Amsterdam e dintorni 7

In giro per Amsterdam e le zone limitrofe tra mare, cultura e mulini a vento con un bimbo di 18 mesi
Scritto da: elisa2007
amsterdam e dintorni 7
Partenza il: 18/08/2010
Ritorno il: 23/08/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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ITINERARIO:

18 agosto Amstelveen 19 agosto Zanse Schans-Begen-Alkmaar 20 agosto Alkmar-Edam-Voledam-Marken 21-23 agosto Amsterdam

Abbiamo fissato il volo con la largo anticipo, se non sbaglio, era febbraio, usufruendo di un’offerta della Meridiana. Io avevo già visitato Amsterdam, invece mio marito no, ma gli sarebbe sempre piaciuto e poi ci è sembrata anche una meta da poter fare con una piccola peste! Il volo da Firenze è partito in perfetto orario alle 16.40 ed è arrivato alle 18.40 a Schipol Airport. Con e-noleggio avevo prenotato la macchina, unico difetto da imputarli è stato che ci hanno fatto aspettare circa 20 minuti per seggiolino del bimbo, nonostante avessi fatto la prenotazione. Da lì ci spostiamo ad Amstelveen, tranquilla cittadina a soli 10 minuti dall’aeroporto. L’hotel che avevo prenotato è molto carino, Hostellerie de Vennen, la camera è spaziosa e pulita. Duccio affamato ci fa subito dirigere alla ricerca di un ristorante, quando siamo all’estero scegliamo sempre di mangiare in ristoranti che facciano cucina locale, ma questa volta per il piccolo scegliamo cucina italiana. Dopo cena vorremmo fare due passi nel centro ma essendo brutto tempo e giovedì non c’era anima viva in giro, quindi decidiamo di tornare in albergo.

19 agosto

Ci svegliamo con calma, non siamo molto mattinieri, facciamo colazione e ci dirigiamo alla volta dei mulini a vento di Zaanse Schans. Purtroppo abbiamo avuto un po’ di difficoltà nel trovarla perché sulla cartina che avevamo non era segnalata (la prossima volta prenderemo il navigatore per risparmiare tempo). Il paesino è molto bello e caratteristico, ci sono tre mulini a vento funzionanti, anche se tutto è molto turistico.

Il nome in olandese significa ‘Ridotto di Zaanse’, anche se non si tratta ormai più di una fortificazione. Infatti sul luogo di una trincea del XVI° secolo è sorto quelle che secondo un termine in voga adesso si definisce un ecomuseo. Circa 250 anni fa, su questo piccolo pezzo di terreno furono costruiti quasi 800 mulini a vento che venivano utilizzati per svolgere una serie di attività svolte oggi da macchinari industriali. Lungo le sponde dello Zaan venne a crearsi una zona industriale prevalentemente attiva nel settore dell’energia eolica, grazie all’utilizzo di migliaia di mulini industriali, tra i quali anche quelli dotati di seghe di legno, per soddisfare le esigenze dei numerosissimi cantieri navali che sorgevano sul territorio. I due elementi che in questa zona sono presenti in abbondanza, l’acqua e il vento, ricoprirono un ruolo cruciale. I Mulini a Vento convertiti contribuirono ancora una volta allo sviluppo economico del territorio segnando di fatto il progresso industriale. Si trovano ancora oggi numerosi magazzini e fabbriche che testimoniano come un tempo questa regione sia stata il magazzino mondiale del riso e del cacao.

Noi visitiamo il mulino Het Jonge Schaap che è una segheria a vento a tetto girevole. Il mulino si trovava in aperta campagna a ovest dello Zaandam, fu demolito nel 1942 e con l’aiuto dei disegni di un esperto di mulino e la tecnica moderna dei computer è stato ricostruito sulla riva del fiume Zana e inaugurato nel 2007. Pranziamo con Pan cake al formaggio olandese e dopo un breve riposino ci rimettiamo in viaggio verso nord. Facciamo una sosta a Bergen am Zeen un piccolo paesino sulla costa e andiamo in spiaggia. Purtroppo tirava un forte vento, quindi non ci fermiamo molto. Nel tardo pomeriggio arriviamo ad Alkmaar. Avevo prenotato all’hotel Stand und Land, che veniva menzionato dalla giuda Mondadori, purtroppo non era quello che ci aspettavamo, la stanza era molto piccola e la pulizia lasciava un po’ a desiderare. Ci facciamo una doccia e usciamo per cenare e visitare la città, molto carina con tante cose da vedere negozi e locali. Ci divertiamo molto e stasera anche Duccio è contento perché c’è il Luna Park.

