Madrid e dintorni
Ed è così che inizia la nostra avventura a Madrid…..Il volo è durato due ore e mezza e siamo arrivati al Terminal 1 dell’aeroporto di Barajas. Una volta scesi dall’aereo, ci siamo diretti verso il Terminal 2 per poter prendere la metro e dirigerci al centro di Madrid ( il percorso da un terminal all’altro dura circa 30 minuti) ed invece il tragitto in metro circa un’ora.Per viaggiare da e verso l’aeroporto bisogna acquistare un biglietto che costa 2 € e non cercate di fare i furbi perchè altrimenti non potrete uscire dal tornello. Il biglietto per una corsa costa 1€ ma io ho acquistato un carnet per 10 viaggi al prezzo di 9.30 €. Siamo scesi a Puerta del Sol perchè l’ Hostal Castilla II che avevo prenotato, questa volta direttamente sul suo sito ( non ho dovuto versare nessun acconto ma ho saldato tutto al mio arrivo), si trovava a pochi passi da questa fermata della metro. Erano le 22 ma la città era in pieno fermento, sembrava che fosse mezzogiorno. L’hotel è situato in un antico palazzo, molto signorile, e le camere sono moderne e pulite. Noi abbiamo speso 296 € per cinque pernottamenti senza colazione. Lasciate le valigie, siamo scesi ed abbiamo fatto un giro in Plaza de la Puerta del Sol che mi è subito piaciuta per la sua grandezza, i palazzi che vi si affacciano, le fontane e la folla che la riempie dalle prime ore del mattino fino a notte inoltrata.Ogni mattina abbiamo fatto colazione nella famosa pasticceria La Mallorquina situata in Plaza de la Puerta del Sol, proprio difronte alla fermata della metro omonima. Non sapevamo che dolci scegliere , tanti ce n’erano e tutti dall’aspetto alquanto invitante.La mattina successiva al nostro arrivo, siamo andati subito verso il Convento della Descalzas Reales perchè sapevamo che apriva alle 10:00. Ci siamo messi in coda e quando è arrivato il nostro turno ci hanno detto che avremmo potuto visitare la struttura solo a mezzogiorno. Abbiamo acquistato i biglietti al costo di 5 euro per due in quanto siamo pensionati, altrimenti il costo sarebbe stato di 5 € a persona.Nel frattempo siamo andati in giro e, a poca distanza ,abbiamo potuto visitare, in Calle del Arenal, la famosa Chiesa di San Gines, una delle più antiche della città. Al suo interno ci sono numerose cappelle con degli altari molto sfarzosi le cui statue, dedicate soprattutto alle Vergini, sono ricoperte da abiti tessuti e ricamati a mano.Qui è custodito anche il magnifico dipinto “La cacciata dei mercanti dal tempio” di El Greco. Risalendo il Pasadizo di San Gines abbiamo trovato la famosa Chocolateria di San Gines, un locale molto elegante tutto ricoperto di azulejo cioè piastrelle di ceramica non molto spessa e con una superficie smaltata e decorata. Qui potete sorseggiare la tipica cioccolata madrilena: calda, densa, amara in cui vi consiglio di tuffare i churros, una pastella fritta dalla forma allungata, spolverizzata di zucchero.Poi ci siamo spostati verso Puerta del Sol dove abbiamo ammirato il Palazzo delle Poste, oggi sede del Governo Provinciale di Madrid, il Km 0 di Madrid che si trova per terra proprio davanti alla porta principale di questa costruzione e che simbolicamente indica il punto da cui si dipartono tutte le strade di Spagna. Sempre nella piazza due grandissime fontane, la statua equestre di Carlo III ed il monumento con il simbolo di Madrid: L’orso arrampicato su un albero di corbezzolo ovvero l’oso y el madroño.
