In giro per l’Irlanda
Secondo giorno: visto il costo dei bus decidiamo di acquistare biglietti per il giro turistico organizzato (costo 16 euro a persona con la possibilità di salire o scendere in qualsiasi fermata del percorso biglietto valido due giorni) Visitiamo Trinity College e dintorni, San Patrick, la fabbrica Guinness (costo 15 euro esagerato per quello che c’è e per una birra all’ultimo piano vista panoramica sulla città) e via via tutte le chiese e monumenti sul percorso compreso l’ enorme parco, ritornando nella centralissima Connolly Street, via piena di negozi con in centro l’altissimo Ago scultura.
Terzo Giorno: decidiamo di affittare un’auto e ci dirigiamo in aeroporto dove sembra l’unico posto dove prenderne una (primi venti minuti di terrore per la guida a sinistra con lato guidatore a destra, poi tutto liscio). Compriamo i biglietti del bus della linea AirLink in hotel perchè scontati del 50% (euro 3) arriviamo alla Hertz affittiamo il mezzo e ci dirigiamo verso Galway più precisamente a Cliffs of Moher, posto incantevole. Il sito non è visibile dalla strada se non accedendo con relativo biglietto (6 euro a persona comprensivo di parcheggio). Le strade per arrivarci sono strette con l’assurdo limite di 100 km , ritorno a Dublino.
Quarto giorno: partenza per Belfast niente di eccezionale, (avevamo dimenticato che l’Irlanda del nord è Inglese con la sterlina come moneta, quindi di sabato banche chiuse abbiamo dovuto prelevare dal bancomat) , proseguiamo per raggiungere la Causeway coast passando per Carrick a Rede e Giant’s. Due siti meravigliosi dove al primo, dopo un paio di chilometri a piedi ed un costo d’ingresso 5 sterline circa siamo passati sul ponte sospeso sull’oceano. Nel secondo, al costo di 2 sterline a persona andata e ritorno, un pulmino ci ha condotto nella piccola baia dei Giant’s. (parcheggio a pagamento 6 Sterline mi sembra di ricordare). Ritorno verso Dublino passando per Londonderry o Derry che sia, arrivo alla riconsegna dell’auto in aeroporto e con nostra sorpresa senza che ci sia controllata, praticamente sulla fiducia, naturalmente ci hanno chiesto se avevamo avuti incidenti e se c’era il pieno. Ritorno in Hotel con il bus, (con i biglietti acquistati in Hotel per via dello sconto).
Quinto giorno: dopo lo shopping dei souvenir partenza per i terminal 2 dove inizia il braccio di ferro per i bagagli. Premettendo di essere ritornato con lo stesso bagaglio con cui ero partito, l’Aerlingus diventa fiscalissima sul peso e dimensioni del bagaglio a mano. Al check-in ci pesano il trolley e tutti stavano sopra il peso consentito di 10 kg con un aggravio di costi biglietto, rifiutiamo il check-in e ci andiamo a infilarci più roba possibile addosso e nelle tasche. Se volete potete controllare il peso del bagaglio in una bilancia posta vicino l’ingresso del terminal. Rifacciamo la fila ci combiniamo con un’addetta che non fa storie e importante ripeto importante inserisce una striscetta di carta sulla maniglia del bagaglio (praticamente un lasciapassare ma questo lo abbiamo capito dopo). Salendo verso il Gate prima dei controlli corporali c’è un secondo controllo peso dimensioni e senza etichetta vi rispediscono a pagare il peso in più. Infine al Gate ultimo controllo dimensioni. La cosa che ci ha dato fastidio è che alla partenza niente controllo ma al ritorno dove il passeggero è più vulnerabile sia per la lingua (che non deve essere una giustificazione) sia perchè a casa deve tornare per forza ci sia una velata, ma non più di tanto, strategia del bagaglio cioè costi aggiuntivi per fare cassa. Con questa compagnia in aereo se vuoi qualcosa da bere, mangiare, caffè , paghi tutto. Fine