In Marocco tra le città imperiali
I giorno : visita della citta di Casablanca
Dopo esserci rinfrescati un po in albergo Ibrahim ci mostra la città. Casablanca grande capitale economica del marocco, non ci colpisce tanto per il suo patrimonio storico-artistico, ma per il fortissimo contrasto tra palazzi moderni accanto a misere abitazioni diroccate. Dopo un giretto a piedi tra i quartieri più caratteristici e qualche sosta tra le varie bancarelle della medina, si è già fatta ora di pranzo e decidiamo di fermarci in un ristorantino tipico dove servono ottimo taijine. Soddisfatti dell’ottimo pranzo, ci rechiamo alla moschea Hassan II, l’unica del Marocco che è possibile visitare pur non essendo musulmani, e la Place des Nation Unites. Terminata la visita decidiamo di tornare in albergo, esausti e affascinati da questo primo incontro con la civiltà araba.
II giorno: visita della città di Rabat
Sveglia prestissimo e in marcia verso Rabat. Appena arrivati ci sistemiamo subito in albergo e anche stavolta decidiamo di visitare subito la città. Capitale del Marocco, Rabat è il simbolo dell’immortalità del Paese. Abbracciata da chilometri di mura color ambra e ornata da ibiscus, Rabat mescola nella stessa raffinata eleganza il suo cuore storico e la città attuale. Da visitare il palazzo reale, ma soprattutto la casbah degli Oudayas, un quartiere caratterizzato da vie strette e piene di case bianche con le tipiche finestre azzurre. Anche la necropoli di Chellah ex porto romano situato poco fuori Rabat merita attenzione. Infine se siete fortunati (noi purtroppo nn siamo riusciti a vederlo) una volta la settimana si tiene una bellissima asta di tappeti, dove è possibile acquistarne qualcuno di buona fattura a prezzi ottimi.
III giorno: Volubilis e Meknes
Convinti ormai che nulla più ci avrebbe affascinato come fino ad ora, Meknes, invece conquista il nostro cuore, coi suoi bellissimi giardini e sfarzosi palazzi custodi di suggestivi musei al loro interno, con le sue mura perimetrali rimaste incomplete e il Bab Mansour, una delle porte del nord-Africa più belle. Estasiati da questa stupenda cittadina e soddisfatti del cous cous marocchino, Ibrahim ci sorprende ancora facendoci da cicerone a Volubilis una antichissima città romana, ad una trentina di Km da Meknes, il sito archelogico più famoso del Marocco.
IV giorno: Fez
Partenza per Fez, nei nostri ormai ultimi giorni. La città è il centro spirituale e culturale del Marocco; si presenta divisa in una città nuova (el Jedid) ed in una vecchia (el Bali), al cui interno si trova la medina, che con le sue fitte strettoie è la più grande del Marocco ed anche quella in cui è più facile perdersi. Di essa ci ha molto colpito il caos, gli odori fortissimi, ma sopratutto la sensazione che questa medina fosse diversa da tutte quelle che avevamo visitato fino a quel momento: sembrava che lì il tempo si fosse fermato, impreziosita dal lavoro artigianale di giovani ragazzi intenti nel lavorare il legno , sopratutto quello di cedro, diffondendo così nell’aria questi insoliti aromi. Una delle immancabili tappe a Fez sono le concerie, difficili da raggiungere perchè circondate da palazzi diroccati al cui interno si trovano botteghe specializzate nella vendita del cuoio e delle pelli maleodoranti. Infatti nelle concerie, in delle grandi vasche rotonde dei giovani vi si immergono fino quasi al ginocchio, procedendo alla tintura delle pelli grezze. L’odore è insopportabile sopratutto se ci si va nelle ore più calde, poichè i coloranti contengono guano di piccioni per il fissaggio. Stanchi per le lunghe passeggiate, torniamo in albergo dove ci aspetta una succulenta cena. Il giorno dopo contenti di questa magica vacanza e del fatto che, checchè se ne possa dire, la situazione che sta affligendo il mondo arabo non sta coinvolgendo il Marocco, riprendiamo tristemente il volo per Milano.