Viaggio di nozze da sogno 2

California e Polinesia: terre diverse e emozionanti!
Scritto da: moniques85
viaggio di nozze da sogno 2
Partenza il: 06/09/2010
Ritorno il: 24/09/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Non ci possiamo credere, ma dopo tanta attesa è arrivato anche il nostro momento! Ci siamo immaginati così tanto questo viaggio, che non vediamo l’ora di constatare con occhi se tutto quello che abbiamo sognato sarà la nostra realtà quotidiana per ben 18 giorni.

Primo volo MXP-CDG AIR FRANCE di un’ora e mezza Secondo volo CDG-FSO con AIR FRANCE che ci porterà negli United States of America e che durerà circa 12 ore. Presi dal consultare le guide che ci hanno accompagnato durante il viaggio ed impegnati a parlare con un signore americano di S. Francisco che ci ha deliziato con perle di saggezza e suggerimenti sulla sua città, non ci siamo accorti quasi di essere arrivati!

Il ritorno sarà traumatico perché tra scali e attese staremo in ballo circa 28/30 ore. Si rivelerà infatti “un inferno”, nonostante per la tratta Papete/Los Angeles voleremo in business. Voli sempre puntuali. Se dobbiamo dare un giudizio complessivo sulla compagnia aerea che ci ha poi accompagnato in tutte le tratte, diciamo che il voto potrebbe essere un 6 1/2.

Prima di iniziare il racconto di viaggio però, vorremmo fare qualche appunto pratico:

¨ METEO: il tempo a S. Francisco è stato sempre nuvoloso a parte il primo giorno di sole. La temperatura raggiungeva non più di 13° e in più c’era sempre molto vento. Perciò giacca a vento, sciarpina e abbigliamento sportivo. Uscendo dalla baia di Frisco, la temperatura inizia a salire e l’abbigliamento sarà quindi pantaloni o pantaloncini e maglietta maniche corte e una felpa sempre con se. Le temperature arriveranno anche ai 39° . In Polinesia invece di giorno siamo sui 30/32° mentre la sera serve un maglioncino perché il vento si alza e fa freschino. In più le piogge sono improvvise perciò meglio prevenire.

¨ ITINERARIO: noi abbiamo fatto affidamento al Lonley Planet, turisti per caso e a Google Earth anche per calcolare le distanze. Infatti negli USA non sono come da noi, bisogna andare a vedere per bene tutte le distanze e i tempi di percorrenza. Da tener presente che ogni tre ore di auto almeno si fa una pausa, che saranno impegnate nello scattare foto e vedere punti panoramici. Ci sono così tante cose da vedere e da fare che ognuno può ritagliarsi il proprio viaggio su misura. Una cosa importantissima: considerare che tre giorni se ne andranno con i viaggi aerei (uno all’andata e due al ritorno, soprattutto si porteranno indietro le lancette dell’orologio). In Polinesia, si troveranno invece tutte le proposte di escursioni nella hall del Resort.

¨ AUTO: abbiamo noleggiato una Hunday molto grande ( 3200 di cilindrata circa) tutta automatica alla Herts. Ci siamo trovati davvero bene. A Los Angeles l’auto è essenziale, mentre a San Francisco la sconsigliamo assolutamente. Ci sono pochi posteggi, molto cari… si gira comodamente a piedi.

¨ BENZINA: Costa davvero pochissimo, bisogna ricordarsi di chiedere all’autonoleggio se la vostra auto è diesel o benzina! La benzina si deve farla da soli ma è abbastanza facile! In alcuni benzinai si entra dentro, si lascia la carta di credito, si fa il pieno e poi si va a pagare; in altri (la maggior parte) invece dovrete pagare prima “indovinando” quanta benzina farete. E’ un po’ strano per noi, ma se si fa meno benzina di quanto effettivamente si è pagato, ti ridaranno indietro i soldi!

¨ BAGAGLIO: portare varietà di indumenti, il clima cambia talmente tanto che è meglio essere ben attrezzati. Facendo tante tappe e pochi giorni nello stesso hotel, avremmo potuto fare a meno di portare shampoo, cremine, bagnoschiuma etc… Scarpe comode.. Se manca qualcosa, lo si può acquistare comodamente in loco. Il peso purtroppo dovendo raggiungere la Polinesia, è massimo 20 kgs. Per fortuna là servono solo parei e costumi.

¨ HOTEL: Prenotare o non prenotare prima? Anche qui, scelta molto personale. La scelta è molto ampia vero e quasi sempre qualcosa lo si trova. Noi abbiamo scelto di prenotare. Questo perché abbiamo preferito avere la sicurezza di avere una stanza che ci aspettava a destinazione, senza perdere tempo a cercare al momento. Certo, in questo modo non si ha la possibilità di cambiare l’itinerario durante il viaggio,che non era comunque nostra intenzione … ma comunque la scelta rimane personale. In Polinesia invece bisogna per forza prenotarli dall’Italia se si vuole alloggiare in un Resort. I prezzi sono molto alti, ma il tutto è ripagato alla grande dall’ottimo servizio.

¨ I PARCHI: L’ingresso a ogni parco costa circa 20$ a veicolo. Potete anche fare una tessera annuale per 80$, dipende da quanti ne si visita. Negli Stati Uniti è tutto organizzato alla grande e non avrete nessuna difficoltà a orientarvi e a organizzarvi. All’ingresso di ogni parco un ranger ti da degli opuscoli informativi dove si trova tutto quello di cui si ha bisogno: dove mangiare, i percorsi con le valutazioni di pericolosità, i programmi guidati, eccetera. Un’altra cosa cui loro tengono moltissimo (e hanno ragione): non date da mangiare agli animali. Questo è molto importante.

¨ CIBO: Come immaginerete si può scegliere tutto ciò che si vuole! Noi consigliamo se piace la carne, di mangiare in quei locali da film che si trovano dovunque. I prezzi sono limitati rispetto all’Italia. La catena Bubba Gump che si trova quasi ovunque, è buona ma un po’ cara. Per la Polinesia invece non avrete grande scelta, anche perché nei Resort si mangia divinamente.

¨ MANCE: In Usa sono praticamente obbligatorie, vanno dal 10 al 15% , se è già inclusa ve lo specificano. Non lasciare la mancia è un segnale di insoddisfazione molto forte! Se non la si lascia, sicuramente chiederanno se è successo qualcosa. Ad ogni modo difficilmente si è trattati male! La complicazione è se si paga con carta di credito e si deve lasciare la tip. Loro pagano per te, tornano con lo scontrino che devi firmare, lì metti la tip che si desidera lasciare ( non in percentuale ma gia’ in Usd.) e fai la somma del totale che scrivi in fondo allo scontrino. Quando si va via, loro “prelevano” dalla tua carta l’importo indicato. Robe da matti!

¨ SICUREZZA: valgono sempre le regole del buonsenso. In America sono tutti molti civili.; basta guardare il rispetto severo per i limiti di velocità e l’attenzione a fermarsi a tutti gli stop anche se all’incrocio non c’e’ nessuno. Una cosa da sapere, che i semafori sono dall’altra parte dell’incrocio e nel caso di incrocio senza semaforo, chi arriva prima passa! Non ci si può credere, ma è davvero così, sono avanti anni luce.

Detto questo, si può partire!!

