Super tour Istanbul e Cappadocia
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Lunedì 23 maggio 2011 – Italia/Istanbul
Partenza da Orio al Serio con volo charter turco, aereo nuovo ed in perfetto orario atterriamo in terra turca. Il personale del tour operator ci attende in loco e ci conduce all’hotel Gunes dove passeremo due notti. Alle 15 prendiamo possesso della camera (n. 1106) 4 stelle, devo ammettere, ben arredata, pulita e molto spaziosa. Unico neo, l’hotel si trova lontanissimo dal centro. Non avendo pranzato troviamo un localino per un panino e decidiamo visto che la cena è prevista per le 19 di uscire in metro per raggiungere il centro dopo cena. Il Rova mi crolla, quindi, decido di aggregarmi al tour “Istanbul” by night, pago 15 euro e parto con il gruppo per un giro della metropoli. Passiamo dal mercato del pesce, non molto interessante, proseguiamo per la piazza delle due moschee Blu e Haghia Sofhia che illuminate sono molto suggestive. In particolare la moschea Blu con i sei minareti e il susseguirsi di cupole, una sull’altra ha qualcosa di fiabesco. Proseguiamo attraversando il ponte sul Bosforo, un ponte in stile Golden Bridge di Frisco, più corto 1.080 m, ma ugualmente maestoso. Girovaghiamo con il pullman per la città ed alle 23 tutti a letto.
Martedì 24 maggio 2011 – Istanbul
Sveglia al canto del gallo e si parte, Yashim ci aspetta! Dopo aver letto i libri di Goodwin e del suo protagonista l’eunuco Yashim, siamo entusiasti di scoprire i luoghi dove si dipanano i romanzi. Arriviamo al grand bazar, entriamo dalla porta 7 e ci immergiamo nell’atmosfera locale, scorazzando tra i banchi di questo enorme mercato coperto. Ogni tipo di merce è in vendita, e contrattare è d’obbligo. Anche i “falsi d’autore” hanno le loro vie infinite: scarpe, borsette, magliette, ecc. tutto rigorosamente “firmato”. Ritornati al bus si riparte per la chiesa di San Salvatore in chora, che mi lascia a bocca aperta! Già, non riuscivo più a staccare gli occhi da un mosaico con il volto di Gesu, non perché sia un fervente cattolico, ma per la magnificenza e la perfezione dell’opera veramente d’arte. Proseguiamo per Santa Sofia, che non c’entra con i santi, la traduzione: santa saggezza. L’interno è maestoso, imponente. Mosaici e dipinti ricoprono ogni centimetro del museo, l’oro scintilla e fa da padrone sotto l’imponente cupola. Visita extra 5 euro per la cisterna. All’uscita da Santa Sofia seguiamo la guida a destra e dopo 50 metri scendiamo nelle viscere della terra per ammirare la cisterna. Qui la sorpresa ci lascia basiti! Colonne a perdita d’occhio sostengono case, palazzi, strade… soprastanti. Illuminate con luci soffuse danno un profondo senso di pace e serenità. Nel metro d’acqua sguazzano serene carpe giganti, per niente infastidite dai molti turisti. La più famosa moschea di Suleymaniey è chiusa per lavori dal 2007 e la nostra guida ci conduce alla Moschea Nuova. Piccolina rispetto alle altre, ma carina. Ricoperta con maioliche merita un visita. Usciti dalla moschea la nostra guida ci porta al mercato delle spezie dopo abbiamo il tempo libero per fare “affari”. Il mercato è a forma di L, abbastanza grande e caratteristico. Il Rova concorda per una scorazzata sul Bosforo, paghiamo 25 euro a testa e sempre con il nostro gruppo saliamo a bordo del battello. La crociera si rivela molto interessante, per un’ora e mezza ammiriamo i palazzi da una nuova angolazione, consigliamo questa esperienza. Per tacere della torre di Galata, tanto cara al nostro Yashim. Alle 20.30 rientriamo in hotel e dopo una doccia e la cena, stremati corriamo a letto un’altra giornata impegnativa ci aspetta. Seconda notte al Gunes.