Di là ci siamo diretti verso Calle de Alcalà, una strada ricca di palazzi monumentali tra i quali numerose Banche, il Casinò, la Chiesa de la Conception Real de Calatrava, l’Edificio Metropolis. A mezzogiorno siamo ritornati al Monastero Descalzas Reales ed abbiamo iniziato la visita solo che abbiamo avuto la sfortuna di incontrare una guida che non parlava che spagnolo e ad una velocità tale che diversi di noi si sono innervositi. Gli abbiamo posto delle domande in inglese ma si è rifiutato di rispondere.Questo Monastero fu fondato da Giovanna d’Asburgo, figlia di Carlo V ed Isabella del Portogallo, nel Palazzo in cui lei nacque. Dopo la morte del marito decise di diventare monaca . Nel 1957 il Palazzo Reale divenne un convento di monache di clausura dell’ordine delle Clarisse. Abbiamo potuto ammirare opere di Tiziano, Coello e Rubens, le cappelle che circondano il chiostro, la bellissima Scala Reale e la Sala degli Arazzi. All’uscita siamo andati a mangiare al Museo del Jamon: se ne trovano ben sette dislocati in diverse parti della città. Si tratta di un locale dove si può consumare in piedi appoggiando la consumazione su una mensola attorno al bancone centrale e spendendo pochissimo.Noi abbiamo preso due panini con dell’ottimo prosciutto iberico e due calici di birra a solo 4 €. Ma potete trovare anche tapas, cornetti ripieni di prosciutto, calamari fritti, diversi piatti di carne. Ci sono anche due sale , di cui una climatizzata, dove potete mangiare seduti ed esssere serviti al tavolo, spendendo qualcosa in più. E qui una sera abbiamo preso un piatto di formaggi, una sperlunga con sette varietà di salumi, due birre, acqua ed abbiamo speso solo 22 €. Noi ne abbiamo scoperti tre di cui uno vicino a Plaza della Porta del Sol, un altro in Plaza Mayor ed un altro sulla Gran Via. Nel pomeriggio ci siamo diretti, a piedi, percorrendo Calle Mayor, verso il Palacio Real e la Cattedrale di Almudena. Strada facendo ci siamo fermati un attimo in Plaza de la Villa dominata dalla statua di Don Alvaro de Bazan, grand’ammiraglio di Filippo II. Sempre nella stessa Piazza sorge la Torre del Lujan, la costruzione più vecchia della città, risalente all’inizio del XV secolo ed esempio di arte Mudejar madrilena. Piano piano siamo arrivati davanti alla Cattedrale di Almudena che, con nostro grande rammarico, non abbiamo potuto visitare perchè erano in corso dei lavori di restauro. Allora abbiamo deciso di visitare subito il Palacio Real che si trova a pochi passi dalla Cattedrale. Per accedervi mio marito ha pagato 5 euro ed io 10 perchè “non ho ancora l’età, ovvero 65 anni”. Il mercoledì l’ingresso è gratuito per tutti i cittadini della U.E.Qui i nostri occhi han potuto ammirare: la Scalinata, la Sala del Trono alquanto sfarzosa, ricca di specchi e con il soffitto dipinto dal nostro Tiepolo, la Sala delle Colonne, gli arazzi e i dipinti di Mengs, Goya e Luca Giordano, 215 orologi e cinque violini Stradivari ancora utilizzati per balli e concerti.Terminata la visita , siamo andati verso l’enorme Plaza de Oriente voluta da Giuseppe I Bonaparte per mantenere la popolazione lontana dal Palazzo. Nella parte settentrionale di questa Piazza si trova il Real Monasterio de la Encarnation (a me piacciono molto i monasteri e Madrid ne è piena). Si affaccia sulla piazza omonima e per visitarlo abbiamo speso 4 € in due. Non è aperto il lunedì e lo si può visitare sia di mattina che di pomeriggio. Qui siamo stati accompagnati, durante la nostra visita, da una Signora che parlava spagnolo ma molto lentamente per cui mi è stato facile capire tutto ed inoltre dava anche spiegazioni in inglese. Abbiamo visitato la Sala del Re, il Coro, il Chiostro, la Sagrestia dove sono esposti i dipinti di Ribera , Luca Giordano ed altri artisti.L’ambiente più importante è La Sala delle Reliquie dove si trova l’ampolla con il sangue di San Pantaleone che , come avviene a Napoli per San Gennaro, ogni 27 luglio si liquefa. Poi ci siamo spostati di nuovo verso Plaza d’Oriente per andare a vedere, presso la Galleria Eboli, l’VIII Mostra di Arte Naïf Europea di cui io ero venuta a conoscenza attraverso il blog dell”artista naïf Alessandra Placucci che ammiro molto per la sua straordinaria bravura. Lei ha partecipato con due opere che potrete visionare qui. L’esposizione