6 Settembre 2010 – SAN FRANCISCO

ALLOGGIO San Francisco: SHERATON AT FISHERMAN’S WHARF: Hotel 4 stelle molto ma molto carino. Consigliato per viaggio di nozze ma un po’ caruccio se si va per fare una vacanza! Personale cordiale … ci hanno fatto anche trovare la sera dell’arrivo una bottiglia di spumante con fragole ricoperte di cioccolato! J Hotel pulito, curato e in posizione ottimale. Attraversata la strada c’e’ subito la baia, a 5 min. A piedi si trova il Pier 39… insomma e la zona è comunque ben servita anche di localini e supermarket. Colazione cara, consigliato farla fuori. Stanze molto grandi e lettone favolosamente comodo. Internet point a pagamento, gratuito il servizio parcheggio. Costo parcheggio: USD. 40 al giorno… non poco! Nel complesso voto: 8

Arriviamo a S. Francisco alle ore 15.00 circa ora locale e procediamo verso i controlli. Un appunto sui controlli americani: PAZZESCAMENTE LUNGHI!!! La cosa che subito ti colpisce è vedere già da subito come l’America sia davvero un paese multietnico. I poliziotti sono di tutte le razze, dalla cingalese, dall’africana, dall’americana, alla cinese etc… e ci sono anche molte donne!

Ti prendono impronte di tutte le dita di entrambe le mani e addirittura ti fanno la scannerizzazione agli occhi con foto. Dobbiamo dire però che la stanchezza non si sente ancora… Una volta ritirati i nostri bagagli, ci dirigiamo verso il terminal per ritirare la nostra auto noleggiata dall’Italia. L’aeroporto è immenso ma servitissimo e molto chiaro da girare. Prendiamo questa specie di trenino veloce che ci porta direttamente al terminal dove ci sono solo RENT CAR. Noi abbiamo usato HERZ con la quale dobbiamo dire ci siamo trovati molto bene!

Il primo impatto con la lingua è stato migliore del previsto… mio marito Davide non capiva praticamente nulla di quello che diceva il tipo, ma tutto sommato ce la siamo cavata e siamo arrivati davanti alla nostra bellissima e rossa fiammante HUNDAY CAMRY. Un 3200 di cilindrata con cambio automatico e chi più ne ha più ne metta… A noi sembrava di aver in mano un aereo… ed è stato come se avessimo dovuto guidarlo davvero. La partenza non è stata delle migliori! J … ma piano piano siamo usciti dall’ aeroporto arrivando sani e salvi all’ Hotel!

Oggi abbiamo fatto subito un po’ di chilometri e visto:

¨ Il lungo mare pieno di gente e negozietti

¨ Stazione dei Cable Car…. Quando vediamo che c’è da aspettare almeno 1 ora, decidiamo di non perdere tempo e di non fermarci un secondo di piu’! Da non credere la fila di gente chilometrica ad aspettare …

¨ Ghirardelli Square, tipica per il buonissimo cioccolato di origine italiana, che purtroppo non abbiamo avuto il piacere di mangiare. La piazza è un’insieme di negozi stile francese molto retrò con fontana decorativa. Qui abbiamo trovato il punto informazioni dove abbiamo raccolto un po’ di materiale comprese cartine e mini guida in italiano.

¨ Attraversiamo tutta la Columbus Ave. E troviamo North Beach dove troviamo il quartiere italiano. Molto carino anche se non troppo esteso.

¨ China Town, il più vasto quartiere cinese al mondo. Molto caratteristico con le sue case tipiche e i negozietti con appesi fuori polli e similari… Per non parlare voluto comprarli tutti!

¨ Financial District molto d’effetto tutti questi palazzoni! Proprio come nei film, ci sono grattaceli di ogni genere e qualche palazzo particolare come la Transamerica Pyramid, fatta a forma di piramide è alta ben 48 piani e quasi 300 mt ed è il grattacelo più altro di S. Francisco. Quello ci ha colpito sono state le scale antincendio su ogni palazzo e casa ..impressionante… Come nel film di Pretty Woman!

¨ Union Square, quartiere delle shopping e delle grandi marche. C’erano negozi di ogni genere e soprattutto ogni forma. Il negozio di Armani sembra un tempio greco! Quasi tutta S. Francisco è piena di barboni e personaggi strani.. E oggi ne abbiamo visti parecchi!

La sera abbiamo mangiato al Loris Diner un ottimo fast-food tipicamente americano trovato per caso. All’entrata si trova una cameriera che porta un vassoio girata di spalle sopra alla scala che ti porta alle sale… Molto carino! Ci siamo divertiti con il Juke box che c’era su quasi ogni tavolo… e funzionava sul serio! Il cibo era davvero abbondante ma molto gradito, ovviamente abbiamo optato per hamburger e patatine!

Il vento soffia molto forte e inizia a fare davvero freddo. Per tornare a casa ci è venuta la brillante idea di andare a piedi… Praticamente avremo fatto 3/4 km… non si arrivava più, e una volta arrivati sembravamo due ghiaccioli collassati nel letto!

7 Settembre 2010 – SAN FRANCISCO

Sveglia presto la mattina per continuare la visita a questa bellissima città. Il tempo non è dei lupi…Freddino circa 13 ° e il vento come sempre non ci risparmia… In più non c’e’ nemmeno un raggio di sole! Facciamo colazione in una panetteria vicino all’Hotel fantasticamente bella e buona, Boudin Sourdough Backery and Cafè che ci accompagnerà per tutto il nostro soggiorno a Frisco. La scelta è ampia ma noi andiamo sul “tradizionale” e prendiamo un cappuccino “tall” e un mega muffin che finiamo solo dopo 20 min. J…le porzioni come sempre sono enormi!

Usciti da li ci dirigiamo dove fermano il Sightseeing bus per andare a vedere il Golden Gate e Sausalito. Non volevamo prendere la macchina e questa ci è sembrata la soluzione migliore che si è rivelata alla fine un buco nell’acqua.

Ci dicono però che la partenza sarà posticipata cause nebbia ( che perennemente avvolge il ponte) che non permette la visione completa dell’attrazione. Per ammazzare il tempo allora decidiamo di fare un giro per negozietti in cerca di souvenir. Abbiamo acquistato qualche presentino per amici e parenti e per noi due paia di Levis’, una felpa per Davide e una mogliettina con lo sfondo di S. Francisco per me! Molto soddisfatti….

C’e’ stato però un incontro spiacevole con una barbona che si è infilata nei camerini credo per lo sfizio di provarsi dei vestiti nuovi. Hanno minacciato di chiamare la polizia e dopo 10 min. Di insistenza è uscita senza guardare in faccia a nessuno e borbottando qualcosa! Ovviamente i Jeans sono stati cestinati.

Saliamo finalmente sull’autobus ( quelli rossi) pensando, come succede nelle città europee, ci sia l’audio-guida nella propria lingua .. Invece ciccia, c’e’ l’autista che fa la radio-cronaca in diretta di quello che vediamo. Tra l’accento stretto e il microfono praticamente nella sua gola, si capiscono solo 4 parole in 3 ore di tour!

