Valencia 4 giorni spendendo 160 euro

Visita a Valencia, cntro, bioparco e acquario
Scritto da: Marta Canova
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valencia 4 giorni spendendo 160 euro
Partenza il: 21/05/2011
Ritorno il: 24/05/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Ai primi di aprile abbiamo iniziato a ricercare una destinazione per il nostro solito viaggetto primaverile. Obiettivo della vacanza era ovviamente visitare una città mai vista spendendo il meno possibile. Grazie ad uno sconto spendibile sul sito Hotels.com abbiamo prenotato un hotel della catena NH a Valencia, pagando per 3 notti senza colazione 83 euro, con un risparmio di 88 euro. Il volo Ryanair da Treviso lo abbiamo pagato 24 euro andata e ritorno a testa

Primo giorno: Una volta arrivati all’aeroporto di Manises sulle 17.00 siamo andati all’ufficio del turismo per ritirare la Valencia card da 72 ore, (mezzi pubblici gratis e vari sconti in parchi, negozi e ristoranti) pagata 19.80 online, sfruttando l’apposito sconto del 10%. Abbiamo preso la metro dalla stazione sotterranea dell’aeroporto scendendo presso la stazione centrale da dove, con il bus n7, siamo andati nel nostro hotel NH Abashiri. Abbiamo passato la serata nel centro di Valencia; nota positivissima i mezzi pubblici, che ci sono sembrati nuovi, puliti e puntuali!!

Secondo giorno: Dopo esserci svegliati abbiamo programmato cosa fare: alla mattina giro in centro, visita alla Lonja de la Seda, che la domenica è gratis (Patrimonio dell’umanità, venne usata come mercato della seta), la Cattedrale (che si dice contenga il Santo Graal), la Torres de Serranos. Al pomeriggio, invece, abbiamo visitato il bioparco. Abbiamo preso il nostro bus n 7, siamo scesi davanti alla stazione dei treni e da li abbiamo fatto il viale per arrivare nel centro, in Piazza dell’Ayuntamento, dove si teneva la protesta degli “indignados”. Siamo andati a visitare la Lonja de la Seda e attraverso scale e scalette abbiamo raggiunto, nonostante il caldo, la parte più alta della Torres de Serranos. Dopo una pausa dedicata a rinfrescarci e a fare shopping, siamo entrati nella cattedrale dove pare ci sia l’ennesimo Santo Graal. Abbiamo pranzato al Bocatta, menù per 2 a 10.95 (due panini, Bacon Emmental e serrano, coca cola e acqua, patatine e crocchette) e poi ci siamo diretti verso il Bioparco. Abbiamo preso la metro n 5 e siamo scesi a 10 minuti di strada, che però con il caldo che c’era, 35 gradi, sembrava molto più lunga. Arrivati abbiamo pagato 18.27 euro invece di 21,50 avendo il 15% mostrando la VLC(Valencia Tourist Card).Il bioparco è davvero bello, è stato creato con il concetto di zoo-immersion, che cerca di immergere il visitatore in una meticolosa ricreazione degli habitat naturali, nel parco, la cui lunghezza supera 100.000m2 troverete tre habitat: la savana africana, l’Africa equatoriale e il Madagascar. Gli animali hanno molto spazio, quasi tutti gli ambienti non hanno recensioni ma hanno delle barriere naturali (rocce, corsi d’acqua, etc.) che impediscono agli animali di uscire dai loro spazi. Ovviamente questo accade per quasi tutti gli animali, esclusi quelli come il leopardo che invece pur avendo uno spazio aperto hanno comunque delle reti di protezione, anche se ben integrate con l’ambiente circostante li puoi vedere davvero da vicino, in più i lemuri, animale simbolo di questo parco, hanno una loro zona dove sono lasciati liberi e ti camminano in mezzo alle gambe. Ovviamente non si possono toccare, ma puoi stare a 10 cm da loro. Nella zona dell’Africa Equatoriale ci sono babbuini, scimpanzé e gorilla, tra cui un maschio davvero enorme, ippopotami, pellicani, molte specie di uccelli e nella zona della Savana ci sono leoni, giraffe, rinoceronti, zebre e moltissimi altri animali africani, il tutto in un contesto paesaggistico a dir poco suggestivo. Da non perdere la zona degli elefanti africani con la riproduzione perfetta dei caratteristici e giganteschi Baobab africani. Dopo questo lungo giro ci siamo riposati nel bar del parco gustando la Orxata, bevanda Valenciana. La orxata de xufa è una bevanda rinfrescante preparata con acqua, zucchero e con il latte del tubercolo ipogeo che caratterizza le radici di una pianta (il Cyperus esculentus) e chiamato appunto xufa, bagigi o zigolo dolce in italiano. Tornati in centro per cena abbiamo mangiato al Wok to Walk, dove per ordinare scegli tra 6 tipi di base (noodles, pasta, riso) a 4.90, poi aggiungi gli ingredienti che vuoi (pollo, maiale, gamberetti, ananas, tofu,broccoli ecc… ) da 1.00 a 2.00 euro, salse gratis e tutte le bevande a 1.50. Io ho preso noodles, gamberetti e ananas pagando 9.40. Ora non so se fosse perchè forse erano stati bruciati oppure l’abbinamento non era dei migliori, ma non era buono, quelli del mio amore invece noodles pollo e bagigi erano buoni, tanto che alla fine abbiamo fatto a metà dei suoi 🙂 . Per chiudere la giornata in bellezza abbiamo fatto un giro in centro, incantati dalle luci e dalla vivacità di Valencia.

