Natal, Brasile

A Natal, punto più orientale dell'America latina, festeggiamo l'Epifania e assaggiamo il Brasile. Un'esperienza bellissima nella citade do sol attorniati da una popolazione sorridente, cordiale, allegra, sempre in movimento... lento, dove la samba fa da colonna sonora alle assolate e ventilate giornate ricche di passeggiate su lunghissime...
Scritto da: Luna Lecci
natal, brasile
Partenza il: 05/01/2007
Ritorno il: 13/01/2007
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Le feste natalizie 2006 all’insegna delle grandi abbuffate, dell’ospitare parenti lontani in vacanza a Roma e delle coperture lavorative in ufficio stanno volgendo al termine. La stanchezza si fa sentire e l’idea che quando tutti rientreranno dalle ferie, le tue inizieranno, mi regala un sorriso. Non c’è tempo per programmare viaggi desiderati, mi affido alle offerte, al caso, al destino, ai consigli last minute dell’agenzia di viaggio, all’immancabile buon rapporto costi/benefici.

4 gennaio. Alle ore 17 l’agenzia ci propone, con tour operator Veratour, il Brasile, Natal, 9 ore e ½ di volo, temperatura d’arrivo 30°C, quella dell’Oceano Atlantico 26°C nonostante il vento, B/B in Hotel a 5* sul mare per € 1.200,00 a persona. Va bene, accettiamo questo last second visto che la partenza è prevista domani!

5 gennaio. Alle ore 12 ci troviamo al terminal C di Fiumicino con una valigia di indumenti freschi, comodi, informali, di costumi, di creme solari e dello zainetto con ciò che non è consigliabile imbarcare.

VOLO. Speriamo il buongiorno non si veda dal mattino: il volo accumula quasi due ore di ritardo. Non si parte alle 14,45 ma alle 16,35! I posti (39A-B) non sono così scomodi nonostante il Boeing 767-800 della Air Italy sia semplice, un monitor ogni tot file di posti. Il pranzo, servito intorno alle 18, è commestibile: merluzzo e zucchine per me, spezzatino di pollo, zucchine e carote per il mio boy. Per entrambi pachino, ciliegine di mozzarella, insalata riccia, formaggino bel paese con pane, cracker, dolce alle mandorle, io vino rosso delle terre di Franciacorta, lui lattina di birra. Tea e caffè a volontà offerti da cortesissime hostess. Alle 19 lui vede un cartone animato e a seguire Mission Impossibile 3 e io finisco le ultime pagine di Gomorra, sfoglio Gulliver e l’ormai superato quotidiano. Ore 21 snack con cracker e coca cola, proiezione del film Ti va di ballare? con Antonio Banderas e a metà film (ma si mangia sempre!) spuntino con trancio di pizza e panino prosciutto cotto e formaggio. Dichiariamo, compilando un modulo, di non trasportare animali, piante, munizioni, armi… consegniamo le cuffiette e ci prepariamo all’atterraggio! Scalo di un’ora a Fortaleza dove ci fanno scendere, sistemano l’aereo ed imbarcano “quelli che le vacanze le hanno concluse” abbronzati, in ciabattine havaianas e magliette dai colori brasiliani. Ci facciamo un giro al duty free (Marlboro $ 89.00 per 5 stecche), ma la stanchezza ci assale e si fa sentire. Ci rimettiamo in volo per sbarcare finalmente a Natal dopo un’oretta. Troviamo ad accoglierci Veronica, assistente Veratour, e già vediamo che qui i ritmi sono pacati, tranquilli… così diversi dai nostri! In Italia ci sarebbe stato uno “sbrigati sbrigati”, “corri corri”, “recupera recupera” (sono le 4 del mattino) invece, nonostante l’accumulato tanto ritardo, con serenità ci conducono in albergo, distante solo una dozzina di km.

HOTEL. L’Hotel Sehrs (www.serhsnatalgrandhotel.com) ci fa subito una buona impressione anche se ci rendiamo conto che un 5***** così lussuoso forse è eccessivo per le nostre esigenze. Un altissimo albero natalizio dà il benvenuto e ci vengono offerti due bicchieri di acqua (o latte) di cocco freddo e rinfrescante. La stanza, una delle quasi 400 che si affacciano sul mare, è enorme, mobili in legno massello scuro, telefono, tv lcd satellitare, aria condizionata, cassetta di sicurezza, minibar, bagno grande con top in marmo, phon e specchio tondo basculante, balconcino! E’ tardissimo e crolliamo dopo qualche sms mandato in Italia dove sono già le 7,30 dell’Epifania.