¨ GOLDEN GATE BRIDGE: l’unico posto che abbiamo trovato è stato dietro all’aperto.. Non descriviamo il momento in cui non riuscivamo più a scattare ne foto ne fare i freddo.. Però siamo arrivati sani e salvi all’unico parcheggio che c’e’ alla fine del ponte dove c’e’ una vista mozzafiato. Attraversare il ponte è comunque emozionante. Ovviamente avvolto dalla nebbia, è lungo 3 km ed essendo una pezzo di autostrada, le macchine sfrecciano veloci. Ci fermiamo per fare due foto, ma fa davvero freddo e non abbiamo così piacere a soffermarci. Il bus riparte con destinazione Sausualito.

¨ SAUSALITO: Passato il ponte sembra di essere in un altro stato. Il sole splende nel cielo e il vento si è abbassato. Attraversiamo il paese tipicamente marittimo e arriviamo alla fermata dei bus. Decidiamo di sostare per fare un giro e approfittare di pranzare in questa atmosfera da Portofino ( così lo chiamano loro). Mangiamo al Scoma’s piccolo ristorantino su palafitte molto romantico. Abbiamo assaggiato la “clam chowder” ( zuppa di molluschi) e un mega sandwich con pollo e companatico. Tutto molto buono e dai prezzi abbordabili. Qua abbiamo capito come funzionavano le mance. Ovviamente una volta arrivati in Italia abbiamo controllato l’estratto conto per vedere se tutti gli addebiti fossero giusti… si sa mai!

Dopo pranzo abbiamo continuato il nostro giretto nel paesello anche se il vento era davvero forte e freddo. Poco dopo abbiamo ripreso il nostro autobus e siamo tornati sulla Baia di Frisco.

LOMBARD STREET: a 10 min. A piedi dalla fermata dei bus rossi tutta in salita…e che salita… almeno il 70% di pendenza! Arriviamo su con la lingua per terra e vediamo questa stradina molto colorata di fiori e piante di ogni genere. Ci immaginavamo chissà che, ma alla fine è una strada tutta curve di nemmeno 1 km. Molto carina però! Da li si scruta tutta la Telegraph Hill dove troneggia la COIT TOWER. Decidiamo di dirigerci in quella direzione per godere di una vista che in un secondo momento toglierà le parole di bocca.

¨COIT TOWER: La torre è alta 64 mt tutta in cemento armato. Si sale pagando un biglietto di Usd. 5 a testa e prendendo un ascensore di una trentina di piani. La salita per me è stata un po’ da panico, ma siamo arrivati! Da sopra il panorama è impagabile, per fortuna gli archi da cui si può ammirare la vista sono riparati da vetri, se no il vento talmente forte non ti darebbe nemmeno la possibilità di poter guardare. Da lì si vede il Financial District, Lombard Street, Alcatraz, Golden Gate, Pier 39, Fisherman’s Wharf. E’ ora di scendere, facciamo qualche foto di rito e poi giù direzione PIER 39.

¨PIER 39: dopo 10 min di discese in perfetto stile montagna con piedi uniti e posizionati lateralmente, arriviamo in questo mini luna park. L’attrazione principale per noi sono i tenerissimi e rumorosi leoni marini, che oziano sulle banchine dei porticcioli per prendere un po’ di sole. Durante il giorno c’e’ molta gente e i negozietti sono davvero carini. Il Pier si sviluppa su due piani ed è necessario poterci spendere almeno qualche ora. Abbiamo visto negozietti di ogni genere addirittura grossi frutti di ogni tipo che potevano essere ricoperti di cioccolato fuso.. Che bontà!

Da lì ci spostiamo sul lungo molo dove fare una passeggiatina con la vista di Alcatraz proprio davanti ai nostri occhi. Nell’uscire dal molo, vediamo che tra i piloni dello stesso immersi nell’acqua, spuntano delle grossissime stelle marine color arancio… mai viste così grosse!

Nel tragitto di ritorno all’hotel, incontriamo degli artisti di strada che sono li’ quasi tutte le sere verso le 18.30 i quali fanno dei magnifici lavori con le bombolette spray, ricostruendo paesaggi lunari che sembrano quasi reali. Noi compriamo ovviamente un quadretto per Usd. 10… fantastico!

Ci avanza un po’ di tempo e decidiamo di andare a vedere delle zone che ci mancavano con la macchina:

¨NOB HILL il quartiere detto SNOB HILL pieno di case stile vittoriano una più bella dell’altra. Quartiere molto curato e di lusso, dove le strade con enorme pendenza la fanno da padrone.

¨GRACE CATHEDRAL la fotocopia di Notre Dame a Parigi… ì Molto carina anche se ovviamente più piccola.

¨Ci dirigiamo poi ad ALAMO SQUARE per vedere le famosissime Six Sisters” o “Painted Ladies”. La foto è stata scattata al tramonto… e devo ammettere che è davvero spettacolare…C’e’ una leggera nebbia che fa da sfondo insieme agli imponenti grattaceli in secondo piano.

¨Il CIVIC CENTER, lo si vede scendendo dopo aver visto le “Six Sister”. Sembra da lontano di vedere S.Pietro … è meraviglioso.

La sera per cena andiamo a mangiare per la prima volta al Pier 39 per vedere di mangiare una pizza. Scegliamo Luigis’ Pizzeria al secondo piano della struttura. Le pizze sono a dimensioni e non standard come in Italia. Prendiamo delle pizze con ingredienti particolari come ananas, un prosciutto più simile al nostro crudo, e altre salse sconosciute. Tutto sommato buone, ma mai come la vera pizza di casa nostra! All’uscita scopriamo l’esistenza lì vicino di Buba Gump, dove decidiamo di spenderci l’ultima sera, ossia domani

8 Settembre 2010 – SAN FRANCISCO

Sveglia sempre presto, e come solito ci da il buon giorno il tempo uggioso. Decidiamo di prendere la macchina oggi e di andare a vedere il famoso GOLDEN GATE PARK.

Il parco è immenso, dentro ci passano delle vere e proprie strade con rispettiva cartina per girarlo. Prima tappa ci dirigiamo direttamente al JAPANESE TEA GARDEN, costo Usd. 7 a persona. Il giardino è tipicamente giapponese, con pagode bellissime e colori da cartolina! È tutto molto curato, con laghetti che sembrano finti, piantine di ogni forma e addirittura un ponte che sembra piegato a 90 gradi, molto caratteristico!! Usciti da lì facciamo un giretto nel parco che però è talmente immenso che decidiamo di ritornare alla macchina e girarlo così. In più pioviggina, perciò pensiamo sia l’idea migliore.

Usciti da lì, con la macchina arriviamo fino a TWIN PEAKS, la collina da dove si può ammirare una splendida vista di S. Francisco e dove è stato girato il famosissimo telefilm giallo… Ma purtroppo c’è talmente tanta nebbia che abbiamo rischiato di perderci. Facciamo l’unica foto che siamo riusciti a scattare e torniamo giù per proseguire il nostro giro.

Decidiamo di attraversare il GOLDEN GATE BRIDGE con la nostra macchina, e la seconda esperienza risulterà migliore della prima. Lasciamo la macchina sempre al solito parcheggio e ci facciamo un bel pezzo a piedi sulla camminatoia ai bordi della strada in mezzo al vento/rumore e macchine che sfrecciano a tutta velocità.

Facciamo le foto di rito e per fortuna qualche raggio di sole ci permette di vedere il ponte un po’ meglio.