Mercoledì 25 maggio 2011 – Istanbul/Ankara km 450
Dormiamo di sasso, non sento neanche il Rova russare. Oggi è la volta del palazzo Topkapi, l’antico palazzo dei sultani prima che si trasferissero nel più “moderno” Dolmabahce. A parte gli arredi in mostra, il diamante Topkapi e le reliquie sacre ci affascina il palazzo. Ah dimenticavo nella sala delle reliquie, oltre al bastone di mosè, c’è la lettura continua dal vivo 24 h su 24 dei versetti del corano, provate ad immaginare la faccia e la voce del religioso lettore. Decorazioni e maioliche arabeggianti adornano i soffitti, le volte, le mura… un’opera d’arte continua. In particolare ci ha impressionato l’harem! No, non per le donne, ormai estinte, per le decorazioni meravigliose, i chiostri e le splendide maioliche presenti ovunque nelle sale. In particolare la sala della Venerabile (madre del sultano) è imperdibile ingresso Harem 7,50 euro. Dalle terrazze del palazzo si hanno splendidi scorci sul corno d’oro. E’ giunto il momento della moschea Blu. Difficile descrivere l’autorevolezza che emana, l’interno è all’altezza dell’esterno completamente ricoperta di piastrelle sul blu, da qui il nome. Per entrare nelle moschee è d’obbligo togliersi le scarpe e portarsele dietro in apposite borsine di plastica che si trovano all’ingresso. Pranzo e tutti sul pullman si parte per Ankara. Ci stupiamo dell’energia degli anziani del gruppo, molto arzilli, sempre primi della fila e mai stanchi! Devo ringraziare il gruppo sempre disciplinato e puntuale. Ci stupisce l’enorme numero di turisti presenti nei luoghi turistici, non pensavamo che in Turchia il turismo fosse così sviluppato. La Turchia ci stupisce, ce l’aspettavamo desertica ed invece quest’enorme altipiano è coltivato quasi ovunque e verdissimo. Alla prima sosta in autogrill la presenza di un laghetto e di numerosi pini ci ricorda un panorama svizzero. Arrivo all’hotel Marinem camera n. 207. Dopo una doccia decidiamo di uscire in solitaria per una birra e veniamo subito puniti per essere usciti dal gruppo. Dopo essere entrati in un locale per una birra veniamo indirizzati dal gestore che urla per le scale al piano di sopra, dove passiamo in un altro locale fumoso e con un concerto e appena seduti senza ordinare il cameriere ci porta due birre ed un piatto di frutta. Conto 36 lire turche, circa 18 euro! Un po’ caro, visto i prezzi modici turchi, protestiamo, ma alla fine ahimè capitoliamo e paghiamo. Questo sarà l’unico inconveniente della vacanza. Ankara è una metropoli in stile Milano, ci lascia indifferenti.
Giovedì 26 maggio 2011 – Ankara – Cappadocia 330 km – Kirgoz/Uchisar
Dopo colazione, beh la colazione è sempre stata molto insoddisfacente, poche cose e di scarsissima qualità. Il cibo in generale non è mai stato molto curato a parte un paio di volte. Si sapeva, eravamo partiti preparati e senza problemi ci siamo adeguati alle zuppette, salse, carni speziate… per fortuna verdura fresca e frutta non sono mai mancate. Ma la scarsa qualità del cibo è stata ricompensata dalla grandissima qualità dei paesaggi. Visita ad Ankara al museo delle civiltà Anatoliche. Interessante, ci colpiscono le pitture rupesti di circa 10.000 anni fa. Proseguiamo per la Cappadocia facendo tappa al lago salato, un’enorme lago dal quale si ricava il sale appunto. Seconda tappa interessante alla città sotterranea di Kirkgoz – Saratli. Siamo scesi nelle profondità della terra per ammirare questa città utilizzata dai cristiani come rifugio. Divertente immergersi in un mondo sotterraneo tra cunicoli, stanze e porte segrete. Qui tutti abbiamo comprato le bamboline fatte dalle donne locali, molto caratteristiche. A noi ne hanno rifilate ben 7! Il viaggio prosegue per Uchisar e le abitazioni trogloditiche. La prima tappa è la valle dei piccioni, dove uno stormo di piccioni si è stanziato. La vista ci lascia increduli! Abitazioni scavate nei pinnacoli, tanto da sembrare facce spettrali, le finestre come occhi e la porta come bocca.