è piaciuta molto sia a me che a mio marito. Abbiamo potuto votare un’opera italiana ed una straniera e noi abbiamo dato la nostra preferenza al dipinto ad olio su tela di Alessandra intitolato “Galeggiando nel blu”. “Speriamo che vinci, Ale!!!” Non ho potuto scattare foto all’interno e mi è dispiaciuto molto ma era vietato. Abbiamo passeggiato ancora un po’ in Plaza de Oriente ricca di locali molto eleganti tra cui il caffè omonimo e poi ci siamo diretti verso il nostro hotel passando da Plaza Mayor dove nei secoli scorsi si teneva il mercato, venivano letti i bandi, si svolgevano le corride. E ‘ una piazza magnifica da cui si parte per visitare tutta la città.Sono nove le porte attraverso le quali vi si accede, è tutta circondata da portici dove si trovano negozi, caffè, ristoranti alla moda.Mi sono piaciuti molto gli affreschi della Casa de la Panaderia (vedi prima foto in alto). Alessandro Dumas padre disse che questa piazza aveva “la cupola più bella e meglio dipinta di tutti i teatri e del mondo”: il cielo di Madrid. A cena siamo andati da Fresco, una catena di ristorazione che ho conosciuto a Valencia e molto diffusa in Spagna.Il buffet è libero perchè si può prendere ciò che si vuole e quante volte si desidera ed il prezzo è fisso. A pranzo si spende sui 9 euro mentre a cena 11€ compresa una bevanda a scelta tra vino, birra o acqua. La qualità dei cibi è molto buona e si va dalle insalate di tutti i tipi ai primi piatti, ai secondi di pesce o carne, ai tranci di pizza appena sfornati, alla frutta, al dolce e al caffè. A Valencia i locali erano più raffinati perchè sui tavoli c’erano delle belle tovaglie e tovaglioli in tessuto ma ad esempio le bevande non erano comprese nel prezzo fisso. Il secondo giorno abbiamo preso la metro per andare ad Atocha Renfe e visitare il bellissimo giardino tropicale di 4000 mq creato all’interno della stazione ferroviaria, resa famosa anche dal terribile attentato del 11 marzo 2004 in cui persero la vita 191 persone e ne rimasero ferite 2057. Di qui siamo andati al Museo del Prado (solo io ho pagato il biglietto 8€, l’ingresso è gratuito tutti i giorni, chiuso il lunedì, dalle 18 alle 20) che è il museo più famoso di Madrid. Le opere più famose sono quelle di Goya, Velasquez, Tiziano, Rubens, Tiepolo, Rubens, Tintoretto, Raffaello, BeatoAngelico, Mantegna, El Greco. Abbiamo trascorso qui un paio d’ore e poi ci siamo incamminati verso il Parco del Buen Retiro, il vero polmone verde di Madrid. Le foglie degli alberi scintillavano al sole, sui prati che, sembravano delle coperte di velluto, erano sdraiate parecchie persone intente a prendere i primi raggi di sole caldi perchè siamo capitati in una settimana con temperature fuori dalla norma, alcuni bambini scorazzavano da una parte all’altra giocando a palla. In questo parco, che ha una superficie di 118 ettari, c’è un lago artificiale dove è possibile noleggiare delle barche. Ci sono anche diversi monumenti proprio a ridosso del lago ed un po’ più giù il Palacio de Cristal difronte a cui si trova un altro lago artificiale dove sono stati piantati dei cipressi calvi delle paludi le cui radici sono proprio sotto la superficie dell’acqua ed il Palacio de Velasquez. Usciti, ci siamo diretti verso la Puerta de Alcalà e di lì verso il magnifico Palacio de Comunicationes di Madrid in Plaza de Cibeles. Di qui abbiamo percorso il Paseo di Recoletos fino alla statua dedicata a Colombo. Avremmo voluto raggiungere Plaza de Castilla per ammirare le torri Kio, due torri inclinate, ma la distanza era enorme ed abbiamo preferito andare a fare un giro sulla Gran Via, lunghissima strada famosa per shopping a prezzi modici.Siamo arrivati fino a Plaza de Espagna e di qui, con la metro, siamo ritornati in albergo e la sera siamo andati a cena in un locale facente parte di una catena famosa in tutta la Spagna: Cerveceria 100 Montaditos. Abbiamo preso dei montaditos che sono dei panini farciti con salumi, verdure, carne, formaggi ,pesce. Ce ne sono da 1€ o da 1.20€ o da 1,50€ o da 2 € e potete sceglierne fra 100 varietà. Oppure si può consumare una bella terrina di insalata che costa solo 3.90€. Insieme ai montaditos danno delle ottime olive verdi e delle patatine chips. Noi abbiamo bevuto della birra alla spina (dovete ordinare cañas e non cerveza): la