Decidiamo di mangiare a Mc’ Donald vicino al nostro hotel, dove anche qui le porzioni sono moooolto abbondanti. La stranezza è che paghi il bicchiere e puoi riempirlo quanto voi una volta finita la tua bibita al dispencer. Ovviamente sono tutti molto civili; se ci fosse anche in Italia , berremmo dallo stesso bicchiere in 8!

Nel pomeriggio:

¨ ALCATRAZ: Pomeriggio abbiamo la visita all’Isola di ALCATRAZ prenotata dall’Italia dal sito ufficiale e perciò dopo un giretto sul lungo mare, ci facciamo a piedi quei 15 min. Con vento a sfavore per arrivare al PIER 33 dove ci imbarcheremo per visitare la prigione più famosa del mondo. Il tempo sembra proprio fare da cornice a questo quadro da film dell’orrore. Sbarchiamo nel cortile dove ci accoglie una guardia vestita a tema e ci spiega un po’ come si svolgerà la visita. Ci facciamo un po’ di rampe in salita e arriviamo all’interno della prigione. Prima impatto è la vista delle docce e della stanza dove si cambiavano e si facevano la barba. Lì ci danno le nostre audio-guide in lingua italiana che ci accompagneranno per circa 45 min. Abbiamo visto molte cose interessanti, dalle celle di isolamento, a come hanno fatto a scappare la prima volta e la seconda, al cortile dove facevano le pause giornaliere, alla sala di accettazione, alla sala visite ed infine alla mensa. Tutto molto emozionate e suggestivo. Usciamo e il tempo è sempre brutto… molto coperto e con vento forte, ma ci permette di vedere comunque un panorama particolare… se guardiamo al Golden Gate sembra illuminato da una luce divina. Il nostro è l’ultimo traghetto che lascia l’isola e con la paura di rimanere li’, scattiamo le ultime foto e scendiamo giù veloci verso il molo. Sono ormai le 18/18.30 circa. Sarebbe stato bellissimo se ci fosse stato il sole che tramontava dietro di noi neltragitto del ritorno… Comunque la vista dall’ isola su S. Francisco è da togliere il fiato!

Una volta attraccati per curiosità guardiamo le foto stampate che ci avevano fatto prima di imbarcarci. Praticamente come se fosse un fotomontaggio di noi sull’isola di Alcatraz. Carine ma il prezzo è un po’ fuori luogo… se non ricordo male sui Usd. 20; decidiamo perciò di non prenderla!

E’ ancora prestino, e pensiamo di andare a vedere il Golden Gate da vicino a CRISSY FIELD (Marine Dr Street per l’esattezza). E’ una spiaggia proprio sotto il ponte da dove si gode di una bellissima vista.

Siamo rimasti lì finché non è tramontato il sole e dopo aver fatto qualche foto ai grattacieli illuminati, decidiamo di andare a mangiare al famoso Buba Gump al Pier 39.

Ci accoglie una cameriera molto simpatica che ci spiega un po’ come funziona il tutto.

Capiamo che per chiamare il cameriere dobbiamo girare un cartellino sul tavolo con scritto “RUN FOREST RUN” mentre “STOP FOREST STOP” per fargli capire che non abbiamo bisogno di nulla. In più ci spiega quali sono in genere i piatti più richiesti e più sfiziosi. In più se prendiamo determinati piatti, possiamo ritirare al negozio di fianco un shaker come bicchiere. Accettiamo e prendiamo come antipasto un piatto di gamberetti speziati con una salsina molto buona. Di secondo, Davide prende degli involtini di gamberetti e io un mix di gamberetti cucinati in diversi modi, da accompagnare con diverse salsine e patatine fritte!

Da bere, un mega bibitone alla frutta! Tutto ottimo alla modica cifra di circa Usd. 70 . Non poco…ma soddisfatti!

Questa è l’ultima nostra sera in questa incantevole città piena di cose interessanti e curiose da vedere, ma sappiamo che ce ne aspetteranno ancora tante.

9 Settembre 2010 – SAN FRANCISCO – YOSEMITE NATIONAL PARK – LONE PINE 577 KM / 8 H circa

ALLOGGIO Lone Pine: BEST WESTERN FRONTIER MOTEL: Motel molto carino che consigliamo vivamente. Tipico motel americano che si vede nei film. Stanze pulite, bagno anche. L’unica “scomodità” sono i due letti a una pizza e mezza… Ma io non ce l’ho fatta e ho pregato Davide di condividere con me lo stesso piccolo letto in questa notte di poche ore. Schermo LCD 40 pollici, e il necessario per una colazione veloce. Vi dico solo che suggestionata dai tanti film dell’horror visti alla TV, avevo paura che qualcuno bussasse alla debole porta chiusa da un catenacciolo e da una mini chiusura con la chiave. Fuori nel mezzo del piazzale c’e’ una piccola piscinetta utilizzabile solo dai clienti. Vicino c’è la stanza del ghiaccio gratuito, come l’ internet point. La colazione è discreta, con molta scelta, ovvio che è proporzionata a quello che si paga …direi comunque che è ok. Nel complesso voto: 7

Ci alziamo non prestissimo e dopo colazione ci prepariamo a partire con direzione YOSEMITE NATIONAL PARK.

Impostiamo il navigatore e ci ritroviamo su un ponte gigante a due piani che ti porta fuori dalla baia di S. Francisco. Da lì escono ed entrano tutti i pendolari che fanno fuori e dentro la città . Ci ritroviamo catapultati in autostrada dove prima di riuscire ad imboccare la giusta uscita, facciamo circa 3/4 tentativi… Le autostrade in america sono bruttissime, enormi e incasinate, proprio come le vedi nei film!

Sono piene di raccordi e di svincoli , praticamene ci sono autostrade nelle autostrade.

Qualche chilometro fuori dalla baia, il paesaggio inizia a cambiare. Diventa più brullo e i colori predominanti, sono il giallo paglia e il verde. Le strade sono piccole e sempre dritte per chilometri e chilometri… Per fortuna qualche canzone ci accompagna nel lungo viaggio. Avvicinandoci al parco, cambia sia la temperatura sia la vegetazione. Iniziamo ad incontrare conifere e il verde si fa più intenso. Eccoci arrivati allo YOSEMITE NATIONAL PARK.

All’ingresso del parco troviamo tanti caselli in legno come delle piccole casette dove dobbiamo passare per pagare l’ingresso.Facciamo qualche foto di rito, prendiamo le cartina per capire dove stiamo andando e immersi in queste foreste di conifere altissime, siamo pronti a partire.

Il panorama che vediamo è a dir poco spettacolare, sembra più un panorama canadese e i colori sono favolosi. Come tutti gli spazi che trovi in America, anche qua, sei circondato dall’infinito. Ovunque guardi, non vedi mai l’orizzonte.

Cerchiamo di stare attenti per vedere se incontriamo qualche orso tra i cespugli, ma niente da fare, solo scoiattoli!

Facciamo delle soste, ma quelle più suggestive sono due:

la prima quando incontriamo una distesa di massi color grigio/ghiaccio che talmente levigate sono talmente grandi da sentirci delle formiche in un mondo di giganti. Qua vediamo qualche scoiattolo e la temperatura è intorno agli 8°. La seconda è in prossimità del “TIOGA PASS”. La neve è ancora sulle cime e la temperatura è intorno ai 6°. Il panorama è da rimanere senza parole. I laghi che ci sono sulla piana sono circondati da una rigogliosa vegetazione e come dicevo prima, sembra di essere in Canada. Procediamo attraversando il passo e siamo a 3000 mt sopra il livello del mare.

