Un giro nell’oriente cubano
Prima di tutto vorrei specificare che non posso dare indicazioni sul volo perché sono andata dall’Argentina con Copa (la compagnia panamense). Come al solito ho affittato un auto, che mi é costata circa 55 dollari al giorno. Per conoscenza: l’euro oscilla da 1,35 a 1,38 CUC (il giorno della partenza lo cambiavano a 1,36). L’agenzia per darmi la tarjeta de turista aveva preteso una notte prenotata. Ho prenotato all’hotel Vedado, ma non ci sono andata. Del resto all’aeroporto, a Inmigración non mi hanno chiesto niente (e sulla tarjeta non viene piú scritto niente) e alla dogana si sono limitati a dirmi “pase” prima che mi fermassi a mostrare i foglietti che ti danno sull’aereo o l’assicurazione medica. I primi giorni, come sempre, sono stata in casa della mia amica in Sierra Maestra, con una puntatina all’Avana Vieja e a casa di amici. Il sabato sono andata al mare con due colleghe (con figlie) della mia amica. Siamo andate a La Rotilla, a circa un km di Santa Cruz del Norte, abbastanza piú al di lá di Playas del Este. E’ una spiaggia non bellissima, non é sabbia, ma conchiglie frantumate, ma il mare é pulitissimo, chiaro. Inoltre é in una baia circondata da alberi frondosi, senza contare che c’é un chiosco in moneta nazionale, altalene per i bambini e parcheggio sicuro. In realtá é una spiaggia frequentata quasi esclusivamente da gente del paese. L’altra volta siamo stati a Boca Ciega, dopo Santa Maria. La spiaggia é buona, frequentata da cubani e nel locale vicino si pagava in pesos. Solo il parcheggio ho dovuto pagarlo in Cuc (0,50 la prima ora, 0,30 le altre). Nel viaggio non ho guidato io ma Eduardo un vicino del Sierra Maestra. E ci ha fermato la polizia che ha chiesto perché guidasse lui che non era autorizzato. Abbiamo detto loro che era perché avevo mal di stomaco. Ridacchiando (secondo me avevano capito benissimo che era una balla) hanno raccomandato che bevessi acqua con zucchero e ci hanno lasciato andare. Il martedí siamo partiti per Las Tunas dove la mia amica ha diversi parenti, che io conosco da anni. C’é l’autostrada fino a Villa Clara, poi fino a Sancti Spiritus (o Ciego de Ávila, non ricordo bene) é a tre corsie: due laterali per i due sensi di marcia ed una centrale per i sorpassi. Dopo di che abbiamo dovuto prendere la carretera Central. L’autostrada non é male, la carretera lascia ancora a desiderare, a parte il fatto che, in quella zona, é trafficatissima di biciclette e carrettini. Quello che é molto migliorato ed é soddisfacente é la segnaletica: almeno in quella zona é esauriente. Sulla strada ci sono molti CUPET (posti di servizio) dove fare benzina, che é aumentata, quella a 90 ottani vale 1,20, quella a 94 1,40. In teoria nelle macchine affittate dovrebbe essere messa quella a 94 ma se mettete l’altra nessuno dice niente. Lungo la strada ci sono molti parador (debitamente segnalati) dove mangiare o bere un caffé (in CUC), e si trovano anche paladares, molti con scritto “Comida criolla”. Nei paesi, cittá od anche fuori ci sono avvisi di affitti di camere. Peccato che fosse molto che non pioveva ed il paesaggio era un po’ arido, fino a Camagüey. Las Tunas é una cittadina carina, con un centro coloniale, ben tenuto, pulito. Lí abbiamo dormito in casa di una nipote della mia amica. Il giorno dopo sono andata ad Holguín, circa 74 km. Holguín é carina, con un discreto centro storico. Ma la cosa piú carina era che c’erano due gruppi musicali, tra cui uno con l’organo oriental, strumento tipico della zona, e la gente ballava per strada. Il giovedí siamo andati a Sagua de Tánamo, una cittadina a circa 150 km, attraverso una strada piena di curve tra colline verdeggianti. Sagua é circondata da un fiume e sovrasta una baia. Secondo la gente del posto, le spiagge della baia sono tra le piú belle della provincia di Holguín (sciovinismo?, non so non ho avuto tempo di verificare). Subito dopo siamo andati a Moa, che non é una brutta cittá, al contrario, ma non ha molto da offrire essendo cittá industriale. E lí mi sono persa con il parentame, tra fratelli di primo e di secondo letto della nipote (quella che vive in Sierra Maestra) della mia amica, il fratello adottivo della mia amica senza contare l’esercito di nipoti e bisnipoti. Lí abbiamo dormito in casa di una parente (che conosco da piú di 20 anni) con un nipote che controllava le mie azioni: un nanetto curioso e simpatico. Il venerdí, infine, dopo una fermata in casa del fratello della mia amica: una finca piena di banani e di piante strane per me, siamo andati a casa del fratello di primo letto del nostro accompagnante (uno dei moltissimi nipoti della mia amica) e qui mi sono persa del tutto con il parentame, perché, inoltre, siccome la famiglia Sablón era sempre vissuta lí (si sono trasferiti dopo la rivoluzione per permettere ai figli piú piccoli di studiare), nel pomeriggio abbiamo fatto visita a parenti, amici, vicini. La sera mentre il vecchio (91) anni ci recitava le sue poesie in decima dedicate a Camilo Cienfuegos, Elián e a me,, hanno arrostito un maialino secondo il sistema contadino e ce lo siamo mangiato con yuca, congrí e rum. Meno male che faceva caldo perché ai parenti si sono aggiunti i vicini (naturalmente con figli). E la casa non conteneva tutti. La mattina dopo siamo ripartiti e alla sera eravamo all’Avana. (piú di 700 km) I giorni seguenti mi sono riposata, limitandomi a scorazzare in macchina nei dintorni (Calabazar, Parque Lenin) i ragazzini del Sierra Maestra e a visitare tutta la gente della zona.
Quello che posso dire in piú é che, andando al mercato, mi pare che i prezzi, rispetto al 2009, siano diminuiti e sono aumentati venditori privati, per cui si trovano molti piú prodotti di tutti i generi. Quello che lascia ancora molto a desiderare é il trasporto pubblico, anche se mi pare i cubani viaggino molto, se devo stare a tutti i bus Astro che abbiamo trovato sulla strada.
In quanto a notizie pratiche le ho messe nel forum “Cuba”.