20 agosto

Lasciata la camera andiamo velocemente verso la piazza dove si svolge il famoso Kaasmarkt ovvero il mercato del formaggio, si tratta di uno spettacolo che si svolge nella piazza piena di formaggio e con portatori in costume tipico. Dal 1593 il mercato del formaggio si svolge nella piazza Waagplein e si tiene dal primo venerdì di aprile fino al primo venerdì di settembre, la mattina dalle 10.00 alle 12.30. Purtroppo ci sono talmente tante persone che a malapena riusciamo a vedere qualcosa, quindi non assistiamo a tutto. Ad un banco compriamo del formaggio tipico e facciamo un giro per il centro. La prossima destinazione è Edam, dove viene prodotto il formaggio che prende il nome dalla cittadina. Visitiamo il paese, che è molto piccolo in circa 20 minuti e ci spostiamo a Voledam. Questa è una città della provincia olandese dell’Olanda Settentrionale del comune di Edam-Volendam e dista circa 20 km da Amsterdam Originariamente, Volendam fu il porto della vicina Edam disposta alle foce del fiume IJsselmeer. Nel 1357 gli abitanti della zona periferica di Edam scavarono un breve canale nello Zuiderzee per realizzare un suo porto separato. I contadini e i pescatori locali formarono allora una nuova comunità che all’epoca si chiamava ‘Vollendam’ e che letteralmente significava ‘Diga riempita’. Il villaggio è costruito lungo la diga intorno a un porticciolo ben conservato e dietro la stessa vi sono case di pescatori costruite su pali, stradine strette in un dedalo di viuzze, l’antico labirinto, piccoli zoccoli sono appesi davanti alla porta. Le originali casettine, che assieme ai ponti levatoi e ai canali formano gli angoli più pittoreschi di tutta l`Olanda, presentano al turista un’aria di romanticismo e di gentilezza. Completamente isolato per ben sei secoli, il villaggio è riuscito a mantenere intatto le sue caratteristiche, grazie anche alla gran voglia di vivere che anima i suoi abitanti. E’ facile vedere abitanti in costume locale che ritornano dalla pesca o dal branzino. Numerosi turisti si perdono nel ‘Doolhof’, dove un groviglio di vicoli e stradine confonde i visitatori. Pranziamo in uno dei numerosi ristoranti affacciati sul porto con fish and chips. Nel pomeriggio arriviamo a Marken, splendido paesino di pescatori. Portiamo le valige in albergo, è qui che pernottiamo, e parcheggiamo la macchina nel parcheggio (non mlto economico) appena fuori dal paese e noleggiamo le biciclette. Ubicato tra il Gouwzee e l’IJsselmeer, Marken divenne in passato un’isola, quando le onde del Mare del Nord vi formarono un mare interno. Da vari decenni, il villaggio è tornato a congiungersi alla terraferma grazie ad una strada sopraelevata, anche se vi si respira ancora un’atmosfera da isola. Furono i monaci frisoni i primi a stabilirsi originariamente nel luogo, dove crearono alcuni poggi su cui edificarono case e fattorie. Poi se ne andarono, abbandonando l’isola alle inondazioni. Quando il vento forza 10 spingeva da nordovest, masse d’acqua invadevano l’isola, una campana avvertiva dell’ennesima inondazione. Il faro Het Witte Paard a gas ha illuminato a lungo le notti d’inverno il ghiaccio trasportato che avanzava verso terra e arrivava a sfondare le finestre. Marken, divenne allora, un porto di pescatori che trasformarono questo piccolo triangolo verde del Markermeer dedicandosi al commercio dell’olio di balena, ma gli inizi del XX secolo, la chiusura graduale dello Zuiderzee pose fine all’attività e gli abitanti dovettero cercare altri mezzi di sussistenza e si misero a produrre fieno, ritenuto uno dei migliori della zona. Da qui deriva l’architettura dell’isola: allineate ai margini di strade striminzite, case alte e strette, un tempo appoggiate a palafitte sui dei terrapieni artificiali, detti ‘werf ‘ e dipinte di verde, poi rivestite per creare un ulteriore spazio abitativo. La diga che collegò Marken alla terraferma fu finalmente completata nel 1957, si tratta di una striscia di terra lunga 1 km e larga poche decine di metri. Meravigliose sono le scene disponibili ancora oggi di quelle che furono le imbarcazioni nelle deliziose acque dello IJsselmeer. Nei giorni di festa alcuni abitanti indossano ancora il colorato e variopinto costume tradizionale, molti ragazzi calzano gli zoccoli, i vestiti rappresentano il loro stato sociale e l’attività lavorativa che svolgono. Il tramonto è spettacolare e la quiete che vi si respira non è da meno. Ceniamo nell’ottimo ristorante dell’albergo, tra l’altro l’unico nel paese e dopo facciamo una passeggiata in bicicletta.