Circondati da montagne imponenti, la stradina che abbiamo davanti è stretta e a strapiombo sulla vallata. Si vede passare una macchina ogni mezz’ora e l’immensità del panorama che vediamo è impagabile. Continuiamo verso Lone Pine sempre circondati dalle montagne della Sierra Nevada. Il paesaggio ricomincia a diventare più desertico e come sempre ci godiamo al massimo l’emozioni che ci regala.

Il sole sta calando e siamo arrivati a Lone Pine finalmente. Facciamo il nostro check in, doccia e poi via a mangiare qualcosa. Seguiamo il consiglio di una “turista per caso” che consigliava il Marry go Rounds, un ristorantino molto carino che sembra una giostra di cavalli. Ogni tavolino ha il posto riservato vicino alla finestra e la sala contiene al massimo 12 tavoli!

Seguiamo il consiglio della cameriera e assaggiamo un due tipi di carne morbidissima…Io con contorno di fagiolini ed enchilada e Davide con fagiolini e patate americane arrostite… Divino!

Usciamo e non resistiamo , dobbiamo fare un giretto per il paesino. Il tutto si snoda attorno a un grande violone di passaggio, ma lo sfondo è incantevole. Pieno di lucine e cartelli di locali, troviamo anche un saloon vero e proprio come quello dei film, con le porte d’ entrata tipiche e all’ interno un tavolo da biliardo con personaggi di ogni tipo!

Il giretto di perlustrazione finisce e torniamo in Motel… ci aspetta una levataccia, la sveglia suonerà alle 5 del mattino!

10 Settembre 2010 – DEATH VALLEY – LAS VEGAS – 514 KM / 5H circa

Alloggio Las Vegas: PLANET HOLLYWOOD CASINO’ RESORT: Hotel imponente che si nota subito. I piani totali sono 23. Noi siamo al 20 e la vista è sulle meravigliose fontane del Bellagio (con un supplemento si può richiedere questa opzione per la quale vale veramente la pena). Tutto molto scenico ma le stanze non molto pulite; le camere sono tutte a tema e in ogni stanza c’e’ un riferimento ai film di Hollywood. Noi avevamo Titanic. Avere la gigantografia della faccia di Di Caprio… per una fan come me, era il massimo! Gli ascensori (6) sono un qualcosa di mai visto. Tutti colorati diversamente con musica a tutto volume già alle 8 del mattino e con schermo LCD 37 pollici attaccato al soffitto. Al contrario di quanto letto in altri forum il check in l’abbiamo fatto abbastanza velocemente, era anche venerdì! Nel complesso voto: 7

La sveglia suona presto e ci svegliamo di buon ora carichi dell’emozione di vedere un altro meraviglioso parco… la DEATH VALLEY. Siamo fortunati e riusciamo a vedere l’alba. Dalla sala colazioni , mi catapulto in camera per prendere la macchina fotografica, non posso non immortalare questo meravigliosa immagine. Fantastici i colori che vanno dal giallino al rosa carico che colorano le cime delle montagne della Sierra Nevada che abbiamo davanti ai nostri occhi.

Seguiamo i cartelli e sappiamo che per arrivare ci vorranno circa 2 ore.

Ci siamo attrezzati con un contenitore di polistirolo che abbiamo acquistato al supermarket a Lone Pine ieri. Questa mattina l’abbiamo riempito di ghiaccio preso dal distributore gratuito dell’hotel e dove abbiamo messo acqua, succhi e frutta.

Il paesaggio è davvero desertico e davanti a noi c’e’ l’infinito. La strada e’ piccola e ai margini solo cespugli secchi . Il sole è già altino per essere le 8 del mattino e non si incontrano macchine se non una ogni tanto. Speriamo di avvistare qualche animale del deserto in mezzo ai cespugli, ma nulla.

L’emozione è forte e ovviamente scattiamo 1000 foto. Cerchiamo di farci passare il tragitto in qualsiasi modo, altro che due ore, sembra una vita. Arriviamo finalmente a FURNACE CREEK che è la prima tappa che incontriamo dove paghiamo il solito ingresso di Usd. 20 e prendiamo qualche cartina/foglietto informativo. Con la cartina in mano, seguiamo il percorso suggeritoci dai ranger. Prossima tappa BAD WATER . Fantastico stop che ti toglie il fiato. Qua siamo a 86 mt sotto il livello del mare e vedere questo immensa distesa salata ti lascia senza parole.

Successivamente vedremo DEVIL’S GOLF COURSE, ARTIS DRIVE, ,ZABRISKIE POINT ( scenografia di un lungometraggio di Michelangelo Antonioni) e infine il più bello… DANTE’S VIEW. Qua si vede tutta la Death Valley dall’alto. E’ un panorama impagabile dove il silenzio sembra irreale. L’immensità delle terre che ci circondano sono indescrivibili e nemmeno le foto rendono giustizia.

Con tanti ricordi nel cuore, usciamo dal parco per andare verso LAS VEGAS. Dopo un paio di stancanti ore di viaggio, vediamo Las Vegas da lontano… ma aimè mancano ancora 2 ore!!!

Passate queste infinite ore di viaggio , finalmente imbocchiamo l’incasinatissima autostrada ed entriamo nella stratosferica “SIN CITY”.

A prima vista rimaniamo impressionati dalla miriade di macchine e resort giganteschi che fanno capolino da ogni angolo. Vediamo subito il LUXOR, NEW YORK NEW YORK con le sue montagne russe, EXCALIBUR con il suo immenso castello e l’MGM con l’immenso leone d’oro.

Il navigatore per fortuna ci porta direttamente nel parcheggio sotterraneo, dove c’e’ “l’accettazione” che qua è un po’ diversa dal resto del mondo. Arriviamo e sembra di essere in un mercato delle auto. Un sacco di macchine e di personale che va avanti e indietro freneticamente. Ci accolgono 4 persone: una per parcheggiarci la macchina, l’altra per fare il Check in, l’altra per portarci giù i bagagli e l’altra che coordinava il tutto. Bestiale, non capivamo più niente. Dopo aver fatto il check in, ci spostiamo al 20 piano dove godiamo di una vista bellissima vista sulle fontane del Bellagio come richiesto. (Non sto qua a raccontare che abbiamo dovuto cambiare la prima stanza perché ci siamo trovati una maglia della persona che c’era prima sulla sedia della camera e poi avevamo l’ascensore dietro il muro del letto = casino bestia).

Dopo esserci sistemati un po’, ci buttiamo nel marasma e giriamo in mezzo agli enormi hotel. Mangiamo in un posticino davvero carino, Salsa la Cantina un carinissimo ristorante messicano dove abbiamo mangiato divinamente e bevuto una mega margarita in un bicchiere lungo quanto il mio braccio!!!

Passiamo la serata a entrare e uscire dagli hotel che incontriamo. Facciamo NEW YORK NEW YORK, MGM, EXCALIBUR, BELLAGIO, GUCCI, da fuori passiamo il PARIS e il CESAR PALACE . Avremo fatto circa 3 km…e stanchissimi andiamo in camera.

L’impatto con LAS VEGAS è molto forte per chi soprattutto arriva dal deserto e la visita nel week end. Per un momento ci siamo fatti prendere dal panico, ma poi ci siamo immedesimati nella situazione e ce la siamo goduta!

