Le Isole nel mar delle Andamane
Al mare in Thailandia
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Tornati a Bangkok dopo un tour della Birmania, stanchi dei lunghi spostamenti in auto desideriamo passare al mare il restante periodo di svernamento. Ci allettano due mete Koh Chiang (quella sita a nord nel mar delle Andamane non quella ai confini con la Cambogia che è molto più conosciuta) e Koh Lipe ai confini con la Malesia. La prima però comporta un viaggio di 17 ore con spostamento notturno in autobus. Smanettando in internet trovo il sito della Nok Air che per 1200 Bath a persona ti porta da BKK a Koh Lipe… mi chiedo ma ci sono aeroporti a Koh Lipe? No, non ce ne sono! Infatti l’offerta comprende volo fino a Trang, autobus per il porto d’imbarco e trasferimento con fast boat fino a Koh lipe… Tutto compreso partenza alle 08.00 arrivo alle 14.30! Non ci sono dubbi… Koh Lipe arriviamo! Servizio di trasporto organizzato in modo efficiente. Già dalla costa di Trang abbiamo un quadro di quello che ci attende… un mare punteggiato di isole una più bella dell’altra. Arriviamo a Koh Lipe sbarcati su un jetty (zatterone in mezzo al mare) dove barche locali ci attendono per portarci a terra (in verità nei pressi della terra vicino alla spiaggia…Ovviamente valigie in mano e piedi in acqua), primo sguardo all’isola, grande spiaggia, palme… sole… è proprio quello che volevamo! Naturalmente non abbiamo prenotato nessuna sistemazione in precedenza, in Thailandia in effetti non occorre. Trovato quello che fa per noi, vagabondi low cost, ci sistemiamo in un bel bungalow sulla spiaggia al Green View resort. Non si resiste a fare un bagno nelle invitanti acque, calde e trasparenti, poi giro dell’isola e acquisizione delle prime informazioni di base….dove mangiare, cosa vedere, dove andare, ecc. Al tramonto la grande spiaggia si trasforma… vengono allestiti tanti ristorantini con annessi BBQ. chiudete gli occhi e immaginatevi una spiaggia tropicale al tramonto… si è proprio così!! L’isola è piccola e si gira molto facilmente (a piedi nudi), non ci sono molti turisti, forse perché è così remota, è abitata dai Chao Leh, i sea gipsy, gli zingari del mare, abili marinai e pescatori! Il villaggio si affaccia su una stradina che porta sul versante opposto dove un’altra bella spiaggia si srotola sotto i vostri occhi. Koh Lipe ha un affascinante ritmo lento, non è koh Samui o koh Phangan o koh Phi Phi Don, no go-go bar, no full moon party, se cercate questo genere vi consiglio di spostarvi un po’ più a nord a Koh phi phi o meglio ancora a Pukhet. Il nostro soggiorno si protrae per 9 giorni, cambiando resort (ci si trasferisce al Paradise beach, anch’esso gestito da un italiano, dove troviamo lo stesso tipo di bungalow per 800 bath) trascinandoci di spiaggia in spiaggia, di sito in sito, osservando coralli e pesci colorati, facendo colazione con mango o banana pancake o entrambi, cenando a lume di candela con squisito pesce alla griglia ogni sera in un ristorantino diverso. E’ stata dura andare via, ma le altre vicine isole ci chiamavano… siamo stati contagiati dai Chao Leh? Si prenota una long tail boat che per 700 bath ci porta alla vicina koh Muk, sbarcati al solito in acqua, ci fermiamo al Charlie beach resort, un po’ più caro e con bungalow decisamente più piccolo, ma con una superba prima colazione compresa nel prezzo! Le sistemazioni più convenienti e migliori sono tutte vicino al Charlie beach, l’isola appare lussureggiante e, a parte il Charlie beach, è rimasta intatta, gli isolani sono dediti per lo più alla coltivazione degli alberi della gomma ed alla sua estrazione e lavorazione. Il primo pomeriggio facciamo un’escursione nell’entroterra con motocarrozzetta l’isola è di un verde affascinante, è poco contaminata dai “farang”, non troverete market o i soliti piccoli esercizi con oggetti per turisti. Il giorno dopo si prenota un’escursione alla Emerald Cave e all’isola di Koh Ngai. La grotta di smeraldo si presenta ai vostri occhi come un buco sulla costa rocciosa a picco sul mare, si entra e si deve percorrere un tunnel di circa 80 mt per poi arrivare in una laguna nascosta. Mia moglie che soffre di claustrofobia a malincuore rifiuta di venirci, io che sono un ottimo nuotatore, e pertanto in questo genere di attività alquanto “sborone”, sprezzante mi tuffo e raggiungo l’ingresso della grotta e già “abbasso le penne” o se volete “le orecchie” mi trovo nel buio più totale. Dopo un primo momento di smarrimento sentendo l’eco di altri turisti rivolgo le mie potenti bracciate verso la sinistra, dominando l’ansia che si manifestava sempre più. Sempre nel buio pesto, dopo aver dato un sonoro schiaffone ad un nuotatore che mi era dinanzi, ma che non avevo assolutamente visto, il quale al mio “sorry” ha proferito qualcosa in una lingua a me fortunatamente sconosciuta, mi accodo a lui mogio mogio fino ad intravedere i primi bagliori di luce, per poi approdare nella bellissima laguna circondata dalle rocce. Ripreso il viaggio in barca approdiamo a koh Ngai. Non ve la descrivo ora. Vi dico solo che tornati a Koh Muk abbiamo fatto i bagagli per ripartire il giorno dopo alla volta di questa isola… la sera però ci aspettavano in un simpatico ristorantino attiguo al resort un magnifico piatto di Shrimp tempura e mango salade. Un’ora di barca, 700 bath, sbarchiamo a Koh ngai, una perla, il giorno prima avevamo già contrattato un bungalow che ci è stato poi ulteriormente scontato, un po’ più oneroso degli altri,ma l’anniversario di matrimonio in un’isola come questa merita la spesa. Vista superba sul mare circondato da isole, tre giorni passati fra baie nascoste, sentieri nella jungla e foto ai buceri. Visto che siamo qui come si fa a non visitare anche Koh Libong, la più vicina alla costa e dove possiamo vedere i dugonghi? Circa 2 ore di barca e ci siamo, prediamo un bungalow al sunset beach resort da poco aperto, 700 bath per notte compresa la prima colazione, turisti circa 50. I dugonghi non li abbiamo visti ma l’isola con i suoi abitanti è molto gradevole, tramonti spettacolari sul mare, strano che non sia così frequentata! Sono passati più di 20 giorni e si rientra a Bangkok.