Nuova tappa ai pinnacoli più famosi, i più fotografati il gruppo chiamato “la famiglia o le tre belle”. Arriviamo ad Urgup, meta finale e troviamo riparo all’hotel Tassaray (camera 155), il meno bello della vacanza, ma comunque pulito e dignitoso. Qui dormiremo due notti in piena Cappadocia.
Venerdì 27 maggio 2011 Cappadocia – Dervent/Zelve/Love Valley/Uchisar
Ci svegliamo prima del gallo e si parte per Devent, dove ammiriamo i primi pinnacoli in stile parco americano. Anche qui come in Usa, siamo sopra un altipiano di circa 1.200 metri e come al Bryce, il turista è in alto e ammira i pinnacoli nelle spaccature della terra che formano le vallate. La ciliegina sulla torta la troviamo a Zelve. Dove appunto i pinnacoli formano delle torte Sant Onore con in cima una ciliegina! Guardando i pinnacoli prendiamo a destra e scollinando troviamo un’altra magnifica valle, bianchissima da sembrare ricoperta di soffice neve, restiamo diversi minuti assorti nei nostri pensieri gioendo della magnificenza perfetta della natura. Zelve riempirà un posto perpetuo nei nostri ricordi. Infatti, queste formazioni rocciose che ci incantano si chiamano i “camini delle fate”. Lasciamo Zelve a malincuore, per la Love Valley. Altra valle sullo stile di Zelve, dove un camper di spagnoli si è stanziato e su comode sdraio tipo Riccione una coppia di turisti si lascia travolgere dal panorama. Non possiamo che invidiare i cavallerizzi che scorazzano tra i pinnacoli a fondo valle. Pranzo in un ristorante scavato nella roccia, un po’ freddino (era accesa la stufa elettrica), ma caratteristico – Dede efendi.
Si prosegue per un’altra vallata dietro il castello di Uchisar, con pinnacoli questa volta abitati. Le case rupestri sono state acquistate ed adattate ad abitazioni! Dopo una breve sosta alla valle dei cacciatori si arriva a Goreme. Vallata con numerose chiese rupestri. La meglio conservata “Dark Church” (ingresso 8 lire turche) è assolutamente imperdibile. Una chiesa di dimensioni interessanti scavata completamente nel tufo, con tanto di cupole, colonne, abside… e tutto affrescato 1.100 anni orsono. I colori sono cangianti, le immagini ben definite e la prospettiva già delineata, non siamo degli addetti ai lavori, ma da profani restiamo ad ammirare. Ultima tappa prima dell’hotel la vallata di Ortahisar, che a causa dei paesaggi precedenti ci lascia indifferenti. Seconda notte al Tassaray. Usciamo per una passeggiata, ma la città di Urgup offre pochino.
Sabato 28 maggio 2011 Cappadocia – Urgup/Konya/Pamukkale 650 km
Anche oggi ci attendono tantissimi km, ma devo dire che il tour è bene organizzato e ogni due ore il pullman effettua una sosta “idrica” o per ammirare qualcosa, quindi spezzando il viaggio il tempo trascorso sul bus diventa meno noioso. Sveglia record ore 4.00 e partenza ore 5.30. Sosta ore 8.00 al caravanserraglio di Sultanhani (del XIII sec. d.c.), una sorta di hotel antico, dove i viaggiatori trovavano cibo e un riparo per la notte. Qui impariamo una lezione di civiltà: al centro del chiostro vi è una costruzione che era adibita ad ogni culto religioso in modo che potesse essere utile a tutti gli ospiti del caravanserraglio. Infatti, è presente una croce per i cristiani ed un mihrab che indica la direzione della mecca per i musulmani. Tutte le religioni convivevano senza problemi.
Si prosegue, nuova sosta vicino a Konya alle 9.30, l’antica Iconio per la visita al mausoleo di Mevlana, grande figura della spiritualità musulmana. Ci sono tantissimi pellegrini autoctoni in viaggio spirituale, ci infiliamo i salva scarpe (tipo CSI) ed entriamo nel mausoleo. Attira la nostra attenzione la stupenda fontana al centro del chiostro per le abluzioni dei credenti.