11 Settembre 2010 – GRAND CANYON – LAS VEGAS 30 MIN in bus

Il mattino seguente ci aliziamo presto per andare al GRAND CANYON, escursione prenotata dall ‘Italia su www.papillon.com.

Abbiamo scelto il volo in aeroplano e il nome del tour è l’ Indian Adventure with Skywalk al costo di Usd. 239 circa a persona. Esperienza inspiegabile, vedersi davanti una delle sette meraviglie del mondo è una cosa impagabile. Dobbiamo dire che gli aeroplani che usano non sono molto nuovi, qualche rumorino e qualche cosa fuori posto c’è… ma siamo sani e salvi perciò direi che possiamo consigliarlo vivamente.

Abbiamo sorvolato la diga di Hoover che porta elettricità a tutta Las Vegas e parte del Grand Canyon per arrivare a dove si può ammirare uno scorcio del parco nazionale molto caratteristico e dove troviamo lo SKYWALK, attrazione che di certo ti lascia senza fiato!! Per salire devi mettere delle babbuccie che ti danno loro e lasciare in armadietti apposta zaini e macchine fotografiche .. Insomma tutto quello che di pesante potrebbe cadere e sfrisare il vetro dello SKYWALK ( è spesso circa 7 cm, perciò è quasi impossibile che si rompa) . Ovviamente dobbiamo avere una foto ricordo, e decidiamo di farcela fare li’ sopra da fotografi presenti apposta per questo al costo di Usd. 30 .

Davide no, ma io ero preoccupatissima e molto spaventata soffrendo il vuoto, ma è un’esperienza che rifarei di sicuro. Il tour dura tutta la giornata e la sera ci aspetta la super cena allo Stratosphere.

Scopriamo che esiste un bus/navetta il cui biglietto costa Usd. 7 per 24 ore. Questo bus fa avanti e indietro sulla strip e si ferma più o meno davanti a tutti gli hotel. Averlo saputo prima ci saremmo attrezzati anche per ieri sera. Come tutte le cose in America sembrano più vicine di quanto lo siano in realtà, infatti per arrivare allo STRATOSPHERE ci impieghiamo circa 30 min … e pensare che volevamo andarci a piedi!!

Arrivati lì davanti ci accoglie un omino che cade dal palazzo… dopo scopriremo che si tratta di bunging jumping. Saliamo per 106 piani in un ascensore che va a mille. Avevamo prenotato la cena dall’Italia sul sito di TOP OF THE WORLD RESTURANT, perciò ci dirigiamo all’accettazione per dire che siamo arrivati. Ci danno in mano una specie di cerca persone che più tardi all’ora in cui il tavolo sarà pronto, si illuminerà e canterà di dirigerci verso il ristorante. Nell’attesa ci facciamo un giro ai piani 107 e 108 dove troviamo una vista mozzafiato di tutta Las Vegas illuminata e un paio di giostre che valgono per 100 . Montagne russe a strapiombo su L.V.,Space Vertigo sul tetto del palazzo , bunging Jumping etc. Il ristorante dove mangiamo è semplicemente di prima classe, mai visto uno così bello e particolare. Infatti gira su se stesso per permettere agli ospiti di vedere a 360° tutta la città. In 3 ore ha fatto nemmeno un giro e mezzo. Scegliamo il menù degustazione con 5 portate ( Antipasto, primo, 2 secondi, misto di dolci), ad ognuna delle quali è abbinato un vino diverso… cena stratosferica, proprio come il nome del ristorante. Usciti, decidiamo di fermarci al VENETIAN, ricostruzione in toto di Venezia, fantastico! Usciti da li, ci dirigiamo verso il nostro Hotel per una puntatina al casinò… dopo aver messo circa 6 dollari, ne abbiamo vinti per caso 130! Tutti felici alle 4 del mattino decidiamo di andare a dormire.

12 Settembre – LAS VEGAS – CALICO – LOS ANGELES – 338 KM / 4.30 H

Alloggio Los Angeles: BEVERLY GARLAND HOLIDAY INN: Complesso enorme e raffinato. Hall grande e in stile, personale molto gentile e disponibile. Hotel con piscina abbastanza grande, bagno turco, sauna e jacuzzi e lettini/asciugamani a disposizione. Camere spaziose e curate. Nel negozietto dei souvenir vendono i biglietti degli STUDIOS. C’e’ anche la navetta gratuita ogni 1/2 circa che ti porta alla STUDIO CITY (da vedere) . Colazione esclusa ma convenzionata con un bar sempre dentro al complesso tipicamente americana. Parcheggio a pagamento circa Usd. 12 al giorno. Internet point gratuito. Nel complesso voto: 8

Prima di lasciare del tutto Las Vegas, passiamo per dei negozietti di souvenir per completare i vari pensierini. L’uscita dalla città è stata traumatica. Incidente mortale che ci blocca in mezzo all’unica autostrada che porta a Los Angeles… la temperatura che raggiunge i 39°. Dopo circa un’ora la situazione si è sbloccata e siamo riusciti a ripartire. Sulla strada dopo circa 2 ore di viaggio incontriamo l’uscita per CALICO, la città fantasma della quale avevamo tanto sentito parlare. Una stradina porta verso il nulla per farci entrare in questa vecchia cittadina tipicamente western. Ovviamente di originale c’è solo la struttura il resto è tutto rimesso a posto … ma l’emozione di ritrovarci veramente in un tipico paesino del vecchio West, ti fa venire la pelle d’oca.

Il caldo è davvero stancante perciò rimaniamo solo tre quarti d’ora circa, mangiamo un hot dog e proseguiamo verso Los Angeles. La strada è lunga, ma durante il tragitto incontriamo personaggi strani e macchine di altri mondi che ci fanno distrarre un po’ . Imbocchiamo l’ultimo raccordo per arrivare a L.A. E la guida diventa pericolosa. Autostrade così non ne avevo mai viste, le corsie vanno da 6 a 8 e il traffico è sempre sostenuto… Non essendo abituati ci prende un po’ il panico anche perché vediamo il 2° incidente della giornata! Arriviamo finalmente al nostro hotel dopo essere sopravvissuti alle feroci autostrade losangelesi. Per non perdere tempo la sera decidiamo di andare a mangiarci qualcosa alla CITY WALK appena fuori dagli Universal Studios dove ci accompagna la navetta dell’Hotel.

Il luogo è davvero molto caratteristico esimpatico e c’e’ un’ampia scelta di localini, ristorantini e negozietti dove fare acquisti. Peccato che alle 22 tutto chiude. Il complesso si snoda su due piani, è davvero immenso e pieno di luci e colori. Mangiamo una pizza al volo e poi giretto perlustrativo con qualche foto di rito.

13 Settembre – LOS ANGELES ( Hollywood + Beverly Hills + S. Monica)

La mattina ci alziamo di buon’ora per andare a vedere bene la scritta di Hollywood da vicino. Il posto migliore è andare al Griffith Observatory al Griffith Park. Non bisogna entrare all’osservatorio, ma lo si può vedere dal parcheggio dello stesso. Mentre siamo li, abbiamo pensato fosse il caso di girare attorno all’osservatorio, seguendo una passerella che ti permette di vedere tutta la città nel suo splendore.

