Un’altra Ungheria: un weekend tra arte e storia
Proseguiamo per Kaptalan utca e torniamo nuovamente alla Cattedrale per visitarne l’interno riccamente decorato con affreschi di fine ottocento, a tre navate con cappelle laterali. Ci fermiamo a mangiare al Reply in Kiraly utca, solamente perché consigliato dalla guida, ma per niente tipico e poi ci incamminiamo nuovamente per Kiraly utca, ammirando i numerosi palazzi art noveau tra i quali spiccano l’Hotel Palatinus e il Teatro Nazionale, purtroppo in restauro. Decidiamo di proseguire la visita prendendo l’automobile e spostandoci fuori città. Raggiungiamo TV Torony, la torre della televisione sulla quale c’è l’immancabile ristorante girevole (fermo) e da dove si gode un ottimo panorama sulla città e sulle colline circostanti.
Andiamo poi a Tettye dove si possono visitare le cave di tufo, le sorgenti, o l’Arboretum, ma noi optiamo per una passeggiata e due bicchieri di ottimo vino al Tuke Borhaz. Ceniamo nuovamente in Kiraly utca e neanche questa volta troviamo niente di tipico.
Lunedì mattina lasciamo l’Hungaria Apartament e ci dirigiamo verso Rakoczi utca, da dove si può iniziare un itinerario attraverso lo stile art nouveau impreziosito dagli splendidi decori in ceramica presenti soprattutto sulle coperture di importanti palazzi come ad esempio il maestoso edificio delle Poste all’angolo con Citrom utca. Proseguiamo per Zsolnay Vilmos utca arrivando alla fabbrica delle ceramiche, riconoscibile dalle ciminiere decorate; all’ingresso dello stabilimento troviamo due simpatici custodi che ci fanno entrare nel comprensorio: nei 20000 mq della proprietà è in via di realizzazione un progetto dove troveranno luogo spazi espositivi, laboratori creativi, un parco museo, un hotel di lusso e altre attrazioni turistiche. La nostra guida improvvisata ci mostra una meridiana perfettamente funzionante e un refrigerante per i manufatti di ceramica con i decori in restauro. Lì accanto su una collinetta sorge il Mausoleo di Zsolnay con la cupola ricoperta di eosina e la scalinata ornata da statue leonine; è chiuso e non si può visitare. Salutati i custodi, ripartiamo verso nord per fermarci a Taszar , 35 km a nordovest da Pecs. Siamo qui per visitare il Katonai Repulo Muzeum situato nella zona aeroportale dedicata alle caserme di quella che fu prima scuola di addestramento piloti, poi campo d’aviazione e base del 50 reggimento Fighter ungherese, infine base NATO durante la guerra dei Balcani, dal 1995 al 2004. Purtroppo però è chiuso e ad un numero di cellulare indicato sul cartello del museo troviamo il Sign. Jozsef: ex sergente addetto alle telecomunicazioni della base che parla un po’ d’inglese; ci raggiunge in bicicletta e ci apre il cancello del museo: a nostra disposizione per ogni tipo di inquadratura ci sono MIG15; 19, 21 e 23, mentre all’interno dell’ex chiesa degli americani c’è tanto di quel materiale da trascorrerci una giornata intera: uniformi, caschi da aviatore, materiale bellico, fotografico, radio trasmittenti, bandiere e testimonianze varie, tutto gelosamente e meticolosamente conservato. Alla fine della visita Jozsef ci regala un dvd con filmati storici, dei libretti informativi e il suo biglietto da visita per scambiarci le foto che anche lui ci ha scattato; non vuole niente, neanche bere una birra con noi, il suo appagamento è stato il nostro interesse. Ci riapre il cancello e ci saluta dicendoci di esser stati i primi italiani ad aver accompagnato e augurandoci buon rientro a casa.