A posteriori, nonostante l’Hotel Sehrs offra molto: è pulito, elegante, discreto, colazione abbondante, ha un neo: è distante circa km 5 dalla movida brasileira (anche se sulla stessa Via Costiera) e per chi non vuol spendere soldini per prendere un taxi (dai 5 agli 8 € a tratta) o viaggiare con i mezzi pubblici (bus 56, R$ 1,60), forse non è adatto. Noi stessi avremmo preferito una, due categorie inferiori, ma alloggiare in un albergo più centrale. E’ vero, qui ci siamo addormentati con la ninna nanna dall’infrangersi delle onde del mare, ma dopo aver bevuto caipirinha, mangiato e stressato le gambe… non vedi l’ora di buttarti su un lettone qualsiasi! All’interno sono presenti: il Mandala Spa Zen con trattamenti rigeneranti, circuiti da veri e propri centri benessere, massaggi di vario genere, ma i prezzi non sono dei più bassi (1 ora di massaggio circa € 60); due ristoranti per il pranzo e tre per la cena, uno a buffet, uno con cucina mediterranea e l’altro tipico; sei bar, piscine, palestra, internet point, mostre di quadri lungo i corridoi… Al check out ci sarà da pagare una tassa di soggiorno che varia a secondo della struttura (da 0,50 a quasi 2 € al giorno a camera).

CAMBIO. € 1 corrisponde a circa 2,70 real R$ che si possono cambiare presso le banche (ore 10-16), gli hotel, gli uffici cambi o prelevando presso bancomat situati in centri commerciali o negozi: a Ponta Negra, per esempio, da “Granada”.

ESCURSIONI. La Veratour propone tre gite: la visita di mezza giornata di Natal (€ 20 pp), la spiaggia di Pipa in un’intera giornata (€ 35 pp) e le dune di Genipabu, sempre un intero giorno (€ 63 pp), ma noi ci svincoliamo e ce le organizzeremo da soli portando con noi, così come consigliato, una copia del passaporto per eventuali controlli da parte della polizia.

TELEFONO. Abbiamo sempre comunicato con sms dai cellulari, ma ricordatevi di ricaricarli perché ovviamente non si trovano sim italiane! Sappiate che dal telefono dell’hotel dopo 4, 5 scatti anche senza risposta vi addebiteranno il costo di uno scatto.

6 gennaio. Mi sveglio più volte sazia di sonno, anzi, no, con tanto bisogno di dormire visto che sono passate solo tre ore… ma la voglia di far colazione, di esplorare la struttura e di vedere il paesaggio è tanta! Wow! La più completa colazione che abbia mai fatto! Più di 20 varietà di frutta coloratissima (uva bianca, uva nera, melone giallo, melone arancio, cocomero, papaia, mango, ananas, kiwi, arance, mandarini, mandarini cinesi, banane giganti e piccoline, specialità locali) che ho mangiato più volte, decine di gusti di tea, dolci fatti in casa tipo ciambelloni della mamma, minimo 10 qualità di pane, crêpe di tutti i tipi, cereali, succhi di frutta fresca a volontà, tanto cibo cucinato per la colazione all’inglese/americana…Un’ora abbondante passa così, e poi subito a sbircire il panorama. Il vento soffia caldo e forte, il mare è mosso e simpatica è la postazione del bagnino su un altissimo sedile coperto da un tetto di foglie di paglia sotto una palma. Il blu dell’Oceano contrasta con il turchese delle diverse piscine dell’hotel. Dopo esserci spalmati la crema ad alta protezione dalla punta dei piedi alla fronte via per una piacevole passeggiata. Sul bagnasciuga color bronzo gongolano innocui granchi e numerosi carretti-chioschetti ambulanti propongono spiedini di carne o pesce cotti al momento su un bracierino, zuppe, crêpe, cocchi freschi da bere, bevande alcoliche tra cui la caratteristica bevanda del paese, la caipirinha, preparata con un distillato alcolico estratto dalla canna da zucchero, lime, zucchero bianco e ghiaccio. Arriviamo in un’ora scarsa nella zona principale di Ponta Negra, punto nodale della vita notturna dove trascorreremo tutte le serate. Dopo aver bevuto due cocchi a testa, assaggiato uno spiedino di 6 gamberetti e fotografato qua e là, torniamo in hotel. Pranziamo con panini e caju: un frutto simile, esteticamente, ad un piccolo peperone o alla testa di un pappagallo che si tiene per il “becco” il quale, tostato, “si trasforma” in anacardio! E’ molto succoso, un po’ piccantino e sfizioso. Una mezz’oretta in palestra per una biciclettata, immersione nella grande vasca idromassaggio, doccia, lettura e di nuovo via per l’inizio della serata. Ceniamo presso il ristorante sul mare Picanha & cia con due belle fettone di carne (la picanha è un taglio tipico) grigliate, portate sulla piastra ancora bollente e somiglianti a due nostri filetti, più diversi contorni quali patatine fritte, riso bianco, insalata riccia, due ciotole, una con pomodoro, sedano e cipolla e l’altra con ferofa (un tubero tritato come pan grattato, con pezzettini scuri simili ad uva passa, ma dal lontano sapore di cocco), un’ottima caipirinha per un totale, compresa la mancia, di € 18!