Da lì ci dirigiamo verso Hollywood, per vedere in centro le attrazioni principali:

¨ WALK OF FAME che è lunga un’infinita’. Pensavamo fosse un pezzetto di marciapiede, invece prende praticamente tutto un quartiere, comprende 2000 stelle e vederle tutte è quasi impossibile, anche perché quelle più importanti sono solo in prossimità del famoso Chinese Theater.

¨ CHINESE THEATER possente teatro tipico per le foto con il tappeto rosso che si vedono in TV con protagonisti gli attori di Hollywood. Sul pavimento davanti al teatro ci sono un sacco di impronte di personaggi famosi comprese di autografo. Peccato che quel giorno c’era il tappeto rosso che copriva metà del pavimento per via di una manifestazione che ci sarebbe stata la sera, e così non ho nemmeno potuto vedere l’impronta di Michael Jackson!!!

Trovare parcheggio è stato duro soprattutto lì vicino, ma la pazienza è stata premiata. Bisogna comunque stare attenti ai cartelli adiacenti ai marciapiedi e leggerli bene prima di parcheggiare.

Via da lì ci dirigiamo per dare un occhio a Beverly Hills e alle sue ville. Il contorno è proprio come si vede nei film pieno di ville super lussuose e giardinetti tagliati stile prato inglese. Procediamo verso Bel Air e ci gustiamo un po’ questo lusso . Visitiamo Rodeo Drive e qualche casa vip, acquistando una cartina che indica dove sono, ovviamente tutto con la macchina. Verso il tramonto decidiamo di andare a S. Monica. Parcheggiamo poco distante da Venice beach e a piedi raggiungiamo la spiaggia. Alla vista dell’oceano ci si è stretto il cuore…in più il sole sta tramontando perciò l’atmosfera è ancora più romantica. Ci togliamo i sandali perchè vogliamo sentire l’acqua che però risulta ghiacciata… In più il vento non aiuta a scaldarci! Molti gabbiani camminano sulla spiaggia e le torrette tipiche di Baywatch la fanno da padrone. E’ tutto così suggestivo! Passeggiamo sul lungo mare dove ci sono un sacco di bancarelline gestite da gente di strada, artisti improvvisati e baracchini che vendono ogni souvenir.

Andiamo via in direzione del molo di S. Monica. Si parcheggia proprio sotto il molo ad un prezzo di Usd. 6, chiusura dopo la mezzanotte. Da lì la vista è davvero emozionante. Si vede una palla infuocata che sta per scomparire nel mare, e le onde che sbattono sulla battigia. Le spiagge sono immense e lunghissime, e il molo è pieno di gente e di negozietti. Ci sono anche le giostre e una fantastica ruota panoramica. Non eravamo mai saliti prima d’ora, soprattutto con vista oceano al tramonto, perciò decidiamo di provarla. Siamo su in due coppie e il giro dura circa 5/7 min… l’esperienza è davvero romantica e si riescono a scattare anche delle bellissime foto dall’alto di tutto il molo.

Facciamo un giro perlustrativo finché non arriva l’ora di cena. Mangiamo al RUSTY’S SURF RANCH sul molo dove servono degli ottimi hamburger di ogni tipo. Sono circa le 21.30 quando decidiamo di tornare in hotel.

14 Settembre – LOS ANGELES ( Universal Studios) + —-volo per Papete 8 ore

La mattina è dedicata al divertimento. Quando arriviamo la fila è già corposa, ma riusciamo ad entrare relativamente in fretta. Una volta dentro inizia il nostro tour. Prima tappa (consigliata perché è l’attrazione con piu’ fila) è il tour degli Studios che dura circa un’oretta, dove ti fanno vedere seduti su un pulmino tutti i set cinematografici più famosi con le varie spiegazioni.

Per non parlare di KING KONG 3D… non ho mai visto una cosa così spettacolare, ti sembra realmente di essere nel film… da paura!

Successivamente facciamo tutte le altre attrazioni. Quelle più belle sono I SIMPSON fantasmagoriche montagne russe virtuali, THE MUMMY adrenaliniche montagne russe ad altissima velocità al chiuso, JURASSIC PARK finale con il botto… molto divertente, SHREK 3D molto simpatico e realistico, mentre le altre, minori, sono piccoli spettacoli molto ma molto scenografici. Per fortuna è martedì perciò non c’e’ molta gente e la fila alle varie attrazioni è quasi nulla. Il parco chiude alle 17.00 e il tempo come sempre vola. Prima di uscire finalmente ci fermiamo a mangiare allo stand dei Flinstones. I menù sono esagerati come sempre… e in più c’è la tipica immensa costata di ”dinosauro” che ovviamente Davide ha assaggiato! Usciti da lì facciamo un giro per i negozietti della City Walk per prendere qualche souvenir. I prezzi non sono proprio economici però si trovano cose davvero simpatiche. Questa purtroppo è la nostra ultima giornata in America e in tarda serata partiremo alla volta della POLINESIA!! Eccoci pronti per raggiungere il paradiso tanto atteso. In aeroporto c’è una scena davvero sbalorditiva… La macchina l’abbiamo riportata alla rimessa HERTS, dove la lasciamo in una mega pacheggio, dove l’addetto con una pistola elettronica capisce subito chi siamo puntandola sulla targa e dice il nostro cognome! Grandioso…qua un’organizzazione così ce la sogniamo. Prendiamo perciò la navetta gratuita che porta direttamente alla porta della compagnia aerea con la quale ci imbarchiamo. Il check in è veloce e seguito i soliti noiosi controlli (tra cui anche il mio BODY SCANNER), siamo nella zona duty free pronti per imbarcarci, mangiamo il nostro ultimo hamburger e via… Il volo di 8 ore passa veloce, anche perché stanchi morti riusciamo a fare un pisolino.

15-23 Settembre 2010 – POLINESIA (Tahiti – Bora Bora)

Alloggio a Bora Bora: PEARL BEACH RESORT: la reception è semplicemente grandiosa in pieno stile polinesiano e ad attenderci ci sono delle ragazze vestite tipicamente che ci offrono un cocktail di benvenuto e ci illustrano la struttura e le escursioni organizzate, dotandoci di cartine per raggiungere Vaitape, l’isola che sta in mezzo all’atollo di BORA BORA. Personale molto cortese e disponibile, struttura molto grande, pulita e in grande stile, panorama mozzafiato, laguna bellissima e ampia, spiaggia attrezzata e pulita con lettini sempre disponibili.