Il terzo giorno lo abbiamo dedicato alla Città delle arti e delle scienze e all’acquario (L’Oceanogràfic). Avendo visto il sabato che al lunedì ci sarebbe stato probabilmente lo sciopero dei mezzi pubblici, abbiamo preso le bici che ci offriva gratuitamente l’hotel e così ci siamo avviati verso questa città che sembrava Futurama, progettata dall’architetto valenciano Santiago Calatrava. Si tratta di un esempio di architettura organica, che grazie a qualità costruttive d’avanguardia, riesce ad armonizzare gli elementi con i contenuti, lasciando però trasparire la tradizione mediterranea del mare e della luce attraverso un gioco di colori tra l’azzurro dei grandi stagni d’acqua a cielo aperto e il bianco del cemento. Siamo andati all’oceanografico, l’acquario più grande d’Europa, e abbiamo pagato 20.82 invece di 24.50 avendo lo sconto del 15% mostrando la tessera VLC. Noi siamo arrivati alle 10, ora in cui apre l’acquario, e siamo usciti verso le 15 dopo aver visto tutto, anche uno spettacolo dei delfini e il pranzo degli squali. Anche l’acquario come il Bioparco è suddiviso in vari ambienti, Mar Mediterraneo, la zona delle acque tiepide e tropicali, all’esterno c’è la zona umida, dove troviamo, in una uccelliera di 26 metri di diametro, bellissimi uccelli colorati. Vicino all’uccelliera c’è il lago centrale con i suoi cormorani, i suoi pellicani, i cigni e le simpatiche papere. Di seguito si trovano la zona dedicata all’Artico e all’Antartico, la zona dell’Oceano, dove in un tunnel lungo 30 metri verrete sfiorati dalle principali specie di squali enormi, razze e altri pesci di grandi dimensioni. E per finire il Delfinario più grande d’Europa composto da 5 piscine e dove potrete ammirare un bellissimo spettacolo di questi splendidi mammiferi. In più c’è un particolare ristorante sottomarino dove potrete mangiare circondato da migliaia di pesci (ma dovete prenotare appena entrate.) Finita la visita ci siamo spostati a pochi metri nella Città delle arti e delle scienze, dove ci siamo riposti un po gustando gelato e Orxata. Poi abbiamo proseguito con le nostre bici nei bellissimi giardini del Turia, realizzati dove prima scorreva l’omonimo fiume, e la cosa più strana che si osserva nel percorrerli sono i numerosi ponti sotto i quali il parco si espande. L’acqua è un elemento che contraddistingue queste aree verdi: ogni tanto si trovano delle fontane e devo dire che sono molto puliti come giardini. Verso le 19 ci siamo diretti verso il centro per un Aperitivo a base di Orxata (ovviamente) alla Plaza de la Virgen, per poi spostarci a mangiare in un ristorantino in Plaza Ayuntamiento con menù del giorno 15.00euro Paella+bibita+caffè. Io ho preso la Paella marisco a base di pesce, mentre il mio amore ha preso Paella valenciana a base di verdure e pollo e devo dire che tutte e due erano molto buone. Alla fine abbiamo preso le nostre bici e siamo tornati in hotel; girare in bici non è affatto pericoloso, dato che ci sono diverse piste ciclabili e le strade sono ben illuminate. Il giorno dopo abbiamo preso il bus per arrivare vicino alla stazione dei treni, dove c’è la fermata della metro che ti porta direttamente sotto l’aeroporto, e visto che era andato tutto bene, non poteva mancare qualcosa che andasse storto. Infatti mi hanno fatto pagare 40.00 euro perché il mio zaino non rientrava nelle misure giuste.

Consiglierei a tutti di visitare questa bella e vibrante città, per la cui visita è sufficiente un weekend, se non volete andare al mare o a esplorare i dintorni. Voto Positivissimo!!

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Torres de Serranos

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Lemuri

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Municipio

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Acquario

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l'elefante che si mimetizza

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città delle arti e delle scienze

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Paella marisco



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