piccola costa 1€, quella grande 2€. Il mercoledì sera tutto viene venduto ad 1 € e così noi abbiamo speso in due solo 10 € per mangiare e bere. A ,dimenticavo di dirvi come si ordina: sui tavolini ci sono dei fogli sui quali sono stampati tutti i prodotti in vendita, bisogna indicare la quantità in corrispondenza del montaditos o dell’insalata o della bevanda scelta, scrivere il proprio nome sul foglio , consegnarlo alla cassa, pagare. Vi verranno date le bevande e poi verrete chiamati non appena ciò che avrete scelto sarà pronto. Carino, no? Per il terzo giorno avevo programmato un’escursione al Monastero San Lorenzo de El Escorial, monumento Patrimonio dell’Umanità. Si trova a circa 50 km da Madrid, lungo la strada statale A-6 verso Nor-Ovest, e noi l’abbiamo raggiunto con il pullman 664 che si prende al terminal 1 della stazione metro di Moncloa perchè la fermata dista solo 5 minuti dal Monastero. Se si va con il treno poi bisogna prendere un bus perchè la stazione è distante. Per il viaggio in pullman abbiamo speso 14 € A/R in due. Il mercoledì la visita è gratuita per i cittadini dell’U.E. Il Monastero è chiuso il lunedì. E le visite guidate durano 1 ora ma noi abbiamo preferito prendere le audio guide. Per l’ingresso abbiamo speso 10 € io e 5 mio marito . Abbiamo impiegato circa tre ore per visitarlo tutto. Il monastero è un enorme edificio in granito che viene definito “l’ottava meraviglia del mondo”. Fu fatto costruire da Filippo II che da qui dominava il suo impero.Ci sono ben 14 cortili, mille porte di cui alcune fabbricate da degli artigiani tedeschi, duemila finestre, una Basilica, un Panteon dove si trovano le tombe dei Re e Regine di Spagna da Carlo I fino ai nostri giorni , un Panteon per gli infanti. La Basilica è meravigliosa e termina con una cupola che è simile a quella di San Pietro, nel Vaticano. Qui c’è un superbo Crocefisso di Cellini. La chiesa ha 43 altari e nei soffitti ci sono affreschi di Luca Giordano. Anche la biblioteca è splendida e ricca di opere pregiate.Il monastero è il simbolo del potere spagnolo nel XVI secolo ed in esso abbiamo potuto ammirare numerosi dipinti e sculture di grandi artisti tra cui Tiziano, Il Greco, Il Veronese, Luca Giordano ed arazzi disegnati da Goya, Rubens. All’interno era vietato scattare foto ma io sono riuscita a farne due, di sfuggita.A destra dell’ingresso del Monastero si trovano i Giardini del Frate. Oltre ai giardini veri e propri si può ammirare un bel paesaggio campestre ed un laghetto. Di qui siamo andati a fare un giro attraverso il centro storico e poi ci siamo fermati a pranzare presso il ristorante Alaska in Plaza San L.orenzo, 4 . Abbiamo pranzato all’aperto , all’ombra di alcuni alberi , perchè anche qui , nonostante la località si trovi in collina, faceva caldo ed era piacevole sostare all’aperto. Abbiamo optato per un menu a prezzo fisso che dava la possibilità di scegliere un primo, un secondo ed un dolce tra 4 portate diverse. Noi abbiamo preso un antipasto di gamberetti irrorati da una salsa speciale, un cosciotto di maialino da latte al forno con contorno di patate, un dolce di riso e da bere una bottiglia di vino bianco ghiacciato. Sapete quanto abbiamo speso? 25 euro in due. Nel pomeriggio siamo ritornati a Madrid e, dopo esserci riposati, siamo andati a visitare il Centro de Arte Reina Sofia dove il lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì si entra gratis dalle 19. Qui si può ammirare la celeberrima Guernica di Picasso. Anticamente questi erano i locali dell’Ospedale Generale di Madrid. I due ascensori esterni in vetro sono stati aggiunti nel 1992. Cena al Museo de Jamon (ne ho già parlato un po’ più in su). Ultimo giorno un viaggetto ad Alcalà de Henares. Questa volta abbiamo voluto prendere il treno partendo dalla stazione di Atocha spendendo 10.60 € in due A/R. Siamo arrivati dopo circa tre quarti d’ora di viaggio in quanto la cittadina dista 33 km da Madrid. E’ stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1998 per la sua Università fondata dal cardinale Cisneros. Questa località è famosa anche perchè è qui che nacque Cervantes, il famoso autore del Don Chisciotte della Mancia. Siamo andati a visitare la sua Casa Museo del XVI secolo (ingresso gratuito) ma non abbiamo potuto scattare foto. Il primo corso