21 agosto

Dopo l’abbondante colazione partiamo alla volta di Amstedam. Purtroppo anche oggi abbiamo problemi con le strade, non riusciamo a trovare l’ufficio dove lasciare l’auto… ci avevano detto che era in centro e invece si trovava in periferia. La prossima volta specificherò meglio! Il Rho hotel si trova in una posizione perfetta, sulla Nes a pochissimi metri da piazza Dam. La camera è spaziosa e pulita. Consigliato! Dedichiamo la giornata a una visita a piedi della città, andiamo nel quartiere a luci rosse, sulla Damrak, al Flower Market e Rembrandt Plein. Ci riposiamo in albergo prima di cena. Decidiamo di mangiare al KFC (essendo io una fan sfegata), poi ce ne andiamo giro per il centro, che essendo sabato sera è talmente pieno di gente che quasi non si cammina.

22 agosto

Per questa giornata abbiamo deciso di fare qualcosa che piaccia a Duccio, che nonostante tutto è sempre stato molto bravo e si è adattato bene a ritmi di viaggio. Andiamo all’Artis Zoo di Amsterdam! Questo è lo zoo più antico e più bello della città. È stato creato nel 1838 e oggi ospita 8.000 animali, un acquario, un planetarium e una grande area che ricrea l’ambiente della savana africana. Molte attrazioni sono al coperto, perciò è perfetto da visitare in una giornata piovosa come questa. A sinistra dell’ingresso, il Planetarium ospita una mostra di fotografie del telescopio Hubble, mentre a destra c’è il museo geologico, con un’interessante raccolta di fossili. All’estrema sinistra dello zoo, la savana ospita zebre, antilopi, gnu. Nell’Aquarium, sono stati ricreati differenti sistemi ecomarini, dalle acque del Rio delle Amazzoni, pullulanti di pesci, alla barriera corallina. Per i bimbi, c’è la fattoria con gli animali da cortile. I recinti con gli animali hanno sia spazi all’aperto che al coperto, e i giardini intorno sono decorati da sculture e monumenti. Tra le recinzioni all’aperto ci sono quelle di uccelli acquatici, cervi e castori. Lo Zoo si trova in Plantage Kerklaan 38-40 e si raggiunge con le linee 9 e 14, oppure col battello Artis Express dalla stazione centrale. Nel pomeriggio decidiamo di fare un giro in battello nei canali e scegliamo la compagnia che si trova sulla Rokin. Purtroppo la scelta si rivela disastrosa, poiché dopo aver fatto il biglietto arriva una comitiva proveniente dall’est europeo, e fin qui nulla di strano, ma quando arriviamo a salire noi non c’è più posto, così decidiamo di aspettare il seguente battello. Mentre stavamo aspettando seduti su una panchina ci arriva addosso una pagnotta di pane bagnato, che per poco non prende in viso Duccio. Non siamo riusciti a capire da dove provenisse, ma sicuramente da qualche imbarcazione che transitava nel canale. Arrabbiatissimi ce ne andiamo dopo averci fatto rimborsare il biglietto. La sera decidiamo di cenare a Leidse-Plein, dove ci sono molti ristoranti e pub.

23 agosto

Purtroppo il tempo oggi non è dei migliori pioviscola e tira vento, quindi per fare qualcosa e stare riparati decidiamo di riprovare con il giro in battello. Scegliamo la la compagnia Rederij Plas che si trova sulla Damrak, pier 1,2 e 3, al costo di 8 euro a persona (0,50 in meno di quella del giorno prima). La voce giuida è in 4 lingue: olandese, inglese, italiano e tedesco. La gita dura circa un ora ed è molto interessante. Il pomeriggio lo dedichiamo allo shopping e alla visita della città. Prendiamo un taxi (scelta che si è rivelata un po’ troppo costosa, 50 euro) per l’aeroporto e alle 19.30 il nostro aereo parte per Firenze Amsterdam ci è piaciuta molto anche se in agosto è un po’ troppo affollata e purtroppo molto sporca, mentre le zone limitrofe ci hanno sorpreso positivamente. Questo è un viaggio che consiglio anche a chi a bimbi piccoli, con il nostro Duccio di 18 mesi.



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