7 gennaio. E’ domenica mattina e all’interno dell’hotel è curioso vedere il contrasto tra gli alti e addobbati alberi di Natale che fra qualche giorno smonteranno e la gente in costume. La spiaggia, così ampia che sembra deserta, è piena di microauto che trascinano su paracaduti chi vuol stare a contatto col vento e guardarci dall’alto. Noto quanto sia bella fisicamente la sorridente popolazione dai tratti somatici tra i più svariati, dovuti al mix di culture diverse, agli incroci di geni (nativi del luogo, africani, europei). Belle bionde, splendide mulatte, mori mozzafiato… uomini e donne dalla pelle lucida, senza tracce di depilazioni, tonica e con muscoli ben definiti. Probabilmente è il mangiar sano (pesce, carne, riso e frutta) o il tanto movimento. Su queste spiagge non c’è nessuno che ozi o legga sotto l’ombrellone! Si gioca a pallone, a ping pong, si fa sollevamento pesi dove la panca è una tavola grezza di legno e la barra è un tubo in ferro con alle estremità blocchi di cemento, si scavano buche, si fa jogging, ci si tuffa in continuazione e per raggiungere il mare sempre una lunga corsetta! Eppure i ritmi sono lenti, lo si vede quando parlano, servono le pietanze, mostrano costumi o parei o bigiotteria… e l’allegra samba fa sempre da colonna sonora. Due tipi di giovanissime donne non passano affatto inosservate: quelle che hanno un evidentissimo seno rifatto appena coperto da succinti bikini e quelle che sono già madri di tre, quattro bambini.

In Italia mi avevano un po’ allarmata sulla delinquenza dovuta alla povertà. Sarà stato perché Natal è una capitale (del Rio Grande do Norte), con i suoi quasi 800 mila abitanti, non povera, è molto turistica, ma non siamo mai stati importunati o avvicinati da qualche malintenzionato, anzi, ogni volta che con la nostra macchinetta digitale avevamo voglia di fotografare… tutti sorridenti si mettevano in posa curandosi di apparire e non di adocchiare oggetti di valore da far fuori. Presso l’agenzia Ponta Negra Buggy, pnbuggy.com.br dopo aver confrontato prezzi e percorsi con altri punti di vendita escursioni (Passeios de buggy, Astral Turismo), sul lungomare di Ponta Negra, prenotiamo, parlando con la simpatica sig.ra Isabel, una gita che faremo fra due giorni per la Costa Nord di Natal, direzione Genipabu e il suo splendido Parco delle Dune risparmiando, rispetto a quella proposta in hotel, quasi € 20 a testa e soprattutto dando la possibilità di guadagnare ai locali. Ceniamo a base di pesce sempre sul lungomare presso il ristorante Beterraba: ottimo trancio di pesce (tipo spada) grigliato con patate arrosto, immancabile riso, insalata ed ovviamente caipirinha! Tutto molto gustoso e il fatto di trovarsi su una terrazza, dominare la strada e dall’alto ammirare i giocolieri, ascoltare un complessino che sovrastava il rumore delle onde infrante… è stato piacevole.