Dopo la sosta per il pranzo arriviamo a Pamukkale che piove a dirotto. Appena acquistato l’ombrello magicamente smette di scendere acqua dal cielo, così possiamo procedere alla visita in scioltezza. La montagna di “cotone” ci lascia letteralmente shockati. Uno spettacolo unico, piscine naturali di travertino formatesi per l’erosione e per i minerali contenuti nell’acqua. Da anni non è più possibile immergersi nelle piscine, ci si deve accontentare di camminare nell’acqua bollente solo in determinati tratti. Ammiriamo la “soffice” vallata incantata dai vari punti panoramici.
Alle spalle di Pamukkale ci sono i resti di Hierapolis, da vedere il teatro conservatosi in perfetto stato e la piscina dove è possibile la balneazione tra colonne antiche e resti archeologici. Non riusciamo a tuffarci per il tempo troppo tiranno. Alloggiamo a Pamukkale, hotel C&H camera 527, con tanto di piscina termale.
Domenica 29 maggio 2011 Pamukale/Afrodisia/Efeso 350 km
L’aria del mattino è frizzante, sono le 6 e la partenza è alle 7 ci prepariamo all’ultimo giorno del nostro super tour. Arriviamo al cancello d’ingresso di Afrodisia alle ore 9.30 la guida dopo la consueta spiegazione del sito, ci lascia tempo libero per girare in tranquillità il luogo. Rimaniamo colpiti dal tetrapilon uno dei gioielli di Afrodisia, l’antica porta che conduceva al tempio e dallo stadio una delle strutture meglio conservate del suo genere dell’era classica che si dice contenesse 75.000 persone. Da non perdere il museo, contiene sculture di pregio.
Dopo il pranzo ci attende Efeso una delle più grandi città archeologiche del mondo occidentale. Restiamo paralizzati davanti alla ricostruzione della facciata della biblioteca di Celso, che ci ricorda le tombe di Petra. Incontriamo una coppia di inglesi che cercano di indicarci un sito, noi non capiamo. Loro cercano di parlarci in francese, tedesco ed inglese… ma noi non comprendiamo, quando capiscono che siamo italiani e pure ignoranti, ci spiegano a gesti dove si trova il battistero. Il nostro minimo inglese scolastico ci ha lasciato in asso come al solito!
Arrivo all’hotel Aksan alle ore 19.30 ad Izmir, quest’ultima metropoli da 3 milioni di persone sul mare.
Lunedi’ 30 maggio 2011 Izmir/Bergamo
Ultima sveglia ore 4. Partenza aereo ore 7.30 con arriva a Bergamo alle ore 9.00 ora locale dopo 2.30 di volo.
Note positive
Città sicure, ordinate e pulite. Tour bene organizzato e hotel soddisfacenti. Paesaggi fiabeschi.
Gruppo italiano, ma dai modi tedeschi, voto 10.
Bagni pubblici lindi, sempre con sapone per le mani, carta mani ed igienica.
Note dolenti
Cibo ahi ahi, ma eravamo preparati.
Guida con italiano non sempre comprensibile, ma gentile e bravissima nell’organizzazione.
Costo escursioni facoltative alto, rispetto ai costi reali del posto.
Abbiamo dimenticato la macchina fotografica e abbiamo usato il cellulare per le foto. Speriamo che Elisa ci mandi le sue al più presto.
Curiosità
Per accedere alla fermate dei tram ci sono i tornelli, si avete letto bene i tornelli così è impossibile accedere senza pagare il biglietto.
Nei musei le guardie sono inflessibili, se fotografate e non si può, vi sequestrano la macchina fotografica vi danno un numero e all’uscita dovete pagare una multa per la restituzione.
La città sembravano in festa con le strade piene di bandierine e coccarde, invece era in corso la campagna elettorale.
Le 5 cose da non perdere in Turchia – la classifica del Berto e del Rova
1 – Pamukkale
2 – Dark Church – Goreme
3 – Zelve – camini delle fate
4 – Vallate intorno a Uchisar
5 – Torre di Galata – omaggio a Yashim, l’investigatore eunuco.
Meta caldamente consigliata: ***