accademico dell’Università di Cisneros fu istituito nel 1499. Qui studiarono Calderon, Lope, Sant’Ignazio di Loyola ma non Cervantes. Anzi non si sa se e dove abbia frequentato l’Università. Arrivati alla stazione di Alcalà, abbiamo percorso la strada principale e ci siamo diretti verso il centro storico. Lungo il cammino abbiamo notato una costruzione, Il Palacio de Laredo, che risale al 1884. La sua architettura è mista ma domina quella araba. Attualmente ospita il Centro Studi Cisneriani dell’Università di Alcalà ed è visitabile, con delle guide, sia la mattina che il pomeriggio. Raggiunta la Plaza de Cervantes, dove un tempo si svolgeva il mercato, ci siamo diretti verso l’Ufficio del Turismo dove ho chiesto una piantina e mi hanno mostrato i luoghi più interessanti da visitare.Esiste ancora l’ Hosteria dell’ Estediante che, con il suo menu, ci riporta all’atmosfera che doveva esserci nella Città Universitaria di Alcalà del XVI secolo, frequentata da più di 12000 studenti. Abbiamo dato uno sguardo al menu ma i prezzi erano un po’ proibitivi. Alcalà de Henares fu distrutta da una guerra fratricida e fu qui che Bizet ambientò la sua Carmen. Poi, percorrendo la Calle Mayor,caratterizzata da portici molto bassi, antico quartiere ebraico,siamo andati a visitare la Cattedrale in stile tardo gotico. Non molto distante, e a noi è piaciuto molto, il Palazzo Arcivescovile, costruito dal XIII al XIX secolo,dove avvenne un evento importantissimo per la storia mondiale: l’incontro tra Cristoforo Colombo e Isabella la Cattolica grazie ai finanziamenti della quale Colombo potè scoprire l’America. Poi abbiamo fatto un giro anche nel cortile del Colegio Mayor de San Ildefonso denominato Manzana Cisneriana. Fu anche sede dell’università dal 1499 al 1836 ed ora ospita il Rettorato dell’Università di Alcalà.Vi si accede da Plaza San Diego. Abbiamo pranzato, sempre con menu a prezzo fisso ( in due 25 euro), presso La Casa Vieja in via San Flipe Neri, 3.La cosa che ci ha colpiti di più ad Alcalà è stata quella di vedere sui tetti delle case e , soprattutto sui campanili, di cui la cittadina è piena, numerosissimi nidi di cicogne che ogni tanti si alzavano in volo e volteggiavano sopra le nostre teste, lasciandoci a bocca aperta.Ho scattato delle foto ma non sono riuscita, nonostante lo zoom, ad ottenere degli scatti ravvicinati di questi magnifici uccelli .La sera, rientrati a Madrid, siamo andati a cenare al famoso Mercado San Miguel che si trova nella Piazza omonima , proprio uscendo dalla parte ovest di Plaza Mayor.Si tratta di un antico mercato che è stato ristrutturato e dove oggi, più che comprare roba da portare a casa , si mangia e si beve. Ci sono 75 box. C’è chi vende salumi, chi formaggi, chi tapas, chi stuzzichini, chi ostriche, chi baccalà, chi gamberi, gamberoni chi bocadillos, dolci, e vini, tanti vini. Ci sono anche i fruttivendoli, macellai, fiorai.Qui abbiamo speso 50 € perchè abbiamo voluto assaggiare un po’ di tutto;comunque i prezzi sono altini per essere un mercato ma la qualità ed il servizio sono ottimi.Io ho preso del baccalà, delle tapas ai formaggi, dei salamini, della frutta. Mio marito delle ostriche, delle tapas al formaggio, degli spiedini di olive saporitissime. Il tutto annaffiato da del freddissimo vino bianco (il mio fruttato). Qui finisce la nostra magnifica vacanza a Madrid. Posso dire che è una città che mi ha stupita,, una capitale low cost che offre sempre cose nuove da vedere e dove la gente non dorme molto perchè il loro sport preferito è “madrugar” (ovvero tirare l’alba) passando di locale in locale fino al sorgere del sole. Raggiungerla dall’Italia è facile perchè oggi i collegamenti sono numerosi e garantiti da compagnie low cost Vueling da: Roma e Venezia Ryanair da: Alghero, Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Milano, Pisa, Roma (Ciampino), Torino, Trapani, Verona. Per gli hotel, oltre al mio,vi consiglio gli alberghi battezzati con i nomi di persona, arredati con coloratissimi pezzi da design: http://www.room-matehotels.com/eng/madridhotel/mariohotel/marioubicacion.php
oppure: http://www.invisahoteles.com/es/hoteles-en-ibiza-y-madrid/es.html
http://www.chicandbasic.com/ita/hostal_colors_madrid/
e B&B: http://www.homelidays.com/IT-Case-Vacanze/es_madrid_es/hote_list_r12.htm