8 gennaio. Sveglia di buon ora, sempre ottima colazione, mattinata di relax e verso le 16 iniziamo la perlustrazione di Natal puntando ai grossi centri commerciali. Cammina cammina… ci rendiamo conto di quanto sia grande la città e di quanto lunghe e pulite – più volte troviamo 4, 5 cassonetti per la raccolta differenziata – siano le strade che la percorrono. In diverse aree verdi sono ancora esposti presepi e su alcuni muri gigantografie del grande Pelé che sponsorizza la località. Arriviamo ai supermercati Rede Mais e Nordestao (aperti dalle 10 alle 22) dove curiosiamo tra i vari prodotti, osserviamo le scelte dei natalesi… Al Rede Mais il reparto frutta è un paradiso e le varietà mai viste di caju, cajà, jaca, acerula, ciringuela, guava, carambola, maracujà… Dalle forme, dai colori e chissà da quali sapori spettacolari mi fanno letteralmente impazzire! Il reparto carni con il lunghissimo e molto fornito banco frigo è impensabile! Si vendono pezze da kg 5/6, che facciamo pure fatica a sollevare, imbustate sotto vuoto assieme al sangue dell’animale… Beh, a dirla tutta, c’ha fatto pure un po’ impressione! Da Nordestao al reparto pesce, fornitissimo, se ne trovava molto fresco ed essiccato e l’odorino com’è immaginabile non è invitante. Molte sono le marche a noi note (Garnier, Nestlé, Parlamat…), tanta è la pasta prodotta a San Paolo e i prezzi, paragonati a quelli italiani, veramente irrisori! L’ora di punta a Natal, visti gli orari dei negozi (9-18), degli uffici (8-18) e dagli autobus stracolmi che trasportano tantissima gente e che, assieme a noi, alle fermate forma capannelli nutriti, si aggira attorno alle 18,30. Ceniamo presso la Churrascaria Pantanal (Avenue Roberto Freire, vicino al più famoso Tabuia de carne) e ci lasciamo tentare dal rodìzio di carne: buffet di verdure, riso, tuberi vari a volontà e poi con degli spiedoni di carne arrostita (pollo, manzo, abbacchio, cuore di pollo, pecora, bufala, salsicce… e anche formaggio) i camerieri a rotazione servono svariati assaggini finché non si dice: “basta!”. Una bella esperienza con sottofondo di musica dal vivo. E’ pure vero che troppi sapori insieme, l’uno vicino all’altro, ci hanno saziati e riempiti subito. Paghiamo, compresa la mancia (10%), due birre e il supplemento per la musica dal vivo, € 21 totali!

9 gennaio. Alle 9 si parte per Ginipabu ad una trentina di km! Conosciamo l’autista Alain e ci presentiamo ad una coppia di ragazzi di Porto Alegre in viaggio di nozze. Sono giovanissimi e con loro condivideremo questa suggestiva esperienza sul buggy, un fuoristrada cabriolet a 4-5 posti più autista che va su strada, su sabbia, su acqua, con la quale abbiamo attraversato fiumiciattoli (se il livello era troppo alto la “imbarcavamo” su una zattera monoposto fatta avanzare da un brasiliano che remava con un lungo bastone) e soprattutto cavalcato le estese e altissime, anche mt 50, dune dorate. Wow quanta adrenalina si è messa in moto! Il driver continuava a dire di stare tranquilli, calmi e rilassati, lui aveva una patente speciale… ma la sensazione di stare sulle montagne russe, per quanto poteva piacere, almeno a me creava un po’ di tensione scaricata con forti urla e fragorose risate! Panorami bellissimi si gustavano anche quando l’autista guidava sulla spiaggia, sulle strade costiere del nord brasiliano prima di arrivare a destinazione. Sui cucuzzoli di dune dove facevamo delle brevi soste, giovanissimi ragazzi, in cambio di una mancia, ci facevano posare con camaleonti, su somari abbelliti da ghirlande di fiori coloratissimi, ci proponevano giri sui dromedari come in pieno deserto africano. Le dune concave con l’acqua piovana formano delle lagune mentre quelle parallele dei fiumiciattoli. Le lagune sono luoghi di relax, di svago e di refrigerio per la gente del posto. Stabilimenti offrono servizi di ombrellone, sedie sdraio, ristorazione… A me sinceramente non ha molto allettato l’idea di immergermi in queste lagoe dal colore non invitante, ma sono stata l’unica a non farlo! Beh, se per questo non mi sono neppure cimentata, come invece ha fatto il mio boy, in sport quali l’Aerobunda (imbracati ci si lancia dalla cima di una duna e ci si tuffa in laguna per poi risalire trainati da un carretto di ferro su rotaie), il dune surfing (trasportati dal vento sulle onde di sabbia) e lo Esquibunda (una sorta di snowboard con partenza dalla cima della duna ed arrivo in lagoa…)! Bellissimi i colori di queste vere e proprie montagne di sabbia, dal bianco, al rosato, al ruggine, all’ocra a seconda se la sabbia si mischiava o meno a granelli di altre formazioni rocciose vecchie anche un milione di anni fa! Il pranzo non è incluso ma “casualmente” ci si ferma a ridosso di un ristorante proprio sul mare dai prezzi un po’ alti per la gente del posto, ma accessibili per noi. Ceniamo a base di pesce a sazietà (rodìzio) presso la Barraca do Caranguejo con musica dal vivo e spettacolino di capoeira a prezzo fisso di circa 8 € a persona!

