimarrà unica ed incomparabile.

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