Vediamo le camere e già ci scappa da ridere. Non possiamo credere che esista una cosa così paradisiaca e lussuosa. Abbiamo scelto di alloggiare nel beach bungalow (per motivi di prenotazioni, gli ultimi 2 gg ci sposteranno al Premium garden bungalow). La scelta si rivela essere migliore delle altre però, anche dell’Overwater. La privacy è completa, la comodità c’e’ e la stanza è un sogno. Il bagno è fuori all’aperto sotto una tettoia, così come la doccia. Abbiamo poi un terrazzino con Jacuzzi riscaldata e sdraio private. Davanti al letto abbiamo un patio con super divanone e un tavolino con vista spiaggia con l’isola di Bora Bora di fronte. Meglio di così non possiamo desiderare. Appena apri la porta del patio, già tocchi la spiaggia con i piedi e a 5 mt hai il mare! Cibo ottimo anche se non abbondantissimo, alla fine trattasi di Nouvelle Cousine. Piatti molto ricercati e scenografici. Scelta del cibo buona e servizio impeccabile. Colazione supersonica. Internazionale ma di alto livello. Scelta vasta di succhi e marmellate (addirittura gusti di frutti locali), frutta, verdura, yogurt, cereali, affettati, salsicce speziate, rondelle di patate fritte, e la parte delle pietanze calde cucinate al momento (uova benedettine, crepes, omelette etc…) assolutamente divina! Attrezzature per lo snorkeling e altre attività sempre disponibile. Voto complessivo: 10

Finalmente siamo arrivati in territorio polinesiano e atterriamo sull’isola di Tahiti all’alba. Sbrigate tutte le pratiche di accettazione / ingresso, siamo pronti per salire sull’aeromobile per Bora Bora! Gli aerei sono ad eliche e 2+2 posti, perciò piccolini ma comunque sicuri. Il volo di 50 min passa in fretta e la stanchezza si fa sempre sentire. Quando avvistiamo l’atollo dall’alto, il cuore ci si apre e il pensiero di passare 7 gg in questo fantastico paradiso ci emoziona molto. L’aeroporto è davvero piccolino e gli addetti girano in bicicletta. Che ridere! Ci accolgono come da rito con l’ukulele e ghirlande di fiori e il profumo di Tiarè inebria tutto intorno a noi . Arriviamo al Resort con un motoscafo come taxi che attracca direttamente alla banchina del Pearl Beach Resort. Abbiamo davanti tutto il giorno per capire come muoverci, ma la prima cosa che ci viene da fare è scattare qualche foto a questo indescrivibile panorama. Ci portano alla reception che è semplicemente grandiosa in pieno stile polinesiano e ad attenderci sono delle ragazze vestite tipicamente che ci offrono un cocktail di benvenuto e ci illustrano la struttura e le escursioni organizzare, dotandoci di cartine per aggiungere Vaitape, l’isola che sta in mezzo all’atollo di BORA BORA.

Qua vive tutta la popolazione di Bora Bora dove ci sono alcuni supermercatini per fare la spesa e anche dei negozietti di souvenir, compreso il THAITI PEARL MARKET , dove ho acquistato una perla nera incastonata in un ciondolo alla modica cifra di € 100 circa. Bellissima! Questo posto, ci ha detto il personale del Resort, essere il più affidabile. La cittadina l’abbiamo raggiunta tramite la navetta gratuita del Resort che c’e’ ogni ora circa. Rientriamo in Hotel con acqua e viveri avendo noi la mezza pensione, che ci basteranno per l’intera vacanza. Successivamente capiamo che l’acqua viene distribuita la sera dalle donne delle pulizie gratuitamente (½ litro a testa)! La cena inizia molto presto rispetto a come siamo abituati noi in Italia, ossia alle 18.30 il ristorante è già aperto. Questo perché sull’isola la vita inizia molto presto la mattina e la sera non essendoci intrattenimento, finisce altrettanto presto… alle 21.30 / 22 al massimo siamo già in camera. Il cibo merita un 10 e lode. Si pagherà anche tanto, ma il palato e la gola ne sono molto soddisfatti! Ci accoglie un buffet di pesce da fine del mondo… Non abbiamo mai mangiato così bene e con tante varietà di pesce tutte insieme. Assolutamente divino per non parlare del servizio molto servile ed educato … Non facevi in tempo ad alzarti che subito ti cambiavano il piatto e ti ripiegavano il tovagliolo mettendoti sopra il fiore di Tiarè. I profumi e i sapori sono ancora nella nostra memoria, e crediamo che una cena così non la proveremo mai più.

In più c’è il cuoco che ti cucina al momento pesce fresco sulla griglia che scegli tra quello che c’è nei piatti lì vicino. Questa sera c’è lo spettacolo polinesiano molto ma molto carino e colorato. La musica molto travolgente e le ballerine davvero delle professioniste. Alla fine del loro spettacolo cercano di travolgerti insegnandoti qualche passo,e in più a fine spettacolo, c’e’ la foto di rito tutti insieme.

Il giorno dopo come anche i seguenti ci rilassiamo e godiamo lo splendido mare e caldissimo sole! Di pesci li’ nella laguna non ce ne sono molti, se non qualcuno sotto gli Overwater. Ogni tanto arrivano dei nuvoloni pieni di acqua, via una spruzzatina e dopo 5 min passa tutto.

Domenica pomeriggio il tempo non è dei migliori, perciò decidiamo di usufruire del massaggio gratuito che era dentro al nostro pacchetto di viaggio. Abbiamo fatto 50 min di massaggio a collo, testa, mani e in più a me hanno fatto anche una bellissima treccia nella parte superiore della testa, che parte dall’orecchio…

Quella è stata l’unica sera che siamo riusciti a vedere all’ora del tramonto il cielo dai colori aranciati e a scattare qualche foto romantica, purtroppo le altre sere era sempre un po’ coperto. Il giorno seguente abbiamo prenotato l’unica escursione al Lagoonarium che comprende giro della laguna in barca con stop per bagno con squali e razze, giardino dei coralli e visita al lagoonarium per vedere diverse specie di pesci tropicali (comprese razze, squali e tartarughe marine). E’ stata un’esperienza davvero unica e irripetibile, i pesci erano favolosi e in più eravamo immersi in un pezzo di natura davvero incontaminata! L’esperienza più emozionante è stata quella di nuotare per qualche metro insieme a squaletti pinna nera, limone e razze… Ti guardavano con aria minatoria, ma alla fine non ti filavano per niente! L’ultimo giorno, giovedì 23/09, decidiamo di farci fare un tatuaggio. Qua è una pratica che fanno tutti, ogni persona ha almeno un tatuaggio, è una tradizione.

Ad aspettarci nella SPA c’è Matatiki, il nostro creativissimo tatuatore. Il personaggio a primo acchitto incute un po’ di timore, ma poi se lo conosci è simpatico. Ha un tatuaggio che gli prende metà del viso e gli arriva al petto, spettacolo! Diciamo che non abbiamo risparmiato, ma l’abbiamo fatto perché significativo e perché l’abbiamo fatto nella terra dei tatu. Matatiki ha improvvisato il tatuaggio e quello che ha disegnato è unico. Noi ci siamo solo limitati a dirgli quello che avremmo voluto, io sulla caviglia, e Davide dietro al polpaccio, dei mini capolavori insomma! In conclusione, non credo faremo più dei tatuaggi in vita nostra… che male! Finito il tatu, prepariamo le ultime cosine e siamo quasi pronti per partire. Ci accompagna il solito taxi/ barca all’aeroporto, è l’ora del tramonto e la cosa mette ancora più malinconia!

Questa sera prenderemo il volo per Papete (Radisson), dove passeremo la notte per ripartire subito in coincidenza all’alba del giorno dopo per l’Italia .

24 Settembre 2010 – POLINESIA/ITALIA (27 ore di viaggio)

Salutiamo per l’ultima volta questa meravigliosa terra, ma con il cuore gonfio di emozioni contrastanti che riassaporeremo meglio, come sempre, nei giorni a venire e che ci lasceranno carichi di nuove esperienze ma anche di tanta nostalgia. Questo è un viaggio che va vissuto, raccontarlo è sempre un’altra storia … allora buon viaggio a tutti!!

Se volete contattarci scrivete a : moniques85@alice.it



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