10 gennaio. Oggi perlustreremo la parte vecchia di Natal, sorta nel XVII secolo e precisamente nel 1598 quando i portoghesi vi costruirono una fortezza per difendersi dai francesi e sopravvissuta a duri scontri avvenuti tra colonizzatori olandesi. Un giro culturale che ci vedrà visitare la Chiesa di Nostra Signora, il Palazzo Felipe Camarao dove ha sede la Prefettura, il Teatro Alberto Maranhao, il Centro de cultura e lazer-sesi-rn, il Forte dei Reis Magos e il fiume Potengi. Ci spingiamo nei vicoletti incuriositi dai colori delle case, dalle stradine in salita… Ma quando ci troviamo fuori dai percorsi turistici diverse persone ci avvicinano per metterci in guardia… Gli scippi agli stranieri sono frequenti e siccome non vogliamo avere un brutto ricordo di questo smagliante popolo… Torniamo sui nostri passi. Ceniamo con una grigliata mista di pesce comprensiva di aragoste, che in Italia ci sarebbe costata minimo € 60 a persona, presso il Tropicana per un totale di neanche € 30 in due!

11 gennaio. Altra gita – sempre prenotata con la stessa agenzia locale – per andare a vedere la parte sud della costa sempre ricca di lagune, punti panoramici e soprattutto O Major Cajueiro do mundo ossia l’albero di caju più grande del mondo! Un’esperienza fantastica, un percorso incredibile tra le radici di questo enorme albero i cui pesanti rami, nel corso degli anni, si sono adagiati sul terreno, dando vita ad altri alberi. La spiegazione è in inglese e alla fine del giro la possibilità di assaggiare e comprare diverse qualità di croccanti anacardi buttando la pattumiera in appositi contenitori… A forma di caju! La meta finale è, ad un’ottantina di km, la bellissima spiaggia di km 7 di Pipa, da dove se si è fortunati si possono avvistare i delfini e dove si esibiscono bravissimi surfisti. Ceniamo presso il restaurante Portugàlia con tanta picanha (ci verrà la gotta?), ma qui la carne è troppo tenera, cotta perfettamente, economica (15 € totali) e… Non ne possiamo fare a meno! Molti ristoranti (per esempio il Miramar, gestito dal sig. Iesi, un ex giocatore di serie C dell’Ancona) e locali turistici propongono rodìzio di pizza cotta a legna, ma a noi è sembrato un peccato quasi mortale accettare offerte, economicamente molto allettanti, per gustare un prodotto nostrano a così tanti km di distanza e rinunciare anche solo per una sera agli ottimi piatti della ricca tradizione gastronomica locale!

12 gennaio. Colazione abbondante, prepariamo con calma le valigie perché stasera si parte, facciamo altre lunghissime passeggiate sulle ampie spiagge oceaniche, acquistiamo gli ultimi souvenir: ciabattine havaianas (da 1 a 8 € ), mini bikini per chi se li può permettere viste le ridotte dimensioni dei reggiseno e delle mutandine, cocchi intarsiati ripieni di liquore (caipirinha, caipirosca, pina colada, cachaca – un forte rum -), profuma biancheria… E se avessimo avuto spazio bellissimi tappeti in paglia circolari e molto lavorati. Nel pomeriggio ci godiamo un po’ le piscine dell’hotel visto che il mare è sempre molto mosso e non ci dà la possibilità di farci una nuotata. Ceniamo presso la Parada obrigatòria accettando l’invito di un “buttadentro” simpaticissimo che ci omaggia con un bicchierino di caipirinha e… Non ce ne pentiamo affatto!

13 gennaio. Sigh, si parte in piena notte! Eh sì, il volo (posti 11E) è previsto alle 00,30 e, senza scalo, ci porterà a Fiumicino per le 13,30 ora locale. Ricordate gli € 29 o $ 36 o R$ 78 per saldare la tassa d’uscita dal Brasile, da questo tratto di costa, su 8500 km totali, tranquillo, lindo e, probabilmente ancora per poco, non famoso! Un po’ di saudade comincia ad assalirmi… Lo sapevo che poteva succedere… E non credo neppure passerà presto questo… mal di Brasile, questa nostalgia.

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